Chi si merita il blasone della fantascienza?

Discussioni varie sulla fantascienza, temi tipici e sottogeneri
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OvoNuovo
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Chi si merita il blasone della fantascienza?

Messaggio da leggere da OvoNuovo »

Non so chi di voi sia iscritto al gruppo facebook Romanzi di fantascienza, comunque qualcuno ha postato il seguente articolo:
http://www.ilgiornale.it/news/spettacol ... ok+Interna
al di la dei legittimi pareri sulle affermazioni di Lucas, la discussione successivamente è degenerata, scommetto che non credete a quanto state leggendo vero? Alcuni interventi si sono spinti a contestare l'appartenenza di Star Wars alla fantascienza, argomentando che solo il contesto era tale, a differenza del tema che proponeva, molto più fantastico che fantascientifico. Io personalmente sono contrario, credo sia una opinione un po' estremista, ma tutto sommato ben argomentata. Altri, invece, accusavano il colossal di essere troppo popolare per essere vera fantascienza, privo, secondo loro, di quello spirito innovativo che dovrebbe caratterizzare il genere.
Voi cosa ne pensate fantascienza-maniaci? Scatenate i mastini della discussione.
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zio chester
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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Dei fantascienza-maniaci penso quello che penso di ogni tipo di maniaco.
L'appartenenza di un'opera a un determinato genere non toglie o aggiunge niente al suo vero valore se non quel surplus che vuole vederci, erroneamente, chi ne forza la generalizzazione.
I generi, come spiegò Totò a un giornalista, sono soltanto i mariti delle figlie.
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OvoNuovo
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

Messaggio da leggere da OvoNuovo »

Sui maniaci concordo decisamente, spesso elevano dettagli del tutto trascurabili a parametri di giudizio universale.

Sul paragone dei generi come "mariti delle figlie" secondo te come andrebbe interpretata? Come qualcosa che dobbiamo accettare, anche se non ci soddisfa? Perché spesso è questa la relazione che lega i pardi ai generi.
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zio chester
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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Per me i generi artisticamente parlando non esistono. La critica ha bisogno di generalizzare, appunto, per rendere omogenea - e quindi più semplice da studiare - la vasta ed eterogenea produzione artistica. Ma quando si va nel particolare si scopre che uno stesso autore - e guarda caso questo succede solo con i migliori - potrebbe essere associato a sua volta a più generi, e non se ne esce che riconoscendone la particolare "originalità".
Altro discorso per quelle opere che lo stesso autore vuole far rientrare in un determinato cliché per i più svariati, e spesso poco nobili, motivi.
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Massimo Baglione
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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La Fantascienza è qui su NASF, punto e basta!
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OvoNuovo
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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Max, non essere sempre così accomodante e disponibile, eh!
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Massimo Baglione
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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...tsk!
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Cenwyn
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

Messaggio da leggere da Cenwyn »

L'ultima volta che ho controllato, con il termine fantascienza si includeva quel genere di narrativa fantastica, che tratta quindi di fatti impossibili nella vita quotidiana, e che giustificava le parti non possibili con una tecnologia a cui oggi non abbiamo accesso. Questo a differenza del fantasy, che giustifica invece gli eventi fantastici con la magia.

Su StarWars accade che grazie alla Forza si possono compiere azioni impossibili, che all'apparenza sembrano magiche, ma darlo per scontato sarebbe un errore. La Forza è un potere che permea l'universo, ma è misurabile e non si tratta solo di materia di fede.
Che io sappia, anche i poteri ESP possono rientrare nella fantascienza, quindi non vedo il problema.

Ciò detto, sarà perchè amo tutta la narrativa fantastica, ma adoro quando i generi si sporcano l'un l'altro. Credo che il genere sia marginale, rispetto alla bellezza di una storia. Non è davvero importante.
Quanto scritto sopra è irrilevante.
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OvoNuovo
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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Che l'importante sia la storia credo sia riconosciuto da tutti, comunque non ritengo il genere trascurabile, perché statisticamente un libro che appartiene a questo o a quel filone tendenzialmente avrà certe caratteristiche.
Il genere rosa, tanto per fare un esempio, è una degenerazione sentimentalistica della narrativa non di genere che aveva per soggetto i sentimenti appunto, I pochi che mi è capitato di leggere erano inaffrontabili, un polpettone di cliché romantici ad uso e consumo dei "lettori sospiranti", ma le trame erano a dir poco secondarie.
Il problema non è identificare gli elementi che contestualizzano il genere in un romanzo, redigendo una sorta di punteggio per stabilire dove collocare l'opera, piuttosto perché quella storia fosse adatta a quel cotesto. Nel romanzi di Asimov ho sempre trovato il tema ricorrente dell'indipendenza, di come la tecnologia fosse un mezzo sia per emancipare i gruppi l'un l'altro, sia per consentire loro l'autodeterminazione. Teoricamente la stessa possibilità l'avrebbe offerta anche la magia, con una grande differenza però: la tecnologia è il frutto di uno sforzo collettivo, poiché ci vuole una intera società per sostenere gruppi di ricercatori, quindi la scelta fantascientifica aveva anche una valenza sociale. Un'intera civiltà si adopera per conseguire un risultato, i cui effetti secondari sono di minare la coesione dei cittadini, finché le differenze si trasferiscono dal concreto al filosofico.
Questo esempio per spiegare come certe trame siano intrinsecamente legate al genere di appartenenza.
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Marco Signorelli
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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Anche la magia può essere ottenuta da un lavoro comune... di solito gli eroi partono per una ricerca [di solito sono in 5 :-P]. Questa ricerca è il punto nodale che unisce nelle difficoltà.
Ammetto che il "fantasy" non mi attira molto, trovo che si rischi spesso di cadere nel ripetitivo... ma ammetto anche che non sono un esperto.
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Massimo Baglione
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Cenwyn ha scritto:Ciò detto, sarà perchè amo tutta la narrativa fantastica, ma adoro quando i generi si sporcano l'un l'altro.
Per certi versi, credo sia inevitabile che accada, basti pensare a una storia d'amore tra due protagonisti Sci-fi et voilà, si mischia facilmente il Rosa con la Fantascienza.
Ciò che però lo scrittore deve tenere a mente è che se decide di scrivere Fantascienza, la Fantascienza deve prevalere su tutti gli altri generi "contaminanti". E questo discorso lo giro anche a certe commissioni di valutazione, le quali ultimamente pare prendano fischi per fiaschi, forse letteralmente nell'accezione alcolica del fiasco.
Credo che il genere sia marginale, rispetto alla bellezza di una storia. Non è davvero importante.
Non è importante ai fini di una bella lettura consapevole, del tipo: "Cen, ti consiglio questo libro. Non è proprio Fantascienza, ma secondo me è scritto benissimo ed è divertente!".
E' importantissimo, invece, valutare il genere con attenzione, per rispetto degli altri ignari lettori che possono sentirsi in diritto di trovare e comprare libri di Fantascienza dopo aver cercato "Fantascienza".
Per esempio: mi è accaduto non di rado di leggere il bollino "Fantascienza" in libri di autori italiani o anche stranieri poco conosciuti, comprarli e poi restarne deluso. In uno in particolare, l'unico accenno alla Fantascienza in oltre 300 pagine, era un tablet pieghevole come un foglio di carta, il quale tra l'altro non è più neanche Fantascienza, adesso. E l'ambientazione, ovvero è stato sufficiente dire che il tutto si ambienta a Milano, nel 2035. Il resto era una narrazione mista, un'accozzaglia di vari generi, anche pessimamente scelti e usati.
Per non parlare dei libri che ogni tanto mi infiammano in estenuanti discussioni su altri lidi, ma lasciamo perdere...
Se un autore scrive un libro dove due o più generi pesano equalmente nella narrazione, beh, allora dovrà essere bravo nel decidere a quale sponda appartiene in suo lavoro, o per lo meno bollarlo come Rosa-Fantasy, Sci-fi Noir eccetera, se non altro per onestà e obiettività. Sempre e comunque nel rispetto del lettore, non per altro.
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Cenwyn
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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E va bene, mo ve lo devo dire.
Quello che adoro, su tutto, è il New Weird.
Non è propriamente fantasy, e include elementi fantascientifici.
E può essere deliziosamente, sanguinosamente angosciante.
Quanto scritto sopra è irrilevante.
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carlo
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

Messaggio da leggere da carlo »

ma quindi sul fatto che star wars sia sci fi, nonostante "la forza", siamo almeno qui tutti in accordo? è una discussione che mi è gia capitato di sentire, la trovo tutto sommato pretestuosa, e sulle etichette sono anche abbastanza in accordo con zio, non aggiungono ne tolgono nulla a un opera, al Massimo servirebbero a indirizzare chi spesso compra a caso in libreria, e si sente più attratto da un genere che da un altro... Poi ci sono autori e opere, mi viene in mente il mio amato Vonnegut che rifiutava l'etichetta dell'autore sci fi, che vanno al di la del genere, e riescono a fare ottimo mainstream anche ambientando il romanzo su una astronave. O auturi come Dick, che per han cercato disperatamente di scrivere mainstream e per riuscirci, per assurdo, hanno dovuto cucirsi addosso i vessilli della fantascienza.
Certo è che in molte collane italiane viene spacciato per sci fi tutt'altro.
il filone new weird invece ammetto di conoscerlo poco ma di esserne anche poco attratto, non l'ho mai neanche considerato un vero e proprio sottogenere ma più un operazione commerciale di Vandermeer, mi sai consigliare qualche libro cen? Ricordo che volevano far rientrare nel filone "new weird" testi di king e barker e per questo la trovai un po una forzatura, su questo quoto zio, i generi sono i mariti delle figlie, figuriamoci i sottogeneri, se uno scrive fantasy horror con ambientazioni e premesse assurde, non era bizzarro fiction? Nel senso, le etichette spesso vengono date a posteriori, per riunire in unico filone testi simili tra loro, ma dare un etichetta a una commistione di generi immagino sia più difficile e anche piu aleatorio.
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Cenwyn
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Re: Chi si merita il blasone della fantascienza?

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Sulla differenza ti cito wikipedia
Il new weird e la bizarro fiction hanno dei punti in comune e vengono spesso confusi tra di loro, ma in realtà sono piuttosto diversi.
Le principali differenze tra i due sottogeneri sono:
La bizarro fiction è molto più estrema, esagerata, dissacrante e grottesca. Nel new weird non vengono mai sfiorati gli eccessi della bizarro fiction. In generale, la bizarro fiction parte da premesse troppo assurde e allucinate per il new weird;
il new weird sviluppa le stranezze solo con creature e ambientazioni, mai con le situazioni (che devono sempre essere verosimili e coerenti). La bizarro fiction, invece, sfrutta anche e soprattutto le situazioni al limite nonsense. Queste ultime possono essere verosimili e coerenti, ma non è obbligatorio;
la bizarro fiction si fonda obbligatoriamente sull'utilizzo di molti elementi strani e surreali (più di tre), mentre nel new weird non c'è una regola predefinita;
il new weird ha aspirazioni di "alta letteratura" e possiede vari rimandi allegorici (socio-politici, d'attualità, filosofici), mentre la bizarro fiction è divertimento puro e fine a sé stesso. Ci sono delle eccezioni in entrambi i sensi, ma in generale sono generi con scopi diversi;
la maggioranza delle opere bizarro fiction è ironica e umoristica, mentre il new weird è generalmente serio e drammatico.
Su cosa consigliarti... posso dirti cos'è piaciuto a me.
Il ciclo di Deepgate: Il raccoglitore d'anime, Il dio delle nebbie, Il dio delle anime.
Quanto scritto sopra è irrilevante.
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