autore: Alessandro Maiucchi
collana: Tralci di vite
editore: Traccediverse
ISBN 88-89862-10-6

Dalla prefazione di Milena Poliani:
Primavera 2001: mentre il mondo si preparava a cambiare, Alessandro Maiucchi leggeva il nuovo libro del suo autore preferito, Stephen King: On writing. Un saggio, dopo decine di romanzi da milioni di copie, a met? tra autobiografia e manuale di scrittura.
Nell?opera, il Re del brivido lanciava una sfida ai suoi lettori: scrivere un racconto a partire da alcuni personaggi e da una trama vagamente tratteggiata. Da allora sono cambiate molte cose, Alessandro Maiucchi per? ha continuato a immaginare storie, qualcuna l?ha scritta, altre le serba per il futuro.
La stesura di Orchidea ? cominciata allora, e il racconto si ? pian piano evoluto in romanzo, attraversando un processo lungo e laborioso.
In questo libro vengono affrontati argomenti scomodi, primo tra tutti quello della violenza sulle donne. Ed ? curioso che a sviluppare tale argomento sia proprio un autore di sesso maschile. Si potrebbe infatti pensare che per trattare questa tematica sia indispensabile una voce femminile, invece Maiucchi ci sorprende riuscendo a dare spessore a idee contrastanti in un romanzo complesso, dove nulla ? stato lasciato al caso.
Uno psycho-thriller in piena regola, dove i colpi di scena si susseguono incalzanti dalla prima all?ultima pagina. I personaggi escono letteralmente dalle pagine di questo libro, prendendo forma e popolando un mondo fantastico ma talmente credibile da sembrare paurosamente reale.
Orchidea non si limita a tratteggiare scene macabre o scabrose: oltre a dare sfogo alla fantasia infatti, l?autore ci spinge a sondare i labirinti di una mente malata, condizionata dagli accadimenti della sua infanzia e ormai incapace di avere reazioni normali agli eventi. Tutti i personaggi hanno una psicologia complessa, quasi nulla ? ci? che sembra, e nel romanzo si intrecciano storie diverse con diversi protagonisti, come in una sinfonia in cui all?inizio gli strumenti dell?orchestra sembrano stonare tra loro, ma alla fine riescono a comporre un?armonia capace di ammaliare il lettore.
La cosa che pi? colpisce di questo libro ? che le figure negative siano tutte femminili. Questo almeno in apparenza, perch? leggendo con attenzione si capisce che tutto avviene come reazione a violenze subite che vanno quasi a scagionare le colpevoli. La coscienza stessa dei tutori dell?ordine viene analizzata e messa in discussione dall?esperienza personale di una di essi.
I fatti di sangue avvengono in un?ottica di vendetta, non solo di un abuso, bens? di tutti gli abusi che tutte le donne hanno dovuto sopportare durante la storia, avallati anche dalla mitologia classica.
Un romanzo che ci aiuta, quindi, a riflettere su temi sempre attuali, oltre a farci percorrere la schiena da brividi.