Ucronia

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carlo
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Ucronia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'ucronìa (anche detta storia alternativa o allostoria) è una forma di narrativa che tratta di un mondo la cui storia si è differenziata dalla storia comunemente conosciuta, sostituendo a degli eventi storicamente avvenuti degli eventi ipoteticamente possibili.



Definizione
Il termine ucronìa deriva dal greco e significa letteralmente "nessun tempo" (da ou = non e chronos = tempo), per analogia con utopia che significa nessun luogo, e indica la narrazione letteraria, grafica o cinematografica di quel che sarebbe potuto succedere se un preciso avvenimento storico fosse andato diversamente. Il termine è stato coniato dallo scrittore francese Charles Renouvier in un saggio apparso nel 1857.

È ucronìa chiedersi, ad esempio, cosa sarebbe successo in Europa se Napoleone avesse vinto a Waterloo, se i confederati avessero vinto la Guerra di secessione americana, se Hitler avesse vinto la guerra o se Eltsin non avesse cambiato l'Unione Sovietica. Non sono invece considerate ucronìe le storie scritte in un'epoca precedente a quella in cui sono ambientate, come ad esempio il romanzo 1984 di Orwell scritto nel 1948.

Per la sua natura, l'ucronia è in genere assimilata al più vasto genere della fantascienza. Il genere dell'ucronia si può mescolare a quello dell'utopia o della distopia quando va a descrivere società ideali o, al contrario, indesiderabili. Talvolta anche i romanzi del filone steampunk, prevalentemente ambientati nel XIX secolo, possono sconfinare nell'ucronia.

In anni recenti è diventata in America anche materia studio di ricercatori, sociologi e antropologi, dove è oggetto di un corso universitario.

Tra i maggiori scrittori di ucronie ricordiamo Philip Dick (La svastica sul sole), Harry Turtledove (La legione perduta o i cicli di Invasione e Colonizzazione), Robert Harris (Fatherland) e addirittura un improbabile Winston Churchill (Se Hitler avesse vinto la guerra), forse il più celebre scrittore ucronico.

In Italia, dato che il fatto più controverso della storia recente è il fascismo, le opere ucroniche tendono a prendere spunto da esso e a cercare punti di divergenza dalla storia ufficiale: per esempio, cosa sarebbe successo se l'Italia di Mussolini non fosse entrata nella seconda guerra mondiale.



Fumetti ucronici
Numerose opere a fumetti, soprattutto i comic book americani, hanno sfruttato l'idea dell'ucronia e delle terre parallele in generale.

La DC Comics ha creato una linea di fumetti chiamata Elseworlds in cui le storie sono ambientate su terre alternative del multiverso DC con protagonisti i supereroi editi della casa editrice (tra i più famosi ricordiamo Red Son con un Superman che viene allevato dai Sovietici e Kingdom Come dove i classici eroi DC, ormai vecchi e stanchi, devono riunirsi per combattere una nuova generazione di super esseri violenti e crudeli).

La Marvel Comics ha a sua volta sfruttato il concetto di ucronia nei propri fumetti, in particolare con le saghe Age of Apocalipse e nella recente House Of M. La serie mutante Exilies racconta le avventure di alcuni mutanti che viaggiano tra le dimensioni parallele e lo stesso universo Ultimate è di fatto un universo parallelo all'universo Marvel ufficiale (così come lo erano i defunti Marvel 2099 e New Universe). Tra gli esperimenti più bizzarri va ricordato l'Amalgams Comics in cui i personaggi della DC e della Marvel si fondevano insieme creando incroci improbabili come Spider-Boy (Superboy + Spiderman) o Iron Lantern (Iron Man + Green Lantern). Per quanto riguarda il fumetto italiano, l'albo 240 di Dylan Dog (che tra l'altro porta al ritorno tra gli autori della serie Tiziano Sclavi) è intitolato, per l'appunto, proprio Ucronìa. Da segnalarsi anche V for Vendetta, scritto da Alan Moore e David Lloyd, dove l'Inghilterra è vista sotto il governo di un governo nazista.



Bibliografia


Opere rappresentative
Winston Churchill, Se Hitler avesse vinto la guerra
Philip Dick, La svastica sul sole (The Man in the High Castle), 1962
William Gibson, Bruce Sterling, La macchina della realtà (The Different Engine), 1991
Robert Harris, Fatherland
Harry Turtledove, La legione perduta
Ciclo dell'Invasione
Ciclo della Colonizzazione


Narrativa in italiano
AA.VV., Se l'Italia - Manuale di storia alternativa da Romolo a Berlusconi, Vallecchi, 2005 (raccolta)
Mario Farneti, trilogia di Occidente
Massimo Mongai, Il Fascio sulle stelle
Pierfrancesco Prosperi, Garibaldi a Gettysburgh, ed. Nord, 1993
Giampietro Stocco, Nero Italiano e Dea del Caos
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Michele Nigro
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Messaggio da leggere da Michele Nigro »

Cari amici ucronici... anche se ho avuto il piacere di partecipare al concorso Nasf-2 con un racconto distopico (quelli che qualcuno ha definito "racconti facili") e, cosa ancor più piacevole, di essere selezionato grazie a questo per l'omonima raccolta, vorrei condividere con voi una PREMESSA che pubblicai on line tempo fa (precisamente sul blog di "Nugae") e riguardante un (forse il solo) racconto ucronico - per la cronaca intitolato "VITE PARALLELE"- a cui sono molto legato...
Eccovi la premessa di "Vite parallele"...
Saluti e... buona storia (alternativa) a tutti!

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Quella che segue è la premessa non molto comoda, e per tale motivo mai divulgata su carta, del fortunato racconto ucronico “Vite parallele”, pubblicato sul numero 8 (Gen./Mar. 2006) di “Nugae”, e che propongo sul blog per “nutrire” le eventuali riflessioni suscitate dal racconto…
“Vite parallele”

Premessa

“Ucronie: le cellule staminali della Storia”
Il metodo ufficiale di ricerca storica possiede il merito, ed insieme il limite, di catalogare e razionalizzare, in base ad una sequenza cronologica e ad un riscontro nella realtà, tutti quegli eventi che caratterizzano un periodo, fornendo al giudizio dei posteri una necessaria e ordinata visione “dall’alto”. Ed è esattamente attuando tale visione “scientifica” ed equilibrata dei fatti, che i documenti e le testimonianze “sparse” acquisiscono dignità storica ed entrano a far parte dell’eredità umana di una nazione e, nella maggior parte dei casi, dell’intero patrimonio storico mondiale.

A partire dai margini di tale nucleo storico ufficiale, si estende l’ampia zona, non priva di fascino, della cosiddetta fenomenologia dietrologica (un neologismo binomiale al gusto di ossimoro) che, nonostante si affidi ai tipici strumenti di ricerca sperimentati dalla Storia Ufficiale (“fatto” storico (“phainòmenon”) > raccolta dati > dimostrazione), predilige l’indagine su più “maliziose” tematiche soggettivate e, per questo, non accettate definitivamente dagli storici. Un esempio recente - poco originale, a dire il vero! - potrebbe rivelarsi d’aiuto: affermare che la guerra in Iraq sia la conseguenza palese di una politica terroristica internazionale attuata da Al Qaeda è ormai un fatto storico dimostrato. La facilità mediatica del rapporto causa - effetto è fin troppo evidente: i terroristi distruggono le Torri Gemelle di New York e “di conseguenza” diviene necessaria una guerra preventiva per evitare futuri attacchi. L’indagine dietrologica (ufficiosa e tenuta a debita distanza dal Potere), invece, non si ferma dinanzi all’evidenza ed attua una ricerca più approfondita: rispolvera legami insabbiati, rivaluta antiche alleanze, tasta il polso ufficioso dell’attualità ed alcuni dati riesumati da tale ricerca diventano di dominio pubblico ed agevolmente riscontrabili anche dal più cauto ed ossequioso degli storici. Ritornando al nostro esempio: non è un mistero l’interesse petrolifero, certamente non archeologico, degli Stati Uniti (e in particolar modo dello “staff idrocarburico” del Presidente Bush) nei confronti dell’area mesopotamica…Ma una tale affermazione, anche se documentata, non comparirà mai sui futuri libri di storia. D’altronde il fatto che la Storia sia costellata di “omissis” non è per niente un dato originale!

C’è poi una terza zona, molto più ampia o addirittura, per sua natura, “concentricamente infinita” rispetto alle prime due: la zona delle ucronie (dette anche storie alternative o allostorie). Se nei confronti della fenomenologia dietrologica la Storia Ufficiale lascia aperte molte più porte di quanto non ammetta pubblicamente, nei confronti della letteratura fantastorica, invece, taglia o evita di creare – direi giustamente – qualsiasi legame. Concede, però, ai romanzi ucronici il privilegio di esplorare le ipotesi avanzate dagli Autori che si dilettano in questo genere, consapevole del fatto che gli eventi storici non sono nient’altro – si fa per dire – che il frutto di un continuo “sfregamento” tra i cosiddetti fattori predisponenti e le cause scatenanti. Non è compito degli storici indagare negli Universi Paralleli della Storia , anche se è proprio da questo tipo di universi che dovremmo ricevere, credo, il maggior numero di “insegnamenti” grazie ai quali evitare, o addirittura “prevenire”, i drammi della storia…Non mi riferisco al compito dei PreCog descritti nel “Rapporto di minoranza” di Philip K. Dick i quali, “vedendo” tragici accadimenti futuri, legittimano gli interventi della Polizia Preventiva (“PreCrime”) permettendo, così, l’arresto del reo non-confesso in procinto di commettere il delitto. Fantasioso esempio di “prevenzione” che trova la sua massima realizzazione nel mondo reale grazie all’ ormai famosa “teoria della guerra preventiva” di Donald Rumsfeld e Paul Wolfowitz ed egregiamente applicata al caso iracheno.
Mi riferisco, invece, all’assopita Saggezza Umana che dovrebbe interpretare, nel normale fluire del Presente, che diviene Passato nel momento stesso in cui lo si nomina, i “segni” di chi ci sta affianco nel mondo. Segni che dovrebbero richiamare l’attenzione del mondo sul valore della “giustizia economica e sociale” globale, oltre che sui diritti inalienabili del “civilissimo” Occidente alle prese con una profonda crisi esistenziale. E a ricordare tale crisi ci pensano l’ex cardinale Joseph Ratzinger e Marcello Pera, nel loro libretto scritto a quattro mani dal titolo “Senza radici”, in cui si evidenzia, direi a ragione, la graduale perdita di un’identità religiosa (e non solo) europea; denunciano la crisi in atto senza mai spendere nemmeno una parola sulle connivenze politiche della vecchia e cara Europa nei confronti delle ingiuste manovre economiche perpetrate dai pre-Potenti in tutto il pianeta sfruttando la sigla del WTO o di altre organizzazioni pseudo mondialiste.

Il cerchio si chiude (il termine “periodo” deriva dal greco “perìodos” che significa circuito, giro…) e così la Storia coincide con le Ipotesi Espresse (i “fenomeni” di cui sopra): il vissuto è un continuo deviare da un percorso storico che in realtà non esiste se non per merito di chi crede nel Destino. Il percorso va tracciato alla fine del cammino e non durante o all’inizio…Crediamo di scegliere, ma in realtà deviamo continuamente in base a caotiche Leggi… La risultante parziale di tutte le deviazioni è la Vita che vediamo, in noi e fuori di noi, ma non già la “vita che sarà” perché quest’ultima è territorio esclusivo delle Ipotesi non storiche ma futuribili. La Storia è storia di deviazioni.
E la Fantasia è l’unica “macchina del tempo”, attualmente, a nostra disposizione: grazie ad essa torniamo indietro nel tempo e rivivendo i fattori esistenziali dei personaggi storici su cui concentriamo la nostra attenzione, ne condividiamo le sensazioni e partecipiamo alle loro (possibili) deviazioni.

Il racconto “Vite parallele” (che non vuole assolutamente “scimmiottare” il romanzo ucronico di Norman Spinrad “Il signore della svastica”, recentemente riedito da Fanucci Editore) vorrebbe considerare, utilizzando una trama volutamente scarna, una di queste ipotesi (storiche) non espresse, tenendo presente che lo “sfregamento”, a cui accennavamo poco fa, non conosce riposo ed esplora continuamente le infinite combinazioni del “divenire”. Come un calcolatore che lavora instancabilmente per trovare la sequenza numerica adatta a far scattare i relè della Storia.
Solo che, spesso, tale computo riprende in esame Ipotesi scartate in passato (il periodo, il “cerchio”, per definizione, “ritorna” al punto di partenza…), ricollocandole in scenari dalla Forma mutata ma dai Contenuti fin troppo noti: basti pensare ai recenti vagiti neonazisti nel Nord Europa e alle nostalgiche manifestazioni dei neofascisti italiani ripensando alle mancate glorie della Repubblica di Salò. Stoltamente non riconosciamo tali Ipotesi ed è più comodo per noi rifiutare a priori il concetto di “ciclicità” della Storia umana. Ecco perchè il desiderio inconsapevole dell’uomo, anche se suscita fisicamente tanta paura, è la Morte: per non avere la possibilità (o subire la condanna) di ricordare all’infinito il proprio vissuto e fare spazio, così, alle nuove combinazioni e deviazioni attuate da successori immemori… La “condanna” dell’Highlander non consisteva tanto nella fatica del vivere, quanto nella pena insita nel ricordo. Un dolore che è parte integrante del patrimonio umano: vivere è ricordare…
Qualcuno cerca di opporsi a tale desiderio di “morte mnemonica” alimentando la cosiddetta “memoria storica”, mentre altri si abbandonano alla romantica e deresponsabilizzante accettazione del “destino umano”.

Michele Nigro
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Quelli ucronici non sono racconti facili, ma i meno difficili :-)

PS: benvenuto!!
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Benvenuto anche da parte mia. :)
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Ho letto l'ucronia di Adolfo Marciano e mi è sembrata davvero stuzzicante... Riesce ad affrontare un argomento delicato come il Risorgimento e propone contemporaneamente, tramite il suo racconto, un revisionismo storico necessario in modo simpatico. Il dialogo/interrogazione tra prof e studenti, poi, mi ha ricordato un pochino l'atmosfera de "Io speriamo che me la cavo"...
Sul revisionismo c'è una folta comunità di storici determinati con cui in passato mi è capitato di collaborare. Qualcuno li ha subito catalogati come "borbonici anacronistici", ma io credo che una rispolverata della patetica visione risorgimentale propostaci sui libri di scuola (non so voi, ma io a scuola non ci vado da un pezzo! e non so cosa studino oggi i nostri ragazzi...) sia necessaria.
Alcuni docenti m'informano che la musica non è cambiata e che ancora si sprecano sviolinate per Garibaldi e i briganti sono solo dei briganti.
Mi permetto di consigliare alla comunità di Nasf la lettura del libro di Carlo Alianello "La conquista del Sud"... Una vera spina piantata nel culo degli storici di regime!
Ciao a tutti.
Michele Nigro.
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