I Giganti

[quaesitor]

Un racconto ormai risalente a due anni fa, non originalissimo ma spero comunque interessante.
Vi sono affezionato in primis perché è stato il mio primo racconto che stesse in piedi dall'inizio alla fine (avevo diciassette anni dopotutto), in secundis perché vi prendo un po' in giro la mia passione per Lovecraft.
Buona lettura, e soprattutto criticate, criticate senza pietà! 

https://docs.google.com/document/d/1s35 ... t?hl=en_US

[quaesitor]

Considerate peccato veniale il fatto che non sia strettamente sci-fi? 

[carlo]

peccato grave 

[quaesitor]

Su su non fate i difficili, in fondo Lovecraft è da considerarsi un precursore perlomeno di una certa sci-fi 

[carlo]

in effetti è indubbiamente fi, un po meno sci... ma che sia un precursore non v'è dubbio.

[quaesitor]

Se possono essere 'sci' certi racconti visionari di Dick, o la mistica profetica di Herbert, allora lo è anche il Lovecraft di 'Alle montagne della follia', di 'Colui che sussurrava nelle tenebre' e de 'L'ombra venuta dal tempo'.
Sono comunque classificazioni che lasciano il tempo che trovano, s'intende.

[carlo]

The Dream-Quest of Unknown Kadath di lovercraft è indubbiamente un fantasy con marcati tratti sci fi

[OvoNuovo]

Come primo racconto è sicuramente riuscito, prova di un virgulto d'autore.

In un quadro generale ho trovato alcune frasi troppo lunghe, finiscono per diventare solo un elenco di aggettivi separati da virgole.
Le descrizioni sono evocative e misteriose, ma ogni tanto eccedi con la liricità, aspetto assai comprensibile in un opera prima, in cui, volenti o nolenti, è difficile che l'autore non lusinghi il proprio ego nello scrivere.

Ho trovato efficace l'idea del diario, ma introdurre prima l'elemento soprannaturale avrebbe enfatizzato il crescendo della tensione.

L'influenza di Lovecraft trasuda da ogni frase, è sicuramente l'elemento migliore del racconto insieme all'idea stessa.

[quaesitor]

Veramente grazie degli apprezzamenti, Ovo, e soprattutto delle critiche.
Tutto quello che dici è vero, è con un certo autocompiacimento che ho scritto 'I giganti' (ormai due anni fa, signore come passa il tempo!), e lo stile a volte ne risente: espressioni come 'candido manto' oggi non le userei, come taglierei del 50% negli aggettivi in parti come la notte del 30 Dicembre.

Comunque come dici tu il racconto è lovecraftiano fin nel midollo, e di sproloqui di aggettivi come questi Lovecraft era maestro  .

Il finale forse è quello che si discosta di più da Lovecraft, le ultime annotazioni della polizia vogliono essere quasi una messa in discussione del resoconto come è stato fatto da Dimitrij. Forse era davvero solo un pazzo ossessionato da Lovecraft che ha voluto vedere in una valanga mostri indicibili... il bello è proprio questo.

[OvoNuovo]

A me piace molto quando posso discutere con qualcuno di quello che scrivo, quindi credo che per gli altri non sia molto diverso.

Anch'io è poco che scrivo, seriamente intendo, ho imparato moltissimo sia dal confronto con i colleghi che con la critica più ufficiale, ma prima è stato necessario superare la necessità di gratificarmi nel leggere i miei scritti.

Credo che il primo "traguardo" sia l'identificazione della modalità con cui vogliamo raggiungere un lettore che, non solo non sia il nostro ego, ma che risulti distante da quello che siamo.


Ps ogni tanto vengo dalle tue parti con i miei cani per le gare di agility dog

[carlo]

quaesitor ossessionato da lovecraft... mi spiega tante cose :)

[OvoNuovo]

tipo?

[quaesitor]

La follia del racconto che sto per mandare a Le Tre Lune III, ad esempio 

[carlo]

esatto 

[Massimo Vaj]

Cito "I Giganti": Di fronte alla loro massa incombente ho sempre provato un serpeggiante senso d’inquietudine, e questo inverno, quando la loro ombra mastodontica sembra inghiottire la valle intera, troneggiando invitta su tutte le cose, questo sentore si leva dai recessi dell’inconscio, e mi avvolge in una soffocante foschia d’onice.

Arrivato qui ho smesso di leggere, chiedo venia...

[Massimo Baglione]

Arrivato qui ho smesso di leggere, chiedo venia...

Avevi gli occhietti stanchi?

[Massimo Vaj]

I miei occhietti vedono talmente chiaro che le parole ricercate, attraverso la stessa volontà che motiva gli spot pubblicitari, mi fanno uscire anzitempo, e a carrello vuoto, dal discount dove sono regalati i racconti...
Non mi infastidiscono i termini usati per raccontare, ma a farlo è l'intenzione di chi racconta che quei termini sono in grado di rivelare...
P.S: il dover essere simpatico è l'ultimo dei miei interessi, dovresti saperlo...

[Massimo Baglione]

Vedi Massimo, tu dici che "dovrei saperlo", ma è evidente che sui "doveri" abbiamo posizioni piuttosto contrastanti.
Hai deliberatamente scelto una frase a caso di un pezzo a caso dell'unico utente che qui ha avuto la sfortuna e l'incoscienza di non "sapere" che discutere con te è come tentare di forare l'acqua con un trapano, con la convinzione persino di "doverci" riuscire.
Il mio dovere di coamministratore dice che sei cordialmente invitato a usufruire di questo forum nella maniera che tutto il mondo, a differenza di te, intende: rilassato, amichevole, cordiale e costruttivo.
Offendere un testo di un autore senza indicarne punti deboli, possibili migliorie e suggerimenti per ottimizzarlo, soprattutto quando quell'autore è nel tuo mirino combattivo, per me è solo sterile guerriglia.
Se si legge un testo di un autore e non si ha voglia di partecipare costruttivamente, si tace e si passa a un altro testo. O a un altro ignaro forum.
Questo, nei tuoi confronti, sarà l'ultimo avvertimento, poi procederò bannandoti.
Invito tutta l'utenza a ignorare le sicure future provocazioni dell'utente Massimo Vaj, grazie.

[Massimo Vaj]

Me ne vado da solo. Sono stato accusato di essere altezzoso e le mie critiche sono state giudicate sterili. Nonostante io abbia evidenziato le ragioni di essere del mio criticare nessuna scusa mi è stata fatta. Non vedo ragioni per continuare a scrivere in un forum dove si dà credito a persone incompetenti che hanno l'unico merito di darsi delle arie sul nulla delle loro qualità. Ognuno è naturalmente libero di prostrarsi di fronte alla falsità e di indignarsi quando messo di fronte alla rigorosità logica di un riflettere intelligente, come io sono libero di respingere quel genuflettersi. A te, Massimo, lascio questa mia ultima considerazione: tu scrivevi meglio anni addietro, quando ci siamo conosciuti nel tuo sito, di quanto ti riesce di fare oggi, e la ragione sta nel tuo essere dedito alla ricerca di un successo editoriale che non arriverà, perché ti mancano le qualità interiori per poterlo ritenere un surplus nei confronti di ciò che veramente deve essere importante per uno scrittore, e che non ti dirò perché non saresti in grado di comprendere. Ciao e divertiti.

P.S: già che ci sei prova a considerare cosa significa fare un buco nell'acqua... significa che non si è in grado di far arrivare la propria analisi a una sintesi che sia soddisfacente perché logica e, dunque, priva di contraddizioni. È questo che io sono in grado di fare grazie alla consapevolezza dei princìpi universali normativi della realtà. Ovviamente non sono accomodante e non lo sono nello stesso modo in cui la verità non scende a compromessi con la falsità.

[Massimo Baglione]

Addio.

[quaesitor]

In completa sincerità non avevo notato questo alterco, e non me ne dispiaccio

Il racconto è scritto sicuramente in modo ampolloso, con una sovrabbondanza di aggettivi, e questo chiunque abbia occhi per leggere lo nota. Era uno dei miei primi (vecchio di due anni quando lo postai un anno e mezzo fa), e all'epoca credevo ancora che scrivere bene significasse usare i linguaggio per fare intricati ghirigori.
Sbagliavo, certo, ma che Vaj desideri vedere malafede e stupidità (non si sa poi bene in riferimento a che) in qualunque cosa io scriva, quasi fossi un demonio incarnato che si nasconde dietro parole melliflue, è semplicemente da delirio.
Sembra quasi che mi odi senza conoscermi, e la cosa mi riesce veramente incomprensibile; ma la cosa non dev'essere personale, visto che azzanni anche Max appena ti contraddice (totalmente gratuite e supponenti le battute di scherno).

Addio, Vaj, non credo che la tua supponenza e il tuo ego grandi come dei sottomarini nucleari mancheranno a qualcuno.
Te la sei cercata, continuando a insultare chiunque provasse a contraddirti.


@Max: no, non è come forare l'acqua con un trapano. È come forare l'acido cloridrico.

[Massimo Vaj]

Addio.

Ossignur come sei prosaico nell'affidare le tue speranze alla fortuna... metti che la stessa fortuna ti riservi di vedermi presiedere la giuria che dovrà decidere se tu sia, oppure no, all'altezza di aprire la porta dell'ascensore che conduce ai piani alti del servilismo per accompagnare al successo gente che scrive peggio di te...

In quanto a quaesitor non lo odio affatto, si è mai visto un nonno che possa odiare un nipotino? Ho soltanto creduto fosse conveniente per lui fargli notare cosa sia l'intelligenza quando si abbassa a discorrere con chi capisce meno del necessario per poter respirare la vita.

Non m'intristisce affatto dover constatare quanto il mio risultare insopportabile alla mediocrità si ripresenti con scansione obbligata. Me ne farò una ragione allo stesso modo di quanto farete voi...