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L'incubo

Inviato: 12/11/2015, 23:16
da Marco Alfaroli
Quando avevo l'età di mia figlia, come tutti i bambini, temevo gli incubi. E quella sera sognai il più terribile degli incubi, tanto che mi svegliai tremando e corsi a svegliare mia madre e mio padre, nella loro camera.
Ma partiamo dal principio. Era notte fonda, e nei letti accanto al mio dormivano i miei due fratelli... mi svegliai. In realtà ero già nel sogno e non lo sapevo, dormivo e l'incubo lavorava contro di me, ma non ne ero cosciente. Vidi la luce accesa della cucina che illuminava la porta a vetri del corridoio, di solito questo accadeva quando mio padre restava alzato di notte per guardare gli incontri di pugilato. Eppure ero sicuro che non ce ne fossero, quella notte, perché la sera prima lui non ne aveva fatta pubblicità. Dicevo che mi alzai, o credetti di alzarmi. In punta di piedi superai la porta e vidi la luce filtrare attraverso il vetro satinato proprio come faceva quando in cucina qualcuno guardava la televisione. Giunsi nella camera dei miei genitori e scoprii che dormivano tranquilli.
Ma allora chi cavolo c'era in cucina? Fui preso dal panico.
Pieno di paura, mi decisi ad aprire la porta del corridoio. La mia famiglia era tutta a nanna nella zona notte e qualcuno si godeva tranquillo la TV nella zona giorno, non potevo far finta di niente.
Attraversai il corridoio fino alla cucina. Ricordo che dalla porta aperta che non avevo ancora raggiunto, sulla mia destra, arrivava solo la luce del televisore. Il lampadario della stanza era spento, lo facevamo sempre per seguire meglio il film. Non ricordo se stesse andando in onda un film, forse c'era un documentario o un altro programma. Comunque entrai in cucina.
Sentii gelarmi il sangue nelle vene. Seduti intorno al tavolo, presi dal programma televisivo, c'erano mio padre, mia madre, i miei fratelli e io. Ma non erano proprio le nostre copie esatte. Si voltarono nell'istante in cui mi affacciai. Avevano quattro occhi ciascuno! Un paio piazzati al posto giusto, e un altro paio appena due centimetri sopra.
Non riuscii a muovermi subito, pietrificato dal terrore. Ma appena si alzarono di scatto per avventarsi su di me misi le ali ai piedi, mi precipitai verso le camere e chiusi la porta a vetri. Li sentii battere alla porta e urlare con voci inumane e mentre cercavo di raggiungere la camera di mamma la porta si allontanò allungando pavimento, pareti e soffitto.
Mi svegliai nel mio letto, tremavo e sudavo. Vidi che oltre la porta a vetri del corridoio c'era solo il buio. Mi alzai contando sull'illuminazione della lucina notturna che tenevamo alla presa. Non svegliai i miei fratelli, corsi direttamente in camera dei miei genitori, accesi la luce e cominciai a piangere.
Il giorno seguente mio padre fu costretto a chiamare il falegname perché la porta a vetri era stata graffiata da innumerevoli colpi d'artiglio.
Gli anni trascorsero e non riuscì mai a darsi una spiegazione dell'accaduto.

Re: L'incubo

Inviato: 12/11/2015, 23:18
da Marco Alfaroli
Maremma bona come son duro! Non riesco a postare l'argomento come sondaggio... è la seconda volta che ci provo! Se non trovo un samaritano che m'aiuta, chissà se ne esco...

Re: L'incubo

Inviato: 13/11/2015, 8:32
da Massimo Baglione
Sei molto olre il limite di battute.

Re: L'incubo

Inviato: 13/11/2015, 8:39
da dixit
Infatti, il limite è 500 battute, forse puoi ricavarne un estratto e farne un micro con gli alieni :)
Questo per via della lunghezza è fuori gara. Non mi sembra sia un racconto di FS così com'è, inoltre ;)

Re: L'incubo

Inviato: 13/11/2015, 10:48
da Marco Alfaroli
Effettivamente di fantascienza non ha nulla, forse se aggiungo qualcosa potrebbe diventare un horror. Vedró se usarlo in altro modo... scusatemi per il fuori tema.

Re: L'incubo

Inviato: 13/11/2015, 11:51
da Marco Signorelli
mi ricorda un racconto di uno scienziato che aveva trovato il modo di viaggiare con il teletrasporto, solo che finiva in universi alternativi sempre più strani.

Re: L'incubo

Inviato: 13/11/2015, 12:10
da Marco Alfaroli
Beh, di sicuro non è niente di originale. Si tratta di un incubo che ho realmente sognato da ragazzo. Dovevo aver mangiato pesante ed ero stato influenzato da un telefilm firmato da Dario Argento (che non avevo visto, ma che mi era stato raccontato). In quel telefilm c'era un tizio che telefonava a casa e si sentiva rispondere da un altro sé stesso.