Sarebbe opportuno, secondo me, investire sulla qualità, la trasparenza e sull’innovazione a partire dalle bioenergie derivanti dall’agricoltura.
Infatti siamo di fronte ad un vero attacco al made in Italy a tavola con la mancata applicazione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti che ha provocato la proliferazione del falso made in Italy a tavola: dal pomodoro cinese all’olio tunisino, dal prosciutto olandese alla possibilità addirittura di vendere come italiana la macedonia in scatola composta da ananas e acini di uva extracomunitaria, prugne bulgare e pere cinesi.
Serve un deciso cambio di rotta verso una politica agricola legata al territorio che valorizzi l’impresa nell’interesse dei cittadini e dei consumatori.
Il governo deve difendere i nostri prodotti agroalimentari dalle falsificazioni e dalle truffe, attuando le norme di trasparenza, sostenendo le aziende agricole, bloccando così l’ingresso di prodotti falsati che inducono in inganno i consumatori.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
