Maria E. ha scritto: 30/05/2023, 17:53
Ciao Gaetano, ho seguito e sto seguendo quasi tutti gli esercizi e questo mi sembrava ottimo per me (non sono molto brava nei dialoghi

).
Visto che sono assidua frequentatrice di BA ho letto che qui si puo' imparare tanto, molti consigli per migliorare e avere sempre un paio di "occhi" critici che ti possono aiutare molto nel percorso personale. Non ci conosciamo, sì, ma ne ho lette di cose che hai scritto e posso dire che ammiro molto la tua precisione e la tua delicatezza/pazienza nell'aiutare tutti.
Per quanto riguarda l'esercizio, veniamo al dunque :D
Correggerò i tempi verbali (altro mio tallone d'Achille) e proverò con piacere ad esercitarmi sul monologo interiore (ho letto una tua interessantissima spiegazione sul Monologo interiore, il monologo soliloquio e il flusso di coscienza piena di spunti su autori che amo).
A rileggerci.
Ciao, Maria.
Puoi proseguire con gli esercizi, e magari puoi iniziare dal numero uno, se ti va. Gli altri partecipanti sono avanti, ma ho pensato all'officina come a un luogo frequentato senza soluzione di continuità e a diversi livelli.
Qui mi occupo di struttura del racconto, non di regole grammaticali o di sintassi, ma i tempi verbali in qualche modo contribuiscono a formare la struttura di un racconto quando, ad esempio, si decide di adoperare il discorso indiretto libero; in quel caso i tempi giocano un ruolo tutto loro.
Ad esempio, nel discorso indiretto libero, l'uso dell'indicativo e del condizionale dipende dalla modalità verbale presente nel parlato che stiamo riportando, ma questo non deve essere espressamente indicato nella frase.
Se il parlato originale utilizza l'indicativo (per esempio: "Ho visto un film ieri sera"), la forma usata nel discorso indiretto libero sarà identica (per esempio: "Mi sono detto che aveva visto un film ieri sera").
Se invece la forma verbale originale è al condizionale (per esempio: "Vorrei fare una passeggiata"), nel discorso indiretto libero verrà utilizzata la congiuntivo presente (per esempio: "Mi sono detto che vorrebbe fare una passeggiata").
Inoltre, nel discorso indiretto libero si possono trovare anche altre forme verbali, come il passato prossimo, il trapassato prossimo, il presente storico, o la forma impersonale.
Ad esempio: "Mi sono chiesto se lui fosse venuto ieri sera" (congiuntivo imperfetto) oppure "Pensavo 'questo è il momento perfetto'" (presente storico).
La regola principale per l'utilizzo dell'indicativo e del condizionale nel discorso indiretto libero è che vengono utilizzati per riportare il discorso originale in modo implicito e non intrusivo nel flusso del racconto.
Nondimeno, torniamo alle basi, la concordanza dei tempi, la consecutio temporum latina, è fondamentale per la lingua italiana e quindi per la corretta composizione e comprensione di un discorso, narrativo o meno non ha importanza.
La regola generale è quella di accordare i tempi, ossia il tempo verbale usato in una frase deve essere coerente con il tempo verbale adoperato nella frase principale della stessa frase. In altre parole, se la frase principale è al presente, le subordinate dovrebbero essere al presente, e così via.
Per esempio:
Se io vado a casa, ti chiederò di venire con me. (corretto)
Se io vado a casa, ti chiederei di venire con me. (sbagliato)
In questo caso, la frase principale è al presente (io vado), quindi la subordinate (ti chiederò) deve essere al futuro.
Un altro esempio:
Maria ha detto che farà una crostata di mele per il pranzo. (corretto)
Maria ha detto che farebbe una crostata di mele per il pranzo. (sbagliato)
Anche in questo caso, la frase principale è al presente (Maria ha detto), quindi la subordinate (farà una crostata di mele) deve essere al futuro.
Dunque, in via generale, se in un testo narrativo si utilizza il tempo presente sarà buona norma utilizzare il presente nell'intero testo: ciò significa il presente per il presente e il passato prossimo per il passato.
Detto ciò, l'italiano non è così esigente come il latino in fatto di consecutio, quindi ogni tanto un imperfetto in un discorso al presente si può pure mettere.
Ad esempio
Presente indicativo:
Io scrivo una lettera (presente) perché ho bisogno di comunicare qualcosa.
Noi andiamo spesso al parco (presente) quando il tempo è bello.
Passato prossimo:
Tu hai mangiato troppo adesso hai mal di stomaco (passato prossimo).
Io ho visto quel film ieri sera, mi è piaciuto tanto (passato prossimo).
Passato remoto:
Lei uscì di casa di buon'ora (passato remoto) e arrivò in ufficio con largo anticipo.
La guerra finì (passato remoto) nel 1945, dopo anni di conflitto.
Trapassato remoto:
Quando io arrivai, Loro erano già partiti (trapassato remoto).
Io avevo già letto questo libro, ma ho voluto rileggerlo di nuovo (trapassato prossimo).
Va beh, Maria. Se hai voglia di continuare sei la benvenuta.