Si era attardato sulla veranda, cercando l’aria fresca del tramonto, l’unica pausa dalla calura del giorno, quando un’ape ronzò vicino al suo vecchio orecchio ed andò poi a posarsi sul suo braccio rugoso.
La osservò con attenzione.
Da piccolo era stato punto, e la memoria faceva ancora male.
Stava per reagire, per schiacciarla, ma poi si ricordò che le api robot, introdotte per sostituire quelle vere, ormai estinte, non pungevano gli uomini.
Guardandola, e guardando la natura artificiale che lo circondava, rimpianse quella vecchia puntura.
Simulacri
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- Massimo Baglione
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Re: Simulacri
Forse dovresti definire meglio "natura artificiale", perché se la intendi come "di plastica", non vedo l'utilità dell'ape, mentre avrebbero senso per l'impollinazione qualora le api fossero estinte.
Re: Simulacri
Concordo con Massimo. Mi riservo di esprimere il voto dopo una eventuale correzione.
attenzione: nella quarta riga c'è una virgola e subito dopo una e.
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- Il_Babbano
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Re: Simulacri
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I vecchi, che riempivano barattoli di lucciole che non ci sono più, sanno.
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Babbani non si nasce, si diventa - poi si fanno anche miracoli