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Prova tecnica

Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova. Scusate, è una prova.

Superata?

Sì. Hai letto PM?

Ehm, quante volte ti dobbiamo scusare?

Racconto estremamente ermetico e meta-astratto. Siamo a livelli trascendentali che su Deneb nemmeno si sognano. E' immediata l'autoidentificazione con la figura del protagonista che sfonda la quarta (ma anche la quinta) parete, e il suo fare non facendo, che inizia così come finisce, richiama la spiritualità Zen e la ricerca interiore attraverso la perdita della dualità funzionale arte-artista.

Day, tu sei l'unico che mi capisce così bene e così a fondo, sono dualmente commosso.