Buzzer lasciò cadere la chiave inglese, si sfilò i guanti e li scagliò sul terreno.
— Ma ti sei rimbecillito? Rimettili subito! — Manlio saltò la cassetta degli attrezzi e raccolse le protezioni dell’amico.
— Non rompere, ci vorrà solo un minuto. Non ce la faccio con le mani dentro quei cosi.
— Maledizione, Buzz, vedi che adesso ti vanno a fuoco.
— Ehi! Frigni come un pupo che si è fatto cascare il gelato.
Sentì pizzicare le mani e le girò scrutando la pelle. L’artrite aveva trasformato le dita in bulloni da venti e passa, questo era l’unico problema che lo affliggeva.
— Almeno datti una mossa — gracchiò l’amico attraverso i filtri della maschera.
— Sta’ calmo, cornacchia, abbiamo quasi fatto.
Il primo racconto - Alberto Tivoli
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Re: Il primo racconto - Alberto Tivoli
Ahia! altro che Edward Mani di Forbice!
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Re: Il primo racconto - Alberto Tivoli
Mi sono già simpatici questi personaggi.
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