Quanto è difficile parlare di se?

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Vita
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Messaggio da Vita »

Ok, avete presente quando dovete sostenere un'intervista lavorativa, o quando volete pubblicare qualcosa e dovete scrivere qualche riga che parli di voi? E vi chiedete, ma perchè? Il mio lavoro non parla da se di me?
O anche quando dovete compilare il vostro curriculum vitae e nelle abilità e competenze vi si chiede di decrivere le vostre capacità e all'improvviso pensate Oh C.....o non le so o non ne ho?
Per non parlare dell'autovalutazione linguistica secondo i parametri della comunità europea...
se scrivi il massimo penseranno che sei un buffone, ma se scrivi il minimo per fare il modesto penseranno che sei una schifezza e ti scarteranno a prima vista.
Allora mi chiedo come si fa, qual è il segreto per mettersi in buona luce senza cadere nell'immodestia o peggio ancora nella spavalderia?
Esempio per tutti: La Di Salvo editori, una casa editrice napoletana, ha bandito un nuovo cocncorso semplicemente magnifico, ho detto io ci provo... tanto è free!
Punto primo ho non sorato,ma sforatissimo con le battute
punto secondo il modulo d'iscrizione aveva la solita odiata domanda, in poche righe parla di te e non ricordo bene cosa altro..........................
PANICO, che c'è da dire su di me?
Molto più intelligente a parer mio è il modo di fare anglosassone e cioè la richiesta di una lettera di chi ti conosce bene che parli di te, da presentarsi per qualsiasi application!
:usa2:

Quindi per chi fosse arrivato alla fine di questo post, la mia domanda è qual'è il trucco per non cadere nel panico quando si deve scrivere di se?
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
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Massimo Baglione
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Messaggio da Massimo Baglione »

Basta convincersi che non c'è nulla di cui avere panico :-)
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Vita
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Messaggio da Vita »

Fosse facile 4w4gwarsgf
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patrizia
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Messaggio da patrizia »

max sta indicando l'unica strada (o quasi)

i cv si fanno vivendo e provando: il panico non c'entra.

eppoi c'è la voce c.lo e lì non si discute
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Messaggio da Massimo Baglione »

...e ricordate: io ho sempre ragione! :-D
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Messaggio da Vita »

Che c'entra tutto quello che ho scritto nel mio cv era vissuto e provato, ma io davvero nn ci riesco a parlare di me così come fossi un oggetto da descrivere. Mi dispiace capisco che questo è un miom limite, ma tutto ciò che avevo chiesto era un consiglio su come evitare il panico di modo da poter riordianare le idee. :(
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Messaggio da Massimo Baglione »

Innanzitutto dovresti cercare di capire che cosa ti spaventa della tua vita da non poter essere raccontato in poche righe.
Se lo trovi, lo ometti... il resto puoi scriverlo.
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Messaggio da patrizia »

[quote=""patrizia""]max sta indicando l'unica strada (o quasi)

i cv si fanno vivendo e provando: il panico non c'entra.

eppoi c'è la voce c.lo e lì non si discute[/quote]


ho detto provando non per caso.

prova a scriverli ed inviali. non succede nulla se non vanno a buon fine, l'importante è che ci sia un colloquio, da quello puoi capire meglio di qualsiai altra prova. Il vivendo della mia risposta andava a comprendere anche la stesura dei cv e i colloqui che ne conseguono.

il panico non c'entra, ho panico di qualcosa che in qualche modo conosco, e so che può essere spaventosa oo estremamente pericolosa, il resto può essere apprensione o meglio tensione verso un certo fatto od accadimento che non conosco appieno.

non porre poi ciò che non conosci su un piedistallo troppo elevato, molte volte non lo merita, a meno che non stiamo parlando di ARTE (non di persone che vivono l'Arte e per l'Arte) che è un viaggio da percorrere a cui ciascuno desidera arrivare ma il suo punto ultimo si sposta sempre un pò più in là.

è il paradosso della tartaruga ed Achille (piè veloce) di Euclide (se non mi sbaglio): DIXIT!!! Tu che sai spiegalo bene, è roba tua.
patrizia
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