Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
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- Marco Signorelli
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Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
"Senti sotto i piedi i motori di sostentamento che gemono per mantenere l'assetto è come un "tomf tomf" ritmico, mentre lungo la schiena senti il "tatatatatata" della spinta principale, ma il peggio avviene dentro la tua testa quando senti le urla del sergente e non puoi rispondergli."
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Ho bisogno di un consiglio. Come potete leggere ho scritto un sacco di volte "senti". L'ho fatto apposta proprio per creare una specie di senso di oppressione e di ripetitività.
So che potrebbe non essere prorprio bello, per cui ascolterò ogni commento prima di spedire l'intero racconto [giuro che lo faccio entro lunedì prossimo].
So che potrebbe non essere prorprio bello, per cui ascolterò ogni commento prima di spedire l'intero racconto [giuro che lo faccio entro lunedì prossimo].
- Massimo Baglione
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
In effetti qualcuno potrebbe pensare a delle ripetizioni prese alla leggera.
Per ovviare a questa eventualità potresti preparare il lettore con una breve frase iniziale, di riflessione, qualcosa del tipo: "Sentire... già, sentire. Che strazio!"
Ovviamente devi calibrarla al contesto, perché benché sia ovvio che al protagonista non piaccia "sentire" il suo sergente, non è affatto chiaro se o perché non gli piacciano i rumori dei motori di sostentamento e della spinta principale.
Immagino che il protagonista sia un militare, imbarcato suo malgrado per affrontare una guerra, il che spiegherebbe l'astio verso i motori. Forse era un campagnolo, o un impiegato, abituato insomma o al silenzio della Natura o al comfort dell'ufficio. La frase introduttiva, dunque (se la mia riflessione è esatta) potrebbe riferirsi proprio al "silenzio", dunque il protagonista in questo frangente è obbligato a sentire. E certamente non esisteranno tappi per le orecchie o cose simili per annullare quell'obbligo.
Dopo "assetto" metterei una virgola.
Per ovviare a questa eventualità potresti preparare il lettore con una breve frase iniziale, di riflessione, qualcosa del tipo: "Sentire... già, sentire. Che strazio!"
Ovviamente devi calibrarla al contesto, perché benché sia ovvio che al protagonista non piaccia "sentire" il suo sergente, non è affatto chiaro se o perché non gli piacciano i rumori dei motori di sostentamento e della spinta principale.
Immagino che il protagonista sia un militare, imbarcato suo malgrado per affrontare una guerra, il che spiegherebbe l'astio verso i motori. Forse era un campagnolo, o un impiegato, abituato insomma o al silenzio della Natura o al comfort dell'ufficio. La frase introduttiva, dunque (se la mia riflessione è esatta) potrebbe riferirsi proprio al "silenzio", dunque il protagonista in questo frangente è obbligato a sentire. E certamente non esisteranno tappi per le orecchie o cose simili per annullare quell'obbligo.
Dopo "assetto" metterei una virgola.
- zio chester
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Io farei così (scusa se non inserisco commenti veri e propri, ma così mi resta più facile!)
"Senti sotto i piedi i motori di sostentamento che gemono per mantenere l'assetto, è come un "tomf tomf" ritmico; senti lungo la schiena il "tatatatatata" continuo della spinta principale; senti, cosa ben peggiore dentro la tua testa, le urla del sergente e non puoi rispondergli."
"Senti sotto i piedi i motori di sostentamento che gemono per mantenere l'assetto, è come un "tomf tomf" ritmico; senti lungo la schiena il "tatatatatata" continuo della spinta principale; senti, cosa ben peggiore dentro la tua testa, le urla del sergente e non puoi rispondergli."
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
La figura del sergente presume un militare... forse non può rispondere perché in criostasi... ma allora perché avverte tante cose? La situazione rende curiosi.
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Una grande cosa il volere creare emozioni, un'idea geniale. La ripetitività annoia solo se esasperante, non mi sembra questo il caso. Potresti trovare e aggiungere nel testo qualche " fnord " per creare tensione, vedi tu. Spero per il protagonista che non si tratti di una specie di sergente Hartman :) , ma se fosse così l'oppressione renderà sicuramente. Sarà un piacere leggerti.
- Marco Signorelli
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Mi piace l'opzione dello Zio... credo che la adotterò o adatterò :-D.
Grazie a tutti [anche quelli che scriveranno dopo, ho l'ego in modalità Superman in questi giorni, visto che anche un racconto non di fantascienza è stato accettato per una antologia].
Grazie a tutti [anche quelli che scriveranno dopo, ho l'ego in modalità Superman in questi giorni, visto che anche un racconto non di fantascienza è stato accettato per una antologia].
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Condivido il suggerimento di Zio Chester. Anche io uso a volte termini ripetuti in modo volontario, quando mi servono per ottenere un effetto che altrimenti non otterrei con dei sinonimi.
Tra l'altro, la ripresa di una stessa parola all'inizio di frasi successive non è una ripetizione, ma un'anafora, con una sua letteraria dignità.
Tra l'altro, la ripresa di una stessa parola all'inizio di frasi successive non è una ripetizione, ma un'anafora, con una sua letteraria dignità.
Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Anch'io voto per il suggerimento di zio Chester, che opportunamente aggiunge anche una virgola ", è come un "tomf tomf" ritmico". Non sapevo che questo tipo di ripetizione si chiamasse anafora, devo ricordarmene per fare bella figura
- Marco Signorelli
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
spedito ieri sera, dopo aver seguito il consiglio di mettere una anafora... [la prima volta avevo letto anfora :-D]
- zio chester
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Direi che hai fatto anche buon uso dell'allitterazione; ci mancava poco che arrivassi alla ben più complessa figura retorica dell'armonia imitativa...Marco Signorelli ha scritto:spedito ieri sera, dopo aver seguito il consiglio di mettere una anafora... [la prima volta avevo letto anfora :-D]
Hai inserito infatti nella frase relativa al "tomf tomf" anche termini allitteranti come "sotto" e "motori", e "spinta" dopo "tatatata".
Come esempio di armonia imitativa prendi il celebre verso dell'Eneide che imita la galoppata (e ovviamente "galoppata" è già di suo imitativo del suono...) non usando la fumettistica e inelegante onomatopea "cloppete", ma costruendo una frase esclusivamente con parole di senso compiuto.
... "quàdrupedànte putrèm sonitù quatit ùngula càmpum"...
- Marco Signorelli
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
per dinci... giuro che non è colpa mia; ma poi passa vero? :-D
Grazie Zio.
Grazie Zio.
Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Bella Marco, direi evocativa.
- Marco Signorelli
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Re: Da quanto tempo sogno? - Marco Signorelli
Grazie ancora a tutti, se passerà ho alcune cosette da dire sul mio raccontino.