Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

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l.zag

Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

Messaggio da l.zag »

E sarebbe così facile portarmi via..

il deserto in cui vivo
è acqua che si perde
un trucco, un imbroglio
quante sono le parole spezzate
i sogni interminabili come le ore
la chiave che non si trova
la porta che non si apre
la strada segnata dall'olfatto.
L'odore del tuo corpo
è la mia anima che si riveste di te
in una tela d'autunno
un quadro, un Picasso, Antonio Ligabue
e continuo a pensare che sarebbe così facile portarmi via..
il tuo silenzio sciocco
la mia mano sulla tua
la poesia, il romanzo, la mia stoltezza
quanta strada devo fare ancora
per immaginarmi libero da tutto ciò che mi tiene ancora legato alle miei origini da medioevo?
Lasciami o diva, lasci che io canti il mio canto sincero
lascia che io inventi i miei tempi.
Venti di tempesta della notte
aria che sprigionate immense libagioni agli dei sordomuti
scacciate via tempeste e grandini dal mio campo.
Canto della notte
zeffiro di una sera di mezza estate
portami alle sera in cui seduti intorno al falò
il vecchio cantava dei sette cieli celesti
ed io ancora ignavo ranicchiato nel mio animo perduto
sgranavo i miei occhi lucidi impalpabili di dolce stupidità
come chicchi di grano appena colti dalle spighe che si piegano e non si spezzano al volere del vento.
A mio padre i suoi solchi.
A mio nonno i suoi ulivi.
A mia madre il suo pane
e mia nonna
il suo fuoco sotto la cenere.
La miniera,
il carbone,
la Francia, e le barbabietole
lo sai che siamo un paese povero?
Si l'Italia è un paese povero.
La tessera, le scarpe, il refettorio,
la cassa mutua,
gli anni settanta,
il sessanta, la terra, la pioggia, le olive, il grano, e la grana
la calce idrata, le uova
è poesia che si spegne, miseria che arde.
La pochezza di questo vivere mi rende inquieto
la fame, l'aids che tossisco fuori dai miei polmoni,
la morte che non invidio di questi miserabili.
chi sono, e cosa vogliono da noi questi straccioni?
Una lira di resto mio professore!
Il calendario conta gli anni, i mesi, i giorni, tu cosa conti per me?
Il nulla, solo il silenzio della morte che attendo solitario sotto il mio albero preferito.
Vuoi che dica che sto delirando?
Sia! E in culo a tutto il resto
meglio questo poetare ininterrotto
che le vostre parole e i vostri sorrisi imbiancati,
voi non lo sapete, ma sono neri come la fine dei miei occhi, oltre il limite,
c'è il confine tra la luce e le tenebre nel mezzo la penombra dove Ade aspetta con la sua falce e martello a picchiar dementi e tutto il resto.
In fine a voi figli miei, che non siete padroni di un cazzo
ripongo queste misere parole che non sazieranno la vostra fame,
vi lasceranno soli e meditare del tempo che avete perduto è ciò che vi rimane.
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Vita
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Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

Messaggio da Vita »

E' un onore veramente incredibile...
grazie Luigi :oops:
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
l.zag

Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

Messaggio da l.zag »

Quella tua frase, mi ha preso tantissimo, tanco che mi sono vergognato nell'utilizzarla ma è così bella che era un peccato non costruirci sopra dell'altro..
quindi con dedica a te.
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cignonero
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Re: Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

Messaggio da cignonero »

[quote=""Luigi Zagaria""]E sarebbe così facile portarmi via.. (...)
La pochezza di questo vivere mi rende inquieto
la fame, l'aids che tossisco fuori dai miei polmoni,
la morte che non invidio di questi miserabili.
chi sono, e cosa vogliono da noi questi straccioni?
Una lira di resto mio professore!
Il calendario conta gli anni, i mesi, i giorni, tu cosa conti per me?
Il nulla, solo il silenzio della morte che attendo solitario sotto il mio albero preferito.
Vuoi che dica che sto delirando?
Sia! E in culo a tutto il resto
meglio questo poetare ininterrotto
che le vostre parole e i vostri sorrisi imbiancati,
voi non lo sapete, ma sono neri come la fine dei miei occhi, oltre il limite,
c'è il confine tra la luce e le tenebre nel mezzo la penombra dove Ade aspetta con la sua falce e martello a picchiar dementi e tutto il resto. (...)[/quote]

Questa parte che ho quotato mi ha molto turbato. Luigi ti ho mandato una mail in PM, l'hai ricevuta? :x
se l'invidia è il motore della economia di pace,
lo spreco è il suo carburante. e in guerra papà?

che volevo dire? Ah si, divertitevi! davvero. ma un angolo dello sguardo lasciatelo
a chi soffre, poiché in guerra molti cadono, non tutti muoiono. mentre in tempo di
pace tutti scambiano eppure c'è sempre qualcuno che perde
http://xoomer.alice.it/fabiandirosa/
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Messaggio da l.zag »

no nn ho ricevuto alcuna mail
l.zag

Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

Messaggio da l.zag »

solo non capisco cosa ti abbia turbato
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Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

Messaggio da cignonero »

Dalla tua innocente e serafica 'solo nn capisco cosa ti abbia turbato'

intuisco che la lirica che apre il topic è slo un delirio - per fortuna -

quando parli di aids cioè malattia terminale nel tuo corpo...
se l'invidia è il motore della economia di pace,
lo spreco è il suo carburante. e in guerra papà?

che volevo dire? Ah si, divertitevi! davvero. ma un angolo dello sguardo lasciatelo
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Un pensiero: E sarebbe così facile portarmi via

Messaggio da cignonero »

cioè ho unito in modo (il)logico: 'aids che tossisco fuori dai miei polmoni' insieme con

'il silenzio della morte che attendo solitario sotto il mio albero preferito. '

Adesso con più calma rileggo in modo completo i versi:

'l'aids che tossisco fuori dai miei polmoni,
la morte che non invidio di questi miserabili. '

e mi aquieto un poco avendo tu qui utilizzato la III persona plurale di contro alla prima singolare dell'albero preferito.

Uau che analisi che t'ho fatto eh? :D

Ad ogni modo si potrebbe parlare sul fatto che a volte/spesso si usa la II o la III persona per riferirsi a se stessi, nevvero?

a me capita in poesia :idea:
se l'invidia è il motore della economia di pace,
lo spreco è il suo carburante. e in guerra papà?

che volevo dire? Ah si, divertitevi! davvero. ma un angolo dello sguardo lasciatelo
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Messaggio da l.zag »

Per fortuna in poesia esistono ancora le metafore, l'aids che tossisco fuori dai polmoni è un inciso che nulla ha a che fare col mio stato di salute, ma: "tossire fuori dai polmoni" sta x l'aria che respiriamo e utilizziamo x dire questa frase e ricordarsi che questa parola esiste in realtà ed è reale così com'è reale il fatto che tanta gente muore a causa di questo male magari in Africa? Magari i bambini che nullla hanno da condividere con tossicodipendenza sesso etero e omo hanno solo la colpa di nascere da genitori già affetti da questo male per non parlare delle case farmaceutiche che fanno a gara per sperimentare vaccini che faranno pagare ai malati a suon di dindirindin? E me lo chiami delirio? Cavolo partecipate alle discussioni, intervenite con tante belle cose su cos'è la poesia, chi scrive e perchè? E poi Vi turbate x così poco? Per un verso? Ciò che dovrebbe turbarci, è tutto il contorno che ruota attorno ad alcune parole tra cui l'AIDS siamo così insensibili eppure scriviamo d'amore, soffriamo per l'amore, scriviamo dell'indifferenza e poi nella realtà non c'è nulla che possiamo o vogliamo fare per questo misero contorno.
Si hai proprio ragione per fortuna questa lirica rappresenta l'impersonificazione del delirio mentale che mi porto dentro!
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Messaggio da cignonero »

Luigi, non occorre che mi dai del Voi :)
battuta a parte trovo il tuo animo qui su un piatto d'argento
e non mi permetterei mai di darti del delirante i modo diretto e ingiustificato.
Spero davvero tu abbia capito perchè ho usato quell'aggettivo riguardo ad un passaggio
specifico della tua forte poesia iniziale: è vero per un attimo ho temuto per la tua salute...
per quanto riguarda l'epidemia dell'hiv contemplo anche i casi di persone che lo hanno
contratto per semplice trasfusione in ospedale con siringhe infette e cose di questo tipo, qui
in Italy. Questo è ciò che allarma di più la mia impotenza a combatterlo
Ai voglia a versare denari per la ricerca scientifica :cry:
se l'invidia è il motore della economia di pace,
lo spreco è il suo carburante. e in guerra papà?

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