NASF 18 - selezionati e vincitore

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Hubo Z
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Caro Babbano, sono io Gabriele! Inattivo sul blog ormai da molti anni [tanto che ho dovuto ricercare il mio nome utente (e non scherzo!)] mi ritrovo nel mezzo della mischia al centro dell'arena, nudo e indifeso, con la coscienza sporca... E avendo torto marcio! Le correzioni sono impeccabili: complimenti per l'attenzione con cui riesci a leggere! Meglio tornare a studiare un po' l'italiano e soprattutto rileggere con maggiore attenzione il testo. Detto questo, vado a nascondermi in una grotta! 😳😳😳
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Il_Babbano
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Hubo Z ha scritto: 19/11/2022, 8:37 Caro Babbano, sono io Gabriele! (...) vado a nascondermi in una grotta! 😳😳😳
Ma ciao!

No dai, non ti nascondere - succede, quando si scrive con passione, di non "vedere" certe cose. Leggendo gli scritti di altri, invece, eventuali sviste, dovute probabilmente alla passione con cui si scrive (che lo so che lo sai il congiuntivo, perbacco!), saltano all'occhio più facilmente.
Tu continua, che la stoffa c'è. Poi casomai ti interrogo per primo nel secondo quadrimestre.


(Lieto che tu abbia apprezzato, è per questo che lo faccio)
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Massimo Baglione
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Bravo, Babbano, ottimo lavoro!
Ci tengo però a precisare che, sì, per quanto possibile cerchiamo di ottimizzare i testi e renderli più leggibili (dovreste vedere certi testi in versione originale per capire), ma non stiamo lì a fare le pulci a ogni singola riga. Non è il nostro mestiere e non è il nostro compito principale. Ci possono facilmente sfuggire errori e imperfezioni, ma di certo non stiamo lì a riformulare ogni singola frase di ogni testo che ci arriva.
Spesso dimenticate che NASF è un concorso gratuito, senza obblighi alcuni, dove chi ci "lavora" lo fa solo perché ancora gli piace farlo, di sicuro al meglio che può ma solo "se" può, e solo "quando" può.
Tuttavia sono più che certo che il risultato finale delle nostre antologie amatoriali sia facilmente superiore a quello di tante altre realtà più "monetizzate" e "professionali".
Ovviamente ben vengano le segnalazioni di refusi ed errori, che certamente correggeremo in eventuali riedizioni :-)
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Ecco.

Voglio dirlo anch'io: è un ottimo lavoro e sono tutti bravissimi; io faccio le pulci per passione, ma non sono vere critiche, sono suggerimenti o inviti all'ossessione - sperando che risulti utile.
Che faccio, continuo o mi fermo? Toccherebbe a Riana…
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Continua, grazie. Arriva almeno fino al mio. :D
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Sì, ma prima Riana.

Che poi, Riana, io voglio dirtelo: tu hai subito un grave torto.
Che, se non è stato un torto, almeno si dev'essere trattato di una serie di sfortunate circostanze che hanno, tutte insieme, complottato ai danni del tuo racconto. Che è bellissimo, lo dico, e sembra concepito dai monelli del dontpanic (se non sai cos'è quello o chi siano i monelli, non importa; importa che la tua storia mi sia piaciuta tantissimo), ma scritto da Fedemone, quello che non distingue un verbo da un'esclamazione*.

Non che tu abbia sbagliato verbi (e anche le consecutio mi son sembrate tutte a posto). Ci sono forse un paio di ripetizioni che si potevano evitare (scese in cantina (…) e scese a tentoni), ma la serie di eventi sfortunati di cui sopra, per la quale il Missiroli la sera prima aveva occhi solo per Ida, il babbano gli cavava gli occhi e Max, che doveva subentrare alla correzione, scopriva di avere una partita di calcetto che non poteva rimandare, ha fatto sì che toccasse a Foxtrott rileggere il tuo racconto.

Foxtrott che, però, era tutto preso a inventarsi una prefazione per il libro, compito che lo ha impegnato così tanto, soprattutto nella ricerca di foto adeguate, da subappaltare al pappagallo di un tizio, terza parte, la revisione di quella meraviglia di spontaneità di Pianeta ICS (come gli ICS-Man e come la prossima avventura del nucleo, la già famosissima, ante litteram, NASF-ICS, dove saprete tutto del tizio col pappagallo, che lì se ne parla ben bene).

Insomma, in Pianeta ICS non è che manchi una virgola o due, non è che ci sia una riga o una frase dalla costruzione poco felice, no.
Qui non te l'hanno letto proprio. Oppure in fase di stampa è intervenuto il volatile del tizio di cui sopra a beccare le dita del tipografo (sai tipo: "Ecco, qui metto una virgola e - AHIA!... Qui un punto e virgola - AHIA! Maledetta canaglia!...Soggetto, verbo, complemento a posto. Ora specifichiamo con due punt - AHIA!...")

Adesso, non sto a fare una disamina riga per riga, faccio solo un esempio che spieghi il problema e dimostri che, chiunque lo abbia letto, si deve essere distratto di quando in quando, magari per colpa di quella bestiaccia:
A dire la verità, qualche apparato sessuale funzionava ancora ma stava ormai in una dimensione mezza astrale di difficile gestione e scarsa soddisfazione e comunque, quelli che funzionavano con buona pace di tutti erano talmente pochi da aver risolto ogni eventuale futuro problema di sovrappopolamento.
Tanto valeva eliminare anche la virgola dopo "comunque", a questo punto, no?

Va bene, adesso sarò onesto: quello è un periodo un po' così, almeno per la punteggiatura; molti altri sono a posto. C'è qualche passo che zoppica un po' e che avrei scritto diversamente, ma, in generale, non è male e non è vero che i boss non te l'hanno letto: lo hanno fatto e hanno deciso che il tuo stile era bello così.
Perché il tuo è uno stile, si capisce.

Te lo dico: concordo con loro, avrei messo solo una virgola o due in più, tipo qui - AHIA! - e qui -AHIA!
No, non si può, si rovinerebbe tutto. A posto così. Per ora sei in pole position per il racconto più simpatico.



:D




ps
ci sarebbe "una" qualcosa che comincia per vocale, che poteva avere l'apostrofo e non ce l'ha, ma non mi ricordo dove stava. (Edit: pagina 39, "una occhiata superficiale". Che va bene lo stesso). Poi credevo di aver trovato due typo, ma invece niente, non c'erano.


Vabbè, dettaglio tecnico (lo dico: chìssene, ci sta tutto, l'immagine è bellissima, lascia che è perfetto): chi va in bicicletta sa che le prime parti che gelano sono le estremità - le mani, ma anche i piedi che, in realtà, non si muovono abbastanza per scaldarsi - non sarai a contatto con ghiaccio e neve, ma i piedi ti si gelano comunque, se non li copri con calzettoni e scarpe giuste, d'inverno.






*
Si sappia: ha ragione Fedemone e torto il Babby, è ufficiale: HA! è anche un'esclamazione - ed è stata usata più volte anche nel film Scent of a Woman, da un grande Al Pacino, fa niente che si dica che il film sia il plagio di un film italiano: Pacino lo dice; e Fedemone tiene ragione e basta.
Ultima modifica di Il_Babbano il 24/11/2022, 3:11, modificato 4 volte in totale.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Matteo, Matteo! Chi sei tu, Matteo(**)?

Cioè, ero lì che leggevo e mi dicevo: "Sbaglierà, prima o poi, no? Ci sarà una virgola fuori posto, no?"
No, non c'è. Questo deve essere il fratello minore (per età, intendo) di Missiroli.

Okay, ci sta un (UN!) typo, ma si capisce subito che è un refuso di stampa: pagina 44
Un cupolino (…) gli scendeva giù dalla calotta del casco a lo proteggeva dall'esterno
"a lo proteggeva" non ha senso; forse era "che lo proteggeva", ma non gliene si può fare una colpa: è chiaramente un refuso sfuggito al tipografo, che forse aveva ancora le dita ciancicate da prima.

Sì, vabbè, a guardar bene ci sono un paio di frasi in cui qualche termine sembra nel posto sbagliato, ma anche quello: non sono veri errori è più una mia incapacità a evolvermi verso una costruzione di tipo inglese:

1) dagli spuntati strumenti della scienza (dagli strumenti spuntati della scienza)
2) nelle private dimore (nelle dimore private)
3) una cannibalesca guerra per la sopravvivenza (una guerra cannibalesca per la sopravvivenza)

Altri, che ci sono, ci stanno, nel senso che vanno benissimo. Questi stonano un po', ma al mio orecchio - e l'ho detto che sono sordastro, no?

È vero, scrive "nuotare a largo di un oceano", quando la forma nota è "al largo", però non si può dire che sia un errore: è corretto anche se poco usato, quindi ci sta.

D'accordo, "giunsero sugli attinti dagli scarti alimentari", ti fa pensare: sono io che non conosco i significati di "attingere" (=raccogliere, ricavare. Dunque "giunsero sul ricavato dagli scarti alimentari", che ha senso) o c'è un refuso e la frase era "giunsero ad attingere dagli scarti alimentari"? Visto come scrive, l'ipoteca sul primo caso è sostanziosa).


Insomma, scrive bene, Matteo, e virgoleggia perfettamente. Epperò allora diciamola tutta: un po' esagera con questo marine (è un marine?) o pilota spaziale (è un pilota?) o scienziato (è uno scienziato?) che cita Poe (e ci può stare) Buffalmacco (ma!), Parmenide… ma chi è? Non un soldato, non un ingegnere, non un fisico [perdonatemi, Max e Daniele!], ma un poeta? Un bardo? Hanno preso un latinista per colonizzare un pianeta? Può darsi, ma lascia perplessi.

L'idea sottesa a questo racconto è buona, molto buona: il reciproco della guerra dei mondi, ovvero la stessa vista dall'altra parte della barricata, in un mondo dove non si va a colonizzare sterminando, ma si viene sterminati allo stesso modo dopo aver esaurito la propria casa. Ottima idea, bravo. Ora confrontiamo il racconto scanzonato (e anche un filo irriverente verso lo stile classico) di Riana con questo autentico capolavoro (lo dico seriamente) di grammatica e sintassi: non ci sono storie, Riana la frizzante vince a mani basse. A Matteo, primo premio (cioè, aspetta, che devo ancora leggere gli altri, tra i quali Daniele - diciamo pole position per il momento) Accademico Cruscato.
Però sappi che avvinci (nel senso di far appassionare, interessare) a metà: conquisti magari me, che ti ho apprezzato per la correttezza formale e forbita, ma c'è caso che un Fedemone, brioso e pimpante, ti scarichi alla seconda pagina per chiedere a Riana come se la cava a spadellare.*

Beh, magari poi il Fe' dice la sua, eh? Mica che posso sapere davvero, io, cosa gli frulli tra i pentacoli (proprio con la "p", non con la "t").







*
Ida, e chiunque abbia letto di me che scrivo a Ida, sa e capisce.
Riana forse non ha letto, quindi aggiungo questo:

Carissima Riana, se per caso Fedemone iniziasse a farti complimenti, sorridi sorniona e non ti preoccupare, perché è solo un simpatico monello, non è è pericoloso. Però, se accetti di uscire con lui a cena, attenta alle mance, che se le imbosca, anche se spettano a chi ha lavorato.

(mmm. Mi sa che, se non hanno letto nelle pieghe dei corti, non capiscono)


**
Meglio dirlo? Ho letto anche la bio. Sì, si sente la cultura, si sente l'esperienza, si capisce che è un professionista.
Però meglio Riana - magari con un paio di correzioni qua e là - ecco. Dico: per me, che voglio soprattutto sorridere e ridere.
Ultima modifica di Il_Babbano il 23/11/2022, 2:45, modificato 4 volte in totale.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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HA!
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Ecco.

HA! E con enfasi, si sa.

https://youtu.be/_q_wgw8CsQA
(è quello di mezzo, da solo, in macchina, brevissimo)
Ultima modifica di Il_Babbano il 22/11/2022, 22:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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E stavolta è verbo: Fedemone ha (sempre) ragione.
:bootyshake:
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Comunque non posso dire ancora la mia perché il volume non l'ho ancora preso.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Fedemone ha scritto: 22/11/2022, 22:16 Fedemone ha (sempre) ragione.
Solo su quella cosa lì.

E vabbè anche quell'altra volta, col Devoto-Petrolio, ma è meglio non raccontare (sennò si finisce per spoilerare uno dei finali dell'avventura NASF-ICS)

Fedemone ha scritto: 22/11/2022, 22:29 Comunque non posso dire la mia perché il volume non l'ho ancora preso.

Cioè, son l'unico che ce l'ha? E sto spiattellando cose ai quattro venti?
:o

Reprobi! Comprate! Comprate di corsa! O finisce che vi spoilero il finale!
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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L'ho messo qui solo per scattare la foto, lo sto ancora leggendo. ;D

Propongo di associare al nucleo NASF tutti quelli che pubblicheranno una foto analoga.
Così nella missione 10 avremo nuovi personaggi. :D
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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La mission ics è piena di personaggi nuovi.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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daniele missiroli ha scritto: 23/11/2022, 14:44 L'ho messo qui solo per scattare la foto, lo sto ancora leggendo. ;D
La tua collezione è memorabile! E attualmente è anche più completa della mia, dato che la mia copia di NASF18 è all'indirizzo dove è stata spedita e non qui dove ho i libri grrr
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Va bene, la ricreazione è finita; adesso interroghiamo...interroghiamo… Pigozzi!

Avanti, Pigozzi, qui alla lavagna. Scriva:

“Ma, grazie a a Dio (o al fato) l’inconsapevole compagno di scuola ci aveva messo una pezza, presentandolo al mondo con appellativo meno pretenzioso (…)”

Adesso conti bene le virgole e mi dica dove, a Dio piacendo che ne bastino davvero solo due e non ce ne vogliano piuttosto tre, andrebbe la seconda. Oppure mi dica, qualora ne avesse una terza nella manica, dove la piazzerebbe.

Le vengo incontro:
“Ma l’inconsapevole compagno di scuola ci aveva messo una pezza presentandolo al mondo(…)”
potrebbe anche stare in piedi da sola. Volendo, la virgola dopo pezza ci sta. È “grazie a a Dio (o al fato)” che va separato (e no, il fatto che ci siano due tonde, dopo Don Missiroli*, non ne giustifica la soppressione).


Ora, per essere chiari, non è grave. In giro per il racconto ci sono alcune virgole mancanti (per un elenco, basta chiedere, però devo rileggere e ri-stilare la lista, perché stavolta non ho tenuto traccia durante), ma nemmeno tante**.
Lo stile è a metà strada tra quello della spiritosissima Riana che, quale artista di strada, suona organetto, fisarmonica e grancassa, in equilibrio su monociclo e roteando tre clavette, e quello del serissimo Matteo, direttore d’orchestra alla prima della Scala, in doppiopetto a musicare un’opera di Wagner in persona.

A metà strada, sì, ma mica sempre la metà giusta, se è vero che in almeno tre occasioni son dovuto tornare a rileggere perché avevo perso il filo.

In effetti alcuni passaggi sono un po’ arzigogolati; poi, non solo si salta tra passato e presente (ci può stare, nei discorsi diretti), ma, nel bel mezzo dell’inizio di una lezione del protagonista ai suoi studenti, esce un “ai più attenti di voi” che non sono gli studenti, ma è il lettore, che però mica sta in un gruppo di lettura – è lì da solo in casa e, dopo aver capito che non era saltato il trattino lungo, segno per indicare un discorso diretto dell’eroe metallaro ai discepoli, va a finire che si preoccupa: “che mi sia entrato qualcuno in stanza di nascosto? O l’autore sa del mio disturbo di personalità multipla?”
Ecco, quanto scritto sopra potrebbe aver richiesto una rilettura, forse (o forse no), per via di uno stile che tende a nidificare diverse frasi. Che ci sta, ma tende appunto a far perdere il filo.

C’è anche qualche ripetizione – una che si sente più delle altre, per la sua particolare accezione, nonostante sia separata da alcune frasi (o forse un periodo intero di più frasi):
“destino dispettoso e canaglia” a pag. 58, per quanto la seconda volta accompagnato da un bel “vigliacca la miseria”.
Mi aspettavo anche un “corbezzoli” seguito da un “corpo di mille diavoli”, ma niente - e nemmeno un accenno alle molteplici puzzole di texiana memoria, perdindirindina!
Lo dico, è stato divertente, ma una delle due andrebbe cambiata. Magari, piuttosto che niente, riciclando il vecchio “destino cinico e baro”?

L’impressione finale è quella di una storia che non sa bene, lei per prima, cosa stia davvero raccontando: è un'agiografia? Un’avventura romantica? Un monito sulla fine dei tempi e la necessità di non cincischiare, ma lanciarsi e vivere la vita? Forse tutto quanto, miscelato un po’ alla rinfusa, con qualche passaggio anche scanzonato, ma affogato in una prosa che si attorciglia su se stessa qua e là, anche per un uso frequente di parentesi in mezzo a subordinate (che, lo dico, a me non dispiace in sé e per sé).
Una dritta: leggi di nuovo i racconti di Riana e Matteo perché, sebbene in modo diametralmente opposto, ottengono una storia che si fa leggere senza mai perdere il filo. Riana con frasi più spesso semplici, Matteo con frasi anche complesse, ma organizzate bene. Tu se un casinaro peggio di me, sappilo: se c'erano dei typo, mi son sfuggiti mentre inseguivo il senso del racconto.


*
C’è una nuova religione che serpeggia in questo forum. Non sono ammessi atei e sacrileghi. Aspiro al ruolo di camerlengo, cioè del custode della collezione di Missiroli (proprio la sua, non un'altra).

**
Il passo coi “crudeli giornalisti” è uno di quelli da “rivirgolare”, per esempio.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Alice, tu mi devi spiegare perché voi donne ci dovete bagnare il naso in questo modo. Guarda che non è giusto, sai?

Cioè, hai scritto un racconto bello, con le virgole presenti tutte al posto giusto, che si legge facile, senza frasi contorte, o sibilline, o eccessivamente roboanti e dal finale divertente (insomma, poi dipende dai gusti, ma a me è piaciuto).
Dico, ti pare? E che figura ci facciamo noialtri?

Però una coppia di virgole, forse, ti è scappata:
pag 67:
Jones, ti rendi conto vero che non abbiamo idea di come
("vero" tra due virgole, cosa ne dici? A scelta, ovvio).

Poi vabbè, il tipografo, per un breve istante, ha ripreso a litigare col pappagallo che gli beccava le dita, così c'è una frase a cui sembra manchino due parole, "non" e "un" (ma non è niente di più di un refuso di stampa):

pag 71:
che avevo giurato di rimettere piede nemmeno su aereo di alta quota
(che avevo giurato di *non* rimettere piede nemmeno su *un* aereo di alta quota)


Tutto il resto è perfetto a parte una cosa che non riesco a capire se sia voluta (e allora quando e perché, visto che succede e non succede in situazioni miste) o se anche a te succeda (come a molti) che scrivendo sfuggano cose che poi non si vedono nemmeno rileggendo.

Di cosa parlo? Dei tempi verbali: è quasi tutto al passato, ma ci sono alcuni passaggi in cui la narrazione delle azioni si fa al presente.

Ora, ci sta perfettamente a pagina 69, dove c'è un editto ("...che, per l'autorità conferitami (…), dichiaro che") e ci starebbe anche altrove se la ratio fosse per esempio "l'azione secca, decisa, concitata". Ma se davvero fosse così, ci sono situazioni in cui sembrerebbe perfetto farlo e invece sono al passato ("si lasciò ricadere", "lo fissava", "si mise una mano", "il vecchio impallidì", "stava quasi urlando", "si mise a ridere"...).

Poteva essere per dare presenza nei discorsi diretti ("lo apostrofa", "risponde lei"), ma abbiamo casi misti anche di quello ("così dicendo si girò", "chiese", "fu la laconica risposta", "iniziò", "l'altro proseguì", "constatò il Rettore").

Dunque, stante che altrimenti è tutto davvero perfetto, mi chiedo se io non abbia colto qualcosa che avrei fatto (e farei) meglio a cogliere (un pappi, magari?) oppure se sia davvero possibile che il tempo ti sfugga di mano qua e là.
Qual è la risposta?


Intanto brava: sei in lizza per il premio "Time Traveller" "Favolista Mirabile".
Ultima modifica di Il_Babbano il 27/11/2022, 1:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Poppi.

Beh, già la bio spoilera: qui abbiamo un professionista.

A parte lo scherzo di metterti dopo il racconto "Pappi", ti hanno solo mangiato un articolo:

pag. 79:
"tenevamo le luci al minimo per lasciare che batterie dell'escavatore restassero cariche il più possibile."

*le* batterie.

Il resto? Praticamente perfetto.
Sì, okay, avrei qualche rimostranza su qualche virgola nelle prime due pagine, ma ho la netta impressione che sia più una questione di come andrebbe letto, quindi a posto così, a meno che il Maestro* non voglia dire la sua.

E niente: scorrevole, idea e finale carini che ricordano (molto alla lontana) un film del 1971 ("L'uomo che fuggì dal futuro"). Ci devi però un racconto extra: quello della vera storia della società in cui sono cresciuti i protagonisti, e del perché non fosse possibile cambiare le cose - ovvero: perché l'inganno. Era un inganno, giusto? Poi anche sapere se i novelli Adamo ed Eva son davvero gli unici o se avvengono incontri (o se tornano indietro a prendere qualcuno o qualcosa, benché appaia improbabile che ne abbiano desiderio).

pole per il premio "Penna escavatrice"


*Sempre Daniele
Ultima modifica di Il_Babbano il 26/11/2022, 4:01, modificato 1 volta in totale.
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Meno male che Fausto c'è!
Cioè, dopo le botte che ci hanno dato le signore, serviva qualcuno della squadra degli uomini che riportasse la bilancia in equilibrio (per quanto, anche Poppi; ma è un filo claustrofobico, ecco).

Racconto impeccabile (Alice, hai visto? Si può usare il presente persino per tutto il racconto, se si vuole), ogni virgola al posto giusto, idea buna sviluppata da un professionista.
Dieci.

E poi tutti a spennare il pappagallo, quello che ha funestato soprattutto Riana, e che gira ancora libero senza permesso:

pag. 85
manca un "che"
"basta riuscire a controllarlo, evitando si richiuda prima del dovuto"

Va bene, però lo dico:
pag. 89:
"scannerizzate"
Ormai ci sta.
Noi vecchi brontoloni ogni volta bofonchiamo sottovoce: "scansionate".
Non ci ascolta più nessuno, per fortuna.

In pole per il titolo di "Miglior Migliore" (anche in lingua).
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Andrea.

Il ragazzo è bravo e si applica, e a me il racconto è piaciuto. Questo commento è anche di parte, perché:

Non tutti sanno che sono un alfiere della virgola prima della "e": la virgola, infatti, non è solo una congiunzione (sarebbe meglio dire "separazione") tra elementi in un elenco, né serve solo a separare principali da subordinate, ma serve anche per segnalare una breve pausa.

Quindi se voglio dire che succede una cosa, fare una piccola pausa e poi aggiungere "e anche questo o quello", prima di quella "e" posso (e devo) mettere una virgola, alla faccia della maestra delle elementari che diceva che non si doveva fare.
Lei lo diceva perché altrimenti si finiva per mettere una virgola dove non dovrebbe andare, per esempio nell'ultimo elemento di una serie, come in: "il libro, il pallone e la scarpa".

Dunque leggevo della Terra promessa.

Prima riga:
"I dati ottici ricavati (…) erano esatti, e le misurazioni"
Bravo, mi piace: bisogna leggere con calma.
Dunque leggo con calma. Prima mezza pagina: altre tre come sopra. Okay, adagio.
Seconda mezza pagina della prima: "si girò e chiese". Okay, accelero.

Ottimo. Se c'erano typo, non ne ho visti. E nemmeno la bio, a dirla tutta; non ci racconti nulla di te? Non fai il biologo, vero?
L'idea mi è piaciuta l'ho detto. L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso è che non fosse alla fine uno qualunque a fare il passo più lungo della gamba, ma esattamente il personaggio che hai scelto che lo facesse, che in teoria non avrebbe proprio dovuto farlo, per ruolo e per cultura professionale. Fa un po' effetto B-movie, così (ma solo per quello e magari solo a me).


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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Maestro, pima del tuo c'è quello di Umberto.
Tu l'hai letto?
Io non so se me la sento.
La bio dice:
- insegnante
- maturità classica
- laurea in Giurisprudenza


Okay, dice anche "giornalista", e questo un po' spiega.
Però non mi pare sufficiente - cioè, ci sono alcune frasi solo lievemente ferite. Poi ciascuno ha il suo stile e, scrivendo magari un po' in fretta, possono anche capitare incidenti di percorso. Tuttavia, un paio sono gravemente malate e hanno contagiato dei periodi.
Che faccio, mostro o abbozzo?
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

Messaggio da leggere da Il_Babbano »

Va bene, ma, per punizione, essendo l'autore anche un giornalista, categoria rea per antonomasia, procederò a casaccio e senza dare indicazioni sulla posizione nel racconto delle cose che potrebbero essere scritte diversamente.

Poi la storia in sé, al di là delle difficoltà stilistiche, parte bene: ha un'idea; mi lascia un po' perplesso la parte del lancio (tra l'altro stile fionda) di chiunque, giovane o vecchio che sia, in giro per le stelle - in effetti mi chiedevo se si parlasse proprio di umani. Pare di sì, forse, perché alla fine si dice dell'altra cosa, ma anche dell'Uomo. Insomma intrigante, certo, però da rivedere, perché qua e là si fa un po' fatica a seguire, si tratti dei pesci rossi, che sono *anche* rossi, o di quelli bruni, che non si sa di che razza siano, o del progetto in atto.



Disclaimer: ho scritto i tre quarti di quello che segue tra le 2 e le 3 del mattino. Non lo dico tanto per eventuali castronerie mie (che ben ce ne possono essere, sia chiaro), quanto perché la cosa che più mi preoccupa è che qualcuno la prenda male. Ripeto che faccio anche il pagliaccio, ma uno, non intendo offendere nessuno, due, spero che sia utile a vedere quelle che senz'altro devono essere sviste accidentali e refusi da stampa.


"i criteri con cui venivano fatti liberati non erano chiari: venivano di tanto in tanto e a gruppetti obbligati a entrare in (…) da cui si sviluppavano(…)"
o venivano fatti liberi, o venivano liberati. Dopo i due punti si registrano malori tra i lettori.
Proposta:
i criteri con cui venivano rilasciati non erano chiari: di tanto in tanto erano obbligati a entrare a piccoli gruppi in (…) da cui si sviluppavano(…)".


"La struttura appariva sicuramente metallica ed emanava un lucore che a mano a mano si avvicinava a terra perdeva d'intensità"

Proposta:
La struttura sembrava sicuramente metallica,(<-facoltativa) ed emanava un lucore che,(<-) (a) mano a mano che si avvicinava a terra,(<-) perdeva d'intensità.

oppure, per fare a meno delle virgole:
La struttura sembrava sicuramente metallica ed emanava un lucore che perdeva d'intensità (a) mano a mano che si avvicinava a terra

"(…) ai renitenti veniva bloccato (<-giusto) (…) e poteva (<-!!!) continuare a vivere, ma come barbone (<-!!!)"
Immagine

Ripeti un po': in questa frase chi è che "poteva vivere come (un) barbone"? I renitenti? Mica che sono più di uno? E se la forma non è più impersonale, ma sono loro che fanno o subiscono qualcosa , il verbo come va, al singolare?
Anche "barbone" deve diventare "come (dei) barboni".

E a seguire: il soggetto è sempre "i renitenti", quindi "Non poteva nemmeno essere aiutato" è un errore da penna rossa (o era la blu quella più grave?). E non è l'unico, in quella frase (anche se forse è colpa del pappagallo scoperto nel commentare il racconto della simpaticissima Riana): minimo sono partite una virgola e una "i".
Poi se c'è "nemmeno" andrebbe abbinato "alcuno" e non "nessuno", ma anche pazienza, c'è caso che questa sia una fisima tutta mia. Diciamo che questa frase:

(i renitenti) "Non poteva nemmeno essere aiutato da nessuno ma erano tempi in cui più erano indifferenti verso il prossimo e ciascuno tentava di salvare la propria pellaccia."

la riscriverei almeno così:

(i renitenti) Non potevano nemmeno essere aiutati da alcuno,(<-la virgola, pazienza per alcuno/nessuno) ma erano tempi in cui i(<-) più erano indifferenti verso il prossimo e ciascuno tentava di salvare la propria pellaccia.

Oppure, aggiungere "e uno" prima di "poteva" (là in alto, dove indica la maestra Babby), e siamo a posto così. Magari ripetiamo anche "un renitente" prima di " non poteva nemmeno essere aiutato", per agevolare lettori e correttori.

"(Ricordava): vie a pettine di case basse con giardinetto che spesso ospitavano una vasca foderata di tasselli in ceramica azzurra e, nell'acqua, boccheggiavano stanchi pesci rossi e bruni grossi come carpe"
trovo difficile seguire. Magari sono io, però:
1)sono le vie a pettine o le case? Facciamo le vie.
2)le vasche sono ospitate dalle case o dal giardinetto in esso? (ci sta anche che siano le case, che comprendono il giardino).
3)nell'acqua: uno poi capisce che è quella della vasca, ma lì per lì si domanda se c'erano pozze nelle vie a pettine.
4)i pesci, stanchi, rossi (la razza?), bruni (ah no, il colore!) e grossi come carpe alla fine vanno letti due volte, che ci si perde.
5) virgole poche.

Proposta:
"(Ricordava): vie a pettine di case basse, con giardinetto dove spesso si ospitava una vasca, foderata di tasselli in ceramica azzurra, nella cui acqua boccheggiavano stancamente pesci rossi e pesci bruni grossi come carpe."



Peccati veniali
"Spostò l'auto in una piazzola poco più avanti, un parcheggio sorto dove quando era bambino c'era una montagnola di materiale di costruzione e un'auto scassata e preda della ruggine."

Spostò l'auto in una piazzola poco più avanti, un parcheggio sorto dove,(<-) quando era bambino,(<-) c'era una montagnola di materiale di costruzione,(<-questa se fai una piccola pausa, sennò niente - io la farei) e un'auto scassata e preda della ruggine.



"Fece capolino un passante, in pensiero per la permanenza nell'utilitaria e per lo stato di smarrimento evidente in cui versava."

Certo, lo smarrimento dell'uomo dentro, non dell'utilitaria. Però il dubbio, lì per lì, viene. Girare le due cose magari?

"Fece capolino un passante, in pensiero per lo stato di smarrimento evidente in cui versava e per la permanenza nell'utilitaria."
Oppure ribadire che c'è il protagonista a lungo nell'utilitaria, così lo smarrimento torna a essere il suo:
"Fece capolino un passante, in pensiero per la sua permanenza nell'utilitaria e per lo stato di smarrimento evidente in cui versava."

"— Non importa, gentilissimo.
Il gentile passante (…)"

Cortese, il passante? Per evitare assonanze ravvicinate, dico.


In lizza per il titolo "Giornalista Funghifero" (e ci perdoni il professore).
Ultima modifica di Il_Babbano il 28/11/2022, 1:22, modificato 14 volte in totale.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Intanto: Don MIssiroli alla ricerca dell'Accendino Perduto.

Coerente, come sempre, scorrevole e con quel tocco di irriverenza, nei confronti delle creature superiori, che fa sempre tanta simpatia.
Idea molto divertente con vera scienza da fantascienza a bubbole perfettamente credibili, durante la lettura, anche perché basate su teorie reali.
E personaggi perfettamente caratterizzati e credibili nelle loro azioni e reazioni (anche quelli descritti solo indirettamente in una riga o due, si tratti dei colleghi, della compagna o degli speculatori).

Insomma, un racconto di fantascienza che riesce a essere contemporaneamente molto umano, scientifico (che, se uno cerca Big Bounce, poi gli tocca studiare, perché c'è almeno dal 2007, ed è una cosa seria) e persino preciso, che non scade mai nel banale e neppure cede al sofisticato. Alla fine, un racconto simpatico, che si legge senza interruzioni e praticamente perfetto.

Non lo dico solo per una questione religiosa (al qual proposito, ricordo a tutti che domani si celebrerà una funzione durante la quale raccoglieremo oboli per finanziare la processione in onore di Daniele), ma perché, dopo averlo letto, ho trovato solo un typo (per cui amputeremo quello che resta della mano destra del tipografo, oltre a sacrificare il pappagallo all'altare), un potenziale suggerimento circa due virgole (che farò stando prono sul pavimento, il volto chino, le braccia protese in avanti a chiedere il perdono per i miei peccati…) e quella che, a profani e incompetenti come il sottoscritto, potrebbe apparire come un piccolo controsenso.

E dunque:

Le virgole: pag. 112
"Peccato che proprio per via delle mie scoperte tutti i fisici e gli astronomi degli ultimi 4000 anni si siano rivoltati contro di me."
Va bene anche com'è, ovviamente. Questa è solo una timida (e indegna) proposta:
"proprio per via delle mie scoperte" tra due virgole.

Il controsenso: pag. 115
Fermo restando che non sono un fisico, e quindi non so di cosa io stia parlando, ai profani questa frase non torna:
— Poiché all'inizio il tempo non esisteva, dopo un tempo quasi infinito (…)
Se il tempo non esisteva, come poteva passare?

Il typo: pag. 116
"ché" che non è "perché":
"Però lo Spazio è curvo, non ha confini, quindi è limitato, il ché (…)"


Primo premio "Divinità dell'Anno".
Chi non è d'accordo si metta pure in fila qui, verso la pira: un po' alla volta, e fino a esaurimento della legna, ci occuperemo delle rimostranze di tutti.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Grazie, Babbano, per la tua analisi. :-)
Io volevo essere scorrevole, irriverente, credibile, umano, scientifico, preciso, simpatico.
Adesso ho la prova che almeno uno ha capito ciò che volevo trasmettere. :alien:
Passiamo alle note.

Pag. 112 ci ho pensato, poi ho deciso di privilegiare la scorrevolezza.
A molti dei miei incisi tolgo le virgole perchè il racconto si deve leggere tutto d'un fiato.

Pag. 115 - "Poiché all'inizio il tempo non esisteva, dopo un tempo quasi infinito"
Giusta osservazione. Qui ho voluto fare una battuta per rimarcare che lo Spazio è un quasi-idiota.
Dovevo inserire un commento subito dopo per farlo capire a tutti, come ho messo il commento sul "quasi infinito" che non ha senso, perché sarebbe come togliere qualcosa a infinito e aspettarsi che si ottenga un valore inferiore. Cosa che però pensano in molti. Per esempio: tantissimi pensano che i numeri pari siano di meno di tutti i numeri poiché mancano i dispari. :D

Pag. 116 . mi è sfuggito. :(
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

Messaggio da leggere da Il_Babbano »

...sarà meglio evidenziare che, al di là di uno stile forse poco immediato, ovviamente Umberto di suo non ha davvero sbagliato a usare le persone giuste dei verbi, ma che è solo sparito un "uno" dalla frase?

"ai renitenti veniva bloccato (…) e *uno* poteva continuare a vivere, ma come barbone"

Dico, prima che qualcuno pensi che io davvero possa pensare che abbia davvero sbagliato e non si sia trattato solo di un piccolo refuso?

So che l'ho scritto anche là, ma magari ce lo si perde per strada.
Ultima modifica di Il_Babbano il 26/11/2022, 23:16, modificato 3 volte in totale.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

Messaggio da leggere da Il_Babbano »

daniele missiroli ha scritto: 26/11/2022, 18:01 Pag. 112 ci ho pensato, poi ho deciso di privilegiare la scorrevolezza.
A molti dei miei incisi tolgo le virgole perché il racconto si deve leggere tutto d'un fiato.
Noi ci prostriamo di fronte al Maestro. Tutti gli altri saranno severamente puniti, invece.
daniele missiroli ha scritto: 26/11/2022, 18:01 Pag. 115 - "Poiché all'inizio il tempo non esisteva, dopo un tempo quasi infinito"
Giusta osservazione. Qui ho voluto fare una battuta per rimarcare che lo Spazio è un quasi-idiota.
Maestro, sottovaluti il fatto che lo Spazio, come da te descritto, potrebbe risultare lo stesso più sveglio di un Babbano…
daniele missiroli ha scritto: 26/11/2022, 18:01 Pag. 116 . mi è sfuggito.
È tutta colpa del pappagallo, che non solo becca le dita del tipografo, ma si mangia pure pezzi di parole e mischia lettere a casaccio. Lo prenderemo, vedrai.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

Messaggio da leggere da Il_Babbano »

Intanto che c'è l'intervallo, mi son messo a cercare gli autori (perché intendo preparare un registro elettronico a corredo della pagella di quest'anno), e però solo alcuni hanno messo un indirizzo web dove andarli a pescare. Casualmente, il primo autore senza indirizzo (ma anche tra quelli con, eh?) che ho cercato è Riana.
Ho trovato una Riana che fa gioielli e scrive. Sarà lei? Questa qui:

https://www.lagazza.it/bornoincontra/-1 ... hetta.html

Bello anche questo racconto, tra l'altro scritto con uno stile perfetto (anche se con regole editoriali diverse).

Ma più bello ancora questo:

http://www.ilfoglioletterario.it/riana-rocchetta/

anche se qui:
Il palazzo era vecchio, l’appartamento al quinto piano, senza ascensore ma molto luminoso. Quieto proprio perché così in alto, aveva anche il pregio di un bellissimo terrazzino nel sottotetto, che si affacciava sulla strada.
c'è qualcosa che non va. Colpa dell'editore, ci scommetto.

Insomma, questa Riana merita davvero.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Ciao a tutti. E soprattutto a Babbano! Ehm, fino a ieri andavo a vedere i commenti "ufficiali", stamattina ho scoperto forum paralleli come questo e ho imparato di essere tra "quelli che rischiano". Chiedo scusa, cerco di rimediare e chiedo pietà! Ciao, buongiorno, buonasera, buone cose, eccetera eccetera all'infinito!!!!! P.S. Seriamente: contentissimo di essere in questa raccolta, dove il comune denominatore degli autori è una salute mentale precaria...:)
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Ho anche dimenticato di presentarmi. Abito a Budrio, a quindici chilometri da Bologna, ma sono nato a Ferrara. Sono artigiano. Continuo a soffrire per la piccola SPAL Società Polisportiva Ars et Labor). Nient'altro di saliente, Forza Spal sempre.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

Messaggio da leggere da Il_Babbano »

Franco Giori ha scritto: 27/11/2022, 6:47 Ciao a tutti. E soprattutto a Babbano! Ehm, fino a ieri andavo a vedere i commenti "ufficiali", stamattina ho scoperto forum paralleli come questo e ho imparato di essere tra "quelli che rischiano". Chiedo scusa, cerco di rimediare e chiedo pietà!

Ciao Franco.

Niente panico, davvero: sono da prendere seriamente solo in parte, quella più piccola, molto più piccola.
in questa raccolta, dove il comune denominatore degli autori è una salute mentale precaria
Ecco
:D

E comunque, basta frequentare (anche saltuariamente, altri impegni permettendo) che si migliora subito.

Adesso controllo il registro delle presenze...
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Sii clemente, ti prego. Alla prossima nota sul registro. :)
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Adesso è il turno di Chiara. Il tuo compito lo correggiamo in classe, davanti a tutti, dopo quello di Federica. SE hai fatti i compiti tutto l'anno, non dovresti temere nulla. Forse, vedremo…

Immagine

Che a scuola ti si è visto poco: un anno, quattro messaggi, di cui tre tra ieri e oggi. Occhio che le assenze vanno giustificate(*).




Intanto Chiara.

Brava.
Anche se non fa ridere per niente (nel senso che io apprezzo il genere umoristico, non che "se non fa ridere, non vale". E infatti questo racconto lo dimostra), hai scritto un'avventura da Fanteria dello Spazio giapponese con dentro una favola alla Pirati dei Caraibi versione Manga che esce e conquista la Fanteria dello Spazio, che poi allora torna e dà la caccia ai Pirati, ma per farlo si trasforma in fuorilegge, cioè probabilmente in bucanieri. Se poi i Pirati mangiano la foglia e si fanno pagare dalle istituzioni pe prendere i Fanti ribelli, viene fuori tutta un'altra storia che non c'entra niente, ma potrebbe essere il volume due.


Seriamente:
Scritto bene, anche se (e vabbè, ormai lo sapete no?) io qua e là lo avrei punteggiato diversamente.
Comunque niente typo o refusi di cui mi sia accorto.
Tutto scorre liscio: anche se l'intro sembra lunga, Miko è adorabile, le vogliamo tutti bene e le racconteremmo volentieri una storia, se solo ne avessimo una abbastanza "di paura" per lei.
Avvincente il giusto, si fa leggere e ti lascia col desiderio di scoprire come potrebbe proseguire.


In testa per il premio "Space Manga".

.
.
.
.
.
(*)
(lo devo dire che non è vero?)
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Premessa ineludibile
L'ho già detto ma lo ripeto: faccio il pagliaccio, ovvero una caricatura voluta, ché le cose sono molto più semplici di così: sfuggono, a volte, i segni grafici, o finiscono nei posti sbagliati, per i motivi più vari e innocenti. Io faccio finta che invece siano errori . Che nessuno si offenda, eh?
Che poi, a dirla tutta e per intero: ma chi sono io? Potrei ben avere torto - anzi, chiunque abbia l'impressione che stia dicendo corbellerie, non si trattenga ed esponga le sue ragioni, sia mai che a imparare sia io (che non desidero altro). Occhio, però, che poi controllo.

E comunque le frasi sono tante; e in maggioranza sono, per me, punteggiate benissimo, dandomi una cadenza e un ritmo che seguo senza problemi.





La bio parla chiaro: estimatore di John Carpenter e di Stanislaw Lem.
Dal cui secondo, Solaris, 1968:

Immagine

tre quarti d'ora per girarsi, questo qui.

E infatti c'è il Compagno - che però ogni tanto diventa il compagno (anche quando parla lei: a pag 133 è "Compagno Maggiore" in alto e, dopo nemmeno cinque o sei righe, diventa il "compagno Maggiore" ) -, la strumentazione con pulsanti in carattere cirillico, due personaggi due (che il budget è quello che è) e gli altri li racconta lei e via.


Il film uno se lo aspetta di serie B.
Invece il racconto è buono, con una bella idea raccontata in slow motion, come si usava fare una volta.
C'è del colore, ma ci starebbe pure in bianco e nero. Insomma, è un'opera d'arte, nel suo genere, anche questa. Quasi perfetta.
Quasi.
Non fosse che…

============================================================
— Rinaldi? Rinaldi!
— Presente.
— Rinaldi, a colloquio col preside. Accompagnato dai genitori. Subito.
============================================================

Dunque, come ho già detto sono favorevole alle virgole, anche in eccesso, proprio in quanto elementi essenziali alla metrica della lettura.
Qui, come mi aspettavo dalla bio, la lettura doveva essere lenta. In effetti, le prime due pagine erano da leggere con molta lentezza, forse un po' troppa.

Pag. 132
"Al Maggiore, quell'immagine non piaceva affatto e glielo disse:"

Si capisce che qui l'autore vuole che ci si soffermi sul fatto che il soggetto è un Maggiore, un po' come quella telecamera che, seguendo uno che cammina per i corridoi dell'astronave, giunti al portello dell'incognito, ci si soffermi sopra quei 15 minuti, così che lo spettatore abbia modo di apprezzare a fondo la drammaticità del momento…

Anche nel prosieguo ci si pensa su, ma ci sta.

Poi, a pag. 133 (e dopo "il Maggiore" che diventa "il maggiore"):

"La donna si morse le labbra ma non rispose. Lopez, insistette, con pazienza"

Passi che non si metta la virgola prima del "ma" - si vede che è da leggere in fretta.
Però: "(Lopez con pazienza) insistette", oppure "(insistette) Lopez con pazienza"? Qui si resta in dubbio.

Questa invece (lo dico per far capire che, dove un senso ci sia, non si devono applicare regole rigide, e che non sto applicando regole rigide, anzi) ci sta:
"— (…). Comunque, forse è il caso di fare questa esperienza per poterti rispondere. Quindi, è un paradosso"
Si capisce che "Quindi", poi pausa, e magari anche sguardo intenso. E poi "è un paradosso". Come fosse la scena di un film moscovita del 1968 (uno a caso, Solaris di cui sopra un frame. Due marroni così, oggigiorno, ma ci sta).

Anche dopo va tutto bene, si riesce a seguire col tempo indicato. Fino a pag 134, circa a metà:

"— Tutto procedeva bene, finché, un giorno arrivammo in quel sistema vergine."
Sta parlando, la virgola prima di "finché" ci può stare (forse, io la toglierei, ma magari, se lo faccio, un Tarkovskij muore). Quella dopo no. Se l'idea è di mostrare una titubanza (o una pausa nel dialogo), qui sarebbero da mettere i tre puntini (che a pag. 137, per esempio, ci sono).

Accettabile, ma sarebbe un discorso simile anche prima (pag.134,inizio):
"— Mille anni fa, ero appena alla mia quarta missione nello spazio."
Però, appunto, accettabile, quindi fa nulla.


Invece:
pag. 135:
"La donna tacque per un lungo istante. Lopez capì, perché."

No: dopo "capì", anche a voler dare una lettura da montaggio analogico che considera l'occhio della madre e la bambina nella culla, la virgola non ci sta manco per niente, non ci sono scuse.


pag. 137
"— (…). Cosa, chi, quale essere senziente e perché, aveva potuto costruire (…)"

quale, delle due qui sotto, è corretta?

le mele, le pere e le banane sono nel cestino
le mele, le pere e le banane, sono nel cestino

Io dico la prima. Certo, se dopo "perché" la signora fa una pausa significativa, mentre la telecamera riprende le nuvole di fumo che, salendo a spirale, formano nubi, che son presagi di sventura prossima, tipo tra 15 o 20 anni, laddove l'uomo, ormai mercificato, subisce tutta l'irruenza delle correnti cosmopolite, adombrando, le correnti, qualcosa di cui ormai mi son dimenticato, ma guarda che spettacolo quelle spirali, no? l'importante è che una pausa im mezzo al niente l'abbiamo fatta, via…

sempre a pag. 137, c'è un refuso: manca "di"
"— Si trattava piuttosto (*di*) un groviglio di cristalli(…)"

pag.139: passaggio non credibile
"Avrebbe potuto forse raggiungermi, ma il continuo aumentare della statura le alterava la percezione dello spazio"
Sì? E come fa la nostra narratrice a sapere che era per quello? Potrebbe avere più senso se un gigante avesse problemi a districarsi ove il terreno presentasse ostacoli per lui più fitti, come ad esempio per correre in un boschetto relativamente rado per persone normali, ma troppo fitto, di rami aerei, oltre i 2 o 3 (o 6) metri dal suolo? O, all'opposto, niente alberi, ma terreno che cede sotto i suoi passi? O pieno di asperità che le impediscono di correre, coi piedi nudi feriti e sanguinanti?

pag. 140
"Inserii il pilota automatico e mentre volavo oltre l'ultimo muro concentrico, ebbi il tempo di"
La virgola di chiusura dell'incidentale c'è. Manca quella di apertura, dopo la "e" e prima di "mentre".

pag. 141: manca un "di"
"(...) A volte, quando lo fisso, come adesso, mi sembra quasi (*di*) udire la sua voce…(…)"

Le ultime tre righe non le metto, perché non intendo spoilerare il finale.
Però:
1) si torna *sui* propri passi e non *nei* propri passi, a meno che non si volesse mettere "alloggi" anziché "passi".
2) "gli" e "anche a lui" è bruttissimo, e "gli" si può togliere.

in pole per il premio "Divoratore di Virgole". SE passa il secondo quadrimestre.


(che ho fatto una fatica pazzesca sai? Che non sapevo e mi chiedevo: "Ha ragione lui? Leggo male io?")
Ultima modifica di Il_Babbano il 28/11/2022, 20:49, modificato 2 volte in totale.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Gaetano Police.

Anzitutto: bello, che si legge d'un fiato, avvincente, avventuroso, anche se il finale poi va da un'altra parte (ma ci sta perfettamente).

Ho notato che non c'è bio, quindi non so se sei uno scrittore rodato o un vero esordiente. Nel secondo caso, continua: la stoffa c'è.



E c'è anche qualche (piccolo) problema, o così pare a me, qua e là. Niente di grave, però guarda se ti tornano queste cose:



Pag. 142
Dei pannelli grigi disposti ad arte, celavano l'interno di quel luogo ai curiosi.

C'è la virgola che chiude l'incidentale "disposti ad arte", ma non c'è quella di apertura.
sarebbe (lettura lenta):
Dei pannelli grigi, disposti ad arte, celavano l'interno di quel luogo ai curiosi.
oppure vanno tolte entrambe (lettura veloce):
Dei pannelli grigi disposti ad arte celavano l'interno di quel luogo ai curiosi.

pag. 145:
C'è un "ne" al posto di "né"
"L'assistente non parlava ne sembrava (…)"

C'è un punto al posto di un punto interrogativo:
"Perché guardi verso la scrivania." in realtà è una domanda.

pag. 147
anche se a pag. 146, avrei messo qualche virgola in più, ci sta tutto, perché in fondo sono momenti concitati.
Lo sono pure qui, però c'è un problema:
"il catorcio balbettò, spruzzò fumo da un invertitore di flusso e rumorosamente riuscì a sollevarsi dalla pista di decollo guadagnandosi il cielo violaceo e lo spazio."
Troppo lunga da leggere d'un fiato.

Che ne pensi di :
"il catorcio balbettò, spruzzò fumo da un invertitore di flusso e,(<-) rumorosamente,(<-) riuscì a sollevarsi dalla pista di decollo,(<-) guadagnandosi il cielo violaceo e lo spazio."
Almeno le prime due, intorno a "rumorosamente"?

Oppure, in alternativa, più lineare:
"il catorcio balbettò, spruzzò fumo da un invertitore di flusso e riuscì a sollevarsi rumorosamente dalla pista di decollo,(<-) guadagnandosi il cielo violaceo e lo spazio."
Solo l'ultima virgola, ma "rumorosamente" spostato dopo "sollevarsi".


pag. 152
"Lo hanno realizzato col metallo della bara e al suo interno posto un nanochip mnemonico"
"hanno posto", si intuisce lo stesso, ma il verbo qui ci andrebbe.
Oppure:
"Lo hanno realizzato col metallo della bara, ponendo al suo interno un nanochip mnemonico"
(si può pure togliere la virgola tra "bara" e "ponendo" anche se, così facendo, io soffrirei un po')

pag. 153: regole degli elenchi: l'ultimo elemento va con la "e" senza la virgola. Le altre, anche dopo, vanno bene.
"qualche serpente a due code, pochi arbusti assetati,(<-no) e la polvere di roccia, grigia e appiccicosa."


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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Ciao Babbano. Perdonami se ti chiamo con lo pseudonimo, non mi voglio prendere confidenze in anticipo. Già ho un numero di assenze che mi mette nei guai...:⁠-⁠)Ti segnalo comunque che il perfido Massimo, o chi per lui, ha aggiunto una virgola nel mio racconto. Secondo me non ci sta, forse una distrazione. A te l'arduo compito di trovarla. Poi magari ce ne sono altre in più o in meno. Infine, tornerò tra un paio di anni sulla Terra. Sono in gita con altri 199 ferraresi, nel Tour "Star Streek" ( in dialetto: stare stretti, stàr strìk). Programma: 2016 partenza da Castello Estense, 2017 Marte Stazione Terminus, 2019 Giove Stazione Zeus, 2021 Saturno Stazione Meazza Terzo Anello, 2022 ritorno. Astrobus Estense è lunga 100 metri, alta 3 metri, larga 1. È plastica free. Un saluto.:) Franco
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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Plastic free. Ovviamente la virgola e altro quando sarà il mio turno. Grazie in ogni caso per rendere ancora più divertente il dopo pubblicazione!
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

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@Il Babbano
Grazieeeee. Che bella analisi, molto accurata e oggettiva come non se vedono troppe in giro.
La forma è sempre stata il mio punto debole: per quanti sforzi faccia sto sempre a farci a botte.
Comunque sono contento che almeno l'idea del racconto ti sia piaciuta (temevo un po' il finale).
Ma perché tutti addosso a Solaris? Solaris è un grande romanzo (il film pure ma se può discutere).
Ultimamente noto che tutti si accaniscono col povero Lem!
Non me lo toccate, ho pure comprato Universi (sono 1567 pagine!!!!!!!!!)
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Il_Babbano
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

Messaggio da leggere da Il_Babbano »

Ciao Franco.
Se faccio divertire, sono contento.

Il Babbano, Babbano, Babby o un altro nick segretissimo (che infatti conoscono solo Daniele e i 3/4 del web) sono tutti modi con cui puoi chiamarmi senza dover chiedere perdono, insieme a "ehi tu", "maledetto" e "ti morisse il gatto", simpatici nomignoli con cui mi apostrofa chi mi comosce da più tempo.

Troverò la virgola a tempo debito, se è vero che si trova nel posto sbagliato, ma deve essere sbagliato-sbagliato, non solo "un po' sbagliato", perché devo coprire il Supremo che elimina virgole mentre dialoga con entità superiori (che sono sempre a lui inferiori).

E comunque stasera tocca ancora a qualcun altro, te dopo.
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Re: NASF 18 - selezionati e vincitore

Messaggio da leggere da Il_Babbano »

LUIS ha scritto: 28/11/2022, 19:56 @Il Babbano
Grazieeeee. Che bella analisi, molto accurata e oggettiva come non se vedono troppe in giro.
La forma è sempre stata il mio punto debole: per quanti sforzi faccia sto sempre a farci a botte.
Comunque sono contento che almeno l'idea del racconto ti sia piaciuta (temevo un po' il finale).
Ma perché tutti addosso a Solaris? Solaris è un grande romanzo (il film pure ma se può discutere).
Ultimamente noto che tutti si accaniscono col povero Lem!
Non me lo toccate, ho pure comprato Universi (sono 1567 pagine!!!!!!!!!)

Ciao!

Lieto che ti sia piaciuta la "revisione"
Tu sei bravo, non ci piove.

Dunque, Solaris, il film, quello antico. Il problema è anzitutto quello dei tempi, che oggi sono molto accelerati. Poi dei personaggi, che allora erano carismatici, adesso li guardi e pensi: "Che ci fa questo scaricatore di porto in questa scena? Sarebbe lui lo scienziato intelligentissimo? Perché piange come un bimbo, quella specie di Orco? E perché per bere un bicchiere d'acqua ci mette venti minuti? È paralitico, oltreché deficiente?" e cose così. Anche le attrezzature, avantissimo allora, oggi non puoi fare a meno di domandarti da quale rigattiere le avessero prese.

Tutto questo, ovvio, se non sei un cultore di certe opere.

Insomma, fermo restando che la bellezza è nell'occhio di chi guarda, ci sono film, magari considerati un tempo giusto "commediole leggere", che hanno passato il vaglio del tempo e altri, che allora potevano sembrare pietre miliari, che invece si son sgretolati nel giro di un niente.
Ecco, Solaris è lì, sul crinale. Ma solo perché ci sono persone come te che ancora reggono la fune che impedisce loro di precipitare nel baratro dell'oblio.

Però attenzione: il film, non i libri.

Per esempio, il film Stalker tratto dal libro " PIKNIK NA OBOCHINE (1972)" è inguardabile. Invece almeno la riedizione di quel libro (STALKER 1988 PIKNIK NA OBOCHINE (1972)) l'ho letto con piacere nei primi anni 90. Ora, non ricordo più nulla e ai tempi andavo molto poco per il sottile, non come adesso, che c'è Emanuele che non lo sa ma tra un po' lo scopre, però scommetto che il romanzo è piaciuto a chi l'ha letto, il film molto meno se non si è amanti del genere lento che più lento non si può.
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