le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Riviste letterarie online o cartacee
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)



FATTI

10 aprile 2003: si verifica una forte scossa di terremoto, del settimo grado della scala Mercalli, che semina il panico, nelle ore centrali della mattina, in Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta. L'epicentro ? localizzato nella provincia di Alessandria, ma non si sono verificati danni alle persone. La paura ha riversato le persone in strada e intasato i centralini dei vigili del fuoco e dei servizi della Protezione civile. Solo poche settimane prima, le regioni colpite erano state classificate come zone sismiche di terzo livello.

11 aprile 2002: il Consiglio dei Ministri approva il decreto legislativo sulla riforma dell'accesso al lavoro, ultima fatica di Marco Biagi, ricordato dal Ministro del Welfare Roberto Maroni. Le liste di collocamento ordinarie non esistono pi?, l'assunzione diventa diretta per tutti, i disoccupati devono accettare colloqui di orientamento, corsi di formazione e un lavoro anche temporaneo.

12 aprile 2000: sempre il Consiglio dei Ministri, approva un disegno di legge per disciplinare la propriet? dei siti Internet, che eviter? abusi nella registrazione degli indirizzi nella Rete. Due anni dopo in questo stesso giorno muore a Milano, Ludovico Barbiano di Belgiojoso, aveva 94 anni. L'architetto aveva progettato la Torre Velasca nel capoluogo lombardo; aveva fondato con Banfi, Peressutti e Rogers lo studio B.B.P.R., fra i cui progetti pi? noti figurano il Piano della Valle d'Aosta; la sede della Hispano Olivetti a Barcellona e a Milano il Museo del Castello Sforzesco, la sede della Chase Manhattan Bank e il quartiere Gratosoglio.

13 aprile 2004: quattro italiani, dipendenti di una societ? statunitense di servizi di sicurezza, sono rapiti a Baghdad dal gruppo ?Falangi di Maometto?. I quattro ostaggi sono Maurizio Agliana, Umberto Cupertino, Fabrizio Quattrocchi e Salvatore Stefio. Quattrocchi ? ucciso pochi giorni dopo.

L?anno prima, di questo stesso giorno si ha in Italia la prima vittima della SARS la polmonite atipica, che nei primi mesi del 2003 ha fatto scattare l'allarme epidemia in tutto il mondo, ci? sembra essere la causa della morte di un paziente deceduto all'ospedale Cotugno di Napoli. L'uomo, un salernitano tornato circa dieci giorni fa da un viaggio in Asia, presentava numerosi sintomi corrispondenti al quadro clinico della malattia, che in Oriente, dove si ? sviluppata, continua a mietere vittime. A causa della SARS si era spento in Vietnam,alla fine di marzo, anche l'epidemiologo italiano Carlo Urbani.

14 aprile 1998: il generale Francesco Delfino ? tratto in arresto con l?accusa di concussione per avere chiesto, tramite l?industriale Giordano Alghisi, un miliardo di lire alla famiglia Soffiantini in cambio d?informazioni sul sequestrato. Il generale, a causa di un malore, ? ricoverato all?ospedale del Celio, in attesa del trasferimento nel carcere militare di Peschiera del Garda. Nel provvedimento di arresto si citano pressioni e intimidazioni sulla famiglia Soffiantini per non far emergere l?episodio. Anche l?imprenditore Alghisi ? arrestato con la medesima accusa.

15 aprile 2000: si volgono le elezioni amministrative: il risultato delle urne non lascia spazio a dubbi, otto regioni vanno al Polo, sette al Centrosinistra, ma aldil? del dato numerico ? il peso delle regioni che fa la differenza. Il Polo vince in: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria. Il centrosinistra in:Emilia, Toscana, Marche, Umbria, Campania, Molise, Basilicata. Tutto il Nord ? nelle mani di Polo e Lega, e se ci? era stato in ogni caso paventato, a colpire ? l'entit? del successo del Centrodestra che, Liguria esclusa, avrebbe vinto anche senza il Carroccio. In Lombardia per Formigoni c'? stato un autentico plebiscito, 62,4% contro il 31,5 di Martinazzoli mentre nel Piemonte Ghigo si riconferma Presidente con il 51,8% lasciando il 39,5% a Livia Turco e solo il 5% alla Bonino.

16 aprile 2002: il Paese si ferma per difendere l'articolo 18. Lo sciopero generale indetto da CGIL, CISL e UIL raggiunge punte di astensione al lavoro dell'80% circa nelle diverse regioni italiane. Una prova di forza contro il Governo per i sindacati, che al termine dei cortei esultano per il successo dell'iniziativa.

PARLIAMONE
LE CONTRADDIZIONI DI PAPA GIOVANNI PAOLO II
In questo numero affrontiamo la considerazione cui discuter? la commissione episcopale ?Congregatio de causis sanctorum?, per anticipare, se possibile, la realizzazione del desiderio nostro che ieri, 8 aprile 2005, abbiamo espresso ad alta voce e insistentemente: ?Santo, Santo, Santo; Giovanni Paolo II Santo?. Senza dubbio la Congregatio metter? sul piatto della bilancia le contraddizioni che elenco. La prossima settimana parleremo del Suo testamento spirituale.

1? Giovanni Paolo II predica i diritti degli uomini all'esterno ma li nega all'interno, cio? ai vescovi e soprattutto alle donne;

2? Grande ammiratore di Maria, predica gli ideali femminili vietando, per?, alle donne la pillola e negando loro l'ordinazione;

3? predica contro la povert? di massa e l'indigenza nel mondo ma, con la sua posizione in merito al controllo delle nascite e all'esplosione demografica, si rende colpevole di questa indigenza;

4? propaganda una figura sacerdotale maschile caratterizzata dal celibato ed ?, il principale responsabile della catastrofica carenza di sacerdoti, del collasso dell' assistenza spirituale in molti Paesi e dello scandalo della pedofilia nel clero, ormai venuto alla luce;

5? ha praticato un numero elevatissimo di canonizzazioni, ma ha ignorato l'inquisizione attuata nei confronti di teologi, sacerdoti e membri di ordini malvisti dalla Chiesa;

6? elogia gli ecumenici, ma ha pesantemente compromesso i rapporti con le Chiese ortodosse e con quelle riformate ed evita il riconoscimento dei suoi funzionari e dell'eucarestia;

7? come Vescovo suffraganeo e poi Arcivescovo di Cracovia, ha preso parte al Concilio Vaticano II. Una volta diventato Papa, ha disprezzato la collegialit? del Pontefice con i Vescovi decretata proprio al Concilio;

8? ha cercato il dialogo con le religioni del mondo, ma ha disprezzato le religioni non cristiane definendole ?forme deficitarie di fede?;

9? la campagna di evangelizzazione, il cui punto centrale ? rappresentato da una morale sessuale, ben poco adeguata ai tempi, ha discriminato soprattutto le donne: quelle che in questioni controverse, quali la contraccezione, l'aborto, il divorzio, l'inseminazione artificiale, hanno dimostrato di avere opinioni diverse da quelle della Chiesa e sono state definite portatrici di una ?cultura della morte?;

10? attraverso interventi politici - come ? accaduto in Germania contro il Parlamento e l'episcopato nel caso del conflitto sul tema della gravidanza - , la Curia romana ha dato l'impressione di rispettare poco la separazione giuridica tra Stato e Chiesa;

11? come carismatico comunicatore, fino alla sua veneranda et? ha fatto presa in particolare sui giovani, ma si ? appoggiato soprattutto ai ?nuovi movimenti? di origine italiana, all'Opus Dei di casa in Spagna e ad un pubblico acritico e fedele del Pontefice;

12? ha offerto nel 2000 una pubblica confessione dei peccati per gli errori della Chiesa nel passato, senza per? trarne alcuna conseguenza pratica. La confessione dei peccati ampollosa e barocca inscenata a San Pietro per gli errori della Chiesa ? rimasta vaga e ambigua. Ha chiesto perdono solo per gli errori dei ?figli e delle figlie della Chiesa? ma non per quelle del ?Santo Padre?, per quelle della Chiesa stessa e dei gerarchi presenti.

Per la Chiesa cattolica il suo Pontificato si rivela, nonostante i suoi aspetti positivi, una grande speranza delusa, perch? con le sue contraddizioni, ha profondamente polarizzato la Chiesa, allontanando i suoi innumerevoli uomini, gettandoli in una crisi epocale.

Questo ? il risultato della profonda tragicit? personale di Giovanni Paolo II: la sua idea cattolica di stampo polacco, in qualit? di Pontefice l'ha voluta portare anche nel resto del mondo cattolico. Ma si ? verificato il contrario di ci? che egli sperava: la Polonia stessa ? stata travolta dal moderno sviluppo secolare e, dopo la sostituzione dell'alleanza elettorale in carica fino al 2001, Solidarnosc, si appoggia sempre meno alle idee di fede e di morale promosse dal Pontefice. (2 continua)

LA POESIA DELLA SETTIMANA
LA CAREZZA DEL VENTO
di Daniela Poetyca

Dany ? nata a Roma, ma risiede a Reggio Calabria dal 1968. Scrive componimenti poetici dall?et? di 12 anni. E? portata al dialogo e all?ascolto di se stessa e degli altri, ama la natura e ?sentire? le proprie emozioni. Ama la lettura e la riflessione.
Scrivere ? condividere con gli altri il suo animo. Considera che ognuno di noi ha la Luce interiore, ma va cercata. E? sempre alla ricerca di un evoluzione interiore che porta alla propria autocoscienza.
Ha molto entusiasmo in tutte le cose che intraprende e crede in quello che ama.

Attraverso internet ha una vasta rete di contatti che le consentono di ascoltare la vita degli altri spesso fonte d?ispirazione per le poesie.

Il mondo poetico oggi ha perduto la sua singolarit?, ? rimasta soltanto la tematica che ? di un?enorme vastit? e non impone una severa meditazione; soprattutto per evitare il rischio di dilungarsi e di evadere dall'argomento. Quando parla di affetti umani, subito il pensiero corre alla famiglia, al vincolo naturale che lega il marito alla moglie, i figli ai genitori e viceversa, i fratelli ai fratelli. Credo che intorno a ci? non ci siano dispareri e che tutti quanti considerino l'affetto familiare come fondamentale per la societ? umana. C'? poi l'affetto dell'uomo per l'uomo. Il Cristianesimo dice: ?Amerai il prossimo tuo come te stesso?.

Appunto perch? gli affetti esistono in noi, vivi, eterni e indistruttibili, possiamo affermare che l'origine altissima dell'uomo ? l?essere fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Non fa quindi meraviglia che tali sentimenti abbiano trovato nei poeti la loro pi? genuina ed efficace espressione. Una delle nostre prime letture scolastiche fu quella dell'Iliade e noi tutti ricordiamo i personaggi di Ettore, Andromaca ed Astianatte che Omero ha eternato nel famoso incontro descritto nel libro VI. Si tratta di parole scritte 2900 anni fa e che sembrano di oggi, perch? anche oggi conservano la loro efficacia, e i padri, le madri e i figli d'oggi nutrono gli stessi sentimenti delle famiglie dell'antica Grecia e di Roma. La stessa osservazione si pu? fare, ricordando l'incontro di Ulisse col figlio Telemaco, dello stesso eroe con la moglie Penelope e col padre Laerte e, giungiamo, con la madre Anticlea la quale, ormai negli Inferi, risveglia in lui la pi? profonda tenerezza.

Il sentimento per il volo di ?chi ? nato per il cielo? ha trovato in questa lirica la sua pi? alta espressione, tanto da riportare alla memoria Virgilio di cui si possono ricordare le ?alate parole con le quali celebr? la grandezza e la missione di Roma: Tu, o Romano, ricordati di reggere col tuo comando i popoli, di dare a tutti l'ordine e le leggi, di risparmiare quelli che obbediscono e di debellare i superbi?.

Credo che bastino questi pochi esempi per capire, leggendo tra le righe e scavare nell?anima di Dany Poetyca ci ha portato, indubbiamente, a considerare e riflettere sulla sua interpretazione del sentimento umano, con ardore ed efficacia.

Spesso il maggior nemico da superare, non ? la natura del suolo o l'avversit? delle condizioni climatiche, ma l'ignoranza cui (?non fugge mai il silenzio?). Anche se l'affermazione potr? sembrare strana il numero degli analfabeti ? ancora molto elevato in vastissimi paesi, comunemente denominati ?in via di sviluppo?. A questi popoli dovrebbe giungere il monito della nostra autrice: ?ogni attimo ? un seme?.

Ecco le efficacissime armi per la lotta contro la fame, la rivalutazione della dignit? del lavoro; in modo che aggrappandosi all?immagine del Gabbiano in volo anch?essi lo potranno fare, sorvolando le vaste zone dei paesi africani ed asiatici, dove gran parte della popolazione maschile ritiene che il lavoro abbassi la dignit? dell'uomo e ?aspetta che il vento gli accarezzi le piume? intanto lascia alle donne il compito di lavorare.

LA CAREZZA DEL VENTO

di Dany Paetyca

Non abbandona mai il volO

chi ? nato per il cielo:

Apre le ali

e cerca le sue rotte.

Non scioglie il coraggio

chi ha visto "oltre":

stringe i denti e lotta.

Non stringe mai il pugno

in segno di rabbia

chi ha il cuore sereno.

Non fugge mai il silenzio

chi ? in ricerca:

ogni attimo ? un seme.

Non abbandona le lacrime

chi ha il cuore sensibile

e lava al mondo tutte le pene.

Ama e tace chi sogna

aspetta che il vento

gli accarezzi le piume.

Vola ancora gabbiano

perch? sei sempre

figlio del cielo.
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

Serena domenica, sotto la pioggia, specialmente al Nord. Non disperate, prendete l?ombrello e uscite pure che la musica dell?acqua sull?ombrello ? sinfonia d?amore.
Oggi 10 aprile 2005, scade a mezzanotte il concorso ?Poeta dell?Anno 2005 ? Renato Milleri (REMIL), chi vuole partecipare ricordo che le 5 poesie devono essere accompagnate da un breve curriculum e indirizzo completo di CAP ed e-mail, solo le poesie servono solo a confondere la giuria e colui che pianificher? la spedizione.

Ricordo che le poesie finaliste saranno pubblicate in una Antologia, mentre tutte quelle pervenute saranno pubblicate sul sito ?Poeticamente?.

Ora ritorniamo alla nostra storia:Ricordate quando ho scritto il 9 marzo nella pagina che porta il numero 010? La prima lirica che segue, ricorda gli avvenimenti di quel giorno, che vidi per la prima volta il mare.

Dopo i funerali accompagnato dal cugino pi? anziano: Mimmo (avevo conosciuto questi sei cugini meravigliosi, di una sensibilit? squisita, ora sono rimasti in tre l?altra met? ? in cielo con la mamma e il pap?), gli altri tutti affettuosi ma Mimmo prefer? muoversi da solo per fami vedere quanto pi? potessi. Eravamo a Bagnoli, andammo sul colle di Cordoglio, da dove si vede, nei giorni in cui il cielo ? terso, l?Isola di Nisida; riprendemmo il cammino fino al parco Virgiliano (detto anche ??O Parco da? rimembranza?, in lontananza era all??ncora la Giulio Cesare, la nave dove poi si sarebbero imbarcati, Luigi Reparata, Poldino e Rocco Limongelli. Che cosa era accaduto? Durante le fasi decisive della seconda guerra mondiale, l'Italia si trov? condizionata all'iniziativa strategica e a soddisfare il compito dei rifornimenti alla Libia e all'Albania, gli Inglesi sopportarono l'onere di tenere in vita la fortezza di Malta, assediata dal cielo e dal mare.

L?azione dei sommergibili dentro e fuori il Mediterraneo, condotta con concezioni tecniche non adeguate, diede risultati meno incisivi di quanto si sperava, sulla base dell'elevatissimo numero di battelli esistenti all'inizio della guerra.

Al momento della decisiva inversione delle fortune strategiche nel Mediterraneo, avvenute nell?autunno 1942, la flotta italiana non pot? essere pronta tatticamente, per la gravissima situazione dei rifornimenti di nafta.

Era l?inizio dello sfacelo delle forze armate italiane sia per terra, sia per cielo e sia per mare. In quell?anno subimmo l?accerchiamento inglese, che fece prigionieri quasi tutta la fanteria e la divisione Folgore, proprio quando i militari italiani si sentivano al sicuro nei pressi di Tripoli, perch? protetti dalla marina militare, ma accadde il peggio, molte navi, piroscafi e qualche sommergibile furono affondati o danneggiati dall?imponenza della marina e della fanteria inglese. Poi cadde Tobruk e inizi? la disfatta per l?Italia, che si concluse il 25 aprile 1945, perch? intervenne il popolo a combattere per la sua salvezza sulle montagne e sull?altipiano bolognese.

- Quanto ? bella! - esclamai

- S?; per? appena arrivano gli americani mi arruolo nel loro esercito cos? almeno mi sentir? riscattato in qualche modo.

Eravamo al 27 settembre 1940 e Mimmo gi? prevedeva la disfatta dell?Italia. Al ritorno capii, o almeno mi sembr?, anche il motivo per cui quando passavano i tedeschi sempre inquadrati a cominciare dalle sei del mattino, si affacciava alla finestra e sputava. Appena gli americani liberarono Napoli, Mimmo si arruol? volontario e destinato alla quinta armata, che finite le operazioni nell?Italia meridionale, si trasfer? a Parigi e qui incontr? una ragazza che dopo qualche anno, ne aveva soltanto diciotto, spos? rimanendo a Parigi, dove ? morto nel 1966, senza far pi? ritorno a Napoli.

ISOLA DOVE NAVE



Isola dove nave non approda

lambita
disgregata
dai marosi: mia vita.

Tromba marina

sommerge

quel lembo di terra

mia vita.

Guardo a Oriente

nel giorno che nasce

scruto...

bramo orme venire

all'approdo:
speranza di vita.

***********************

Passarono i giorni della bufera e la domenica del 20 aprile 1947 mi trasferii a Napoli, definitivamente. Solo che non riuscivo a convincere mio padre di far venire a Napoli anche mamma. Seppi la verit? domenica 4 maggio di quello stesso anno; con la ragazza di turno decidemmo di non andare al cinema ma di vedere la chiesa di San Domenico Maggiore; attraversando piazza del Ges? nuovo, dove all?angolo c?era una trattoria vecchio tipo, lo vidi al tavolo con una donna piacente, ma non bella come mamma mia, e una bambina che aveva su per gi? l?et? di mia sorella Maria nata il 3 maggio del 1943.

- Lei si chiama Carmelina, per ringraziare la Madonna del Carmine per avermi salvato durante il parto e per avermi fatta diventare mamma. Ti ha chiamato per nome, perch? ti ha visto in fotografia.

Per una settimana rincasai sempre pi? tardi, quando ero certo che lo avrei trovato a dormire. Come il principale mi diede la paga della settimana, andai a fare un vaglia telegrafico a mamma, pregandola di venire subito con tutti i bambini. Mamma arriv? dopo tre giorni. In quel momento capii che pap? era veramente ritornato.

Tutta la settimana lavoravo fino a tarda ora e la domenica imparai che cosa fosse una vita dissoluta. Nel 1948 avevo una sartoria tutta mia, quattro pantalonaie e tre lavoranti; guadagnavo un sacco di soldi che la sera della domenica sperperavano con gli amici, pagando loro il biglietto del cinema e la pizza dopo il cinema. Ma ero stanco di quella vita cominciai a sentire la nostalgia di Paduli, di Maria, di Graziella che mi aveva stretto la mano mentre vedevamo il film ?Cavalleria?. Si stava avvicinando la Pasqua e chiesi il permesso di passarlo a Paduli con nonno. Contento mi avviai per via Toledo e giunto all?altezza di Castel dell?Ovo, mi sedetti sugli scogli e scrissi:

CANTO DI NOTTE


Cantore notturno
che mi porti le note
di un antico verso
in questa notte di nostalgia:
non cantare quel verso.

Devo tornare? Ritorner?!
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

11 aprile 2005! Aprile mese uggioso e capriccioso. In questo 101? giorno dell?anno e 22? delle primavera ci vede ancora girare con l?ombrello attaccato al braccio. E? primavera ? vero, ma il mattino si presenta ancora invernale.
Miei cari e affettuosi amici, il viaggio di ?occhi che non capivano? finisce qui. Gli anni passano veloci, i giorni macinano i giorni, le ore i minuti. Arriva velocissimo il tempo della razionalit?, che mi spedisce in esilio a Roma, prima per un concorso cinematografico, poi all?osservatorio astronomico e infine al ministero della finanza per approdare a fare il manovale nelle Ferrovie dello Stato, dopo aver studiato e d?inverno un cane mi riscaldava le mani infreddolite perch? l?appartamento in cui abitavo con moglie, figli e fratello, non aveva riscaldamento; c?era una stufa a legna e per la salute dei bambini la sera si spegneva e per nessuna ragione al mondo si riaccendeva.

Luned? 12 ottobre 1964 si ritrova ragazzo con altri ragazzi per la preparazione agli esami di maturit? magistrale. Il pomeriggio, il tempo di mangiare un boccone, e subito in sartoria per guadagnare la ?pappatoria?.

A luglio del 1965 con il professore di filosofia ritornai, per un viaggio di piacere, a Napoli, portando con noi il mio primo figlio undicenne, che volle vedere i luoghi di cui sentiva parlare in casa: Il Parco della Rimembranza, i Camaldoli, lo specchio di mare limpido di Coroglio (sperando che il computer non mi cambi ancora il termine in Cordoglio). Mi ha scritto un?amica ieri, che questi luoghi sono cambiati: al Parco della Rimembranza non ci vanno pi? le coppiette ?? stato restaurato ed ? diventato veramente fruibile da parte di tutti. Non ci si entra pi? in macchina ma solo a piedi, hanno messo a posto alberi e piante.Non ci sono pi? giornali accartocciati in giro?.

Ci fermammo a pranzare in un ristorante che si trova proprio sopra Coroglio, al Capo di Posillipo. Manco da Napoli dal 1958, ma non per questo ho dimenticato le lacrime, i sorrisi e le scappatelle notturne come Casanova o don Giovanni, ?ero ragazzo allora/ e la vita non mi aveva deluso? facendomi incontrare un mondo che credevo puro, incontaminato pulito come un neonato e invece?? agisce, come ha affermato Bacone nel diciottesimo secolo, da ?Homo homini lupo?.

Finiti gli esami partecipo a molti concorsi, sia letterari, sia per impiegarmi. La prima chiamata che mi giunse fu quella da manovale nelle Ferrovie. Diedi la notizia a pap? per tranquillizzarlo, poich? il suo pensiero era fisso sul pane quotidiano, se lo avevamo o meno. Luned? 29 gennaio 1968 presi servizio, e perch? mi credettero "un raccomandato", perch? avevo 36 anni e, a quei capi che sedevano sulle poltrone di finta pelle, come la loro, davo la certezza di essere raccomandato. Fui maltrattato per pi? di tre mesi fino a quando giunse la documentazione e quando videro il punteggio riportato negli esami di concorso, cominciarono a piovere offerte amicali: vuoi andare in quell?ufficio, o in quell?altro? Perch? volevo tempo per scrivere le immagini che mi accompagnavano, in ogni secondo della giornata, accettai di lavorare all?ufficio Rilascio delle Concessioni di viaggio. Quante vite imparai a conoscere, pur vedendole solo in fotografia e leggendo il loro curriculum.

Mio fratello mi telefon? di notte e mi disse che pap? era stato operato alla vescica, per avere qualche giorno di libert?, perch? essendo assunto a gennaio avevo soltanto qualche giorno di ferie, il capo stazione mi permise di lavorare per cinque notti di seguito (oltre alla giornata normale) per avere cinque giorni di riposo ed andare a Napoli a trovare pap?.

A settembre il medico parl? di carcinoma, non c?era pi? nessuna speranza. Al momento di rientrare a Roma gli dissi che sarei andato verso la fine d?ottobre, ma al momento di vidimare il biglietto, non avevo pi? lo stipendio in tasca e fui costretto a ritornare indietro. Ma almeno in quei cinque giorni che vissi accanto a lui, a casa e non in ospedale, gli diedi ci? cercava con gli occhi: andai a prendere quella bambina che avevo conosciuto nel ?47, accompagnata dalla madre. Uscimmo tutti dalla stanza lasciandoli soli. La notte del 2 novembre 1968 mio fratello, incazzato come mai, mi grid? al telefono: ?Insomma lo vuoi rivedere vivo pap? oppure aspetti che muoia??, Corsi subito alla stazione Termini e presi il primo treno per Napoli.

Giunto a casa, m?inginocchiai accanto al letto, come quando scrivevo le poesie da bambino, gli strinsi la mano e dissi semplicemente: ?Coraggio stai per rinascere a nuova vita?. Ebbe un tremito, stringendo la mia mano si congiunse a Dio ed ora ? sempre vicino a me, dandomi i giorni perduti della fanciullezza.

La lirica che chiude la raccolta l?ho scritta il 27 ottobre 1968 quando seppi di dover andare a Napoli. L?ho inserita in quelle ritrovate nella camera d?aria di bicicletta affinch? la saga fosse completa.

Nel 1971 misi in piedi una compagnia di soli ferrovieri, dagli attori allo scenografo e al musicista, mettemmo in scena ??Quella maledetta?? e fu il boom teatrale dell?anno, articoli sui giornali e interviste dalla RAI, gli attori di chiara fama mi facevano la corte. I gelosi ci misero il bastone fra ruote ma imperterriti cambiavamo strada (teatro) e riprendevamo lo stesso lavoro. Da allora ogni anno ho fatto il mio spettacolo, sempre con nuovi elementi, perch? per la mia gioia (anche se molti mi avevano amareggiato) mi piaceva aprire la via a ragazzi che altrimenti sarebbero rimasti a godere della loro passione solo sotto l?aspetto amatoriale, anche se oggi questo appellativo ? dato anche a professionisti di compagnie teatrali non primarie.

Il resto ? scritto in molti siti nel web, finanche a Lima ? Per? c?? la mia biobibliografia integrale.

?Occhi che non capivano? chiude e apre contemporaneamente un altro capitolo della mia vita. Vi ho raccontato frettolosamente come sono nate quelle liriche, ma non ho inserito nemmeno una critica. Se qualcuno di voi, so che siete in parecchi, ha raccolto giorno per giorno queste paginette della mia fanciullezza, avesse voglia di avere il libro completo me lo dica che gli invio, privatamente, la prefazione alla prima edizione, scritta da Lucio Garofalo, la presentazione del libro al Teatro De Tollis di Roma l? 8 febbraio 1975, fatta da Marcello Eydalin e la prefazione alla seconda edizione scritta da Mario Dibitonto.

IMPROVVISO



Improvviso
inesorabile

come acqua gelata sulla pelle
arrossata dal sole di luglio
giunse il tuo male.
Ti fummo vicino.
Volesti che il medico
parlasse in tua presenza:
il medico non parl?!

Seguisti
il suo sguardo
come il viandante
i nostri
ansiosi:
nel Sahara
speranza d'acqua.

Un triste sorriso
sulle tue labbra esangui
aleggi?:
e fu il silenzio.

Con quel triste sorriso
finiva
la tua vita
in quel silenzio
ti riconciliasti con Dio.

Dopo sorridesti ancora
ma era sempre silenzio.
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

VIAGGIO CON PAPA?


Dissi: ?Voglio venire con te

- era appena ritornato dalla guerra

e il pomeriggio estivo annunciava

una tiepida notte serena - .

Pap? mi prese per le ascelle e m?iss?

sulla canna della vecchia bicicletta.

Come pedalava senza ansare.

Non guardavo la strada, volevo

imprimere il volto nella mente ? visto

per tredici anni solo in foto -. Il suo cuore

cantava a squarciagola insieme al mio:

era contento di stare con me com?io con lui.



Pedalava e parlava di case bianche e assolate

di gente che odiava gli spari e donava se stesso

per un pezzo di pane duro:

tormentoso ricordo la campagna d?Africa

pi? che la prigionia.



Parl? per quarantotto chilometri

denudando l?anima e l?amore

per una donna che gli aveva dato

un figlio: ora suo immenso dolore.

Non disse altro ch? nell?ombra lunga

della prima sera le case apparvero

come manieri oscuri e misteriosi.



L?arcata della porta affumicata

era il contrassegno della casa

dove giungemmo quando il sole

nascosto s?era da poco.

Contro i muri della casa a protezione

del burrone, strisciavano ombre stanche

che la confusa oscurit? ingigantiva,

appiattiva e ingrossava mettendomi

dentro ansia e tremore.



Bussai alla porta,

una voce robusta ma chiara tuon?;

risposi ci? che mi veniva suggerito.

La porta rimase chiusa

passai la notte sotto un pruno

ed ero affamato.



Al sorgere del sole mille gocce dorate

pendevano sulla testa:

mangiai prugne anche per la sera precedente.



Ritornai alla casa dall?arcata affumicata

sulla porta un cartello annunciava: ?Vendo tutto!?

Il nonno materno con una sella in mano

uscendo dalla porta borbott?:

?si dorme male all?aperto e a stomaco vuoto??

Sospirai e riprese: ?Cos? impari ad essere te stesso!?



Roma 18/9/1989
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

Che sabato 16 aprile che s'affaccia all'orizzonte! Mi sembra di vedervi tutti a uno a uno e contento vi stringo la mano augurandovi tutto il bene possibile con tutto l'amore che posso, Reno

TALVOLTA



Talvolta

negli orrori notturni senza fine

mi trovo ad accarezzare il corpo

e il gelo delle mani anchilosate

pare l'abbraccio di mille serpenti.



Le tue mani sapevano di sole!



In ogni piccola parte della mia pelle

? impresso il marchio della tua bocca.



Negli orrori di queste notti

interminabili, accompagnate

nemmeno da un alito di vento,

solo ricordi senza fantasmi cerco

mentre le tue mani sono attaccate

ad un albero senza pi? radici
? Reno Bromuro
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)


FATTI

17 aprile 2003:la legge 3/2003 che tutela la salute dei non fumatori, diviene applicativa. Il suo regolamento mira a far rispettare le norme, che prevedono soprattutto la separazione fisica degli ambienti per fumatori e non-fumatori in tutti i locali pubblici, saranno i carabinieri per la sanit? a far rispettare la legge. Le sanzioni da pagare per chi non rispetta le regole sono severe e raddoppiano se la trasgressione avviene alla presenza di una donna in stato di gravidanza o di un bambino fino a 12 anni d?et?.

18 aprile 1999: l?abolizione della quota proporzionale per il referendum, ? votata solo dal 49,6% e il quorum non ? raggiunto. I si erano il 91,5%. I risultati ufficiali sui votanti tardano e i primi commenti sono basati su previsioni che danno per raggiunto il quorum.

19 aprile 1985: il giudice Carlo Palermo emette ventuno mandati di cattura per associazione per delinquere e truffa in relazione agli appalti pubblici, che sono subappaltati.Coinvolti gli imprenditori catanesi Mario Rendo, Giuseppe Costanzo, Ugo Graci, Giovanni Parasiliti.

20 aprile 1999: la Corte di Cassazione conferma la condanna a Bettino Craxi a quattro anni e sei mesi per le tangenti della metropolitana milanese.

21 aprile 2000: dopo le definitive missioni di Massimo D?Alema,il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha incaricato Giuliano Amato per formare un nuovo governo. La sinistra dei Ds, Antonio Di Pietro e Rifondazione sono contrari.
22 aprile 1998: la Procura di Brescia accorda gli arresti domiciliari all? imprenditore Giordano Alghisi, detenuto con l?accusa di concussione nell?inchiesta sul miliardo consegnato al generale Delfino. Quest?ultimo fa sapere di aver ricevuto dall?Alghisi ottocento milioni, ma quale acconto per l?acquisto della sua villa a Meina. Soffiantini esprime fiducia nella condotta dell?amico ed ex socio Alghisi. Il generale Delfino risulta indagato anche a Catania per violazione del segreto d?ufficio in un?indagine su un presunto traffico d?armi.
23 aprile 1999: secondo gli ultimi accertamenti, l?inflazione ? salita all?1.5% rispetto a 1,3% del mese scorso. Dopo una tendenza al ribasso degli ultimi mesi si ripete un?inversione di tendenza.
PARLIAMONE


KAROL WOJTYLA, IL PAPA DELLA SPERANZA

Nel numero scorso vi ho sottoposto le dodici contraddizione che la ?Congregatio?

potrebbe imputare durante il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II. Ora contrapporr? sull?altro piatto della bilancia la parte favorevole alla beatificazione di Papa Karol ?Il Grande? . Iniziamo il cammino dall?elezione al Soglio Pontificio.

Manca poco al tramonto di luned? 16 ottobre 1978 quando il cardinale polacco Karol Wojtyla, ? eletto Papa all'ottavo scrutinio, con 99 voti su 111; ha 58 anni, ed ? il 263? successore di Pietro. Assume il nome di Giovanni Paolo II, dopo uno dei pontificati pi? brevi della storia,Papa Lucani Giovanni Paolo I, che ha regnato per soli trentatr? giorni, e la sua elezione ? accolta con grande stupore.

La decisione del Conclave supera le barriere della tradizione della Chiesa che dura da quattro secoli. Dopo quattro secoli e mezzo, infatti, il Vaticano elegge alla guida della Chiesa cattolica un Papa non italiano: l'ultimo era stato Adriano VI.

Nel discorso che inaugura il suo viatico papale, il 22 ottobre 1978, in una Piazza San Pietro gremita di folla, il Papa polacco lancia il suo motto per il pontificato: ?Non abbiate paura. Aprite le porte a Cristo e alla speranza?. ? il primo passo in un mondo che lo ha visto protagonista indiscusso d?autentiche rivoluzioni sul piano teologico, spirituale, sociale e politico.

Cercher? di ripercorrere insieme a Lui, l?avventura del suo Pontificato, raccontando i principali eventi che lo hanno fatto amare dai cattolici, rispettare dai fedeli delle altre religioni, stimare dai non credenti.

Papa Wojtyla ha caratterizzato la sua missione d'evangelizzazione viaggiando in ogni continente. In ventisette anni di pontificato ha raggiunto quasi cento Paesi del mondo, dove porta la parola del Vangelo e si confronta senza reticenze sulle problematiche del mondo moderno con le altre fedi religiose, il mondo laico, l'intera umanit?. Ogni Suo viaggio ? un autentico pellegrinaggio ?al santuario vivente del Popolo di Dio?. Il significato delle Sue visite ai Paesi e alle singole Chiese locali, nasce e si rende concreto in questa logica. Il Papa viaggia per ripresentare il Vangelo in ogni angolo della terra, sostenuto dalla preghiera, ma anche da una forza morale e fisica fuori del comune. Ci? che fa pi? effetto sulle persone che accorrono a milioni per sentirlo ? il concetto di una Sua tipica espressione: ?Roma non ? pi? a Roma ma, proprio perch? ? cuore di una Chiesa pellegrina, ? diventata pellegrina anch'essa sulle strade del mondo?.

Sono oltre duecento i Paesi indipendenti nel mondo oggi e il Papa ne ha visitati tre su cinque, in una trentina ? andato pi? volte. ? stato otto volte in Polonia, sette in Francia, cinque negli Stati Uniti. I viaggi pi? lunghi sono stati quelli compiuti nell?aprile 1987 in Uruguay, Cile e Argentina; e nel novembre 1986 era stato in Estremo Oriente a Bangladesh, Singapore, Fiji, Nuova Zelanda, Australia, Seychelles: ed ogni viaggio ? durato quattordici giorni. La visita pi? lunga ? stata quella fatta in Brasile nel 1980 dove ha sostato tredici giorni. Negli oltre cinque lustri di pontificato, ha fatto in media quattro viaggi all?anno.

Se consideriamo che per due anni, per il motivo dell?attentato e per la malattia nel 1981 e 1994 non ha viaggiato la media ? di sei viaggi all?anno.

Il viaggio pi? suggestivo,in assoluto, lo ha fatto in Italia, quando il 5 novembre 1978 , si ? recato ad Assisi, perch? acquista un duplice significato: ?da un lato l'omaggio all'Italia, alle sue profonde radici cristiane e all'esempio dei suoi santi; dall'altro il richiamo della pace e della concordia universali che nascono dall'insegnamento del Poverello d'Assisi e da Santa Chiara?.

Ma nel gennaio 1979 sposta ?il baricentro della Chiesa cattolica verso l'Europa orientale e il Sud del mondo: America Latina, Africa e Asia;segnando il suo Pontificato con due viaggi simbolo: la visita in America Centrale e, in giugno, il primo incontro con la sua terra d'origine?.

In quest?occasione dichiara che la Chiesa cattolica deve sempre marciare al fianco dei pi? poveri: ? questa la sua missione in Terra. Il 16 agosto del 2002, si reca nella sua Polonia. A Cracovia ? accolto da una grande folla di fedeli, e afferma: ?Affido il mondo alla misericordia di Dio?. Si sposta a Rakowice e si commuove davanti alla tomba dei genitori, e aggiunge sull'onda dei ricordi: ?Rammento quando, da giovane, andavo in fabbrica indossando scarpe di legno?. Tre giorni dopo torna a Roma, sempre pi? stanco e ammalato. (2 continua)

? la prossima settimana il Testamento di Papa Giovanni Paolo II ?

LA POESIA DELLA SETTIMANA

RIMBOCCAMI LA NOTTE FINO AL NASO

Enrico, Antonio, Gianfranco Besso in arte ?eby? ? nato a Rivoli (Torino) l?8 dicembre 1957, abita a Catanzaro Lido; gli piacciono gli Spaghetti aglio, olio e peperoncino, ama il Ciclismo e l?atletica leggera, Juventino per convinzione, si abbandona al calcio, magari con un romanzo di Cassola fra le mani (il suo scrittore preferito) nell?attesa di vedere il pallone nella porta avversaria. Allora il suo cuore esulta e dedica alla squadra del cuore, una poesia d?amore.

La poesia d'amore nasce tardi nella letteratura latina e si afferma solo nel Secondo secolo avanti Cristo, quando i Romani, concluse vittoriosamente le guerre in Oriente e in Grecia, allentano le preoccupazioni per l'interesse dello stato, trovando il tempo e l'animo per dedicarsi anche alla vita interiore. I tempi nuovi, meno condizionati dagli obblighi e dalle campagne militari, permettono di coltivare, oltre ai modi della scrittura adatti alla riflessione sul bene comune, come la storiografia, l'oratoria, il teatro, la satira, il poema epico e la tragedia stessa, generi nuovi da dedicare all'effusione dei sentimenti o alla ricerca dell'io. Intorno a tali soggetti si raccolgono gli intellettuali del circolo letterario di Quinto Lutazio C?tulo (ca. 150-87 a.C.), che d? vita ad una produzione di sapore individualistico, particolarmente elaborata nello stile. I poeti appartenenti a tale corrente sviluppano argomenti e forme della poesia ellenistica, rifacendosi soprattutto a Callimaco, come appare evidente da alcuni brevi componimenti dello stesso Quinto Lutazio C?tulo.

Enrico Besso si allontana dalle lingue sabbiose, dalle inevitabili crepe di un crosta putrida dell?effimero e dalla presunzione del sacro, cara a molti ?scrivitori di versi? o saccenti critici brizzolati i quali pomposamente hanno la presunzione di criticare o di commentare una lirica nascondendo il loro scopo precipuo: offendere, umiliare.

Eby incurante del vento che soffia nel web, rivela una singolare carica espressiva che si distanzia dall?ipnotismo di una contemplazione. Spesso la poesia di Besso ridisegna l?oggetto inseguendo una ricerca che porta in superficie termini precisi.

Ed ecco che il verso ? dominato da un linguaggio che trasmette forme e ombre di un sostrato ad oltranza, modificando persino l?eccitazione.

Quanto pi? il verso si allunga e pensa, tanto pi? si delinea quello che, sia sul piano verbale che strutturale il verso scatta come un razzo e per spezzare l?abbandono contemplativo viene fuori l?aforisma.

Un aforisma che non ? un frammento di pensiero, ma piuttosto un microtrattato, sia quando si ponga quale opus in nuce, sia quando si configuri quale primigenia intuizione del verso, nella sua struttura del visuale. In questo modo non avendo pi? vincolo di significato, beneficia di una libert? intrinseca, la trasformazione del senso sposta l?attenzione nella sua porzione d?immagine, sull?apparire di una forma estetica. La relazione, i collegamenti dei termini visivi, spezzano l?automatismo.

La struttura della comunicazione ? data dal metodo, il segno vive il suo significato all?interno dell?ordine grammaticale. L?ideogramma da una piccola parte dell? immagine, in seguito il segno convenzionale si sposta e si forma una struttura adeguata di un termine capace di rappresentare l?oggetto. Il linguaggio di per s? non ? depositario della verit?, infatti, Platone considerava l?essenza della parola, il vero e intimo significato in relazione alla cosa: ?La poesia per mezzo della metafora, trasferisce un ordine, conduce al collegamento della cosa in s?, vi ? una traduzione arbitraria, ? la possibilit? di produrre nuove relazioni, la fantasia ? la manifestazione pi? prossima all?originario?.

RIMBOCCAMI LA NOTTE FINO AL NASO

di Enrico Besso (eby)

Rimboccami la notte fino al naso
ch? ? troppo fredda questa solitudine
e tra le cosce della nostalgia
voglio sentirmi fottere per ore.

Ho visto una chitarra negra piangere
e donne bianche farsi neve al sole,
teneri amanti dirsi s? per sempre
sciacquare baci la mattina dopo.

Ho speso gli occhi e i denti di mio padre
e di sconfitte ho pieno il portafoglio,
nulla m'assale, nulla pi? m'accora,
spegni la luce e fa che sia per sempre.
25 febbraio 2003

? - Reno Bromuro
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

LACRIME DI PIETRA



Lacrime di pietra seppelliscono speranze

coprono le promesse e i bei ricordi

ma non riescono a nascondere la menzogna

all'ombra dell'albero dell'ipocrisia.



Lacrime di pietra mi illudono.



Mi sento pi? pesante e mi lascio

sprofondare nel mare, senza vita;

annientare nel deserto della verit?.



? Reno Bromuro (da ?Poesie sparse?)
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

I MIEI PASSI LENTAMENTE VANNO



I miei passi lentamente vanno

quasi a voler conficcare il piede

nel duro selciato che parla di passato.



Dolore e dolore e lacrime e sangue

da prima della croce e dopo speranze.



Incredibile speranza:

Resurrezione sul sangue versato!



Pur'oggi la terra ? concimata

dall'umano sangue e la croce

non ha pi? ragione d'esistere.



Intanto continuiamo ad innalzarla

ad ogni nostro pensiero per sentirci vivi

nella sfacciata vilt? di sempre.

? Reno Bromuro
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

In questa domenica speciale, il Papa Benedetto XVI celebrer? la prima messa da Pontefice, nelle preghiere che seguiranno la messa, sappiate che c'? anche la mia per la vostra serenit? e salute, con tutto l'amore di cui sono capace, Reno

CONFUSO TRA I CIPRESSI



Confuso tra cipressi silenziosi,

cipresso amante di chiari tramonti

dolcemente non mi ribello al vento

foriero di cose rapite porta

da un ramo all'altro raggi di luna.



Fazzoletto sventolante in lontananza

ramo baciato dal vento si dondola,

riporta alla mente infanzia remota,

come corso d'acqua pura e tranquilla.



Sotto un cielo di seta verde, rosa e gialla

fiammeggiante come la tua chioma, corro

verso il ruscello mentre una stella ammicca.



Lunghe file di cipressi tacciono nella notte

solo la tua voce e quella del vento giocano

col rumore dei passi stanchi sul selciato.

All'alba solo un raggio di sole

dueller? come sciabola allegra.



Allora il tuo canto

come quello dell'Allodola

riempir? le valli

e le acque tranquille del ruscello

annunceranno

il nostro amore al mondo.



Come cipresso

amante di chiari tramonti,

correr? da te

come l'assetato alla fonte,

come il beduino all'oasi

come la neve alla montagna

come l'allegria al sole

come la notte all'alba

come l'aurora all'amore.



Amore mio affamato di giustizia

assetato di calde carezze

come una gattina infreddolita

nascosto in una fila di cripressi.
? Reno Bromuro (da ?Tacquino?
Avatar utente
carlo
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 7325
Iscritto il: 26/09/2003, 2:02
Località: Roma
Contatta:

le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

Messaggio da carlo »

Quest?oggi 25 aprile 2005, sento di do proporvi la rilettura delle due liriche che seguono perch? rappresentano il sacrificio di chi ha dato la vita per la LIBERTA? con amore e perch? in questo sacrificio sento rivivere le parole di Papa Giovanni Paolo II ?Non abbiate paura, Cristo ? con voi?. Leggiamole ricordando i martiri di una guerra inutile e perci? pi? crudele. Perdonatemi se invado la vostra priivacy senza permesso, ve lo chiedo come una preghiera, Reno
TI AVEVANO MARCHIATA


Ti avevano marchiata come un armento


stuprata, violentata, seviziata, affamata;

senza pi? nulla di umano

ti avevano buttata sulla

strada come bestia immonda.

Ti aggiravi con le tue compagne,

vincendo il fetore di Peonie,

su covoni di rifiuti

in cerca di qualcosa

meno fomentata dai vermi

per sopravvivere un altro giorno.

Ma se ti vedeva un ?nazista?

anche quello ti veniva negato.

Che cosa ho fatto in tua difesa

quel giorno? Ed ora? ...

Ora ho messo la mia penna

al tuo servizio;

la mia fede per la libert?

il mio cuore per un mondo giusto

l?anima mia per un domani in cui

l?uomo sia veramente tale

per onorare il tuo sacrificio

ricordare il tuo dolore

per il trionfo della croce.

FORSE TU, GI? NON AVEVI VOLTO

Non ricordo il volto
forse gi? non l?avevi quando
percorrevi il marciapiedi

della stazione di Varsavia

lungo il binario dove

un attimo solo si fermavano i treni



che portavano la ? JULIA ? in Russia.

Forse tu, gi? non avevi volto

ma la tua voce rintrona

come un?eco interminabile

dentro il mio petto: pane, pane!

Forse tu gi? non avevi volto

ma l?eco dei passi stanchi

che trascinavi su stecchini

- che una volta erano state gambe belle,

tornite, lunghe ? martellano nel mio cervello

come la tua voce nel mio petto.

E gli stracci che a malapena

coprivano il tuo scheletro

negli occhi mi porto

come una bandiera

vessillo di giustizia, di libert?

e d?amore per la mia battaglia:

vessillo di sacrificio per te

piccola ebrea senza pi? volto

che percorrevi il marciapiedi

della stazione di Varsavia

- perch? vivere ancora volevi ?

lungo il binario dove

si ferm? un attimo

il treno che trasportava

i ragazzi della ?JULIA?.

Avrei voluto darti cibo e vestiti

piccola ebrea senza pi? sembianze

ma quei ragazzi avevano fame

tanta fame come te

ed io non c?ero.

Un soldato mi ha parlato di te

un soldato che quel giorno ha pianto

e avrebbe voluto

con le sue lacrime dissetarti

col suo corpo sfamarti

col suo sangue cancellare

il marchio giallo che portavi al polso.

? Reno Bromuro da ?Camminare Cantando? - Edizioni A.I.A. Poesia della Vita 1989

Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
Rispondi