(Hombre, stai leggendo Ammanniti pure tu? comesi fa a proseguire con codesta cosa?! :roll: )
e pi? spossato di prima
riprendo il mio cammino
dall'illusione interrotto
d'aver riconosciuto
nello specchio d'una vetrina
qualcosa che conoscevo
non ero io...ora lo so,
solo di me la parte pi? pulita
che la pioggia ha portato via
[quote=""carlo""]grande hombre!
:lol:
ieri alla fine ho scritto
oggi, all'inizio, non ho letto[/quote]
e sono andato a letto
non per dormire, non per amare
ma per spengere tutto, morire senza
la morte.
Da quel momento non
mi sono piu svegliato, la mia
esistenza e' data da ricordi a intermittenza
e tutto posso, per il volere degli Dei, gli unici
limiti sono dettati dalla fantasia e
dalla mia storia.
Credo che non potro' piu morire, non
lo potro' piu fare, consapevolmente intendo,
e mi muovo leggero.
Non crediate cari
che la mia casa sia immune da
drammi, gioie, dolori, preoccupazioni e quant'altro popoli
i vostri alloggi, ma qui, dove adesso mi e' dato di stare, e'
tutto piu diluito, smussato, morbido, leggero, quasi assente
e niente, niente e poi niente e' netto, misurato, esatto, dal tempo
limitato.
Adesso e' ora di congedarmi, tornare
ai miei flussi fluttuanti, a diafani riferimenti, mobili orizzonti.
Pero', prima, prima di tutto cio',
una zuppa di pesce, un bicchiere di vino e il caffe'.
Grazie,
distinti saluti
pi? volte nascere e altrettante morire
in istanti perduti e ritrovati
di una vita fatta di giorni e ore
contate minuti e punti
come aghi di pino
costretto in un vaso addobbato per natale.
? per ogni dove quando e come
una vita da nascere vivere e morire
Piu volte nascere e altrettante morire,
nascere e morire, nascere e morire, nascere e morire,
costretti a essere stanchi, costretti a
essere.
Per caso o volonta' scegliere di stare, non essere ma
stare, muti, dimentichi, assenti.
Lasciare che le cose
semplicemente accadano.
Si posa la nebbia umida del mattino
sulle forti spalle
dell?innocente colosso marmoreo.
Un vaso vuoto e abbondanato, si fece pappagallo vuoto
che volando dalla tornita spalla di
marmo, verso morbidi aghi di pino, intonava
un canto qualunque.
Piu di tutto il mondo
piu di tutto il mondo
piu di tutto il mondo.
Non per me tesso parole
ma a questa notte in cui,
il silenzio ? tempesta,
e la campagna composta,
disinibita tende l'orecchio
al verso della civetta;
Non per me tesso lodi,
ma a questo vento
che di fine estate,
scompone il silenzio
e gli alberi fa danzare
in questa notte in cui
le voci della campagna,
fanno il verso all'aeroplano.
Non per me tesso le parole,
di questa notte senza prole,
il cui silenzio nella tempesta,
della campagna composta
avvinghiata al vento disinibita
mormora il verso della civetta.
Per te ragazzo piango miseria,
e questa mia lettera semiseria
di fine estate esposta al vento,
scuote silenzioso il mio tormento,
insonne avvezzo allo sgomento
chiudo gli occhi e chiedo tempo.
Non per me tesso gli odori
di questa notte senza pensieri,
di cui si ode il canto e lei si bagna
della brina che bacia la campagna
e mormora il verso alla montagna
gravida di rugiada e non si lagna.
Per te ragazzo spengo la luce
a questo mio sorriso dolce,
quando si fa sera e tutto giace,
e quando della vita la parola tace,
il silenzio affonda nei miei pensieri
nella notte inconsumata dagli odori.
Nuvole sul mare, questa
? la realt? del cielo
che muto sta dall'alto,
in balia del vento.
Ammaina l'onda, il maree pensa al suo:
preferisce non guardare.
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