ciao. questa ? l'intro dell'editor milena poliani.
per ora il libro si pu? ordinare al sito
http://www.traccediverse.com/
si apre l'home page e ci sono le copertine di quattro libri. uno ? il mio.
caricate sul carrello e... vabb?, poi lo sapete, no?
questa ? la prefazione della dott.ssa poliani:
"cos'hanno in comune un mazzo di carte da briscola e un gruppo di figuranti teatrali?
a un primo veloce sguardo forse nulla.
invece in tutti e due gli elementi vi ? una radice comune: quella della variabilit? dei ruoli. cos? come la stessa carta a briscola pu? assumere un valore diverso a seconda se ? del seme dominante o dominato, cos? anche gli attori vengono chiamati a rivestire ruoli a seconda del personaggio che devono interpretare.
proprio su questa base comune si sviluppa l'opera di mattioli, che mette in scena dei figuranti che non sono altro che le caricature di archetipi umani.
l'autore, come un abile burattinaio, orchestra questo testo a met? tra commedia e scritto filosofico in modo che il lettore non riesca mai a determinare con assoluta certezza il ruolo e l'identit? dei personaggi che si alternano sulla scena".
milena poliani
ho ottenuto uno "spazietto" anche sul sito di princefaster, il dj di radio rock.
http://www.princefaster.com/index.php
questo il testo:
12/06/2005
Figuranti senza un palco di Enrico Mattioli
. . . credo, ad esempio, che
nelle note sul libro sia sfuggito un aspetto:
" le carte, la briscola, i figuranti senza un palco. . . sono tutte metafore,
ma nello specifico, riguardo alla briscola e ai segni, per me rappresentano
le contraddizioni presenti in ognuno di noi. denari, coppe, bastoni e spade
sono nient'altro che questo. ecco perch? nelle note si scrive: se i quattro
segni con altre nove figure al seguito trovassero un accomodamento, non ci
sarebbe pi? gioco, commedia. ? vero per l'esistenza (nel bene e nel male) ma
? sopratutto vero per gli esseri umani. senza le nostre contraddizioni,
saremmo perfetti, coerenti, magnifici. ma forse, molto meno affascinanti.
cosa c'? di pi? intrigante dell'imperfezione, della contraddizione?
? come dire al lettore: vorresti davvero essere perfetto? non intendo
scomodare whitman "sull'ampiezza degli esseri che si contraddicono", del
resto il figurante del mio racconto ? tale gino ciambella. . . lui ? uno che
campa di espedienti, la briscola ? un'occupazione, e vive affittando una
limousine che non cammina ai barboni e i perdigiorno che non sanno dove
dormire. poi, gli viene rubata e lui va alla ricerca di un altro espediente.
un secondo aspetto ? il nome. gino ciambella lui se l'? inventato perch?
pensa che per andare lontano (gi?, ma dove, in fondo. . . ) uno deve scerglielo
da s? il nome.
insomma, in realt? ? un tizio che non s? dove andare, non s? nemmeno chi ?
dopotutto, e si ostina a comprare scatole e scatolette per mero "possesso" e
brama di accumulo, pur se non gli serviranno. "
ciao prince buon lavoro e grazie per la pazienza
enrico mattioli