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Salus per aquam

Marilyn pulì con attenzione il mobiletto dell’ingresso. Loro ci tenevano molto. Raccolse i suoi stracci e lasciò l’appartamento di fretta perché temeva d’incontrare i suoi committenti: gli androidi senzienti erano pessimi clienti.
Giunta in strada sollevò lo sguardo intercettando il passaggio di un dirigibile solare. Una spa per giovani cyborg.
Si morse le labbra. Toccò il cielo con le dita curate. Solo un gioco.
“Sarebbe bello lavorare tra le nuvole” pensò. D’improvviso la gonna bianca s’involò gioiosa nel vento autunnale.

Bello e tremendamente malinconico.
Potrebbe essere la perfetta quarta di copertina di un libro, pensaci.

Grazie x il bellissimo commento.

Bello, hai saputo creare un’immagine piuttosto vivida di un possibile futuro. Grazie a te adesso so anche cosa significa il titolo :)

Io tento di scrivere per immagini, per sequenze quasi cinematografiche, ed essere riuscito a regalarti una "visualizzazione di un possibile futuro" mi rende molto felice.

Faceva un po' Mary Poppins, però, il finale.

(cioè, m'immaginavo prendesse il volo anziché solo pensare alla gonna della Monroe)