Recensione LTL14

Qui potete discutere di tutto quello che riguarda il concorso Le Tre Lune.

Moderatori: dixit, daniele missiroli

alberto tivoli
Card
Card
Messaggi: 95
Iscritto il: 20/04/2015, 9:22
Località: Rieti

Recensione LTL14

Messaggio da leggere da alberto tivoli »

https://www.braviautori.it/book_ltl14.html
Link alla mia recensione di LTL14.
Immagine
Immagine
Avatar utente
Massimo Baglione
Administrator
Administrator
Messaggi: 8228
Iscritto il: 22/09/2006, 9:12
Località: aznediseR
Contatta:

Re: Recensione LTL14

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Bravo Alberto! :-)
Immagine

Immagine <<< io ero nel Club dei Recensori di BraviAutori.it.

Immagine

www.massimobaglione.org
quaesitor
Android
Android
Messaggi: 1512
Iscritto il: 17/01/2012, 0:51
Località: Montecchio Emilia (RE)

Re: Recensione LTL14

Messaggio da leggere da quaesitor »

Grazie mille!
Avatar utente
Marco Signorelli
Android
Android
Messaggi: 1775
Iscritto il: 21/10/2010, 11:03
Contatta:

Re: Recensione LTL14

Messaggio da leggere da Marco Signorelli »

+1 perché non la posti anche nel forum?
alberto tivoli
Card
Card
Messaggi: 95
Iscritto il: 20/04/2015, 9:22
Località: Rieti

Re: Recensione LTL14

Messaggio da leggere da alberto tivoli »

Ltl14 - Arts - Ingegni ultraumani

La fanta-arte, questo è il tema dell’ultima antologia del concorso Le Tre Lune n°14 - Arts in cui si è distinto Andrea Andreoni con il suo racconto dal titolo “Sostituzione”. Alla raccolta si aggiungono anche i racconti “Leonardo” di Gaetano Police, “Qualcosa di importante” di Ida Dainese e il mio “Iper, scappiamo!”.
Visto il basso numero di racconti selezionati, causa ridotta partecipazione degli autori a questa edizione di LTL, ho sfruttato la possibilità di riflettere bene sulle singole storie selezionate (il tempo è sempre tiranno) e per ognuna ho scritto il mio commento, escludendo la mia ovviamente.

Sostituzione, di Andrea Andreoni:
Bellissimo racconto che offre diverse chiavi di lettura, differenti spunti di riflessione. Si parte con una citazione, di un certo artista di merda che dal bordello ha cacciato fuori letteratura post-moderna oggi di culto, che viene coniugata nella caratterizzazione del personaggio principale della storia, l’artista del racconto, che ci appare come un individuo a margine, ignaro e vittima dei giochi sociali per il potere e per il possesso. Poi c’è un dipinto che collega due mondi il cui soggetto evoca la piccolezza del nostro artista nei confronti delle forze in gioco dalla natura transumana, quasi suggerisce un complotto ai danni del protagonista. Inoltre uno scambio di battute tra l’artista dilettante e la sua compagna, assegnatagli da un programma di sviluppo sulla base di un asettico valore di affinità così teorico che inevitabilmente fallisce sul piano reale, ci mostra che sicuramente il fine giustifica i mezzi purché si abbia successo e si riscuota consenso.

Leonardo, di Gaetano Police:
Questo racconto, estremamente simpatico, celebra l’arte e il suo significato: ovvero espressione di emozioni e idee, mezzo di comunicazione tra gli uomini. Ma Gaetano va oltre e ipotizza che la magia dell’arte, così fastidiosamente inutile per le necessità quotidiane, come pensano i protagonisti del racconto, incanti qualsiasi essere vivente che possegga un minimo di curiosità e sensibilità. Infatti la storia introduce un alieno e un coppia di coniugi baresi. Il primo, un concentrato di stranezze biologiche, è un essere che, sebbene non conosca l’arte, è a essa predisposto grazie al suo interesse per l’universo che lo circonda. I secondi formano una coppietta che richiama quella romana di Remo e Augusta Proietti di “Dove vai in vacanza?” (Alberto Sordi e Anna Longhi). I due coniugi, sebbene baccaglino da mezzo secolo, sono felici e si amano. I componenti di questo trio interstellare hanno il problema di non comprendere l’arte ma ci penserà l’alieno che, interessato a esplorare oltre i confini del suo mondo, si dedicherà allo studio dei misteri artistici attraverso gli occhi del signore barese, facendo rimanere tutti e due affascinati. In questo modo l’autore ci mostra che l’arte è universale e l’ispirazione nasce proprio dal nostro vivere quotidiano, sulla Terra o al di fuori di essa.

Qualcosa di importante, di Ida Dainese:
Racconto evocativo fatto di sentimenti e di poesia. Ida ci presenta un’adolescente e il suo tutore robot alle prese con un rapporto conflittuale. Ma la lotta non è tanto quella esplicita, esteriore, che l’autrice utilizza per dar vita ai dialoghi tra i protagonisti, bensì è quella interiore, vissuta dall’evoluto automa che risponde alle stimolazioni provocanti ed estreme della ragazza alla ricerca di una comprensione fraterna. Allora, tra le sinapsi artificiali, Ida immagina di far scoccare scintille che tecnicamente generano ulteriori connessioni nella IA del robot ma non sono solo questo, sono i fulmini dell’empatia. In questo caso l’arte è vista come conseguenza dell’essere “umano”. Il merito di quest’opera è quello di inscenare la trasformazione di una mente da programmata, vincolata in un ben determinato schema di azioni e reazioni, da androide appunto, a libera di strutturare il proprio pensiero sulla base di una matrice di relazione causa-effetto dinamica e non lineare. Insomma, come suggerito dall’efficace narrazione di Ida, assistiamo alla nascita di una mente creativa. E qui inserisco io una citazione da “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” di Philip Kindred Dick: L’empatia esisteva solo nel contesto della comunità umana, mentre qualche grado di intelligenza si poteva trovare in qualsiasi specie e ordine animale.
Immagine
Immagine
Rispondi