O anche quando dovete compilare il vostro curriculum vitae e nelle abilità e competenze vi si chiede di decrivere le vostre capacità e all'improvviso pensate Oh C.....o non le so o non ne ho?
Per non parlare dell'autovalutazione linguistica secondo i parametri della comunità europea...
se scrivi il massimo penseranno che sei un buffone, ma se scrivi il minimo per fare il modesto penseranno che sei una schifezza e ti scarteranno a prima vista.
Allora mi chiedo come si fa, qual è il segreto per mettersi in buona luce senza cadere nell'immodestia o peggio ancora nella spavalderia?
Esempio per tutti: La Di Salvo editori, una casa editrice napoletana, ha bandito un nuovo cocncorso semplicemente magnifico, ho detto io ci provo... tanto è free!
Punto primo ho non sorato,ma sforatissimo con le battute
punto secondo il modulo d'iscrizione aveva la solita odiata domanda, in poche righe parla di te e non ricordo bene cosa altro..........................
PANICO, che c'è da dire su di me?
Molto più intelligente a parer mio è il modo di fare anglosassone e cioè la richiesta di una lettera di chi ti conosce bene che parli di te, da presentarsi per qualsiasi application!

Quindi per chi fosse arrivato alla fine di questo post, la mia domanda è qual'è il trucco per non cadere nel panico quando si deve scrivere di se?