LTL 4 - Recensione

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Marco Signorelli
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LTL 4 - Recensione

Messaggio da leggere da Marco Signorelli »

Ecco quì la mia recensione; ricordo che è solo frutto del mio gusto personale, alquanto bizzarro e variegato, inoltre risente anche delle condizioni atmosferiche e dei personaggi che mi circondano durante i viaggi ferroviari giornalieri.

Ho letto tutto d’un fiato la quarta sfida delle tre lune. La curiosità era troppa per non divorarlo in fretta e furia, ma così non potevo fare una recensione, per cui l’ho riletto con calma, restando su alcuni punti oscuri che non avevo ben capito.
Ma procediamo con ordine:
“Abbiamo tempo, tanto tempo.” di Ser Stefano. Il racconto che si è meritato di cingersi con le foglie di alloro; concordo pienamente con i curatori, lo avrei votato anche io come il migliore della raccolta. Uno dei racconti più evocativi delle varie antologie presentate. Difficile classificarlo senza entrare in dettagli che potrebbero raccontare troppo e rovinarne l’atmosfera. In una parola; perfetto.

“Il cuore del rivoluzionario” di Polly Russel. Secondo classificato, ma solo perché non ha quella perfezione necessaria. Alla prima lettura non avevo capito che il racconto inizia appena dopo che il protagonista, Feder, è stato medicato per una caduta. L’intero racconto procede con il giusto ritmo, lasciando intuire la situazione socio politica di questa società pseudo-archeo-futuribile steam punk, ma il vero senso è che gli uomini vogliono essere liberi, e per ottenere la libertà sono disposti a sacrifici estremi.

“La ricerca è un’amante esigente” di Marco Signorelli. Terzo classificato. Essendo il mio racconto non lo commento: mi è venuto di getto dopo aver scritto altri che non erano in tema, sono soddisfatto di essere riuscito a non dare spiegazioni ed ottenere un giusto equilibrio.

“Pelle” di Andrea Andreoni. Racconto che mi ha lasciato perplesso alla prima lettura, non l’avevo capito. Molto descrittivo, sfrutta alcune pagine per fare un excursus storico di questo futuro disastrato. Ci sono alcune note stonate; la prima è l’inizio dove sembrerebbe che il guaio al sia irreparabile e gravissimo, con conseguenze mortali, ma poi scopriamo che è solo un disguido momentaneo. Questo crea un salto di percezione narrativa che dall’avventura passa all’intimismo, con una punta di nostalgia. Il finale è strano! Non molto lineare con il resto del racconto, non riesco a capire come mai si è voluto concludere in modo così “mistico”.

“Motore ecologico” di Ivan Campedelli. Divertente racconto con un finale a sorpresa, dove la parte descrittiva dell’ambientazione sfrutta una istruttiva visita scolastica ad un museo. Leggendolo bene si capisce che non è la mancanza di energia ad avere permesso il ritorno al motore ecologico; visto che ci sono gli ologrammi ci deve essere energia prodotta da qualche parte, ma deve essere altro, un qualcos’altro che è solo fatto intuire dalle parole della guida del museo (non so se è voluto oppure se è solo una mia interpretazione).

“Il freddo e delicato silenzio” di Riccardo Terraferma. Ecco, questo non lo avevo proprio capito. Mi aveva lasciato interdetto al termine. Solo rileggendolo ho compreso il punto di vista dell’io narrante e, dopo averlo capito, sono stato conquistato dall’idea. Non deve essere stato proprio facile trovare l’ispirazione, il cambio di punto di vista è radicale.

“All’etere” di Federico Lasagni Manghi. Una classica avventura spaziale, dove una missione incontra l’ignoto. Un ignoto che è benevolo fino a quando la stupidità dell’uomo non cerca di comprendere l’imponderabile.
Tutto sommato un racconto godibile, anche se troppo macchinoso, troppo descrittivo delle esplorazioni “fisiche” della anomalia, e poco di quelle “psicologiche” della stessa.

In questo numero della antologia abbiamo pochi racconti, pochi ma buoni. Un argomento così complicato e circoscritto ha fatto nascere sette storie completamente diverse, ogni storia potrebbe poi far nascere altrettanti universi. Non riesco ad immaginare cosa si potrebbe volere di più dalla fantascienza.
Buona lettura a tutti.
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carlo
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Re: LTL 4 - Recensione

Messaggio da leggere da carlo »

grazie marco :) e grazie a tutti i partecipanti
quaesitor
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Re: LTL 4 - Recensione

Messaggio da leggere da quaesitor »

Come sempre una recensione equilibrata, Marco, complimenti!
Personalmente non mi sbilancio, anche perché la classifica parla da sola di quali sono stati i gusti della giuria. Bravi e avanti così!
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zio chester
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Re: LTL 4 - Recensione

Messaggio da leggere da zio chester »

Grazie per la recensione, fa sempre comodo conoscere altri punti di vista.
Ci sono alcune note stonate; la prima è l’inizio dove sembrerebbe che il guaio al sia irreparabile e gravissimo, con conseguenze mortali, ma poi scopriamo che è solo un disguido momentaneo.
Lo scopo era proprio quello: un'amara ironia sui quotidiani disguidi e su come la sfera emotiva di ognuno possa alterarli, provocando ben più gravi problemi.
Il finale è strano! Non molto lineare con il resto del racconto, non riesco a capire come mai si è voluto concludere in modo così “mistico”.
Come dire: l'inettitudine del protagonista, la sua difficoltà ad avvicinarsi (fisicamente e non solo) alla donna, è risolta in un attimo da qualcosa di esterno, superiore, ma anche letale. L'amara ironia portata all'estremo.
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OvoNuovo
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Re: LTL 4 - Recensione

Messaggio da leggere da OvoNuovo »

Grazie Marco,
la tua recensione, insieme alla revisione dello Zio, ormai sono istituzioni del concorso LTL. Grazie e complimenti a entrambi.
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