08 Marzo - Aosta - ore 21.00 - Mariana Brasil - "Il manoscritto di Sonia".
Sonia C. M.
"Mariana Brasil"
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"Il manoscritto di Sonia" Mariana Brasil
"Il manoscritto di Sonia" Mariana Brasil
?Donna Spazzatura?
Violazione dei diritti umani.
08 di Dicembre 2006
Racconterò in questa ?lettera aperta? una storia vera di violazione dei diritti umani.
Credo che la storia che ho sentito in questo giorno dedicato alla Madonna, mette in dubbio l?evoluzione spirituale di molti dei miei simili.
Come sappiamo oggi è un giorno festivo in Italia, il giorno dedicato alla Madonna Immacolata, molta gente approfitta del fine di settimana prolungato per viaggiare con la famiglia, altri per riposarsi o pure stare da soli con se stessi.
Mi domando: Sarà che i mostri chi hanno violato l?anima di Maria riescono a stare in pace?
Ho conosciuto Maria oggi. ?in questa lettera ho deciso di chiamarla come la Madre di Gesu?.
Maria è brasiliana come me, originale di uno stato del Brasile chiamato ?Spirito Santo?. Ha 40 anni, due figli e faceva la poliziotta nella sua terra natale.
Nei due ultimi anni dalla sua vita ha risparmiato ogni centesimo che poteva per fare questo viaggio in Italia, con la speranza di riuscire a lavorare degnamente e migliorare la sua vita, però, come succede la maggioranza delle volte gli immigrati che decidono di tentare la fortuna in uno paese straniero senza prendere delle giuste precauzione e informarci sulle leggi in vigore del paese di destinazione, finiscono per essere vittime di terribili violazioni dei propri diritti umani, e ancor peggio: senza avere la possibilità di denunciare senza essere rimpatriati.
La mancanza d?informazione fa si che la realtà ci presenti delle sorprese, purtroppo, non sempre piacevoli.
Maria è partita del Brasile con due contatti in Italia, o sia, solo con due numeri di telefono, quando è arrivata all?aeroporto di Milano si è resa conto che la persona che le aveva promesso di aspettarla non era li.
Allora Maria ha chiamato l?altro numero di telefono chi aveva con sé, questa volta la persona del altra parte li ha aiutata, per telefono le ha spiegato come fare ad arrivare fino a sua casa, le ha dato un piatto da mangiare e un letto per dormire.
Nel secondo giorno in Italia lei ha cominciato a cercare lavoro, un?impresa difficile per chi non parla l?idioma e non ha referenze, ma Maria non perdeva la sua fede nella Madonna e aveva tanta voglia di lavorare.
È riuscita a trovare un lavoro temporaneo in casa di una gentilissima famiglia italiana, ?per solo due settimane?.
Maria stava felice, lavorava tutto il giorno eseguendo pesante lavori domestici, ma aveva gia un posto dove stare e un piccolo compenso economico.
Senza che si rendesse conto queste due settimane sono passate velocemente e lei a dovuto ricominciare da zero le sue avventure in Italia, questa volta aveva gia un cellulare, un cappotto caldo e adeguato per l?inverno europeo e sempre la sua immutabile fede.
Ho conosciuto Maria per caso, quando sono uscita per andare a trovare un?amica e sono passata in una chiesa.
La prima impressione che ebbi quando la vidi fu quella di stare davanti a una persona molto triste, triste dentro ?
Domandai:
-- Cosa è questa nuvola di tristezza chi vedo intorno a te?
-- È cosi visibile?
-- Sì.
Non poteva negare quel che vedevo attraverso la ombra scura nei sue occhi, Maria ha sorriso tristemente e disse:
-- Lo so che la cosa giusta sarebbe non pensarci più, ma ci sono delle cose che feriscono talmente in profondità la nostra anima chi è molto difficile non pensare.
-- Comprendo, se vuoi sfogarti con me lo puoi fare.
-- Lo vuoi sapere veramente?
-- Sì, confesso chi ora sono curiosa, ma devi farlo solo se giudichi che ti farà bene ricordare.
E cosi Maria ha cominciato a raccontarmi la sua storia.
La settimana scorsa ho saputo di una famiglia che aveva bisogno di una persona per fare le pulizie in casa, ho chiamato e ci siamo messi d?accordo per il fine di settimana nella loro casa in montagna.
Apparentemente era una bella famiglia, il signore, un noto commerciante di Como, sembrava una brava persona, sinceramente mi sentivo fortunata in quel momento.
Ho preso le mie poche cose e sono partita con la simpatica copia e i suoi quattro figli per una bellissima destinazione in montagna.
Il primo ordine che ho ricevuto fu quello di consegnare il mio telefono cellulare, mi hanno detto che per lavorare con loro non dovevo avere telefono per non perdere tempo, un può contrariata ho consegnato il mio cellulare al mio nuovo datore di lavoro.
Arrivando alla destinazione la signora mi disse di cominciare immediatamente a pulire l?accogliente casa e cosi ho fatto, il problema era che pena finivo di sistemare qualcosa i ragazzi come per ripicca sporcavano subito il punto che avevo pulito, cosi ho passato quasi tutto il primo giorno rifacendo gli stessi lavori. Sembravano animali.
Ho chiesto dei guanti per fare la polizia, come risposta ho ricevuto ordine di pulire tutto con le mie mani, compreso l?interno del water, le mie mani bruciavano al contatto dei prodotti chimici, ma ho immaginato che poteva essere una abitudine italiana.
Non capivo quasi niente di quel che dicevano, però sentivo una espressioni in continuazione:
?Donna Spazzatura?. Era questo il modo come loro mi chiamavano.
Sono andata a cercare nel vocabolario i significati di queste parole, quando mi sono accorta di quel che voleva dire l?espressione con cui si rivolgevano a me, ho sentito il mio corpo diventare di pietra, non credevo possibile tanta ignoranza e malvagità.
La prima aggressione fisica è stata fatta da una dalle figlie dalla copia, dopo chi avevo pulito per ennesima volta la casa dovevo portare via il pesante sacco di immondizia fino al bidoni nella strada, ho chiesto permesso alla ragazza per passare dal corridoio chi dava accesso alla porta di uscita della casa, ho sentito un sonoro ?NOOOOOOO ????insistetti:
-- Per favore, lasciami passare, devo portare via l?immondizia.
Come risposta ho ricevuto un calcio e una parolaccia internazionale.
Sono andata subito a parlare con la madre, le ho fatto vedere la macchia rossa sulla mia gamba e perplessa lo sentita dire che dovevo adeguarmi al carattere dei ragazzi e non loro al mio.
Le violenze fisiche sono continuate, per quattro giorni la mia routine fu: parolacce, calci e molto lavoro.
Domenica tutta la famiglia è uscita prestissimo di casa, approfittai per mettere tutta la casa in ordine una altra volta, a mezzo giorno ho sentito il campanello, era il mio padrone, che mi diceva di scendere per andare al ristorante.
L?unica cosa che non mi hanno mai negato è stato il mangiare.
Non lo so quale è stato il motivo dalla discussione, perché non capivo quando parlavano troppo in fretta, ma nel ristorante è scoppiato un litigio fra i miei datori di lavoro, talmente brutto che lui picchio la moglie davanti a tutti i presenti.
Pensai: Ecco qui la risposta del perché i ragazzi sono cosi violenti, hanno imparato dei genitori. Ricordai la saggia frase chi tanto bene conoscevo come poliziotta in Brasile:
?Violenza genera più Violenza?.
Tutte le volte che mi facevo la doccia la mia padrona puliva tutto il bagno con alcol puro, come si io avessi qualche malattia contagiosa, ma alla fine ho concluso che questo non mi dava granché fastidio, era un suo diritto.
Lunedì mattina ho capito che dovevamo ritornare a Como, dove loro abitavano, ho sistemato le mie poche cose e tutto il bagaglio della famiglia, caricai la machina e ho lasciato la casa impeccabile, ma non sono arrivata a Como.
Il mio padrone ha fermato la machina a meta strada davanti a una stazione di una piccola località, non c?erano più treni e neanche bus per riportarmi a Milano.
Completamente in confusione l?ho sentito dire:
-- Scendi dalla machina, il tuo viaggio finisce qui, cerca un hotel per passare la notte, guarda, ce ne uno proprio li avanti ?Non è piaciuto alla mia famiglia il tuo lavoro, aspetta al bar di questa stazione chi mando qualcuno a portare le tue cose, va bene?
-- Non va bene no, lei mi deve pagare per i giorni che ho lavorato.
-- Non ti pago un bel niente e se non sei contenta cosi vai a lamentarti alla questura, sei una clandestina e troverai quel che meriti.
-- Si il signore vuole possiamo anche andare, posso anche essere clandestina in Italia, ma lei dovrà pagare una multa per il lavoro schiavo e le aggressioni che la sua famiglia mi ha fatto.
-- Tu sarai deportata dalla Italia, clandestina idiota.
Dicendo queste parole lui ha buttato per terra il mio cellulare e se ne è andato via, lasciandomi a piangere mentre gridava di stare brava a aspettare gli al bar dalla stazione le mie cose.
Disperata, però sempre fidandomi dalla giustizia divina, comprovai ancora una volta l?esistenza di Dio, che ci manda sempre uno dei suoi angeli a aiutarci nei momenti più difficile dalla nostra vita.
Vide un ragazzo che mi guardava, stava nei paraggi e aveva assistito la discussione, si approssimò e disse:
-- Dai, non avere paura, chiama la polizia, questo uomo è un animale.
-- Non posso, sono clandestina e non posso correre il rischio di essere rimpatriata, ho risparmiato due anni per venire in Italia.
-- Anche io sono uno straniero, posso capire il tuo problema, certamente solo tu puoi decidere di correre o no questo rischio, ma non è giusto tanta umiliazione.
Sono andata fino al bar con lo sconosciuto straniero come me e ho chiesto una camomilla per calmarmi un po?, anche la signora del bar che aveva assistito da lontano alla discussioni, dopo di aver ascoltato il mio racconto mi ha consigliato di chiamare la polizia, ma ho avuto paura.
Ho aspettato nel bar fino a che un impiegato dall?impresa del mio ex-padrone portasse le mie cose, è stata una lunga attesa, credo che mai sarò capace di dimenticare quelle lunghe ore.
Sono stata consigliata da tutti i presenti di non rimanere in quel albergo indicato dal mio ex-padrone, lui poteva sempre denunciami al ufficio straniero come clandestina, indicando dove incontrarmi.
Con il mio corpo segnato per le botte subite dei ragazzi, l?anima a pezzi per tante umiliazioni e con uno strano sentimento d?impotenza, sconosciuto fino allora, accettai il passaggio del ragazzo straniero fino a Como, dove potevo prendere un treno che mi portasse fino a Milano nuovamente dall?amica che mi aveva gia ricevuto il giorno del mio arrivo in Italia.
Penso che è questa la nuvola di tristezza che si vede nei miei occhi.
-- Maria, sinceramente rimango molto triste per la tua storia, purtroppo storie come la tua succedono tutti i giorni con tanti stranieri in Europa. Però, non capisco una cosa, perché tu non ha fatto il permesso di soggiorno come turista? Lo sai chi qualsiasi straniero può restare in Italia per tre mesi per turismo, ma deve denunciare alle autorità italiane il suo arrivo entro otto giorni, cosi riceve un permesso legale, lasciando cosi di essere un clandestino. Si tu avesse questo permesso di soggiorno adesso potevi benissimo denunciare il tuo ex-padrone.
-- Non sapevo.
-- Cara, sono 16 anni chi sono in Italia, ho gia visto molte cose cambiare in maniera positiva e sono convinta che altrettante ancora devono accadere, secondo me tu potresti ancora denunciare questa violazione dal quale sei stata vittima, credo che sarebbe la cosa più giusta e coerente da fare, ma credo che veramente se lo fai corri il rischio di essere espulsa al momento della denuncia.
?Purtroppo le autorità italiane ancora non hanno capito che ciò che alimenta lo sfruttamento e il maltrattamento di esseri umani è la vulnerabilità della condizioni di clandestinità, in questo modo la legge in vigore protegge chi sfrutta e maltratta?.
-- La storia è sempre la stessa, chi ha soldi ha anche il potere, si sente autorizzato a picchiare, umiliare e non pagare i poveri lavoratori, mi dispiace tanto che questa famiglia di mostri continuerà a fare male alla gente come me.
-- Se vuoi posso parlare con una amica italiana, che è la presidente di una associazione in Milano, è una persona sèria e potrà orientarci bene.
-- Sarà che non vorrà denunciarmi per essere una clandestina?
-- Assolutamente, lei no lo farà, suo obbiettivo è proteggere le donne, in ogni modo posso telefonare anche adesso per chiedere il suo parere.
-- Allora si, vorrei tanto che ci fosse una possibilità di fare giustizia ?
Cosi abbiamo fatto, telefonai a mia amica italiana che ha confermato i miei dubbi, veramente Maria poteva essere rimpatriata al momento dalla denuncia e dalla verifica della sua condizione di clandestina in Italia. Non era neanche un mese che Maria stava in Italia, ma era illegale per non avere denunciato il suo arrivo.
Tale fatto mi ha lasciato ancora più triste, quella nuvola di tristezza e impotenza che vedevo negli occhi di Maria era una realtà.
Maria è stata vittima di una vergognosa violazione dei suoi diritti umani, tanto fisica che psicologica, questo sopruso è ancora visibile dalle macchie viola nel suo corpo e nei suoi occhi tristi, la cosa peggiore è che non possiamo fare niente per imporre la giustizia fondamentale che dovrebbe esistere fra gli uomini e questo indipendente dalla loro nazionalità : IL RISPETTO.
Sicuramente Maria, questa donna brasiliana guerriera, venuta da una regione chiamata ?Spirito Santo?continuerà clandestina in Italia, avrà altre esperienze lavorative, magari riesce a realizzare il suo sogno di migliorare la sua condizione economica, magari trova l?amore, o pure no?Ma ha gia capito che una parte della sua anima ha cominciato a morire.
Molto probabilmente il suo ex padrone continuerà a maltrattare altre persone senza punizione.
Pensai al gran flusso di emigranti italiani chi si radicò in Brasile nel secolo XIX, à quel tempo per non morire di fame nella loro patria tanti italiani sono andati a sostituire la mano d?opera schiava in terra brasiliana. Oggi la storia si è invertita e purtroppo la memoria storica di questo fatto è corta.
Ma il mondo dà molte volte ?
Esistono tante Marias ?
Chiedo a Dio che questo commerciante di Como e la sua mostruosa famiglia incontrano la Maria giusta per loro.
Di questa storia che sentii nella giornata dedicata alla Madonna Immacolata restò un gusto amaro nella mia bocca, gusto di impotenza davanti alla ingiustizia.
Tuttavia, ha anche rafforzato il mio desiderio di lottare per la dignità umana di questa minoranza oppressa, ormai la realtà è che presto questa minoranza sarà la maggioranza e credo che bisognerebbe cercare di vivere in armonia.
Mio percorso esistenziale mi ha lasciato una lezione basica di perseveranza, credo che: ?l?informazione è l?anima e la arma di protezione all?essere umano?.
Dobbiamo avere il coraggio di denunciare.
Per questo motivo lascio questa lettera aperta in web, aspettando che questa storia riesca ad arrivare nelle mani di qualcuno che abbia il potere, la sensibilità e il coraggio sufficiente per prendere una posizione, anche se questo mi sembra difficile accadere, ma se questo miracolo non accadrà, al meno che la storia di Maria riesca ad arrivare alla conoscenza di molti.
Questa lettera aperta in portoghese e italiano ha anche un altro obiettivo, quello di allertare i miei conterranei, perché è fondamentale che la persona prima di emigrare per qualunque destinazione internazionale ha il dovere di informarsi bene sulle leggi vigenti del posto, evitando cosi, brutte sorprese.
Lascio qui il mio grido di allerta e di dolore, con il gusto amaro d?impotenza in bocca, che non posso fare a meno di dividere con Maria in questo giorno speciale dedicato alla Madonna Immacolata.
Chiedendo a tutti di divulgare questa lettera, perché solo l?unione fa la forza e il mondo appartiene a tutti.
Luce ?Sempre più luce ?
Che questa ?Luce? accompagni tutte le ?Marias? venute al primo mondo aspettando di conquistare un degno posto al sole.
Mariana Brasil
?Sonia?
e-mail: marianabrasill@yahoo.it
"Mariana Brasil"
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Violazione dei diritti umani.
08 di Dicembre 2006
Racconterò in questa ?lettera aperta? una storia vera di violazione dei diritti umani.
Credo che la storia che ho sentito in questo giorno dedicato alla Madonna, mette in dubbio l?evoluzione spirituale di molti dei miei simili.
Come sappiamo oggi è un giorno festivo in Italia, il giorno dedicato alla Madonna Immacolata, molta gente approfitta del fine di settimana prolungato per viaggiare con la famiglia, altri per riposarsi o pure stare da soli con se stessi.
Mi domando: Sarà che i mostri chi hanno violato l?anima di Maria riescono a stare in pace?
Ho conosciuto Maria oggi. ?in questa lettera ho deciso di chiamarla come la Madre di Gesu?.
Maria è brasiliana come me, originale di uno stato del Brasile chiamato ?Spirito Santo?. Ha 40 anni, due figli e faceva la poliziotta nella sua terra natale.
Nei due ultimi anni dalla sua vita ha risparmiato ogni centesimo che poteva per fare questo viaggio in Italia, con la speranza di riuscire a lavorare degnamente e migliorare la sua vita, però, come succede la maggioranza delle volte gli immigrati che decidono di tentare la fortuna in uno paese straniero senza prendere delle giuste precauzione e informarci sulle leggi in vigore del paese di destinazione, finiscono per essere vittime di terribili violazioni dei propri diritti umani, e ancor peggio: senza avere la possibilità di denunciare senza essere rimpatriati.
La mancanza d?informazione fa si che la realtà ci presenti delle sorprese, purtroppo, non sempre piacevoli.
Maria è partita del Brasile con due contatti in Italia, o sia, solo con due numeri di telefono, quando è arrivata all?aeroporto di Milano si è resa conto che la persona che le aveva promesso di aspettarla non era li.
Allora Maria ha chiamato l?altro numero di telefono chi aveva con sé, questa volta la persona del altra parte li ha aiutata, per telefono le ha spiegato come fare ad arrivare fino a sua casa, le ha dato un piatto da mangiare e un letto per dormire.
Nel secondo giorno in Italia lei ha cominciato a cercare lavoro, un?impresa difficile per chi non parla l?idioma e non ha referenze, ma Maria non perdeva la sua fede nella Madonna e aveva tanta voglia di lavorare.
È riuscita a trovare un lavoro temporaneo in casa di una gentilissima famiglia italiana, ?per solo due settimane?.
Maria stava felice, lavorava tutto il giorno eseguendo pesante lavori domestici, ma aveva gia un posto dove stare e un piccolo compenso economico.
Senza che si rendesse conto queste due settimane sono passate velocemente e lei a dovuto ricominciare da zero le sue avventure in Italia, questa volta aveva gia un cellulare, un cappotto caldo e adeguato per l?inverno europeo e sempre la sua immutabile fede.
Ho conosciuto Maria per caso, quando sono uscita per andare a trovare un?amica e sono passata in una chiesa.
La prima impressione che ebbi quando la vidi fu quella di stare davanti a una persona molto triste, triste dentro ?
Domandai:
-- Cosa è questa nuvola di tristezza chi vedo intorno a te?
-- È cosi visibile?
-- Sì.
Non poteva negare quel che vedevo attraverso la ombra scura nei sue occhi, Maria ha sorriso tristemente e disse:
-- Lo so che la cosa giusta sarebbe non pensarci più, ma ci sono delle cose che feriscono talmente in profondità la nostra anima chi è molto difficile non pensare.
-- Comprendo, se vuoi sfogarti con me lo puoi fare.
-- Lo vuoi sapere veramente?
-- Sì, confesso chi ora sono curiosa, ma devi farlo solo se giudichi che ti farà bene ricordare.
E cosi Maria ha cominciato a raccontarmi la sua storia.
La settimana scorsa ho saputo di una famiglia che aveva bisogno di una persona per fare le pulizie in casa, ho chiamato e ci siamo messi d?accordo per il fine di settimana nella loro casa in montagna.
Apparentemente era una bella famiglia, il signore, un noto commerciante di Como, sembrava una brava persona, sinceramente mi sentivo fortunata in quel momento.
Ho preso le mie poche cose e sono partita con la simpatica copia e i suoi quattro figli per una bellissima destinazione in montagna.
Il primo ordine che ho ricevuto fu quello di consegnare il mio telefono cellulare, mi hanno detto che per lavorare con loro non dovevo avere telefono per non perdere tempo, un può contrariata ho consegnato il mio cellulare al mio nuovo datore di lavoro.
Arrivando alla destinazione la signora mi disse di cominciare immediatamente a pulire l?accogliente casa e cosi ho fatto, il problema era che pena finivo di sistemare qualcosa i ragazzi come per ripicca sporcavano subito il punto che avevo pulito, cosi ho passato quasi tutto il primo giorno rifacendo gli stessi lavori. Sembravano animali.
Ho chiesto dei guanti per fare la polizia, come risposta ho ricevuto ordine di pulire tutto con le mie mani, compreso l?interno del water, le mie mani bruciavano al contatto dei prodotti chimici, ma ho immaginato che poteva essere una abitudine italiana.
Non capivo quasi niente di quel che dicevano, però sentivo una espressioni in continuazione:
?Donna Spazzatura?. Era questo il modo come loro mi chiamavano.
Sono andata a cercare nel vocabolario i significati di queste parole, quando mi sono accorta di quel che voleva dire l?espressione con cui si rivolgevano a me, ho sentito il mio corpo diventare di pietra, non credevo possibile tanta ignoranza e malvagità.
La prima aggressione fisica è stata fatta da una dalle figlie dalla copia, dopo chi avevo pulito per ennesima volta la casa dovevo portare via il pesante sacco di immondizia fino al bidoni nella strada, ho chiesto permesso alla ragazza per passare dal corridoio chi dava accesso alla porta di uscita della casa, ho sentito un sonoro ?NOOOOOOO ????insistetti:
-- Per favore, lasciami passare, devo portare via l?immondizia.
Come risposta ho ricevuto un calcio e una parolaccia internazionale.
Sono andata subito a parlare con la madre, le ho fatto vedere la macchia rossa sulla mia gamba e perplessa lo sentita dire che dovevo adeguarmi al carattere dei ragazzi e non loro al mio.
Le violenze fisiche sono continuate, per quattro giorni la mia routine fu: parolacce, calci e molto lavoro.
Domenica tutta la famiglia è uscita prestissimo di casa, approfittai per mettere tutta la casa in ordine una altra volta, a mezzo giorno ho sentito il campanello, era il mio padrone, che mi diceva di scendere per andare al ristorante.
L?unica cosa che non mi hanno mai negato è stato il mangiare.
Non lo so quale è stato il motivo dalla discussione, perché non capivo quando parlavano troppo in fretta, ma nel ristorante è scoppiato un litigio fra i miei datori di lavoro, talmente brutto che lui picchio la moglie davanti a tutti i presenti.
Pensai: Ecco qui la risposta del perché i ragazzi sono cosi violenti, hanno imparato dei genitori. Ricordai la saggia frase chi tanto bene conoscevo come poliziotta in Brasile:
?Violenza genera più Violenza?.
Tutte le volte che mi facevo la doccia la mia padrona puliva tutto il bagno con alcol puro, come si io avessi qualche malattia contagiosa, ma alla fine ho concluso che questo non mi dava granché fastidio, era un suo diritto.
Lunedì mattina ho capito che dovevamo ritornare a Como, dove loro abitavano, ho sistemato le mie poche cose e tutto il bagaglio della famiglia, caricai la machina e ho lasciato la casa impeccabile, ma non sono arrivata a Como.
Il mio padrone ha fermato la machina a meta strada davanti a una stazione di una piccola località, non c?erano più treni e neanche bus per riportarmi a Milano.
Completamente in confusione l?ho sentito dire:
-- Scendi dalla machina, il tuo viaggio finisce qui, cerca un hotel per passare la notte, guarda, ce ne uno proprio li avanti ?Non è piaciuto alla mia famiglia il tuo lavoro, aspetta al bar di questa stazione chi mando qualcuno a portare le tue cose, va bene?
-- Non va bene no, lei mi deve pagare per i giorni che ho lavorato.
-- Non ti pago un bel niente e se non sei contenta cosi vai a lamentarti alla questura, sei una clandestina e troverai quel che meriti.
-- Si il signore vuole possiamo anche andare, posso anche essere clandestina in Italia, ma lei dovrà pagare una multa per il lavoro schiavo e le aggressioni che la sua famiglia mi ha fatto.
-- Tu sarai deportata dalla Italia, clandestina idiota.
Dicendo queste parole lui ha buttato per terra il mio cellulare e se ne è andato via, lasciandomi a piangere mentre gridava di stare brava a aspettare gli al bar dalla stazione le mie cose.
Disperata, però sempre fidandomi dalla giustizia divina, comprovai ancora una volta l?esistenza di Dio, che ci manda sempre uno dei suoi angeli a aiutarci nei momenti più difficile dalla nostra vita.
Vide un ragazzo che mi guardava, stava nei paraggi e aveva assistito la discussione, si approssimò e disse:
-- Dai, non avere paura, chiama la polizia, questo uomo è un animale.
-- Non posso, sono clandestina e non posso correre il rischio di essere rimpatriata, ho risparmiato due anni per venire in Italia.
-- Anche io sono uno straniero, posso capire il tuo problema, certamente solo tu puoi decidere di correre o no questo rischio, ma non è giusto tanta umiliazione.
Sono andata fino al bar con lo sconosciuto straniero come me e ho chiesto una camomilla per calmarmi un po?, anche la signora del bar che aveva assistito da lontano alla discussioni, dopo di aver ascoltato il mio racconto mi ha consigliato di chiamare la polizia, ma ho avuto paura.
Ho aspettato nel bar fino a che un impiegato dall?impresa del mio ex-padrone portasse le mie cose, è stata una lunga attesa, credo che mai sarò capace di dimenticare quelle lunghe ore.
Sono stata consigliata da tutti i presenti di non rimanere in quel albergo indicato dal mio ex-padrone, lui poteva sempre denunciami al ufficio straniero come clandestina, indicando dove incontrarmi.
Con il mio corpo segnato per le botte subite dei ragazzi, l?anima a pezzi per tante umiliazioni e con uno strano sentimento d?impotenza, sconosciuto fino allora, accettai il passaggio del ragazzo straniero fino a Como, dove potevo prendere un treno che mi portasse fino a Milano nuovamente dall?amica che mi aveva gia ricevuto il giorno del mio arrivo in Italia.
Penso che è questa la nuvola di tristezza che si vede nei miei occhi.
-- Maria, sinceramente rimango molto triste per la tua storia, purtroppo storie come la tua succedono tutti i giorni con tanti stranieri in Europa. Però, non capisco una cosa, perché tu non ha fatto il permesso di soggiorno come turista? Lo sai chi qualsiasi straniero può restare in Italia per tre mesi per turismo, ma deve denunciare alle autorità italiane il suo arrivo entro otto giorni, cosi riceve un permesso legale, lasciando cosi di essere un clandestino. Si tu avesse questo permesso di soggiorno adesso potevi benissimo denunciare il tuo ex-padrone.
-- Non sapevo.
-- Cara, sono 16 anni chi sono in Italia, ho gia visto molte cose cambiare in maniera positiva e sono convinta che altrettante ancora devono accadere, secondo me tu potresti ancora denunciare questa violazione dal quale sei stata vittima, credo che sarebbe la cosa più giusta e coerente da fare, ma credo che veramente se lo fai corri il rischio di essere espulsa al momento della denuncia.
?Purtroppo le autorità italiane ancora non hanno capito che ciò che alimenta lo sfruttamento e il maltrattamento di esseri umani è la vulnerabilità della condizioni di clandestinità, in questo modo la legge in vigore protegge chi sfrutta e maltratta?.
-- La storia è sempre la stessa, chi ha soldi ha anche il potere, si sente autorizzato a picchiare, umiliare e non pagare i poveri lavoratori, mi dispiace tanto che questa famiglia di mostri continuerà a fare male alla gente come me.
-- Se vuoi posso parlare con una amica italiana, che è la presidente di una associazione in Milano, è una persona sèria e potrà orientarci bene.
-- Sarà che non vorrà denunciarmi per essere una clandestina?
-- Assolutamente, lei no lo farà, suo obbiettivo è proteggere le donne, in ogni modo posso telefonare anche adesso per chiedere il suo parere.
-- Allora si, vorrei tanto che ci fosse una possibilità di fare giustizia ?
Cosi abbiamo fatto, telefonai a mia amica italiana che ha confermato i miei dubbi, veramente Maria poteva essere rimpatriata al momento dalla denuncia e dalla verifica della sua condizione di clandestina in Italia. Non era neanche un mese che Maria stava in Italia, ma era illegale per non avere denunciato il suo arrivo.
Tale fatto mi ha lasciato ancora più triste, quella nuvola di tristezza e impotenza che vedevo negli occhi di Maria era una realtà.
Maria è stata vittima di una vergognosa violazione dei suoi diritti umani, tanto fisica che psicologica, questo sopruso è ancora visibile dalle macchie viola nel suo corpo e nei suoi occhi tristi, la cosa peggiore è che non possiamo fare niente per imporre la giustizia fondamentale che dovrebbe esistere fra gli uomini e questo indipendente dalla loro nazionalità : IL RISPETTO.
Sicuramente Maria, questa donna brasiliana guerriera, venuta da una regione chiamata ?Spirito Santo?continuerà clandestina in Italia, avrà altre esperienze lavorative, magari riesce a realizzare il suo sogno di migliorare la sua condizione economica, magari trova l?amore, o pure no?Ma ha gia capito che una parte della sua anima ha cominciato a morire.
Molto probabilmente il suo ex padrone continuerà a maltrattare altre persone senza punizione.
Pensai al gran flusso di emigranti italiani chi si radicò in Brasile nel secolo XIX, à quel tempo per non morire di fame nella loro patria tanti italiani sono andati a sostituire la mano d?opera schiava in terra brasiliana. Oggi la storia si è invertita e purtroppo la memoria storica di questo fatto è corta.
Ma il mondo dà molte volte ?
Esistono tante Marias ?
Chiedo a Dio che questo commerciante di Como e la sua mostruosa famiglia incontrano la Maria giusta per loro.
Di questa storia che sentii nella giornata dedicata alla Madonna Immacolata restò un gusto amaro nella mia bocca, gusto di impotenza davanti alla ingiustizia.
Tuttavia, ha anche rafforzato il mio desiderio di lottare per la dignità umana di questa minoranza oppressa, ormai la realtà è che presto questa minoranza sarà la maggioranza e credo che bisognerebbe cercare di vivere in armonia.
Mio percorso esistenziale mi ha lasciato una lezione basica di perseveranza, credo che: ?l?informazione è l?anima e la arma di protezione all?essere umano?.
Dobbiamo avere il coraggio di denunciare.
Per questo motivo lascio questa lettera aperta in web, aspettando che questa storia riesca ad arrivare nelle mani di qualcuno che abbia il potere, la sensibilità e il coraggio sufficiente per prendere una posizione, anche se questo mi sembra difficile accadere, ma se questo miracolo non accadrà, al meno che la storia di Maria riesca ad arrivare alla conoscenza di molti.
Questa lettera aperta in portoghese e italiano ha anche un altro obiettivo, quello di allertare i miei conterranei, perché è fondamentale che la persona prima di emigrare per qualunque destinazione internazionale ha il dovere di informarsi bene sulle leggi vigenti del posto, evitando cosi, brutte sorprese.
Lascio qui il mio grido di allerta e di dolore, con il gusto amaro d?impotenza in bocca, che non posso fare a meno di dividere con Maria in questo giorno speciale dedicato alla Madonna Immacolata.
Chiedendo a tutti di divulgare questa lettera, perché solo l?unione fa la forza e il mondo appartiene a tutti.
Luce ?Sempre più luce ?
Che questa ?Luce? accompagni tutte le ?Marias? venute al primo mondo aspettando di conquistare un degno posto al sole.
Mariana Brasil
?Sonia?
e-mail: marianabrasill@yahoo.it
"Mariana Brasil"
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