LTL 7 - Recensione

Qui potete discutere di tutto quello che riguarda il concorso Le Tre Lune.

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Marco Signorelli
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LTL 7 - Recensione

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In ritardo ecco la mia recensione per Le Tre Lune settimo numero "Misfits. Gli sbandati della galassia".
Questa volta non sono stato selezionato e, dopo aver letto tutto, non posso che essere d’accordo. Il mio racconto era al limite di un tema che non sento particolarmente mio in questo momento della mia vita. Non che non possa essere un Misfits, e spesso lo sono, ma non sono ancora pronto per scriverne. Bando alle ciance e veniamo ai racconti presentati in ordine di pubblicazione.

"Space Rats" di Christian Fedele: Il vincitore, una storia intensa e articolata che riesce a creare un mondo sull'orlo del collasso in poche pagine. Non è facile dover scrivere l'antefatto e la storia correlata nelle poche battute disponibili, si rischia di dire troppo o troppo poco. In questo caso il tutto ha il giusto peso, io avrei sospeso un pelo le informazioni del passato e non avrei aggiunto il finale "profetico", ma è un mio gusto personale. Forse per la prima volta delle LTL mi trovo concorde nel ritenerlo il migliore della antologia.

"Il fiorista" di Franca “Pardan” Scapellato: Pardan è una continua conferma, molti suoi racconti sono ottimi e questo non delude. Molto più diretta del racconto vincitore, non spiega il motivo della decadenza della società, ma punta subito l'obiettivo verso uno dei suoi figli reietti. In modo molto caricaturale si vede la società odierna, materialista e cinica, ignorante e indifferente. Non ci sono orpelli inutili, la storia è lineare nel suo procedere, seppure il finale "positivo" è del tutto inaspettato, non si perde lo spirito di denuncia sociale.

"Fratellanza Perduta" di Alex Briatico: Non ricordo se ho letto già una cosa del genere, mi pare di si. Anni settanta o ottanta, un racconto dove dei giovani prendevano il sopravvento sulla società e finiva che erano loro stessi soppiantati da un gruppo ancora più giovane. Ma la novità è stata utilizzare una favola e ribaltarla togliendo il connotato "fantasy" scambiandolo con una plausibilità scientifica.
Vorrei dire che le guerre sono sempre state combattute dai giovani per cui è stata una scelta azzeccata, anche se non so quanto consapevole.

"Attraverso i secoli" di Giuliana Ricci: Racconto godibile anche se non nuovo. Certo il viaggio nel tempo può essere un modo per aggirare il mito realizzando un modo facile per accattivarsi il pubblico; ma non è poi così facile da utilizzare se non c'è una storia. Qui una storia c'è e il nostro disadattato è solo un eroe che accetta il suo destino pur di salvare un futuro oramai condannato. Quello che il lettore deve chiedersi è se, l'amaro destino, viene accettato passivamente oppure se viene bramato e ricercato in funzione di un piacere ancestrale?

"Soap Opera" di 451: Racconto che ha un dolce amaro, una commistione del film "Brazil" del 1985 con "Fahrenheit 451", dove vedo l'unione? Nella ricerca di una giovinezza a tutti i costi fino alla morte, trattata in alcune scene di Brazil, con l'illusione di fare parte di un racconto collettivo come avviene per la soap opera citata in Fahrenheit. Ora il 451 è un caso oppure il nick è inerente proprio al romanzo di Orwell? In questo caso, però, non riesco a vedere molto il misfits, se non nell'egoismo della protagonista, che ha potere e soldi ma non quello che più desidera; il suo passato.

"Per un pugno di yen" di Andrea Andreoni: Non ho molto da dire su questo racconto. Mi piace la storia, che potrebbe far parte di un fumetto. Non si conoscono bene i motivi del comportamento del protagonista ed il finale lo trovo molto è molto intimistico e cerebrale; come sospeso in una realtà fatta di casualità, come a dire che ciò che è accaduto e le azioni dei personaggi sono fatti, inutile pensare a significati nascosti; il leone mangia la gazzella e non si chiede perché lo deve fare. D’accordo, non sono stato chiaro, ma tanto non potete commentare il mio racconto.

"Lama Primitiva" di Polly Russel: Racconto che mi aspettavo di trovare nel suo svolgimento narrativo. Polly sa scrivere rendendo l'idea che, credo, sia venuta in mente a tutti, godibile togliendole quel senso di già visto e letto. Non è tanto la parte della ribellione finale data dalla comprensione dei fatti che è importante; è la bellezza stilistica dei particolari che raccontano questo universo che, a mio parere, rende questo racconto pienamente degno di stare in questa antologia.

"Prefazione" di Claudio Lei: la metto alla fine, primo perché è un tributo di ringraziamento a chi si è preso un impegno non indifferente, soprattutto in questi giorni in cui tutta la società sembra presa da una frenesia eccessiva; io per primo mi trovo a non avere tempo per poter scrivere neppure una pagina di idee sgrammaticate. Secondo perché il lavoro di tutti i collaboratori di NASF e di LTL è prezioso per tenerci con i piedi per terra e lungo i giusti binari; binari che non devono farci fermare alle stazioni previste, ma che possono condurci ovunque nel selvaggio ovest.
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Massimo Baglione
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Re: LTL 7 - Recensione

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Grazie Marco, questo tuo periodico intervento è un must! :-)
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Re: LTL 7 - Recensione

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Marco non si smentisce, anche se a volte lo preferirei un pochino più "graffiante".
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Marco Signorelli
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Re: LTL 7 - Recensione

Messaggio da leggere da Marco Signorelli »

I graffi non sempre sono utili... Inoltre, spesso, i pareri sono personali. Credo che sarei molto più "cattivo" se dovessi far parte della giuria ed eliminare quelli che non ritengo adatti.
Ti faccio un esempio, il mio non centra molto con questa ltl, si, borderline si poteva ammettere, ma era debole, poco sviluppato... diciamocelo, l'ho buttato giù e non mi convinceva per nulla. Ma come si fa a graffiare con "lama primitiva"? Avevo capito il finale dopo la scena erotica iniziale... si capiva cosa sarebbe accaduto, come in un episodio del Tenente Colombo. Non è sapere chi è l'assassino importante, ma scoprire come Colombo lo fa cedere che ci teneva davanti allo schermo.
In effetti, per questa volta, sono anche concorde con la classifica :-D, ma prometto che lo eviterò prossimamente.
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Re: LTL 7 - Recensione

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Che posso dire: l'appuntamento con la recensione di Marco lo vivo con un misto di apprensione, gratitudine e soddisfazione, se i collaboratori LTL si sono presi un bell'impegno sono i partecipanti, gli utenti, i lettori ed infine i critici come te a tenere vivo il progetto.

Ricambio i ringraziamenti con altrettanta gratitudine per i tuoi commenti, se una volta li leggevo avido di sapere il tuo parere sul mio elaborato, adesso con altrettanta attenzione li leggo sui gusti e sulle preferenze che abbiamo manifestato in fase di decisione.

Rimanete connessi e continuate a seguire le recensioni di Marco.
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Re: LTL 7 - Recensione

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Grazie Marco per la tua recensione sempre precisa :-)
A me i lieti fine piacciono, anche se è più difficile scriverli, un finale sanguinolento o terrificante o anche solo triste è più semplice da rendere. In fondo se uno semina del bene e si comporta bene può persino trarne un vantaggio, magari inaspettato ;)
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Re: LTL 7 - Recensione

Messaggio da leggere da carlo »

grazie marco, ormai la tua recensione è attesa quanto l'ebook :) trovo sia molto bello questo confronto tra gli autori, e sopratutto molto costruttivo
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Marco Signorelli
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Re: LTL 7 - Recensione

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Grazie a tutti.
Lo vedo sia come un modo per staccare dall'argomento precedente ed affrontare il sucessivo, sia come riconoscimento di chi ha organizzato il contest e, infine, anche per miglioare. Mi chiedono di essere più cattivo :-D, ma avrebbe senso? Se dobbiamo trovare i nostri difetti è meglio se ce li dicono gentilmente oppure con dei calci tra i denti?
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Massimo Baglione
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Re: LTL 7 - Recensione

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Calci tra i denti, of course!
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Re: LTL 7 - Recensione

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io son daccordo con il tuo tono marco, si può anche criticare restando gentili non c'è bisogno di esser spietati, e le tue recensioni son sempre puntuali e costruttive, ti ringrazio davvero.
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Re: LTL 7 - Recensione

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Penso che Massimo scherzi. :-)
In ogni caso sono anche io d'accordo con Marco e Carlo. Le critiche devono essere costruttive non devono distruggere una persona. E se un esordiente viene attaccato a spron battuto è ovvio che si otterrà: o che si demoralizzi al punto tale da non scrivere più o che continui senza cercare di migliorare perchè rifiuterà in blocco la critica. Suppongo che non sia questo lo scopo che si vuole raggiungere con questa o altre recensioni. In fondo siamo persone che hanno in comune la passione sia per la SF che per la scrittura e benchè ho potuto rendermi conto che alcuni scrittori siano gelosi l'un l'altro spero non sia proprio una roba da fantascienza che invece noi ci si possa aiutare a scrivere del nostro genere preferito sempre meglio. Alla facciaccia di quelli che si considerano di più solo perchè scrivono di altro. Tiè! ;)
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Re: LTL 7 - Recensione

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Attaccare la persona è quanto di più inutile e vigliacco si possa fare.
Tutt'altra cosa è dire, con il massimo della correttezza: "Questa cosa non mi piace, per tale e tale motivo." Con la battuta del "graffiare" mi riferivo al fatto che Marco, immagino perché possiede un'indole più premurosa della mia, tende a cercare in tutti i testi quello che gli piace ed esaltare quello. Si tratta di un procedere che da un certo punto di vista ha senso: deve sempre esserci un elemento di gratificazione, per spronare le persone a fare di meglio.
Quello che dico io è che, oltre alla carota, bisogna usare anche il bastone. Bastone che non significa mortificare personalmente, né usare toni sopra le righe per sfogare chissà quale odio, ma solo cercare in un testo tutto ciò che a tuo parere non va e mettere in luce anche quello. Anche, sia ben inteso, se non si è portati a trovare difetti (perché il testo nel suo complesso ci piace, o per altri motivi).
È uno sforzo che dobbiamo agli altri. Criticare in modo consapevole e corretto È segno di rispetto ancora di più che elogiare.
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Massimo Baglione
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Re: LTL 7 - Recensione

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Penso che Massimo scherzi
C'è una bellisisma canzone di Vasco, "Dillo alla Luna", che nel testo dice esattamente come deve essere detta la verità: "E se proprio me lo devi dire... dimmelo duro!".
Le più grandi lezioni a livello letterario le ho ricevute proprio da quelle poche persone che hanno avuto le palle di dirmelo duro dove sbagliavo. E gliene sono sempre grato!
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Re: LTL 7 - Recensione

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In fondo state (stiamo) dicendo la stessa cosa.
Le critiche costruttive sono preziose, aiutano a vedere quello di cui da soli non ci possiamo rendere conto, aiutano a riflettere sugli aspetti più deboli della nostra scrittura e ci permettono di migliorare. Non sempre e non tutte sono azzeccate, ma anche fermarsi a considerare un certo aspetto e decidere che a noi autori può anche andare bene così aiuta.
Altra cosa è la cattiveria dispettosa, la stroncatura fine a se stessa, che ha alla base una profonda invidia e l'uso meschino di quel piccolo potere che ha chi commenta il lavoro di un altro. E' frequente fra i bimbiminkia di tutte le età. Qui per fortuna finora non l'ho mai trovata :-)
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Re: LTL 7 - Recensione

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io vi adoro tutti :)
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