L'ultima arena - Maria Lipartiti
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L'ultima arena - Maria Lipartiti
Un pianeta, due razze, due modi di combattere, un sacrificio. Ecco il mio incipit:
"Faris dorme. Quando siamo arrivati all’Avamposto della Prima Conoscenza, aveva la schiena curva e gli occhi infossati. Ho steso a terra la coperta e l’ho fermata con i sassi. Lui ci si è rannicchiato sopra ed è partito per il mondo dei sogni."
Ciao!
"Faris dorme. Quando siamo arrivati all’Avamposto della Prima Conoscenza, aveva la schiena curva e gli occhi infossati. Ho steso a terra la coperta e l’ho fermata con i sassi. Lui ci si è rannicchiato sopra ed è partito per il mondo dei sogni."
Ciao!
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
ciao Maria e in bocca al lupo
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Finalmente, Maria! Temevo non ti facessi vedere in questa tornata!
E Dio disse: ANNULLA linee da Uno ad Aleph. CARICA. ESEGUI.
E l'universo cessò di esistere
Poi ponderò per un po' di eoni, sospirò e aggiunse: CANCELLA.
E l'universo non fu mai esistito.
- Arthur C. Clarke, siseneG
E l'universo cessò di esistere
Poi ponderò per un po' di eoni, sospirò e aggiunse: CANCELLA.
E l'universo non fu mai esistito.
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Belli i periodi corti.
Comunque complimenti, e in bocca al lupo!
mi dà però un po' di frase fatta.Maria Lipartiti ha scritto: [...] partito per il mondo dei sogni."
Comunque complimenti, e in bocca al lupo!
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
@quaesitor sono una "scrittrice" lenta ed edito con ancora maggiore lentezza. Sapessi quanto invidio quelli che scrivono di getto...
@451 la protagonista è una bambina. Parla più o meno come mangia o come io credo che debba parlare una bambina, anche se potrei avere dimenticato il linguaggio giovanile, visto che la mia infanzia risale al 1492 ;-)
Ciao
@451 la protagonista è una bambina. Parla più o meno come mangia o come io credo che debba parlare una bambina, anche se potrei avere dimenticato il linguaggio giovanile, visto che la mia infanzia risale al 1492 ;-)
Ciao
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Bene, quindi hai assistito alla partenza dell'italiano!
Avrei anche il segnalato quel "nel modo dei sogni" poi ho letto la tua risposta. Solo che adesso mi sorge un'altro dubbio. Se a parlare é una bambina, forse "schiena curva" ma ancora di più "occhi infossati" é un linguaggio troppo da adulto. "occhi stanchi" potrebbe andare meglio.
Avrei anche il segnalato quel "nel modo dei sogni" poi ho letto la tua risposta. Solo che adesso mi sorge un'altro dubbio. Se a parlare é una bambina, forse "schiena curva" ma ancora di più "occhi infossati" é un linguaggio troppo da adulto. "occhi stanchi" potrebbe andare meglio.
- Maria Lipartiti
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Poly, hai ragione, ma il mio timore è che qualcuno possa accusare stanco di essere "linguaggio piatto". Dopo i vari testi di "scrittura creativa" e le recensioni all'altro e-book, mi pare che comunque la giri è una guerra (no, non quella del bando).
grazie e ciao
grazie e ciao
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
ma no dai! In fondo si fanno queste cose per migliorare, poi considera che a forza di frequentare palestre di scrittura, ormai, vedo refusi e "errori" in ogni dove! Oltretutto é solo una frase non é escluso che con il testo completo la mia impressione cambi. :)
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Mah, concordo un po' con tutte e due, si partecipa a concorsi e palestre di scrittura per migliorare, però, se il fine non è semplicemente vincere, ma imparare, credo sia normale cercare di raggiungere un livello sufficiente da avere chance di vittoria o piazzamento, almeno per me è così. Se sconfitte ed errori servono per crescere, allora le vittorie servono per ricaricarsi tra una sconfitta e l'altra.
Oppure: "Quando siamo arrivati all’Avamposto della Prima Conoscenza, Faris, aveva la schiena curva e gli occhi infossati. Ho steso a terra la coperta e l’ho fermata con i sassi. Lui ci si è rannicchiato sopra ed è partito per il mondo dei sogni. Dorme ancora."
In bocca al lupo per il concorso.
Chi è il lui partito per il mondo dei sogni? Faris, che ha cominciato a dormire quando il protagonista ha steso a terra la coperta e lo sta facendo tutt'ora? Se è così mi risulta un po' ermetico, i periodi corti piacciono anche a me, credo siano anche coerenti con la semplicità con cui si esprime un bambino, ma rivedrei l'ordine delle frasi, ad esempio "Faris Dorme" all'inizio dell'incipit potrebbe essere spostato alla fine aggiungendo: "Adesso Faris dorme.", oppure "Faris dorme ancora.""Faris dorme. Quando siamo arrivati all’Avamposto della Prima Conoscenza, aveva la schiena curva e gli occhi infossati. Ho steso a terra la coperta e l’ho fermata con i sassi. Lui ci si è rannicchiato sopra ed è partito per il mondo dei sogni."
Oppure: "Quando siamo arrivati all’Avamposto della Prima Conoscenza, Faris, aveva la schiena curva e gli occhi infossati. Ho steso a terra la coperta e l’ho fermata con i sassi. Lui ci si è rannicchiato sopra ed è partito per il mondo dei sogni. Dorme ancora."
In bocca al lupo per il concorso.
- Maria Lipartiti
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Ciao Ovo e grazie anche a te per esserti preso la briga di commentare
Le scansioni temporali (poi, allora, ecc.) sono un altro tabu delle nuove regole di scrittura. Il suggerimento è di sostituirle con azioni concrete. Almeno, così ho letto e per questa volta ho cercato di evitarle. Come vedi, si cerca di migliorare, ma è piuttosto difficile in mancanza di un consensus statement da parte degli esperti e, cosa per me ben più importante, il gradimento di chi legge.
Ciao!
Le scansioni temporali (poi, allora, ecc.) sono un altro tabu delle nuove regole di scrittura. Il suggerimento è di sostituirle con azioni concrete. Almeno, così ho letto e per questa volta ho cercato di evitarle. Come vedi, si cerca di migliorare, ma è piuttosto difficile in mancanza di un consensus statement da parte degli esperti e, cosa per me ben più importante, il gradimento di chi legge.
Ciao!
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
@Maria: credo che certe regole i cosiddetti 'esperti' dovrebbero stare attenti a darle quasi fossero dei diktat irrinunciabili (salvo poi contraddirsi l'un l'altro).
Ogni regola di stile è ben che vada da circostanziare, non esistono principi che valgono per tutti i testi allo stesso modo (al di là delle regole di grammatica basilari, la consecutio verborum e simili cose che vanno imparate e interorizzate a scuola).
Ogni regola di stile è ben che vada da circostanziare, non esistono principi che valgono per tutti i testi allo stesso modo (al di là delle regole di grammatica basilari, la consecutio verborum e simili cose che vanno imparate e interorizzate a scuola).
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Poi ponderò per un po' di eoni, sospirò e aggiunse: CANCELLA.
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Brava Maria, non potevi mancare
Appoggio tutte le segnalazioni che ti hanno fatto gli altri.
Voglio aggiungere una cosa a ciò che scrive quaesitor: è importantissimo cercare sempre di imparare da esperti o corsi di scrittura, ma alla fine tutte quelle nozioni vanno usate dove e quando serve. Inoltre, i consigli e le segnalazioni degli autori presenti qui nel forum, sono legge!!
Appoggio tutte le segnalazioni che ti hanno fatto gli altri.
Voglio aggiungere una cosa a ciò che scrive quaesitor: è importantissimo cercare sempre di imparare da esperti o corsi di scrittura, ma alla fine tutte quelle nozioni vanno usate dove e quando serve. Inoltre, i consigli e le segnalazioni degli autori presenti qui nel forum, sono legge!!
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Grazie Max, con questa afa un appoggio serviva proprio.
- Massimo Baglione
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Afa? Io ho la maglia grrrrr
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Qua ci sono circa 32gradi con il 55%-60% di umidità e c'è proprio cappa, quindi sono che invidio la tua maglia.
- Massimo Baglione
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Faccio volentieri a cambio!
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
come sei pignolo :angel4: a me piace quest'ambientazione confusa ed illogica :icon_biggrin: mi permetto pure di suggerire la soundtrack, un pikkiaduro techno pissicadelico trovato su youtubeOvoNuovo ha scritto: Mah, concordo un po' con tutte e due, si partecipa a concorsi e palestre di scrittura per migliorare, però, se il fine non è semplicemente vincere, ma imparare, credo sia normale cercare di raggiungere un livello sufficiente da avere chance di vittoria o piazzamento, almeno per me è così. Se sconfitte ed errori servono per crescere, allora le vittorie servono per ricaricarsi tra una sconfitta e l'altra.
Chi è il lui partito per il mondo dei sogni? Faris, che ha cominciato a dormire quando il protagonista ha steso a terra la coperta e lo sta facendo tutt'ora? Se è così mi risulta un po' ermetico, i periodi corti piacciono anche a me, credo siano anche coerenti con la semplicità con cui si esprime un bambino, ma rivedrei l'ordine delle frasi, ad esempio "Faris Dorme" all'inizio dell'incipit potrebbe essere spostato alla fine aggiungendo: "Adesso Faris dorme.", oppure "Faris dorme ancora."
Oppure: "Quando siamo arrivati all’Avamposto della Prima Conoscenza, Faris, aveva la schiena curva e gli occhi infossati. Ho steso a terra la coperta e l’ho fermata con i sassi. Lui ci si è rannicchiato sopra ed è partito per il mondo dei sogni. Dorme ancora."
In bocca al lupo per il concorso.
http://www.youtube.com/v/NpU2TPOKk7I
secondo me sarebbe intonato all'ambiente, per quel poco che ho letto :icon_thumleft: anche se dubito molto che 'sto Faris riuscirebbe a dormire con tutto 'sto TUM TUM TUM a palla
Ultima modifica di cazzaro6502 il 01/09/2012, 14:58, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
L'inizio è promettente... non mi sono accorto che volevi fare il narrante una bambina, per cui, forse, si capisce più avanti.
A mio parere le scuole di scrittura servono come le scuole di cucito per imparare a cucinare... e per eliminare l'autostima dagli scrittori.
Una volta che sai la grammatica e la sintassi, quindi puoi permetterti di stravolgerla per comunicare le tue idee, che te ne fai di corsi scritti o tenuti da gente che, solitamente, non è riuscita a diventare la/o scrittrice/ore che voleva??? [vorrei porre l'attenzione sul solitamente; qualcuno di buono c'è]
L'unico modo è leggere e scrivere e scrivere e, quando non si hanno idee, leggere. I contest sono utili in quanto ti danno delle tempistiche ed una finalità, altrimenti avresti mille racconti iniziati in un cassetto.
Peace
A mio parere le scuole di scrittura servono come le scuole di cucito per imparare a cucinare... e per eliminare l'autostima dagli scrittori.
Una volta che sai la grammatica e la sintassi, quindi puoi permetterti di stravolgerla per comunicare le tue idee, che te ne fai di corsi scritti o tenuti da gente che, solitamente, non è riuscita a diventare la/o scrittrice/ore che voleva??? [vorrei porre l'attenzione sul solitamente; qualcuno di buono c'è]
L'unico modo è leggere e scrivere e scrivere e, quando non si hanno idee, leggere. I contest sono utili in quanto ti danno delle tempistiche ed una finalità, altrimenti avresti mille racconti iniziati in un cassetto.
Peace
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
le scuole di scrittura servon a poco o a niente, o meglio, in italia non c'è nulla di serio, forse in america le scuole di scrittura creativa a livello universitario hanno una tradizione più forte e insegnanti di qualità (vonnegut era uno di questi).
Le "palestre" invece, come il concorso le tre lune, nasf, o il sito di max braviautori, o nuoviautori qualche anno fa, secondo me se prese con lo spirito giusto (come praticamente da tutti voi) aiutano molto con il confronto a crescere, fermo restando che il talento non si crea, sicuramente lo si può affinare.
Leggendo molti esordienti o aspiranti autori in questi anni, ho visto molte persone con ottime idee rovinate da una pessima grammatica e da impostazioni veramente inguardabili, in questo si può sicuramente migliorare con la pratica ed il confronto.
Le "palestre" invece, come il concorso le tre lune, nasf, o il sito di max braviautori, o nuoviautori qualche anno fa, secondo me se prese con lo spirito giusto (come praticamente da tutti voi) aiutano molto con il confronto a crescere, fermo restando che il talento non si crea, sicuramente lo si può affinare.
Leggendo molti esordienti o aspiranti autori in questi anni, ho visto molte persone con ottime idee rovinate da una pessima grammatica e da impostazioni veramente inguardabili, in questo si può sicuramente migliorare con la pratica ed il confronto.
- Maria Lipartiti
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
@marco Concordo sia sulla perdita di autostima sia sul fatto che le palestre letterarie aiutino a focalizzarsi su tempi e argomenti.
@marco & @carlo Lì fuori, c’è un mondo che chiede di mostrare invece di raccontare, evitare avverbi perché appesantiscono, aggettivi perché appiattiscono, informazioni pregresse perché annoiano e di scordare il gerundio e usare l’infinito perché implica azione. Qualcuno si spinge persino a dire che bisogna evitare il verbo essere perché comporta un giudizio morale.
Quello che mi chiedo è se i racconti scritti in questo modo piacciono davvero a chi legge.
Sospetto che molte delle regole enunciate sopra facciano più il gioco degli aspiranti editor che degli aspiranti scrittori. Tuttavia, credo che in qualche modo occorra venirci a patti.
Per quanto mi riguarda, se posso, cerco di semplificare le frasi e mostrare la paura o la stanchezza anziché raccontarle, però mi sta bene anche l’infodump, finché qualcuno di questi guru della scrittura autorizza a veicolare le informazioni attraverso i pensieri del personaggio punto di vista.
Sarà colpa dei troppi Star Trek, Stargate, Fascape, Earth Final Conflict e Andromeda che ho visto, ma mi sta bene persino che gli alieni adottino comportamenti e linguaggio pseudo umani ;-)
@marco & @carlo Lì fuori, c’è un mondo che chiede di mostrare invece di raccontare, evitare avverbi perché appesantiscono, aggettivi perché appiattiscono, informazioni pregresse perché annoiano e di scordare il gerundio e usare l’infinito perché implica azione. Qualcuno si spinge persino a dire che bisogna evitare il verbo essere perché comporta un giudizio morale.
Quello che mi chiedo è se i racconti scritti in questo modo piacciono davvero a chi legge.
Sospetto che molte delle regole enunciate sopra facciano più il gioco degli aspiranti editor che degli aspiranti scrittori. Tuttavia, credo che in qualche modo occorra venirci a patti.
Per quanto mi riguarda, se posso, cerco di semplificare le frasi e mostrare la paura o la stanchezza anziché raccontarle, però mi sta bene anche l’infodump, finché qualcuno di questi guru della scrittura autorizza a veicolare le informazioni attraverso i pensieri del personaggio punto di vista.
Sarà colpa dei troppi Star Trek, Stargate, Fascape, Earth Final Conflict e Andromeda che ho visto, ma mi sta bene persino che gli alieni adottino comportamenti e linguaggio pseudo umani ;-)
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
La fantascienza è l'esplorazione dell'Io umano... sia rendendo gli alieni psicologicamente antropomorfi, che rendendoli completamente "alieni". Sta allo scrittore trovare il giusto compromesso per comunicare quanto vuole o quello che non vuole comunicare. Il tipo di verbo, tempo, composizione è solo al nostro gusto.
Peace
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Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Ok su quello che c'è li fuori, ma dentro di te cosa c'è? Quale stile di scrittura ti piacerebbe padroneggiare? Quello che vende o quello che hai letto, ammirato e vorresti possedere? Con i compromessi bisogna venirci a patti tutta la vita, questo non si discuteMaria Lipartiti ha scritto: @marco & @carlo Lì fuori, c’è un mondo che chiede di mostrare invece di raccontare, evitare avverbi perché appesantiscono, aggettivi perché appiattiscono, informazioni pregresse perché annoiano e di scordare il gerundio e usare l’infinito perché implica azione. Qualcuno si spinge persino a dire che bisogna evitare il verbo essere perché comporta un giudizio morale.
Secondo me non fa mai male ascoltare i consigli di editor, scuole di pensiero, nonché suggerimenti vari, ma poi sta a ognuno di noi valutarli invece di appecoronarci passivamente, credo che in ogni campo l'approccio più corretto sia la giusta dose di umiltà e convinzione personale.Quello che mi chiedo è se i racconti scritti in questo modo piacciono davvero a chi legge.
Sospetto che molte delle regole enunciate sopra facciano più il gioco degli aspiranti editor che degli aspiranti scrittori. Tuttavia, credo che in qualche modo occorra venirci a patti.
Io ho imparato tanto sia dai forum di scrittura che dai professionisti, siano essi editor( sicuramente quelli che mi hanno insegnato di più) o gli editori che hanno avuto la pazienza di spiegarmi le loro scelte, ma alla fine c'ero sempre io, con i miei gusti personali e i progetti che volevo realizzare.
Se alla fine hai raggiunto obbiettivi ed effetti che ti eri prefissata nello scrivere sei capace e padrona di decidere cosa adottare e cosa no.
Re: L'ultima arena - Maria Lipartiti
Questo non posso negarlo Caz, sono un pignolo... e bastardo.cazzaro6502 ha scritto: come sei pignolo :angel4: a me piace quest'ambientazione confusa ed illogica :icon_biggrin: mi permetto pure di suggerire la soundtrack, un pikkiaduro techno pissicadelico trovato su youtube