Luigi Cascioli, la favola di Cristo

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Fissazione udienza.

In seguito alla riconferma avuta dalla Corte d'Appello di Roma, il Giudice Gaetano Mautone ha fissato la prossima udienza al 27/01/2005 (!?!).
=============================

TRIBUNALE DI VITERBO
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INGAGINI PRELIMINARI.

DECRETO DI FISSAZIONE DELL'UDIENZA
A SEGUITO DI RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE NON ACCOLTA
ART. 409 - COMMI 2E3 CPP.

Il giudice per le ingagini preliminari
letti gli atti del procedimento penale sopraindicato nei confronti di:
Righi Enrico
in ordine al reato di cui: art 661 -494 CP in Banoregio il 9.3.04
esaminata la richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero
vista l'opposizione della parte offesa
ritenuto che la richiesta allo stato non pu? essere accolta;
visto l'art. 409 comma 2 CPP;
FISSA
La data dell'udienza in Camera di Consiglio per il giorno 27.01.2005 alle ore 9.00 in Viterbo, via G.Falcone e P.Borsellino Loc. Riello Viterbo (NUOVO PALAZZO DI GIUSTIZIA),disponendo darsi avviso al PM - alla persona sottoposta alle indagini ed alla persona offesa dal reato:

Righi Enrico -indagato -elettivamente domiciliato c/o avv. Severo Bruno via Cavour 67 Viterbo
-avv- Severo Bruno via Cavour 67 Viterbo
-Cascioli Luigi -Parte Ooffesa - elettivamente domiciliato c/o avv. Mauro Fonzo corso Cavour 84 Foligno
-avv. Mauro Fonzo corso cavour 84 Foligno
-PM. dr. Petroselli
-e comunicazione al Procuratore Generale presso la Corte d'Appello

Manda alla Cancelleria per gli adempimenti di competenza.
Viterbo, l? 16. 11.05.

IL GIP.
DR. Gaetano Mautone


Timbro e firma illegibili.

================================

STUDIO LEGALE FONZO.
Avv. MAURO FONZO
PATROCINANTE IN CASSAZIONE
Dott.ssa LORETTA DE TONA

Tribunale di Viterbo
Ufficio del Giudice
per le indagini preliminari
Loc. Riello - 01100 Viterbo

Oggetto: avviso fissazione udienza pro. 3724/2004 RG GIP.


In data 1.12.2005 ? stato notificato a questo studio un decreto di fissazione udienza per il procedimento in oggetto recante data di tutta evidenza errata.
Pertanto formulo la presente per invitare l'Ufficio in indirizzo, in nome e per conto della Parte Offesa sig. Luigi Cascioli, a volerci comunicare la corretta data d'udienza nei termini per poter esercitare i diritti spettanti alla parte.
Con osservanza.
Avv. Mauro Fonzo.
All.ta copia avviso.

In seguito all'errore commesso dalla cancelleria del tribunale di Viterbo riguardo la fissazione dell'udienza, rimaniamo in attesa della correzione della data.
Luigi Cascioli.
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INVITO ALLA MEDITAZIONE.

Se ? vero, secondo quanto ci viene assicurato dal vangelo di Luca, che la Vergine Maria ? stata fecondata dallo Spirito Santo (annunciazione) sotto Erode il Grande, morto nell'anno 4 av.C.,e ha partorito durante il censimento indetto da Quirinio nell'anno 6 dopo C., la gestazione risulta essere durata di 11 anni.
Gli eventuali dubbi che potrebbero sorgere da questa considerazione ci pensa la Chiesa ha toglierli dicendoci: >.(Da "La Sacra Bibbia" ediz. CEI>>.
Lasciando ciascuno alle proprie conclusioni, affettuosamente saluto.
Luigi Cascioli.
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Confutazione del passo di Tacito che Don Enrico Righi ha portato come prova dell'esistenza storica di Ges? Cristo.

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Il passo riportato sugli ?Annali? che la Chiesa cita come una delle maggiori prove dimostranti l?esistenza storica di Ges? ? il seguente: >. (Ann. capitolo XV- XLIV).

Sin da una prima lettura dei capitoli riguardanti l?incendio si rimarcano subito delle incoerenze che ci portano a sospettare l?intromissione di una seconda mano nella stesura originale di Tacito, prima fra queste quella riguardante la descrizione di un Nerone la cui figura ci viene presentata sotto due aspetti completamente contrastanti, quella di un pazzo criminale che cinicamente canta sullo sterminio di Roma e quella di un imperatore che, dopo aver sostenuto il popolo nella maniera pi? premurosa e paterna, si dedica alla ricostruzione della citt? con il massimo della solerzia e assennatezza: >.

Riepilogo storico.

Fatta questa premessa di carattere generale per esprimere quei primi dubbi che ci portano a sospettare sull?autenticit? del passo in questione, ? utile fare un riepilogo storico per poter dimostrare nella maniera pi? inconfutabile la falsit? della testimonianza che la Chiesa trae dagli ?Annali? di Tacito per sostenere la storicit? di Cristo.

Nella rivolta dei Maccabei (167 a.C), in seguito all?alleanza dei Giudei con i Samaritani, si form? quella setta ebraica che, con il nome di Esseni (ex Asidei), prosegu? nella lotta contro l?invasione straniera nell?attesa di un liberatore la cui figura risult? formata dall?unione dei due concetti che ognuna di esse aveva separatamente attribuito al proprio Messia, quello del guerriero davidico giudeo e quello del sacerdote spiritualista samaritano.

Le due correnti rimasero unite fino a quando, in seguito alla sconfitta dell?esercito rivoluzionario (+70) non si separarono di nuovo per continuare ciascuna la propria lotta contro Roma, capitale del paganesimo, secondo il programma che gli veniva dal proprio Messia, quella zelota d?origine giudaica il programma guerriero, quella d?origine asidea il programma spirituale.
Mentre i rivoluzionari giudaici ripresero a combattere in Palestina nell?attesa dell?eroe prescelto da Dio fra gli uomini che li avrebbe portati alla vittoria finale contro Roma, gli spiritualisti, sparsi in tutto il Medio Oriente in comunit? in apparenza pacifiste, rimasero a sollecitare l?avvento del loro Messia celeste fino a quando, agli inizi del secondo secolo, una certa corrente filosofica essena d?origine egiziana (gnosi) non pose fine a questa attesa dichiarando che, contrariamente a quanto essi avevano creduto fino ad allora, egli si era in realt? gi? realizzato svolgendo la sua missione di predicatore sulla terra ma in una maniera cos? discreta da non essere rimarcato.
Un capovolgimento totale nella religiosit? essena spiritualista che, inaccettabile per la sua stravaganza dalla ragione e dal buon senso, fu fatta passare come verit? storica attraverso l?interpretazione delle profezie e con tanta sicurezza da trarre da esse anche la data in cui era disceso dal cielo, data che fecero ricadere ?nell?anno quindicesimo del regno di Tiberio, procuratore Ponzio Pilato?, come risulta dal Vangelo gnostico di Marcione (140-144) che fu usato poi dai Padri della Chiesa per costruire nella seconda met? del II secolo i vangeli canonici.
Con questo messia gnostico che secondo i filosofi di Alessandria (terapeuti) aveva preso dell?uomo soltanto le apparenze, gli esseni spiritualisti proseguirono concordi fino a quando una parte di essi non decise, intorno all?anno 150, di dargli un corpo per potersi mettere alla pari con le religioni pagane che si presentavano con Soteres che avevano svolto la missione di predicatori da veri uomini. Infatti, la Gnosi, a causa della complessit? dei suoi concetti teologici tendenti a sostenere un Messia che, posto come era tra la materia e lo spirito, risultava alla fine di una natura cos? imbrogliata e confusa da non poter essere considerata n? carne n? pesce, stava perdendo sempre pi? terreno di fronte al paganesimo che con le sue divinit? incarnate risultava pi? realista e comprensibile alle masse.
La trasformazione del Cristo spirituale gnostico, comportando l?istituzione dell?eucaristia, determin? la separazione tra gli esseni di origine ebraica, che mai avrebbero potuto accettare di mangiare il proprio Dio, e gli esseni di origine pagana che, provenendo dal Culto dei Misteri, erano gi? preparati a questa forma di teofagia.
La comunit? nella quale si concep? la figura di questo messia incarnato fu quella di Roma. Fu in essa che si svilupp?, a partire dal 150, la nuova religione di Santa Madre Chiesa i cui seguaci, pur avendo assunto il nome di cristiani, non hanno avuto mai nulla a che vedere con i cristiani esseni del primo secolo che erano vissuti nell?attesa di un Cristo (logos) che doveva ancora venire.
Come conseguenza, Roma, per sostenere l?invenzione di questo Messia incarnato del quale nessuno aveva mai sentito parlare, fu costretta a costruirsi tutta una falsa documentazione che and? a costituire quelli che furono dalla Chiesa dichiarati ?testi canonici?, quali i quattro vangeli, gli Atti degli Apostoli e le lettere di Paolo di Tarso.
Intromessisi attraverso uno sconvolgimento dei fatti nelle vicende del primo secolo, favoriti come erano dal fatto di avere lo stesso appellativo di cristiani, come il cuculo che pone l?uovo nel nido degli altri uccelli, i fautori di questa nuova religione si costruirono una storia appropriandosi delle comunit? essene, nonch? dei loro seguaci, quali Stefano, Simone (Pietro),Giacomo il Maggiore e Giacomo il Minore che, uccisi dai romani quali rivoluzionari, fecero passare per propri martiri.
Mistificata cos? la storia attraverso la trasformazione degli esseni in propri seguaci, Roma decise di appropriarsi anche della direzione dell?ideologia religiosa che, nonostante tutte le contraffazioni operate per far sparire ogni traccia essena, risultava appartenere comunque al mondo filosofico orientale che l?aveva originata, con particolare riferimento alla comunit? di Gerusalemme che si era fatta risultare come la culla nella quale si era formata e sviluppata. (Vedi Atti degli Apostoli).
Ma su quale presupposto la comunit? di Roma poteva arrogarsi il diritto di sostituirsi a Gerusalemme quale leader del nuovo cristianesimo?
E ancora una volta, ricorrendo ad una falsa rappresentazione dei fatti, la soluzione fu trovata trasferendo Pietro a Roma in maniera che facendovelo morire si fosse potuta costruire sulla sua tomba tutta l?impalcatura del cristianesimo nel rispetto di ci? che lo stesso Ges? aveva detto in quella frase che fu appositamente inserita dai falsari nel vangelo di Matteo: >.(Mt.16,16).
Fu verso la fine del 200 che cominciarono ad uscire i primi scritti nei quali si diceva che Pietro, secondo la tradizione, era morto a Roma. La sua morte ebbe diverse versioni: In una prima si disse che era stato crocifisso per ordine di Nerone perch? aveva provocato la morte di Simone il Mago facendolo sfracellare al suolo mentre, in una sfida di magia, costui stava dimostrando i suoi poteri sovrannaturali in un?esibizione di volo. Ma poich? questa morte non aveva il presupposto perch? fosse dichiarato martire, gliene fu attribuita una seconda che, fatta dipendere dalla sua testimonianza al cristianesimo, ebbe a sua volta due diverse finali: nella prima, perch? fosse rispettata la morte predettagli da Ges? (Gv. 21-18), si raccont? che era stato trascinato al patibolo piangente e con le mani tese in avanti, nella seconda, avendo ritenuto che non era dignitoso per il capo della Chiesa mostrarsi vile davanti alla morte, fu sostenuto invece che aveva affrontato il supplizio sorridente dopo aver assistito imperturbabile alla morte di sua moglie.
Soltanto verso la fine del VI secolo, cio? dopo che era stata inventata la croce latina, fu coniata quella che diventer? la crocifissione definitiva, che tutt?oggi viene sostenuta, nella quale si dice che Pietro chiese di essere crocifisso con la testa all?ingi? perch? non si riteneva degno di essere appeso come il suo Maestro. (Il ridicolo di tale posizione viene messo in evidenza dai films e dai quadri che la riproducono).
In verit?, il motivo per cui la Chiesa appese Pietro alla croce con la testa in basso e le zampe all?aria fu determinato esclusivamente dal fatto che due crocifissi uguali, oltre che a generare una confusione nello svolgimento dei riti, avrebbero potuto nuocere alla figura di Cristo.


Lo scisma d?Occidente.
Questo primato sul cristianesimo, basato esclusivamente sulla tradizione, Roma riusc? a imporlo fino a quando, agli inizi del XV secolo, non cominciarono le contestazioni in seguito alla decisione che prese Urbano VI (1378) di riportare il trono di Pietro da Avignone a Roma, decisione che port? i cardinali francesi a porsi domande sulle origini del papato per poter giustificare l?elezione di un antipapa che realizzarono nella persona di Clemente VII.
Fu cos? che in un continuo succedersi di papi e antipapi che si arrogavano il diritto di poter scegliere ciascuno la propria sede (vedi concili di Pisa, di Costanza, di Basilea, di Ferrara e di Firenze), la discussione sulla legalit? del trono di Pietro and? avanti finch? l?antipapa Felice V dei Savoia non vi pose termine abdicando nel 1449 in favore del papa Nicol? V vescovo di Roma.
L?argomento base su cui facevano leva i contestatori non era tanto la mancanza di una documentazione che confermasse la venuta di Pietro a Roma (tutte le strade vi ci portano), quanto quella crocifissione che, attribuitagli quale seguace del cristianesimo, non poteva essere storicamente accettata dal momento che i romani, tolleranti come erano sempre stati verso ogni culto, mai avevano eseguito condanne per questioni religiose.
Fu per controbattere questa motivazione che era alla base della contestazione che un certo Poggio Bracciolini, segretario del papa Martino V dei Colonna, rimasto famoso per innumerevoli altre falsificazioni, pens? di dare alla crocifissione di Pietro un movente che non fosse di natura religiosa, tirando fuori nel 1429 il passo di Tacito in questione dicendo che gli era stato consegnato, sotto forma di un manoscritto dell?XI secolo, da un frate venuto in pellegrinaggio a Roma, un frate anonimo che come dal nulla era venuto nel nulla era ritornato.
Lo scopo che il Bracciolini si propose di raggiungere con questo documento non fu tanto quello di dimostrare l?esistenza dei cristiani al tempo di Nerone, cosa questa che nel XV secolo non poteva porre problemi alla Chiesa per via dell?inquisizione che imponeva a crederlo, quanto quello di far dipendere la crocifissione di Pietro non da una causa religiosa, che storicamente non poteva essere accettata, ma da una persecuzione ordinata da Nerone contro i cristiani per aver commesso un reato comune quale quello di avere incendiato Roma.

Falsit? del documento.

Che il passo riportato sugli ?Annali?, dal quale la Chiesa trae una delle testimonianze per sostenere la figura storica di Ges?, sia un falso ci viene confermato da un?infinit? di prove oltre a quella storica per la quale risulta indiscutibile che Pietro non pu? essere morto a Roma nel 64 se fu giustiziato nel 46 insieme a suo fratello Giacomo sotto il procuratore Cuspio Fado secondo quanto ci viene testimoniato da Giuseppe Flavio: >. (Gius. Fl. Ant. Giud. XX-122).

1) Che Pietro non si trovasse a Roma sotto l?imperatore Nerone ci viene confermato dagli stessi Atti degli Apostoli dal momento che non ne fanno nessuna menzione allorch? parlano della venuta di Paolo presso la comunit? cristiana di Roma e del suo soggiorno che, secondo la Chiesa, si protrae fino all?anno 67. Un silenzio che assume un significato determinante per dimostrare quanto tutto ci? che si riferisce a Pietro sia tutta un?invenzione cominciando dall?attribuzione della carica di vescovo della comunit? di Roma.

2) Prima del 1429, data in cui Bracciolini tir? fuori il documento del frate pellegrino, nessuno aveva mai parlato di questa persecuzione contro i cristiani. L?avevano ignorata Plinio il Vecchio, Giuseppe Flavio, Marziale, Plinio il Giovane, Svetonio, Cassio Dione e gli stessi padri della Chiesa, quali Clemente, Ireneo, Eusebio, Origene, Agostino e Ambrogio, che l?avrebbero ben volentieri citata per controbattere coloro che negavano l?esistenza dei cristani a Roma nel I secolo.
Il silenzio di Svetonio risulta poi particolarmente significativo se consideriamo che quando scrisse la ?Vita dei 12 Cesari? egli conosceva gli Annali di Tacito usciti cinque o sei anni prima.
Il fatto che non abbia riportato la persecuzione, quando per lui sarebbe stato un ulteriore ottimo motivo per denigrare Nerone, verso il quale si era dimostrato sempre ostile, dimostra nella maniera pi? indiscutibile che il passo in questione non esisteva negli ?Annali? nella sua edizione originale del 115.

3) Se il passo in questione fosse stato scritto veramente da Tacito, secondo quanto sostiene la Chiesa, come si spiega che egli non fa nessuna menzione della persecuzione dei cristiani nel suo libro ?Historia?, scritto soltanto tre anni prima degli Annali, e nulla dice del ?Cristo giustiziato? nel capitolo dedicato a Pilato?
Un silenzio questo di Tacito nel suo libro Historia che risulta eccezionalmente grave per la Chiesa perch?, oltre che a confermare la falsit? del documento, dimostra nella maniera pi? decisa che mai ci fu un processo contro Cristo sotto Pilato per il semplice motivo che se ci fosse veramente stato, coinvolgendo tutta Gerusalemme con la crocifissione e tutto il Medio Oriente con i suoi terremoti e oscuramenti di sole, avrebbe rappresentato un avvenimento tutt?altro che insignificante per essere taciuto.

4) Come si pu? poi credere che Tacito abbia potuto scrivere che il fondatore dei ?cristiani? sia stato il Cristo giustiziato da Pilato nel trentatr? quando lui stesso nel libro ?Historia?, scritto precedentemente agli ?Annali?, sostiene che i seguaci di questa setta erano stati gi? espulsi da Roma, quali apportatori di disordini, due volte da Cesare Augusto e una terza dal suo successore Tiberio nell?anno 19? (Emilio Bossi - ?Ges? Cristo non ? mai esistito? - Cap. III - pag.36).

5) Come si pu?, poi, non considerare come un?ulteriore prova della falsificazione la contraddizione che ci viene da un Tacito nell?esprimere la piet? che i romani provavano per le sofferenze inflitte a questi cristiani, quando lui in tutti gli altri scritti riferentesi agli spettacoli del Circo (Annali III-27- Germ. 33) dice che le atrocit? che venivano in essi operate contro i condannati a morte erano motivo di divertimento per il popolo romano?
Chi altri pu? aver cercato di suscitare della commozione verso questi cristiani se non una mano interessata a suscitare sentimenti di piet? perch? fossero venerati come santi martiri?

Sulpicio Severo.
Ma dove aveva preso Poggio Bracciolini gli estremi per costruire questo falso documento che lui sosteneva di aver ricevuto da un frate pellegrino?
La persecuzione ordinata da Nerone contro i cristiani per avere incendiato Roma fu riportata per la prima volta da un certo Sulpicio Severo (IV sec) nel suo libro ?Historia Sacra? (II-29). Questo libro, ritirato dalla circolazione in seguito ad un processo che lo aveva dichiarato una raccolta di assurde invenzioni, fu ricopiato da Bracciolini in maniera cos? fedele da riprodurne letteralmente alcuni passi con le stesse parole, come quello riguardante i cristiani che venivano bruciati per rischiarare di notte le strade di Roma: >.(Come cominciava a far sera, venivano usati come illuminazione notturna).
Soltanto un rimbecillito dal fanatismo religioso avrebbe potuto concepire l?idea di trasformare questa combustione umana in una fonte d?illuminazione da essere usata anche da Nerone per rischiarare i suoi giardini, come viene riportato nel passo in discussione.
>, rimarca Renan e Las Vergnas, ridendoci sopra, commenta: >.
Per dimostrare la demenza di Poggio Bracciolini e di quanti hanno creduto e continuano a credere a questa assurdit?, basterebbe considerare la reazione che potrebbe avere il nostro vicino di casa se gli si cuocessero sotto la finestra quattro braciole alla griglia, almeno che costui non sia quel Dio della Bibbia a cui certi fetori risultano particolarmente graditi. (Lev. 17-6).
========================================================

La confutazione riguardante la testimonianza di Plinio il Giovane che don Enrico Righi ha messo nella sua lettera al terzo posto, dopo quelle di Giuseppe Flavio e Tacito, sar? presto divulgata attraverso il sito www.luigicascioli.it e la mia mailing list che invito tutti a rendere il pi? numerosa possibile attraverso l?invio di nuove e-mail rappresentando l?unico mezzo disponibile per sopperire al boicottaggio che riceviamo dai mass media con il loro silenzio.
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Confermata per il giorno 27 gennaio 2006 presso il Tribunale Nuovo di Viterbo l'udienza relativa alla denuncia di Luigi Cascioli contro la Chiesa per abuso della credulit? popolare nella persona di Don Enrico Righi parroco di Bagnoregio.
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Confermata per il giorno 27 gennaio 2006 alle ora 9 presso il
Tribunale Nuovo di Viterbo l'udienza relativa alla
denuncia di Luigi Cascioli contro la Chiesa nella persona di don Enrici Righi parroco di Bagnoregio per abuso della credulit? popolare (Art. 661 C.P.) e per sostituzione di persona (Art.494 C.P.).
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Relazione udienza tenutasi presso il Tribunale di Viterbo il 26 gennaio 2002

Udienza del 27 gennaio.

Don Enrico, come si prevedeva, era assente.
L?avvocato di Cascioli Luigi, Mauro Fonzo, ha parlato per primo. Nella sua requisitoria ha portato come supporto, per dimostrare la fondatezza delle accuse riportate nella denuncia, numerosi esempi di esegeti che negano la figura storica di Ges? mettendone tra di essi anche di matrice cristiana e credenti, quale Renan.
L?avvocato Severo Bruno, invece, ignorando ogni argomento riguardante l?esistenza di Cristo, ha deviato il soggetto dell?accusa dicendo che la responsabilit? di un eventuale falso storico non ? da addebitarsi a don Enrico Righi ma a coloro che lo hanno sostenuto prima di lui.
Praticamente ha voluto dire:>, come se chi vende il veleno non ? responsabile dei danni che pu? produrre se la formula ? stata inventata da un altro.
? in questa forma di difesa tendente a scaricare su persone non pi? esistenti e, quindi, non pi? perseguibili per legge, che la Chiesa dimostra tutta la sua debolezza. Sapendo che non potr? mai dimostrare l?esistenza storica di Cristo, il suo unico scopo ? quello di trovare ogni pretesto, anche il pi? vile, per far cadere una denuncia che, se andasse avanti, sa bene che potrebbe concludersi con una sentenza che segnerebbe la sua fine.
Dopo aver ascoltato le due parti, il giudice Gaetano Mautone si ? riservato il tempo per decidere. Quale delle due versioni egli prender? in considerazione?
Nel rispetto della procedura giudiziaria due sono le versioni che pu? seguire il giudice per emettere la sentenza:
1) Basarsi su una personale competenza nella materia che in questo caso sarebbe la ?cristologia?.
2) Nominare in caso contrario un CTU (rappresentato in questo caso da un esperto in Testi Sacri) che stabilisca se le prove riportate nella denuncia sono da respingersi o considerarsi valide per dare luogo a un processo.
Sar? rispettata la legge? Conoscendo i motivi addotti per giustificare le precedenti archiviazioni, cos?altro si potrebbe supporre se non che si ripetano gli stessi abusi se non ci venisse una certa speranza che le cose cambino per il fatto che questa volta la sentenza non rimarr? nell?ambito di un piccolo paese faziosamente informato da un giornaletto provinciale, ma andr? molto oltre interessando tutto il mondo. E di questo il tribunale di Viterbo ne deve ben tenere conto se non vuole compromettere l?onore di una nazione laica e indipendente, almeno per ci? che riguarda la giustizia, come ha gi? fatto la stampa nazionale che con il suo silenzio su questo processo ha dimostrato come L?Italia sia ridotta a un feudo del Vaticano.
Luigi Cascioli.
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Risposta alle osservazioni sul libro la ?Favola di Cristo? che il Sindaco di Bagnoregio, Erino Pompei, ha inviato a un giornalino di Viterbo.

1) E.Pompei: >.
Risp: >.
2) E. Pompei: >. (? significativo l?avere escluso i mussulmani).
Risp: Dimostrare la non esistenza di Ges? pu? essere anche arduo ma non impossibile come dimostrarne l?esistenza.
Nei termini usati c?? pi? una tendenza a offendere a offendere c?? l?intenzione di ridicolizzare le fesserie della Bibbia e i suoi seguaci che le sostengono. (Si noti come l?enunciazione delle accuse sa tanto da tribunale dell?Inquisizione).

3) E. Pompei: >.
Risp: La copertina esprime la Chiesa nel suo deleterio programma di conquista del mondo basato sulle stragi e l?oscurantismo, e per ci? che riguarda le vignette la cosa migliore per comprendere l?insulto ? quella di rivolgersi direttamente al ?Canard Enchain? che il giorno ?.ha pubblicato un articolo sul libro di Cascioli particolarmente favorevole.
Comunque, complimenti per l?eccezionale acume dimostrato nel capire esse hanno un ?forte senso propagandistico anticlericale?.

4) E. Pompei: >.
Risp.: Sfidando colui che lo dice ad un pubblico dibattito.

1) E. Pompei: La Bibbia ? Cascioli non ne conosce il vero significato cos? come discende dalle varie interpretazioni della Chiesa ? ? un testo di eccezionale importanza, studiato sotto mille aspetti e angolazioni, lessicamente interpretato e tradotto con metodi approfonditi e migliorati nei secoli, spiegato e commentato da studiosi universalmente accreditati per la loro ricerca e obbiettivit?, oltre che per la loro fede.
Risp.: Se la Bibbia ? stata dettata personalmente da Dio, come ? possibile che possa prestarsi a tante interpretazioni? Da un Dio onnisciente e perfettissimo ci si attende almeno la chiarezza di espressione.

2) E. Pompei: E non pu? essere ?La favola di Cristo?, neanche dotata di una modesta bibliografia, inondata da un ateismo protervo e stantio, a vanificare gli studi scrupolosi che hanno fatto comprendere a noi poveri mortali, che non abbiamo la possibilit? di dissentire su temi enormi, vero significato della Bibbia.
Risp.: Ringrazio per la rimarca sulla bibliografia, che provveder? di inserire nella prossima terza edizione, e sull?ateismo stantio, che sar? il prima possibile aggiornato con uno pi? moderno. Sul fatto poi che gli studi scrupolosi della Bibbia vi abbiano ridotti a poveri mortali cos?altro posso dirvi se non di cambiare il libro, magari con i fumetti di Topolino e di Mandrake?

3) E. Pompei: >.

Rispo.: Grazie per queste precisazioni che non permetteranno pi? a don Enrico di portare come attenuante del suo ?abuso di credulit? popolare?, il ?non lo sapevo?.

4) E. Pompei: ?La Favola di Cristo?, inoltre (io ho letto il libro e, con tutta modestia, vi ho potuto annotare un uso dei vangeli del tutto personale di Cascioli) ignora l?archeologia che avvalora ad ogni nuova scoperta, la fondatezza dei vangeli>>.
Risp.: Cascioli aspetta soltanto che gli si portino queste prove archeologiche provanti la fondatezza dei vangeli raccomandandosi di non dimenticare quella riguardante l?Ossario di Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Ges?.

5) E.Pompei:. >.
Risp.: Perch? il Santo Padre, discendente di Pietro e Vicario di Cristo, ? Capo di Stato Straniero.
Commento e conclusione.
Come si vede, la lettera del sindaco di Bagnoregio, ex seminarista, amico di don Enrico e fedele difensore di Santa Madre Chiesa, priva di buon senso e di logica, si basa esclusivamente sulla fede che ? la logica degli imbecilli.
Due sono le categorie che fanno del male: gl?imbecilli e i cattivi, ma io preferisco questi ultimi perch? qualche volta si riposano.
Pace e bene!

Luigi Cascioli.
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Solida preparazione filosofica attribuita dal Signor Erino Pompei, ex seminarista e sindaco di Bagnoregio, al suo amico don Enrico Righi, parroco della stessa Bagnoregio.

Signor Cascioli,

mi diverte quella "solida preparazione filosofica" la cui autorevolezza
fonderebbe sul platonismo e l'aristotelismo previo e seguente e che ipso
facto investirebbe don Righi di autorit? in ambito ermeneutico o
esegetico. Non conosco l'effettiva preparazione del suo curato di campagna
in materia, evito pertanto qualsivoglia commento sulla persona, ma mi
consento una breve osservazione sullo stagirita e sulla filosofia. Non
perdono ad Aristotele di aver fornito alla Chiesa strumenti logici quali
la "sostanza", il "genere", la "specie" , etc.. che hanno permesso di
giustificare e dogmatizzare la transustanziazione altrimenti relegata in
quel vicolo chiuso che ? l'aporia - ogni dogma, fra l'altro, ? per se
stesso un'a-poria, una via (=poros) senza uscita, che interrompe il
sentiero della conoscenza.
Una solida preparazione filosofica dovrebbe consentire il superamento di
aporie, di proseguire nella direzione dischiusa, giacch? la filosofia come
osserva con giustezza Piero Burzio, non ? un esercizio di ripetizione di
un sapere tecnico, n? una palestra di dispute verbali, dove ci si
arrampica sui vetri per sostenere la propria verit?. La filosofia non ?
una religione, giacch? non fonda sulla fede. Essa vuole sapere e indagare
con i suoi soli strumenti: non crede, cerca; non guarda a verit? rivelate
da dio o da uomini. Se una stessa persona vuole essere filosofo e a un
tempo uomo di fede o peggio un teologo, in una delle due cose fallir?
miseramente.
Homero.
Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che mi hanno inviato e continuano ad inviarmi le loro considerazioni sulla mia risposta alle osservazioni fatte da Erino Pompei sul mio libro "La Favola di Cristo".
Nella certezza che come hanno fatto piacere a me lo faranno altrettanto al Signor Erino Pompei, propongo di inviargliele il prima possibile affinch? capisca, tra le tante cose, che coloro che leggono il mio sito non sono poi cos? scemi come i clericali li vorrebbero far passare nelle loro continue critiche che mi arrivano verso i loro riguardi.
Come persona pubblica gli si pu? scrivere liberamente senza incorrere alle penalit? previste dalla privasy dal momento che il suo indizzo e la sua e. mail- affarigenerali@comunedibagnoregio.it - sono riportati su internet sotto "Comune di Bagnoregio.
A tutti un affettuoso saluto.
Luigi Cascioli.
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Luigi Cascioli, la favola di Cristo

Messaggio da carlo »

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Prima lettera ricevuta in seguito al mio invito di rivolgersi al signor Erino Pompei, sindaco di bagnoregio, per esporre le proprie opinioni su di essa.
Lettera educata e intelligente come sicuramente saranno le altre.
Noi siamo ben differenti dai clericali che, non avendo argomenti da contrapporre alle ragioni dei loro oppositori, rispondono sempre con l'arroganza e gl'insulti.
Luigi Cascioli.

Signor Erino Pompei,
colgo l'invito di Luigi Cascioli a risponderle in merito alle sue affermazioni. Le faccio presente che il sottoscritto era credente, di famiglia credente da generazioni. Nell'albero genealogico del sottoscritto vi erano numerosi esponenti del clero. Tanto premesso per farle capire il tipo di educazione religiosa che il sottoscritto ha avuto in passato. Cionondimeno proprio in virt? dell'educazione religiosa avuta, mi sono sempre chiesto perch? il buon Dio del catechismo, a mezzo di suo figlio, perdonava sette volte sette mentre quello del Vecchio Testamento faceva strage di egiziani, filistei etc senza dar loro possibilit? di pentirsi. Questo buon Dio negava anche ad Anania e Siffrida (atti egli apostoli ?) il perdono eliminandoli (per mano di Pietro?)...
E' su questi punti che il sottoscritto, che ha anche in passato esercitato come catechista, ha nutrito forti dubbi credendo nella bont? del Dio del Nuovo Testamento e ritenendo il Vecchio Testamento un libro scritto ad uso e consumo dei potenti di un popolo. Basti pensare che secondo la Bibbia, nemmeno gli ebrei del tempo credevano in Mos?, e questi ne dovette sterminare un po' (sempre per mano di Dio?) per stabilire il suo potere su di loro. Pertanto su molti punti del Vecchio Testamento il sottoscritto ha sempre avuto, pur da credente, la stessa opinione di Luigi Cascioli: "un castello di stupidaggini che offendono l?intelligenza umana" a cominciare da Adamo ed Eva (attualmente epurati nelle nuove versioni per quanto mi risulta) per finire alla mitica frase del sole oscurato che cost?, oltre al processo a Galileo, anche secoli di oscurantismo scientifico. Oscurantismo che mi risulta continuare tutt'oggi con le teorie darwiniane, che grazie ad un gover no sempre a caccia di voti cattolici risulterebbero epurate dai programmi scolastici. E come non citare poi la circostanza che siti di conoscenza universale, quali wikipedia, siano entrati nel mirino dei Gesuiti, che temono il diffondersi, attraverso questo strumento potentissimo che ? internet, quantomeno un contraddittorio per il quale un castello di menzogne malcostruito, quale quello della religione cattolica, crolli sotto il peso insostenibile della verit?.
Ma questo ripeto erano i miei pensieri da credente, fino poi a scoprire, per merito di Luigi cascioli, che i prsonaggi che promulgavano i valori di bont? eguaglianza e fraternit? nei Vangeli erano in realt? frutto di falsificazioni storiche. Io in quei valori ancora credo e ci creder? sempre, quello di cui mi sono convinto ? che tutte le falsificazioni storiche debbono terminare immediatamente! Auspico che la Chiesa Cattolica, ed in genere tutte le chiese si trasformino in Enti morali che mettano in atto quei valori che sono stati alla base della mia militanza da cattolico, e contestualmente la smettano di promuovere guerre sante e punizioni dei peccati. Un ultima cosa, il sottoscritto ha sempre saputo che il Padreterno ci aveva dato il libero arbitrio: perch? il vaticano ci vuole imporre per Legge cose su cui Dio ci avrebbe lasciato il libero arbitrio? E cito leggi in cui il vaticano si muove in tal senso (matrimoni gay, fecondazione a ssistita, aborto, monogamia, divorzio etc). E poi mi chiedo perch? imporre per legge anche ai non cattolici leggi contro natura quali, per citarne una, la monogamia?
Nella speranza che anche Lei, come il sottoscritto, segua quei valori universali, e non l'uso distorto che organismi di potere ne fanno, Le faccio i miei migliori auguri che l'opera di Luigi Cascioli le illumini la mente come ha fatto con il sottoscritto.
Distinti saluti
Ettore Chiacchio
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Messaggio da carlo »

A proposito della mia lettera aperta inviata al sindaco Erino Pompei, faccio presente che l'e. mail esatta del Comune di Bagnoregio ?: affarigenerali@comunebagnoregio.it
Cordiali saluti.
Luigi Cascioli.
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