il forum di NASF

Sy-Fy si lancia in una serie "space opera" che dovrebbe vedere la luce il prossimo novembre.
La storia è quella di un'astronave generazionale americana, con 350 persone, che viene inviata a colonizzare un nuovo mondo.
Fin qui la storia ci può stare, ma sono le premesse che non mi convincono:
L'astronave viene lanciata nel 1963 (?) e le scenografie sono ovviamente anni '60.
A me sembra che abbiano fatto questo per risparmiare sugli effetti speciali e sui costumi.
Bah, chi vivrà vedrà!

https://www.youtube.com/watch?v=QpDVwfiLNRM

Saranno sufficienti 350 persone per un progetto generazionale?
Cioè: sono sufficienti 175 coppie per non arrivare, dopo un paio di generazioni, a incrociarsi tra parenti?
Qui mi interesserebbe davvero un parere scientifico.
Nelle riserve naturali (o negli zoo) dove vivono poche centinaia di un tipo di animali, ogni tanto occorre introdurre un loro simile prelevato altrove, proprio per immettere DNA nuovo negli incroci ed evitare che i figli nati da parenti ereditino malattie eccetera eccetera.
Sono curioso di vedere come è stato affrontato questo punto.

Beh, ipotizzando per assurdo che le 350 persone siano tutti adulti non imparentati tra loro, e supponendo che ogni coppia abbia due figli (un maschio e una femmina), la generazione successiva avrebbe in linea teorica 174 possibili partner della stessa generazione con cui accoppiarsi senza legami di parentela.
La seconda generazione ne avrebbe qualcuno in meno, e via dicendo, perchè poi si arriva a cugini vari di ennesimo grado.
Ma per far crescere la colonia dovrebbero avere più di due figli a coppia, quindi anche se il patrimonio genetico rimane invariato, esisterebbero all'arrivo maggiori probabilità di scambio.
Questo se prendiamo per buono che la gente a bordo mantenga uno stile di vita simile a quello americano degli anni 60, prevedendo cioè coppie monogame.

Se il nuovo mondo è popolato da 350 alieni pronti a riprodursi a tentacoli aperti, allora le possibilità si moltiplicano...

zio chester ha scritto:Se il nuovo mondo è popolato da 350 alieni pronti a riprodursi a tentacoli aperti, allora le possibilità si moltiplicano...

DNA nuovo e originale, senza dubbio

Questo se prendiamo per buono che la gente a bordo mantenga uno stile di vita simile a quello americano degli anni 60, prevedendo cioè coppie monogame.

Come sei perfida ahaha

Troppo poche secondo me. Sicuramente non riusciranno a sopravvivere tutti. C'è sempre qualche malattia o fobia... un pericolo ignoto. Così le possibilità si riducono e non resta che confidare negli alieni dello zio...

Trattandosi di colonia non è escluso che sia già stato programmato di inviare nuovi coloni, una volta costruite le basi per una vita civilizzata.

E' quello che avevo previsto anch'io in un mio racconto: dopo 10 anni era già stabilito l'arrivo di un nuovo gruppo di coloni che si dovevano aggiungere ai primi 500. Ma la colonia in parte esisteva già perché 50 anni prima erano stati spediti dei robot. Staremo a vedere...

Magari potrebbero avere a bordo ovuli, spermatozoi o embroni congelati. A migliaia...

Se le coppie fossero aperte prima o poi qualcuno verrebbe defenestrato dalla nave.

Il problema però è di altra natura, anche ammesso che siano pronti ad affrontare una lunghissima permanenza nello spazio, come sopperiscono alle risorse che consumano? 350 individui diventano, seguendo la vostra logica, 700 dopo una prima generazione, dopodiché 1050 con l'arrivo della terza generazione. Arriveranno a consumare quasi il triplo delle risorse e dello spazio, ma qui casca l'asino. Più spazio prevedi, più ne riempi con le riserve alimentari e più aumenta la massa, esigendo una maggiore spinta che consuma più carburante, che pertanto deve essere imbarcato. A sua volta però aumenta la massa e la spirale continua.

A me l'idea degli anni '60 non dispiace, più che altro la follia sta in quel che dice Ovo: con l'aumentare della popolazione non solo diminuiscono le risorse pro-capite in quanto vanno divise tra più individui, ma sono gli individui stessi a "portarne via" per il fatto stesso di essere "composti" da quelle stesse risorse. Non solo se faccio un bambino dovrò sfamarlo - e questo, se l'astronave sostiene un ciclo vitale completo, è quasi a somma zero in termini energetici (al netto dell'aumento di entropia) - ma il bambino stesso "incapsula" una certa quantità di energia e componenti che non posso usare in altri modi.
Temo che la prospettiva di avere una società all'interno di un'astronave generazionale vada incontro a problemi insormontabili (almeno da costruire una nave così grande da essere a propria volta un piccolo pianeta con un proprio ecosistema capace di durare nel tempo. Ma allora, si chiederebbe qualcuno, perché cercare altri mondi in pazzeschi e millenari scorrazzamenti per il cosmo?)

Tra l'altro probabilmente la questione problematica con gli accoppiamenti fra consanguinei non è tanto l'incesto in quanto tale quanto la ristrettezza del pool genetico iniziale.
Ora, non scandalizzatevi ma nella storia umana è esistita almeno una società che ha promosso l'incesto a livello massificato: l'impero persiano sasanide. Giusto per avere un'idea di quanto la pratica fosse radicata basta sapere che, delle centinaia di contratti matrimoniali ritrovati, più di un terzo paiono essere stati fra consanguinei di primo grado. Questo dimostra come, almeno in quelle circostanze, l'incidenza delle patologie* legate all'incesto non fosse così forte da rendere palesemente inattuabile la pratica.

* Ad oggi difficili da studiare, perché i casi sono molto pochi.

PS: l'usanza dei matrimoni fra consanguinei nell'impero sasanide è attestata fin dal IV sec, e venne messa fuorilegge solo dopo la conquista musulmana a metà del VII sec.