Utopia

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carlo
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Utopia


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

«Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l'Umanità approda di continuo. E quando vi getta l'àncora, la vedetta scorge un Paese migliore e l'Umanità di nuovo fa vela.»
(Oscar Wilde)

Illustrazione per L'Utopia di Tommaso MoroPer utopia (pron. utopìa) si intende un progetto apparentemente irrealizzabile basato su dei principi giudicati universalmente giusti. L'utopista è colui che non vuole basare le sue preferenze e le sue scelte ideologiche partendo dallo studio della realtà e della più probabile realizzabilità, ma decide di voler seguire un ideale che ritiene giusto pur sapendo che questo ideale resterà irrealizzato.

Il termine nasce dal titolo di un libro di Tommaso Moro (circa 1516). In esso Moro ritrae una società organizzata razionalmente, attraverso la narrazione di un esploratore, Raphael Hythlodaeus. Utopia è una repubblica in cui tutta vige la totale comunione dei beni. Non ha avvocati e raramente manda in guerra i suoi cittadini, ma assolda mercenari dalle nazioni vicine. Forse Moro, un religioso laico che pensò di entrare nella chiesa, venne ispirato dalla regola monacale quando descrisse il funzionamento della sua società. Fu un'ispirazione per le Reducciones fondate dai Gesuiti per cristianizzare e civilizzare il Guaraní.

La parola "utopia" viene usata da Moro per suggerire simultaneamente due neologismi greci: outopia (nessun luogo) e eutopia (buon luogo).

L'utopia può essere idealistica o pratica, ma il termine ha acquisito una forte connotazione di perfezione ottimistica, idealistica e impossibile. L'utopia può essere posta a contrasto con l'indesiderabile distopia (anti-utopia, pseudo-utopia) e con l'utopia satirica.







Economica
Le utopie socialista e comunista generalmente ruotano attorno a una distribuzione paritaria dei beni, spesso con la totale abolizione del denaro, e con cittadini che fanno un lavoro che apprezzano e che è svolto per il bene comune, e che gli lascia ampi margini di tempo per coltivare arti e scienze.



Politica e storica
Un'utopia globale di pace mondiale viene spesso vista come una delle possibili e inevitabili fini della storia.

Sparta fu un'utopia militarista fondata nell'Antica Grecia da Licurgo (anche se alcuni, specialmente gli ateniesi, possono averla vista come una distopia). Fu una potenza greca fino alla sua sconfitta da parte dei Tebani nella battaglia di Leuctra.

Sviluppatasi fra il XVIII e il XIX secolo, il socialismo utopico, che fu la prima corrente del moderno pensiero socialista, propugnava una riforma generale della società e dello stato, che abbia come fine la giustizia sociale e come mezzo la statalizzazione delle risorse economiche, l'abolizione della proprietà privata (collettivismo), della famiglia, del contrasto tra città e campagna.



Religiosa
Per approfondire, vedi le voci fine del mondo, escatologia, millennarismo e utopismo.

A livello popolare l'utopia a volte si richiama all'immagine del Paradiso terrestreLe idee cristiana e islamica di paradiso tendono ad essere utopiche, specialmente nella loro forma popolare: invitando ad una speculazione sull'esistenza libera dal peccato, dalla povertà e da ogni tristezza, oltre il potere della morte (anche se il "paradiso", nell'escatologia cristiana almeno, è più equivalente alla vita in Dio, visualizzata come un paradiso terrestre nei cieli). In un senso simile, il concetto Buddista di Nirvana può essere visto come una specie di utopia.

Le utopie religiose, peraltro diffusamente descritte come un giardino di delizie, esistenza libera da preoccupazioni, in mezzo a strade lastricate d'oro, in uno stato di illuminazione beatificante, godendo di poteri divini, sono spesso ragione per percepire benefici nel rimanere fedeli a una religione, e un incentivo per la conversione di nuovi membri.



Scientifica e tecnologica
Per approfondire, vedi le voci transumanesimo e singolarità tecnologica.

Queste utopie sono poste nel futuro, quando una scienza e una tecnologia avanzate permetteranno uno stile di vita utopico; ad esempio, l'assenza della morte e della sofferenza; cambiamenti nella natura e nella condizione umana. Un'utopia tecnologica viene talvolta chiamata "estropia", specialmente dai transumanisti.

Opposta a questo ottimismo vi è la predizione che l'avanzamento di scienza e tecnologia diverrà, a causa dell'errato utilizzo o per un incidente, la causa dell'estinzione dell'umanità. Questi pessimisti avvocano precauzione invece che adozione.



Utopie leggendarie
Atlantide, la leggendaria isola-continente descritta da Platone nei suoi dialoghi Timeo e Crizia, risalente a circa 12.500 anni fa.
Libertalia, una leggendaria colonia di pirati fondata in una enclave del Madagascar nel 1724.


Utopie letterarie e cinematografiche
(Nota: gli esempi che seguono contengono trame di opere letterarie, cinematografiche e televisive)

L'Utopia (1516 circa) di Tommaso Moro
La città del sole (1623) di Tommaso Campanella
La nuova atlantide (1627) di Francis Bacon
Oceana (1656) di James Harrington
la sezione de I viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Swift che descrive la calma e razionale società degli Houyhnhm, è certamente utopica, ma è intesa per essere contrapposta a quella degli Yahoo, che rappresentano il peggio della razza umana.
Voyage en Icarie (1840) di Etienne Cabet
Erewhon (1872) di Samuel Butler
Guardando indietro (1888), di Edward Bellamy
Freiland (1890) di Theodor Hertzka
News from Nowhere (1891), di William Morris; vedi anche Movimento delle arti e mestieri, fondato per mettere in pratica le sue idee.
Utopia, Limited (1893) è una operetta di Gilbert e Sullivan, nella quale una piccola isola-nazione si riforma in stile inglese, con un successo divertentemente totale.
Diverse opere di H.G. Wells, tra cui Una utopia moderna (1905)
Il mondo nuovo (1932) di Aldous Huxley può essere considerato un esempio di satira pseudo-utopica (vedi anche distopia). Il suo altro libro, L'isola dimostra un'utopia positiva.
A noi vivi (1938-1939), il primo romanzo di Robert A. Heinlein (pubblicato postumo nel 2004), in cui l'autore espone sotto un sottilissimo velo narrativo le proprie idee e teorie sociali, economiche e politiche, riscontrabili in tutta la successiva produzione.
Walden Two (1948) di B. F. Skinner
Atlas Shrugged (1957) di Ayn Rand
Star Trek (1966) serie televisiva di fantascienza ideata da Gene Roddenberry.
Quelli di Anarres (The Dispossessed) (1974), un romanzo di fantascienza di Ursula K. Le Guin, viene talvolta visto come uno dei pochi rappresentanti moderni del genere utopico, anche se è notevole che uno dei temi principali del lavoro sia l'ambiguità delle differenti nozioni di utopia. La Le Guin presenta un mondo in cui i fossi devono essere scavati e le fogne devono essere spurgate - questo lavoro ingrato viene diviso tra tutti gli adulti, ed è messo a confronto, nel linguaggio dell'utopia, con i loro lavori quotidiani e più soddisfacenti.
Ecotopia (1975) di Ernest Callenbach
La trilogia delle tre Californie (anni 1990) di Kim Stanley Robinson
La Québécie (1990) di Francine Lachance
The Giver (1993), romanzo di Lois Lowry, ritrae una società "perfetta" del lontano futuro, nella quale l'eliminazione di guerre, malattie, paure, ecc. è ottenuta al prezzo della repressione delle emozioni umane, dell'individualità e del libero arbitrio.
L'Imperativo Edonistico (1996), un manifesto online di David Pearce, delinea come ingegneria genetica e nanotecnologia aboliranno la sofferenza in tutta la vita senziente.
Matrix (1999), un film dei fratelli Wachowski, descrive una realtà virtuale controllata da intelligenze artificiali come l'Agente Smith. Smith dice che la prima Matrix era un'utopia, ma gli umani la misero in dubbio e la rigettarono perché essi "definiscono la loro realtà attraverso miseria e sofferenza." Perciò, Matrix venne ridisegnata per simulare la civilizzazione umana con tutte le sue sofferenze.
Islandia (2002), di Austin Tappan Wright
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