Amori che non s'incontrano mai
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GEMME
Fremono fremono
le prime gemme
ll sole le invita
il freddo le pugnala
Si rintanano
ascoltano gli uccelli
cronisti di presagi
ma il merlo già cova
tra rami spogli
aspetta che il verde
sia ombrello al nido
Passano le nuvole
pecore tirate dal pastore
azzannate dal lupo
fanno da interruttore veloce
a luce e ombre
lacrima alle ferite la vigna
freme la linfa
e c’è già chi la vede vino
La primavera
gioca la sua carta
di vento garbino
si scontra col maestrale
urla il calendario
e dal cielo scendono
lacrime di vetro
piombo sulle gemme
ingannate
Getta il berretto a terra
e lo pesta coi piedi
il contadino
poi con mano a coltello
fa un taglio verticale
e uno orizzontale nell’aria
sussurra…amen
----------------------------
Da: Destini E Presagi
www.santhers.com
le prime gemme
ll sole le invita
il freddo le pugnala
Si rintanano
ascoltano gli uccelli
cronisti di presagi
ma il merlo già cova
tra rami spogli
aspetta che il verde
sia ombrello al nido
Passano le nuvole
pecore tirate dal pastore
azzannate dal lupo
fanno da interruttore veloce
a luce e ombre
lacrima alle ferite la vigna
freme la linfa
e c’è già chi la vede vino
La primavera
gioca la sua carta
di vento garbino
si scontra col maestrale
urla il calendario
e dal cielo scendono
lacrime di vetro
piombo sulle gemme
ingannate
Getta il berretto a terra
e lo pesta coi piedi
il contadino
poi con mano a coltello
fa un taglio verticale
e uno orizzontale nell’aria
sussurra…amen
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Da: Destini E Presagi
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LUMACO' (Lettera al mio Asino)
Oh! Lumacò
quando ti comprai
avevo ancora i capelli
da pettinare con le dita
quando si avvicinava
la scadenza del foglio
di cambiale
e guardavo le ragazze
che mettevano paura
al sangue che nascondeva
le parole
ora tu sei vecchio e stanco
col deserto sulla pelle
e i tuoi denti accarezzano
soltanto i ceppi duri
della lupinella
mentre piombi di bava
ti inchinano alla terra
che corteggia le tue ossa
per un sonno sordo
alle mie bestemmie
che furono pretese
senza ricompense
-Lumacò scusami
col tempo ti ho capito
ma il progresso avanza
animali nuovi sono venuti
col cuore di ferro
parlano in rumori
divorano petrolio
avanzano e rendono
fumo nero,
il merlo la quaglia
scappano alla vista
-Lumacò siamo vecchi entrambi
con due condanne simili
e distanti
tu per una mortadella
e io coi tuoi soldi
verso il decoro del silenzio
scusa se ti ho scritto al tramonto
----------------------------------
Da:Voci Dall’Inferno
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quando ti comprai
avevo ancora i capelli
da pettinare con le dita
quando si avvicinava
la scadenza del foglio
di cambiale
e guardavo le ragazze
che mettevano paura
al sangue che nascondeva
le parole
ora tu sei vecchio e stanco
col deserto sulla pelle
e i tuoi denti accarezzano
soltanto i ceppi duri
della lupinella
mentre piombi di bava
ti inchinano alla terra
che corteggia le tue ossa
per un sonno sordo
alle mie bestemmie
che furono pretese
senza ricompense
-Lumacò scusami
col tempo ti ho capito
ma il progresso avanza
animali nuovi sono venuti
col cuore di ferro
parlano in rumori
divorano petrolio
avanzano e rendono
fumo nero,
il merlo la quaglia
scappano alla vista
-Lumacò siamo vecchi entrambi
con due condanne simili
e distanti
tu per una mortadella
e io coi tuoi soldi
verso il decoro del silenzio
scusa se ti ho scritto al tramonto
----------------------------------
Da:Voci Dall’Inferno
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LA DIVA
Ancheggiava su tacchi a spillo
rubò cinque anni a una vetrina
s’aggiusto' i capelli e sorrise
Riprese baldanzosa il passo
poi fulminea s’arrestò su una cromatura
che gli restituì l’età vera
più cinque anni,dazio di vanità
Frustati dall’anima gli occhi
si rinfrescarono con lacrime
e scavarono rigagnoli truccati
Sotto casa incontrò il vecchio portiere
con volto a scaglie di coccodrillo
a separare e raffreddare dolori
intuì la mimica dell’inquilina
e…Signora le sue pagine usurate
hanno avuto tanti lettori
hanno dato gioie a tante noie,
a che serve un libro immacolato
con copertina in dorata pelle
ma di contenuti scialbi
in bella mostra allo scaffale
e mai letto?
Una luce nello sguardo
arabeschi incanti disegnati
parvero le rughe in cornice
di fascino mai domo agli anni
Baciò il vecchio sulla fronte
e gli regalò le lamette da barba
comprate per fermare il tempo
----------------------------------------
Da:Destini E Presagi
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rubò cinque anni a una vetrina
s’aggiusto' i capelli e sorrise
Riprese baldanzosa il passo
poi fulminea s’arrestò su una cromatura
che gli restituì l’età vera
più cinque anni,dazio di vanità
Frustati dall’anima gli occhi
si rinfrescarono con lacrime
e scavarono rigagnoli truccati
Sotto casa incontrò il vecchio portiere
con volto a scaglie di coccodrillo
a separare e raffreddare dolori
intuì la mimica dell’inquilina
e…Signora le sue pagine usurate
hanno avuto tanti lettori
hanno dato gioie a tante noie,
a che serve un libro immacolato
con copertina in dorata pelle
ma di contenuti scialbi
in bella mostra allo scaffale
e mai letto?
Una luce nello sguardo
arabeschi incanti disegnati
parvero le rughe in cornice
di fascino mai domo agli anni
Baciò il vecchio sulla fronte
e gli regalò le lamette da barba
comprate per fermare il tempo
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Da:Destini E Presagi
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PRECONCLAVE
-Disse il Cardinale Rullo
la chiesa va livellata,pressata
si rispose il Vescovo Puleggia
le idee ruotano troppo veloci
intorno a un cerchio ristretto,
d’accordo annuì il Vicario Mazza
bisogna percuotere gli assopiti
al che fece una smorfia
il Cardinale Spagnolo Siesta
-Ponderiamo bene proferì
il Parroco Lettiga,a volte
bisogna lasciarsi trasportare dalla sorte
-Calma esortò il Vescovo Arraffa
a volte si deve arrivare prima
su un’idea e strapparla ai malefici
-Io sono per la filosofia delle attese
è il Signore che sceglie i tempi giusti
disse il Cardinale Poltrito
-Se posso dire la mia,con voce flebile
esordì il Curato Volpe,dobbiamo
andare noi a caccia dei fedeli
-Il protodiacono Stecchetto
chiese la parole e…si deve mantenere
la linea del rigore,le preghiere
devono essere pane quotidiano
-Voglio chiudere sentenziò
il Cappellano Pisolos,
dormiamo tranquilli solo
se incondizionatamente facciamo del bene,
d’accordo ma l’albero denutrito
non dà buoni frutti seguitò
il Cardinale Cenone Pace
al che replicò il Cardinale Cinghia
quando il lupo è sazio e persino
incapace di difendersi perciò
Indica ai suoi cuccioli di stringere la fame
-Neque imbellem feroces progenerant aquilae columbam.
Le focose aquile non generano mai una pacifica colomba.
Con questa citazione chiuse il convegno
il Cardinale Piccione
…………………………………AMEN…………………………..
---------------------------------------
Da:Destini E Presagi
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la chiesa va livellata,pressata
si rispose il Vescovo Puleggia
le idee ruotano troppo veloci
intorno a un cerchio ristretto,
d’accordo annuì il Vicario Mazza
bisogna percuotere gli assopiti
al che fece una smorfia
il Cardinale Spagnolo Siesta
-Ponderiamo bene proferì
il Parroco Lettiga,a volte
bisogna lasciarsi trasportare dalla sorte
-Calma esortò il Vescovo Arraffa
a volte si deve arrivare prima
su un’idea e strapparla ai malefici
-Io sono per la filosofia delle attese
è il Signore che sceglie i tempi giusti
disse il Cardinale Poltrito
-Se posso dire la mia,con voce flebile
esordì il Curato Volpe,dobbiamo
andare noi a caccia dei fedeli
-Il protodiacono Stecchetto
chiese la parole e…si deve mantenere
la linea del rigore,le preghiere
devono essere pane quotidiano
-Voglio chiudere sentenziò
il Cappellano Pisolos,
dormiamo tranquilli solo
se incondizionatamente facciamo del bene,
d’accordo ma l’albero denutrito
non dà buoni frutti seguitò
il Cardinale Cenone Pace
al che replicò il Cardinale Cinghia
quando il lupo è sazio e persino
incapace di difendersi perciò
Indica ai suoi cuccioli di stringere la fame
-Neque imbellem feroces progenerant aquilae columbam.
Le focose aquile non generano mai una pacifica colomba.
Con questa citazione chiuse il convegno
il Cardinale Piccione
…………………………………AMEN…………………………..
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Da:Destini E Presagi
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LA CANNA E LA ROSA
Ultima,separata
ai bordi di un canneto
alto e vigoroso,
penalizzata dalle radici
d'una pietra
un ancor esile canna
s'innamorò
d'una splendida rosa
che in ricambio l'inondò
d'estasiante profumo
-Tirò il vento e la piegò
infinite volte ma
non arrivò mai ad abbracciar
il fiore di rosso fuco
e avvizzita nel dolore si rassegnò
Mentre le altre canne la deridevano,
passò un contadino
a far pali sostegni di vigna
e con roncola tagliò quelle
in vanità di maestosità d'altezza
-Forse accarezzata da più sole
la superstite creatura
in scarto d'ogni evento
dopo alcuni giorni
a uno schiaffo di bora
si curvò improvvisa e con stupore
si trovò sopra la rosa
e la baciò con impeto
-Complice anche il fato
..vinse l'amore
-------------------------------------
Da:Pensieri Alternativi
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ai bordi di un canneto
alto e vigoroso,
penalizzata dalle radici
d'una pietra
un ancor esile canna
s'innamorò
d'una splendida rosa
che in ricambio l'inondò
d'estasiante profumo
-Tirò il vento e la piegò
infinite volte ma
non arrivò mai ad abbracciar
il fiore di rosso fuco
e avvizzita nel dolore si rassegnò
Mentre le altre canne la deridevano,
passò un contadino
a far pali sostegni di vigna
e con roncola tagliò quelle
in vanità di maestosità d'altezza
-Forse accarezzata da più sole
la superstite creatura
in scarto d'ogni evento
dopo alcuni giorni
a uno schiaffo di bora
si curvò improvvisa e con stupore
si trovò sopra la rosa
e la baciò con impeto
-Complice anche il fato
..vinse l'amore
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Da:Pensieri Alternativi
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L'OSTRICA
Nei fangosi fondali
un’ostrica triste
di non poter vedere
il mondo sopra il mare
recise una grande alga
e vi s’adagiò sopra
e questa approdò in superficie
trasportata dalla corrente
per giorni galleggiò
fino a un approdo dove
potè ascoltare uomini
ammirare fiori,sentire musica
-Un giorno un vecchio la prese
e credendo fosse morta
la lancio rabbioso a terra,lontano
ove la poveretta senza cibo
lenta aspettava la morte
ma ebbe un lampo di gioia
figlio di riflessione
aveva avuto modo di viaggiare
e conoscere due mondi
sfuggendo umane fauci
e mentre serrava il guscio
sussurrò…vale più una vita
intensa e breve e non una
lunga,noiosa, triste nell’oblio
-Come sempre io passai per caso
e a tal sentire cupo pensai…
per essermi aggrappato a misere certezze
di un sicuro stipendio da fame
senza voler rischiare cambiamenti
ho avuto esistenza piatta e grigia
al contrario di un’ostrica
-----------------------------------
Da:Destini E Presagi
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un’ostrica triste
di non poter vedere
il mondo sopra il mare
recise una grande alga
e vi s’adagiò sopra
e questa approdò in superficie
trasportata dalla corrente
per giorni galleggiò
fino a un approdo dove
potè ascoltare uomini
ammirare fiori,sentire musica
-Un giorno un vecchio la prese
e credendo fosse morta
la lancio rabbioso a terra,lontano
ove la poveretta senza cibo
lenta aspettava la morte
ma ebbe un lampo di gioia
figlio di riflessione
aveva avuto modo di viaggiare
e conoscere due mondi
sfuggendo umane fauci
e mentre serrava il guscio
sussurrò…vale più una vita
intensa e breve e non una
lunga,noiosa, triste nell’oblio
-Come sempre io passai per caso
e a tal sentire cupo pensai…
per essermi aggrappato a misere certezze
di un sicuro stipendio da fame
senza voler rischiare cambiamenti
ho avuto esistenza piatta e grigia
al contrario di un’ostrica
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Da:Destini E Presagi
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LA ROSA
Rosso sangue, svettava nel roseto
elisir d'angeli il profumo,
tremule labbra i vellutati petali
mentre la coglievo per Lei
a sodalizio del nostro tenerci per mano
mi punsi e la spina arrivò fino all'osso,
nel dolore mi sfuggì sottovoce
un'invettiva alla rosa...
...puttana traditrice
al che il mio amore poco distante
impallidì e disse... giuro non volevo,
come l'hai saputo?
-Da quel giorno la battezzai
rosa degli addii- confessi
-----------------------------------------
Da:Soste Precarie
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elisir d'angeli il profumo,
tremule labbra i vellutati petali
mentre la coglievo per Lei
a sodalizio del nostro tenerci per mano
mi punsi e la spina arrivò fino all'osso,
nel dolore mi sfuggì sottovoce
un'invettiva alla rosa...
...puttana traditrice
al che il mio amore poco distante
impallidì e disse... giuro non volevo,
come l'hai saputo?
-Da quel giorno la battezzai
rosa degli addii- confessi
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Da:Soste Precarie
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VERSO L'INDIFFERENZA
La luna ritirò le ombre
il fantasma aprì lo stomaco
verso il nulla da confondere
e il buio lo separò dal ritegno
-vomitò rancori
con zuppa di vino
e cibi scagliati dentro
a distrarre
il circolo del dolore
e mettere sotto traino
delle dimenticanze
il cuore ballerino
Le nuvole
andavano di fretta
scoperchiarono la luce
della grossa palla d’oro
posta premio
di mondi lontani
...S'illuminò la violenza
arresa a farmaci scaduti
spruzzati a terra
dalla ribellione d’anima
esplosa da forzature
d’adatti rodati
Si svuotò della figura amata
s'accinse a ritornare a casa
(tomba vuota)
a distruggere medaglie
ormai cimeli orfani di storia
inutili a vegliare
il fantasma d’un amore
nel sentimento del disprezzo
di lì a poco fievole
verso l’indifferenza
regalo finale
alla sua vita,
lungo buco nero
nel passato
e coda di candela
ultimo ricordo
....nel divenire...
--------------------------------
Da:Soste Precarie
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il fantasma aprì lo stomaco
verso il nulla da confondere
e il buio lo separò dal ritegno
-vomitò rancori
con zuppa di vino
e cibi scagliati dentro
a distrarre
il circolo del dolore
e mettere sotto traino
delle dimenticanze
il cuore ballerino
Le nuvole
andavano di fretta
scoperchiarono la luce
della grossa palla d’oro
posta premio
di mondi lontani
...S'illuminò la violenza
arresa a farmaci scaduti
spruzzati a terra
dalla ribellione d’anima
esplosa da forzature
d’adatti rodati
Si svuotò della figura amata
s'accinse a ritornare a casa
(tomba vuota)
a distruggere medaglie
ormai cimeli orfani di storia
inutili a vegliare
il fantasma d’un amore
nel sentimento del disprezzo
di lì a poco fievole
verso l’indifferenza
regalo finale
alla sua vita,
lungo buco nero
nel passato
e coda di candela
ultimo ricordo
....nel divenire...
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Da:Soste Precarie
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AUTOBIOGRAFIA DI UN FANTASMA
Vide passare la vita
lenta
come treno a vapore
che mai prese
...era già al capolinea
con i suoi sogni
pieni di incubi
con nuvole nere
Di anime mute
nel cielo detto
....sereno...
Lo videro figlio
lo condannarono a vivere
col ricatto del loro pianto
Legarono i loro denti
col filo sottile ai suoi denti
e dovette sorridere
sempre
con le farse alle labbra
per le gioie degli altri
mentre trascinava pensieri
morti alle spalle
chiedevano riposo
stremati nel parlare al silenzio
I suoi amori
se ne erano già andati
allo specchio
si amavano troppo
...Lui giravo il volto ai cadaveri
incollati al bacio di terra
e cercava se stesso
Sente
ancora i cani abbaiare
alle ombre sinistre di luna
che lo aiutarono a cercare
i fantasmi di quello che fu
senza mai vedersi
Ora vedete due fiori
in luce riflessi
alla distanza degli occhi
sono solo due lacrime
sfuggite alla sete dell’anima
si prostituiscono al ventre di api
per l'ultimo volo di nettare
Saluta dagli inferi
il suo ultimo ciclo
offerto in dolce
sgradito ricordo
A voi
l'indifferenza
il fastidio
o paura di leggerlo
con l'angoscia
di tenervi da lui
solo...lontani....
----------------------------------------------
Da: Voci Dall'Inferno
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lenta
come treno a vapore
che mai prese
...era già al capolinea
con i suoi sogni
pieni di incubi
con nuvole nere
Di anime mute
nel cielo detto
....sereno...
Lo videro figlio
lo condannarono a vivere
col ricatto del loro pianto
Legarono i loro denti
col filo sottile ai suoi denti
e dovette sorridere
sempre
con le farse alle labbra
per le gioie degli altri
mentre trascinava pensieri
morti alle spalle
chiedevano riposo
stremati nel parlare al silenzio
I suoi amori
se ne erano già andati
allo specchio
si amavano troppo
...Lui giravo il volto ai cadaveri
incollati al bacio di terra
e cercava se stesso
Sente
ancora i cani abbaiare
alle ombre sinistre di luna
che lo aiutarono a cercare
i fantasmi di quello che fu
senza mai vedersi
Ora vedete due fiori
in luce riflessi
alla distanza degli occhi
sono solo due lacrime
sfuggite alla sete dell’anima
si prostituiscono al ventre di api
per l'ultimo volo di nettare
Saluta dagli inferi
il suo ultimo ciclo
offerto in dolce
sgradito ricordo
A voi
l'indifferenza
il fastidio
o paura di leggerlo
con l'angoscia
di tenervi da lui
solo...lontani....
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Da: Voci Dall'Inferno
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* L'ALBA *
Divorano i pensieri
le ombre
nella luce fioca
tirata per la coda dall’alba
che sguinzaglia
rombi minacciosi di motori
che riportano a dimore
adepti luciferini
Appaiono sul viso
le prime vergogne
partorite da sogni angusti
usciti fuori guida
Quando i primi raggi
dell’occhio di fuoco
temuto e implorato
si propagano
con violenza alle pupille
che si aprono come
caldarroste nell’angusto guscio
si liberano gli espedienti
per un sorriso convincente
da fare....da estorcere
Qualche frustata di vento
richiama alla partita
senza pubblico
globuli arresi
nel sangue amaro
di veleno
Lo chiamano giorno
questo prendersi a
calci in culo delle ore
questo pescaggio
per le tenebre
di pseudo-vivi...a cottimo
----------------------
Da:Vetriolo
www.santhers.com
le ombre
nella luce fioca
tirata per la coda dall’alba
che sguinzaglia
rombi minacciosi di motori
che riportano a dimore
adepti luciferini
Appaiono sul viso
le prime vergogne
partorite da sogni angusti
usciti fuori guida
Quando i primi raggi
dell’occhio di fuoco
temuto e implorato
si propagano
con violenza alle pupille
che si aprono come
caldarroste nell’angusto guscio
si liberano gli espedienti
per un sorriso convincente
da fare....da estorcere
Qualche frustata di vento
richiama alla partita
senza pubblico
globuli arresi
nel sangue amaro
di veleno
Lo chiamano giorno
questo prendersi a
calci in culo delle ore
questo pescaggio
per le tenebre
di pseudo-vivi...a cottimo
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Da:Vetriolo
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