Il campione di riferimento
Il campione di riferimento
Ci sono autori decisi, che godono di chiarezza dell'intento de dell'espressione, e poi ci sono quelli come me.
Insicuri, bisognosi di conferme, che necessitano spasmodicamente di verificare se quello che è scritto "si capisce secondo te?".
Onde ovviare ai dubbi che tormentano chi come me teme che il fruitore finale possa non apprezzare il lavoro che sta dietro ai miei racconti, ho un piccolo campione di umanità che torturo con la lettura forzosa dei miei scritti work in progress.
Si spazia da parenti ad amici, provenienti dalle formazioni culturali più varie e accomunati tra loro unicamente dalla karmica colpa di conoscermi.
E quindi quando ho un racconto in fase di elaborazione, si cuccano tutte le versioni! A volte senza protestare troppo, altre esprimendo disappunto perchè "questo me l'hai già fatto leggere tre volte!!" ma necessito che abbiano una visione complessiva di ogni modifica inserita nel proprio contesto, e non posso certo evitare di correggere il racconto seguendo le indicazioni di tutti!
L'elenco completo comprende: mia mamma (the YESwoman), mio papà (ma tende a commentare troppo e riscriverebbe daccapo ogni mio racconto), mio fratello (colui cui non piace il genere), un mio amico di facebook (che DETESTA il genere), un altro amico di facebook (che non capisce mai il senso del racconto o quantomeno la fine), il povero Dixit (che appare sempre inspiegabilmente entusiasta) e dulcis in fundo mio moroso ("si, carino... che ti devo dire?").
Voi fate altrettanto? E chi tormentate?
Insicuri, bisognosi di conferme, che necessitano spasmodicamente di verificare se quello che è scritto "si capisce secondo te?".
Onde ovviare ai dubbi che tormentano chi come me teme che il fruitore finale possa non apprezzare il lavoro che sta dietro ai miei racconti, ho un piccolo campione di umanità che torturo con la lettura forzosa dei miei scritti work in progress.
Si spazia da parenti ad amici, provenienti dalle formazioni culturali più varie e accomunati tra loro unicamente dalla karmica colpa di conoscermi.
E quindi quando ho un racconto in fase di elaborazione, si cuccano tutte le versioni! A volte senza protestare troppo, altre esprimendo disappunto perchè "questo me l'hai già fatto leggere tre volte!!" ma necessito che abbiano una visione complessiva di ogni modifica inserita nel proprio contesto, e non posso certo evitare di correggere il racconto seguendo le indicazioni di tutti!
L'elenco completo comprende: mia mamma (the YESwoman), mio papà (ma tende a commentare troppo e riscriverebbe daccapo ogni mio racconto), mio fratello (colui cui non piace il genere), un mio amico di facebook (che DETESTA il genere), un altro amico di facebook (che non capisce mai il senso del racconto o quantomeno la fine), il povero Dixit (che appare sempre inspiegabilmente entusiasta) e dulcis in fundo mio moroso ("si, carino... che ti devo dire?").
Voi fate altrettanto? E chi tormentate?
Quanto scritto sopra è irrilevante.
- jormungaard
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Re: Il campione di riferimento
Io faccio esattamente il contrario.
Praticamente non li faccio leggere a nessuno. Li scrivo e, se li reputo meritevoli, partecipo a qualche concorso.
Questo perchè dopo averli scritti li rileggo decine di volte fino ad arrivare al punto che qualsiasi suggerimento non mi farà certo cambiare idea.
In effetti è sbagliato, sarebbe più giusto tormentare Dixit per avere un punto di vista alternativo, ma non ci riesco... per fortuna di Dixit.
Praticamente non li faccio leggere a nessuno. Li scrivo e, se li reputo meritevoli, partecipo a qualche concorso.
Questo perchè dopo averli scritti li rileggo decine di volte fino ad arrivare al punto che qualsiasi suggerimento non mi farà certo cambiare idea.
In effetti è sbagliato, sarebbe più giusto tormentare Dixit per avere un punto di vista alternativo, ma non ci riesco... per fortuna di Dixit.
- Massimo Baglione
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Re: Il campione di riferimento
Penso sia una perdita di tempo affidarsi ad amici e parenti. Ok, da loro magari puoi ottenere qualche nuova idea, ma non riuscirai mai a ottenere durezza e obiettività. Meglio fare come Jormun, piuttosto.
Secondo me devi trovare qualcuno/a che non conosci, che tu reputi più in gamba di te ed essere la prima a fare la dura con lui/lei. Chessò: leggi un suo libro, gli scrivi una dettagliata recensione critica (ma devi essere proprio tosta e tecnica, specialmente se riscontri carenze o mancanze narrative) e poi trovi il modo di fargliela pervenire via posta cartacea assieme a un tuo libro.
Io un po' faccio come ho appena scritto, e un po' mi affido al mio pusher di fantascienza, mio vicino di casa, il quale, sebbene siamo amici, si auto esonera dalla regola dei non-amici in quanto pare godere nello stroncare i miei scritti.
Secondo me devi trovare qualcuno/a che non conosci, che tu reputi più in gamba di te ed essere la prima a fare la dura con lui/lei. Chessò: leggi un suo libro, gli scrivi una dettagliata recensione critica (ma devi essere proprio tosta e tecnica, specialmente se riscontri carenze o mancanze narrative) e poi trovi il modo di fargliela pervenire via posta cartacea assieme a un tuo libro.
Io un po' faccio come ho appena scritto, e un po' mi affido al mio pusher di fantascienza, mio vicino di casa, il quale, sebbene siamo amici, si auto esonera dalla regola dei non-amici in quanto pare godere nello stroncare i miei scritti.
Re: Il campione di riferimento
Io al massimo li faccio leggere a mia moglie (che spesso è ipercritica) e qualche volta a un mio amico (nonché collega di ufficio).
- jormungaard
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Re: Il campione di riferimento
Ritengo, inoltre, che un racconto di fantascienza lo si deve far leggere a uno a cui piace questo genere altrimenti viene stroncato già in partenza o comunque verrà letto controvoglia.
Se Massimo mi chiedesse di leggere un suo racconto fantasy (mi hanno detto che ne scrive) gli direi "no, grazie" perchè non è un genere che gradisco e leggere pagine e pagine di P'dor figlio di K'mer non mi metterebbe nelle condizioni di esprimere un giudizio positivo.
Al massimo sarei più propenso a far leggere un mio racconto a un professore d'italiano o esperto in lettere per avere un giudizio sul modo in cui è scritto etc...
Se Massimo mi chiedesse di leggere un suo racconto fantasy (mi hanno detto che ne scrive) gli direi "no, grazie" perchè non è un genere che gradisco e leggere pagine e pagine di P'dor figlio di K'mer non mi metterebbe nelle condizioni di esprimere un giudizio positivo.
Al massimo sarei più propenso a far leggere un mio racconto a un professore d'italiano o esperto in lettere per avere un giudizio sul modo in cui è scritto etc...
Re: Il campione di riferimento
Io li faccio leggere a Cen, a un mio amico, a volte a Max (che è un OCEANO di consigli). A volte ad altri.
- Massimo Baglione
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Re: Il campione di riferimento
Se Massimo mi chiedesse di leggere un suo racconto fantasy (mi hanno detto che ne scrive)
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- Card
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Re: Il campione di riferimento
Solitamente rifilo i miei scritti a mio fratello; il genere gli piace. Non conosco altri disponibili a leggere quello che scrivo.
Quindi leggo e rileggo come un maledetto, probabilmente troppo e poi il tutto finisce in pasto ai lettori.
Con la speranza che la digestione non sia proprio pessima
Quindi leggo e rileggo come un maledetto, probabilmente troppo e poi il tutto finisce in pasto ai lettori.
Con la speranza che la digestione non sia proprio pessima
- Marco Signorelli
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Re: Il campione di riferimento
Durante la scrittura e la rilettura e gli inevitabili aggiustamenti nessuno ha il diritto di aprire bocca o di intromettersi :-D. Alla fine lo passo alla mia morosa [ghgh, ci tenevo a scrivere morosa], appassionata di fantascienza, ma non per quello... per l'itagliano correggiuto.
Il racconto è mio e sono il primo a buttarlo via se non mi piace. Siccome ho la memoria di un criceto bradipo posso permettermi di rileggerlo come se fosse di un altro :-D.
Ho imparato che i parenti non sono affidabili, o sono troppo gentili o troppo critici per partito preso. Meglio un esterno.... ma anche gli esterni hanno il loro tempo e non sempre possono leggere le tue cose con serenità.
Il racconto è mio e sono il primo a buttarlo via se non mi piace. Siccome ho la memoria di un criceto bradipo posso permettermi di rileggerlo come se fosse di un altro :-D.
Ho imparato che i parenti non sono affidabili, o sono troppo gentili o troppo critici per partito preso. Meglio un esterno.... ma anche gli esterni hanno il loro tempo e non sempre possono leggere le tue cose con serenità.
Re: Il campione di riferimento
In realtà la cosa che mi preme di più è che arrivino i concetti che voglio esprimere. Troppe volte mi è capitato di leggere qualcosa e chiedermi: ma qua come ci siamo arrivati? Salti di logica, buchi nella narrazione... mi terrorizzano!
E purtroppo siccome sono io a scrivere, alle volte non riesco a coglierli, perchè nella mia testa è tutto chiaro. Per questo non posso esimermi dal tormentare la povera gente XD
Poi faccio una media dei riscontri e tengo solo quello che ritengo valido!
Insomma un punto di vista esterno alla mia mente credo sia indispensabile...
E purtroppo siccome sono io a scrivere, alle volte non riesco a coglierli, perchè nella mia testa è tutto chiaro. Per questo non posso esimermi dal tormentare la povera gente XD
Poi faccio una media dei riscontri e tengo solo quello che ritengo valido!
Insomma un punto di vista esterno alla mia mente credo sia indispensabile...
Quanto scritto sopra è irrilevante.
- jormungaard
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Re: Il campione di riferimento
Succede anche a me perchè durante la stesura del racconto alcuni eventi o situazioni della storia noi le diamo per scontate o sottintese, ma solo nella nostra testa.Cenwyn ha scritto: Troppe volte mi è capitato di leggere qualcosa e chiedermi: ma qua come ci siamo arrivati? Salti di logica, buchi nella narrazione... mi terrorizzano!
E purtroppo siccome sono io a scrivere, alle volte non riesco a coglierli, perchè nella mia testa è tutto chiaro.
- Marco Signorelli
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Re: Il campione di riferimento
Capisco. Bisognerebbe avere un editore personale :-P.
Re: Il campione di riferimento
Qualcosa del genere XD
esistono b assoluzioni alternative?
esistono b assoluzioni alternative?
Quanto scritto sopra è irrilevante.
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- Card
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Re: Il campione di riferimento
Penso che sia il dubbio atroce di tutti. Scrivere e non riuscire a esprimere, o a fare capire, quello che pensiamo. Sono surriscaldamenti di "capoccia" notevoli e l'editor personale, almeno ne mio caso, è un genere di lusso inaccessibile.
- Marco Signorelli
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Re: Il campione di riferimento
Non solo per te :-D.
Il piano b alternativo è... non pensarci!
Tu non hai visto niente!
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Re: Il campione di riferimento
io la vedo come max, il lettore ideale è uno sconosciuto :) Certo è che non se non si hanno sconosciuti a disposizione, meglio comunque qualcuno legga.... anche se io tendenzialmente evitavo (parlo al passato perchè non scrivo più nulla da anni) di far leggere le mie cose agli intimi.