Fantascienza e politica
Inviato: 12/04/2012, 16:28
Aprendo questo post mi rendo conto di stare rompendo una diga e che il fiume liberato ci travolgerà tutti
Che dire? Rispetto alla politica la fantascienza ha prodotto le più svariate riflessioni, ecco solo alcune delle più interessanti:
- Fanteria dello spazio di Heinlein espone una teoria della politica politicamente scorretta ma interessantissima, dove il diritto di voto è dato solo a chi fa il servizio militare e quindi è disposto a immolarsi per la patria (enorme è l'influenza di una certa cultura americana conservatrice in questa concezione).
- La luna è una severa maestra mostra invece un altro lato della (fanta)politica di Heinlein. Qui troviamo la descrizione e l'esaltazione (per il sottoscritto ingiustificata) di una società, quella lunare, basata su una sorta di anarchia autoregolante dove la consonanza ideologica di tutti gli individui fa sì che non ci sia bisogno di leggi codificate (sono io a essere prevenuto o è una condizione pseudo-tribale, una specie di 'tirannia della maggioranza'?)
- C'è poi il grandissimo filone della letteratura utopica-distopica, con Bradbury e la società anti-cultura di Farenheit 451, Axley e la vita individuale e sociale pianificata de Il mondo nuovo, Orwell e il big brother di 1984 e tanti altri... questo post non finirebbe più se dovessi citarli e descriverli tutti.
- Molte opere di Valerio Evangelisti (il Ciclo di Eymerich ne è pieno, nonostante a un livello non immediato.)
Che dire? Rispetto alla politica la fantascienza ha prodotto le più svariate riflessioni, ecco solo alcune delle più interessanti:
- Fanteria dello spazio di Heinlein espone una teoria della politica politicamente scorretta ma interessantissima, dove il diritto di voto è dato solo a chi fa il servizio militare e quindi è disposto a immolarsi per la patria (enorme è l'influenza di una certa cultura americana conservatrice in questa concezione).
- La luna è una severa maestra mostra invece un altro lato della (fanta)politica di Heinlein. Qui troviamo la descrizione e l'esaltazione (per il sottoscritto ingiustificata) di una società, quella lunare, basata su una sorta di anarchia autoregolante dove la consonanza ideologica di tutti gli individui fa sì che non ci sia bisogno di leggi codificate (sono io a essere prevenuto o è una condizione pseudo-tribale, una specie di 'tirannia della maggioranza'?)
- C'è poi il grandissimo filone della letteratura utopica-distopica, con Bradbury e la società anti-cultura di Farenheit 451, Axley e la vita individuale e sociale pianificata de Il mondo nuovo, Orwell e il big brother di 1984 e tanti altri... questo post non finirebbe più se dovessi citarli e descriverli tutti.
- Molte opere di Valerio Evangelisti (il Ciclo di Eymerich ne è pieno, nonostante a un livello non immediato.)