DANA, LA DIFETTOSA
Incontro un amico. Francesco.
E’ stato lasciato da Dana.
Giovane e russa.
E vegetariana.
Cerco di fargli coraggio.
“Che si ficcasse in culo” risponde.
Vuol fra credere che per lui sia una storia passata.
“Fanculo ai cattivi ricordi” grugnisce.
Ma io sono sicuro che è ancora innamorato di lei.
E sono sicuro che stia soffrendo.
E soffrirà ancora di più domani: il ricordo col tempo fa male. Molto male.
“Ultimamente la vedevo poco” continua “E quando la vedevo si comportava come tutte le ragazze di oggi: mi mandava a quel paese”.
“Lascialo perdere” brontola Renato.
Novantenne bolognese.
Amante dei sigari toscani.
Comandante della Brigata partigiana Stella Rossa “Lupo”.
Renato ride con la sua risata sana e profonda, che ha attraversato anni difficili, tempi della guerra, di picconi e di pale, di spazzoloni e di fame, di quando si è giovani, si ha solo un’ora libera e nulla da mettere sotto i denti, e allora si ride così.
“Non penso che Francesco stia bene” dico.
“Ma che importa? Era difettosa: non portava nemmeno il reggicalze. Però aveva bel culo” dice il vecchio partigiano.
“Sei cinico, Renato. E pure irriverente”
“Ma no! Ogni volta che muore un mio amico vado al funerale”.
Il sigaro è arrivato a metà.
Francesco intanto lo guarda con uno sguardo poco soddisfatto, come si guarda la fidanzata di cui si conosce già più di metà corpo. “Insomma smettetela di parlare di Dana: brutta troia”
“Non è necessario che la insulti. Sta calmo. Non ti agitare. Pensa invece al governo Monti. Le sue parole contengono elementi allucinogeni, affinché la gente creda alle cifre ufficiali sull’aumento del costo della vita” risponde Renato.
“Ma che sciocchezze stai dicendo” dice Francesco.
“Invece io penso che Renato abbia ragione. Questo governo tecnico ha deluso anche me” faccio io.
“Bravo Mario” risponde il vecchio comandante “E poi dovete sapere che la vita bisogna guidarla, non farsi guidare da lei”.
“Certo” risponde Francesco “Però c’è ancora qualcosa che continua a puzzare. Forse è la storia della mia vita che puzza. Puzza di Merda”.
“Smettila, Francesco. Dovevi sapere che non puoi ingannare una vegetariana: prima o poi mangia la foglia…. andiamo invece a farci una bella bevuta al bar di Gioacchino”.
Mentre entriamo, mi rivolgo a Francesco “Devo imparare a ricordarmi dei funerali, per quando ci sarà il suo”.
Mario Pulimanti (Lido, di Ostia –Roma)
Dana, la difettosa
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Dana, la difettosa
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Re: Dana, la difettosa
mai fidarsi delle vegetariane
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Re: Dana, la difettosa
Mai fidarsi delle vegetariane, Carlo.
Mai.
Come di tutti gli integralisti.
Mai.
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Mario Pulimanti