
Allungo il braccio verso la bottiglia di vino bianco, me ne verso un dito.
Avvicino il giornale agli occhi.
Allora, cosa leggo?
Ecco: con la crisi aumentano i furti in appartamento, fenomeno che desta preoccupazione e allarme sociale e colpisce soprattutto abitazioni vuote nella fascia oraria dalle 17,00 alle 20,00.
Un furto in casa cambia la vita alla persona derubata, che rischia di essere colpita da una vera e propria sindrome che causa senso di insicurezza, perdita di fiducia in se stessi e negli altri, aggressività verso il prossimo e persino depressione.
Il furto in casa è cosa particolare.
E’ uno stupro della salvaguardia, la brusca rivelazione che non basta chiudere la porta per lasciare fuori la violenza di un mondo ribollente di dolore e di paure.
E’ la cronaca nera che ti arriva addosso, proprio a te che magari non facevi nulla di male, che credevi di essere esente dalle brutture e invulnerabile al crimine.
E’ la fine della tranquillità, l’evento ch dà una spallata definitiva all’ordine che con fatica hai costruito, alla serenità di un’oasi che ritenevi inviolabile.
Ed ecco il risultato: una casa buttata per aria, mani criminali che rovistano tra le tue cose portandoti via, oltre ai valori, la pace domestica.
Poso il giornale.
Mi chiedo cosa si possa fare.
Forse per tutelarsi converrebbe adottare adeguate misure di sicurezza, come chiudere sempre bene porte e finestre quando si esce.
Inoltre, se all'interno dell'edificio non c'è nessuno, lasciare accesa una luce oppure installare un sistema d'illuminazione che ogni tanto si accende e si spegne.
Questo potrebbe essere un buon deterrente per i potenziali scassinatori.
Oppure prestare attenzione a situazioni insolite nel quartiere.
Infine, se si hanno dei sospetti, converrebbe subito chiamare il 117.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)