ESULI ISTRIANI DIMENTICATI
Per lungo tempo la storia dopo averlo rimosso per anni, ora considera un fatto minore l’esodo giuliano-dalmata, con migliaia di esuli che, dopo la firma del Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947, lasciarono i territori consegnati all’esercito del maresciallo Tito, per cercare rifugio in Italia, fuggendo dalla pulizia etnica e dalle foibe.
La storia ci dice che l’Italia fascista prima e la Jugoslavia di Tito poi sono crollate.
La prima dopo poco più di vent’anni, la seconda dopo il ’45, a dispetto delle loro politiche aggressive e razziste, con le quali avevano conquistato e difeso i loro confini, offeso gli abitanti della regione che non erano i propri.
Una politica di apertura, di dialogo e conciliazione, di rispetto e difesa reciproci, avrebbe dato di più a tutti.
Con la fine della guerra i titini invasero tutta la regione e finirono il lavoro iniziato nel 1943: si calcola che almeno 5-6mila siano stati gli italiani infoibati, che contando gli scomparsi non rientrati ed i deportati, nel complesso circa 20.000 furono le vittime di questa pulizia etnica mossa con sparizioni, infoibamenti in Istria e gli annegamenti con una pietra al collo in Dalmazia.
Tutto questo derivò da una serie di ragioni: odio etnico contro gli italiani, voglia di conquista e l'instaurazione di un regime decisamente dittatoriale di stampo sovietico e repressivo come quello stalinista in URSS.
Ragioni di politica internazionale e interna hanno impedito che si facesse piena luce ai drammi e alle sofferenze di quelle pagina di storia.
Ma è incredibile che ancora ad oggi la burocrazia italiana non sia stata in grado di garantire a queste persone diritti di cittadinanza, come ad esempio un codice fiscale.
La Resistenza può contare su dei libri di storia molto belli, il dramma dei giuliano- dalmati no.
Del resto la Resistenza è diventata un luogo mitico-simbolico della nostra storia grazie alla grande narrativa dei vari Bassani, Cassola, Vittorini, Pavese.
Perché è la grande narrativa che entra nel cuore della gente.
La vicenda degli esuli, invece, è prima di questa drammaturgia che ha portato alla macro-rimozione della tragedia degli esuli.
Una rimozione dai libri di storia e dalla nostra identità.
E’ assurdo che la storia degli esuli dalmati sia stata dimenticata per oltre mezzo secolo.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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