Elara libri, questi sconosciuti

[quaesitor]

Girovagando per il web ho trovato questo sito
http://www.elaralibri.it/
Sembra una rivista di fantascienza in giro da molto tempo, con un catalogo enorme e ben fornito. Sono rimasto deluso invece cercando la sezione per gli esordienti. È richiesto di acquistare un libro del loro catalogo per poterne inviare (e ci può stare); in più gli invii di opere devono essere fatti solo in cartaceo (e vabbè, comprensibile); infine nel caso l'opera venga accettata la loro risposta è cartacea ( ) e tu devi inviare un ulteriore pacco con un ulteriore versione del cartaceo più un dischetto per la versione informatica. Ora... capisco tutto, ma un dischetto Ma dove siamo, negli anni '80? Questa proprio non l'ho capita, mi sembra una paranoia insensata, oppure l'incapacità di mettersi al passo coi tempi da parte di una rivista antica e prestigiosa che invece potrebbe dare molto alla SF italiana.
In definitiva sembrano, passatemi il termine, scontrosi e molto ripiegati su se stessi.
Cosa ne pensate? Avete avuto rapporti con questi signori?

[Massimo Baglione]

Mai avuto a che fare, ma se non erro Elara era la vecchia Perseo, della quale ricordo discussioni poco positive. Sono certo che se cerchi "perseo Elara" su un motore di ricerca troverai notizie migliori.
Magari aggiornaci se le trovi.

[quaesitor]

Sì esatto era la vecchia Perseo libri. Non son riuscito a trovare molto altro aldilà di quello che c'è nel sito.
Sinceramente mi sembra un esempio di come non si debba fare editoria, poi de gustibus...

[carlo]

la cosa bella è che dopo tutte queste spedizioni e il dischetto rischi di vederti chieder anche dei soldi.... 

[quaesitor]

Quello spero di no, sarebbe veramente troppo squalificante per la loro immagine. Dopotutto è (o meglio era) una grande rivista, con centinaia di titoli!

[Pardan]

Ehm...Elara è una casa editrice, non una rivista. E' stata creata da Ugo Malaguti, che ha tradotto tutta l'opera di Simak nonché un casino di autori classici di sf. Prima era la Libra editrice, poi la Perseo, ora Elara. Provate a indovinare perché 
Malaguti è un grande esperto ed appassionato di sf, ha delle "fisse", come quella di pubblicare quasi tutto in volumi rilegati, e quindi costosi, solo da poco si è rassegnato a pubblicare qualcosa in brossura, per es il bel romanzo di Asimov "Paria dei cieli", tradotto  dallo stesso Malaguti. 
Tempo fa aveva promosso premi letterari per autori italiani, ho la raccolta "I racconti fantastici di Montepulciano" del 1989 (con Pestriniero, Tonani, Altomare), ha pubblicato i  romanzi di Lino Aldani, molti dei suoi autori hanno vinto il premio Italia per la fantascienza.
Sono d'accordo con voi che ormai gli editori su carta o sono grossi e pubblicano best seller tradotti dall'inglese andando sul sicuro, oppure fanno una gran fatica soprattutto se non si aggiornano tecnologicamente. 
 

[Massimo Baglione]

Sarebbe anche interessante se la tv italiana la smettesse di produrre quelle minchiate di fiction e tentasse qualche volta di prendere in mano un testo italiano, anche di esordienti, e provasse a dargli una forma filmica.
Personalmente, da co-curatore NASF ho avuto modo di leggere e godere di alcuni testi che davvero potrebbero facilmente e onorevolmente essere rappresentati al cinema, anche con dei corti o con una serie tipo "Ai confini della realtà".
Scusate l'OT. Se sequirete questo mio ragionamento sposterò il msg in un nuovo thread.

[Marco Signorelli]

Hai ragione... come sostenitore di Dark Resurrection non potrei che appoggiare una iniziativa del genere. Le produzioni di genere italiane potrebbero essere molto interessanti... Le competenze tecniche ci sono, le idee anche. Se qualche società o amici abili con la telecamera provassero, magari per il web, sono certo che qualche spunto interessante salterebbe fuori.

Peace

[quaesitor]

@Pardan: è una rivista nel senso che è periodica, e credo che loro stessi la considerino tale. Basta un giro sul loro sito per accorgersene (nei volumi oltre ai romanzi e ai racconti ci sono saggi, recensioni, etc...).
Comunque, aldilà dei meriti del curatore che hai sottolineato e che non ho motivo di negare, ripeto: a me sembra che anche il loro atteggiamento editoriale sia tendente al richiudersi su se stessi.

[quaesitor]

@Max: non so, gli adattamenti cinematografici della sf mi hanno sempre fatto un po' paura, nel senso che fraintendere il significato dell'opera nell'adattarla è facilissimo (anche se non sei una testa di rapa come sembra siano i registi di hollywood ultimamente... non li perdonerò mai per aver violentato Io sono leggenda  )