Interstellar

Film, registi e attori del genere.
Hubo Z
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Interstellar

Messaggio da leggere da Hubo Z »

Interstellar. Vi invito a leggere su wikipedia la trama (se non l'avete visto).
Cosa succede se prepariamo una salsa con dentro qualunque tematica fantascientifica (alieni, Terra sull'orlo della distruzione, buchi neri e i cosiddetti buchi di tarlo, paradossi temporali, calamità naturali, ibernazione, scienziato impazzito, arca cosmica) prendendo qualcosa da numerosi film (partendo da 2001 Odissea nello spazio) e numerosi libri (chiudendo con Incontro con Rama) in un intreccio che non starebbe in piedi neanche con un paio di solide stampelle...
Il tutto con una componente patetica assolutamente spropositata!
E' il sogno di tutti noi, penso, portare la fantascienza a tutto il grande pubblico, ma se per riscuotere successo è necessario scendere a tali compromessi penso che il piano sia fallito.
Diciamolo, è una classica "americanata" per fare cassa, nulla di più.
Questo pero' è solo il mio aspro commento a caldo, vorrei sapere l'opinione di altri veri appassionati di Sci-fi!!!
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Massimo Baglione
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Re: Interstellar

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Ormai il cinema fantascientifico non è nulla più di una Playstation: solo grafica ed effetti speciali e colori ultravivaci. Ma noi siamo Fantascienza, non scemenza :-)
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Re: Interstellar

Messaggio da leggere da quaesitor »

Non credo che Interstellar sia un capolavoro, ma un giudizio così severo mi sembra davvero fuori luogo.
Davvero, non capisco: per una volta che viene fuori un film di fantascienza che parla di tematiche fantascientifiche, e non è semplicemente un action travestito...
quaesitor
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Re: Interstellar

Messaggio da leggere da quaesitor »

SPOILER

1) Che dentro Interstellar sia presente qualunque tematica fantascientifica tanto che sia è semplicemente falso.

2) Che la carica emotiva (in parte, è vero, a buon mercato) sia "spropositata" da cosa lo si dovrebbe dedurre? Se per emozioni si intendono la meraviglia e il senso dell'immenso, che il film pur riesce a trasmettere solo in parte, ben vengano! Se invece si sta parlando dell'amore, allora è spropositata l'affermazione che la sua presenza sia spropositata, tanto più che:
- non è la forza dell'ammooore a salvare la situazione, dato che è il paradosso in quanto tale ad auto-risolversi, l'amore è semplicemente quella circostanza che si utilizza come mezzo. Non mi pare che il centro del discorso del film sia porre l'amore come forza cosmica trascendente, sarebbe molto forzato vederla così. Poteva il tutto essere risolto diversamente? Forse sì, ma per come si era strutturato il film aveva più senso così.
- nel film sono presenti diversi momenti in cui l'amore ingenuamente inteso viene demistificato, guardato da un punto di vista razionalistico (le affermazioni di Mann sull'istinto di sopravvivenza, le stesse frasi di Brand su una quantificabilità dell'amore).
Chiaro poi che anch'io avrei preferito un finale meno roseo, più "dolceamaro", ma qua si sta comunque parlando di Hollywood.

3) Di grosse boiate scientifiche non ce ne sono (a parte la navicella e i suoi razzi magici che le permettono di atterrare e ripartire senza vettori). L'intelligenza del film sta proprio nel nascondere le cose più problematiche dentro l'orizzonte degli eventi del buco nero, il classico "spazzare lo sporco sotto il tappeto" della fantascienza, ed è giusto così.

4) Dove starebbero le inconsistenze dell'intreccio? Si può dire che certe coincidenze siano improbabili, ma bisogna considerare che è proprio il paradosso temporale, incentrato su Cooper e la figlia, che nell'auto-crearsi va a rendere necessarie cose che potrebbero apparire fortunose o accidentali. Qualcuno potrebbe rispondere: poteva andare diversamente, il paradosso poteva salvare tutto fin dall'inizio e non essere costretto ad appoggiarsi a fattori così effimeri. Ma ha senso questa risposta? Davvero si crede che parlando di viaggio all'indietro nel tempo, si possa rispondere che poteva andare diversamente, si poteva scegliere diversamente? No, per la logica stessa del viaggio nel tempo non esiste una differenza fra fattori accidentali (o effimeri) e fattori necessari (o fondamentali): tutto è necessario e fondamentale, e non è che quelli del futuro possano "scegliere" come salvare quelli del passato, possono (anzi devono!) solo far avverare il passato proprio nel modo, apparentemente accidentale o effimero, in cui è accaduto.

5) Alcuni personaggi sono, nelle proprie problematiche scelte, davvero interessanti: non Cooper e non Brand-figlia, che non hanno niente di particolare; ma Brand-padre e Mann sono davvero ben delineati tanto nelle loro contraddizioni e ipocrisie tanto nella loro tragica grandezza, nel peso che hanno dovuto sopportare (entrambi a proprio modo fallendo). Mann non è uno "scienziato pazzo", è un uomo che ha dovuto tenere sulla testa un peso più grande di quello che chiunque potrebbe tenere, e si è trovato a razionalizzare il suo egoistico e perfettamente comprensibile istinto di sopravvivenza per dirsi che stava facendo la cosa più giusta. Uno può dire quello che vuole, ma io nella situazione di Mann avrei fatto esattamente quello che ha fatto lui, magari solo provando a parlamentare un po' di più con Cooper, la cui idea di tornare indietro è un'emerita idiozia.

Il film poteva essere meglio? Sì, ma è sempre così. Io ad esempio avrei preferito un finale più amaro, in cui la soluzione non arriva in tempo per salvare la maggior parte delle persone, oppure dove si prospetta uno scontro fra gli umani "originali" e la colonia. Mi sarebbe anche piaciuto che Mann sopravvivesse e loro si trovassero a fare i conti con il suo angosciante, ma in fondo razionalmente giustificabile, egoismo.
Hubo Z
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Re: Interstellar

Messaggio da leggere da Hubo Z »

Eh, forse hai ragione Quaesitor, sono diventato un fondamentalista fantascientifico!
Volevo spiegare meglio una cosa perchè sono stato frainteso: riuardo alla questione del patetico non mi riferivo all'ambientazione ecc, ma molto più banalmente alla quantità di scene di pianto e commuoventi (la vista dei cari in videomessaggio soprattutto), sono veramente troppe per i miei gusti.
Accetto ben volentieri l'ultimo dialogo fra Kirk e Spock prima della morte di quest'ultimo in Star Trek II - L'Ira di Khan (Ho quasi pianto anch'io :D ), ma in questo caso è UNA scena molto toccante nel film.
In questo caso abbiamo una soap opera coreana travestita.
Ma in fondo è questa la cosa che faccio fatica ad accettare: se mi avessero spacciato Interstellar per un film (uno dei tanti) che conteneva al suo interno richiami fantascientifici potevo stare al gioco.
Ma quando leggo che "Interstellar ha diviso la critica che, in alcuni casi l'ha paragonato a film come 2001: Odissea nello spazio [...]" mi aspetto qualcosa di stupefacente! Non questo.
Apprezzo molto di più un "Avatar" che con le sue montagne volanti aveva veramente componenti lontane dalla realtà... ma che in fin dei conti era molto chiaramente "una bella fiaba" e va apprezzata per questo (e io personalmente l'ho fatto).
Quindi secondo me c'è più che altro un problema di fondo: se partiamo dal presupposto che stiamo guardando un film di fantascienza pura ritengo che si presti a molte critiche. Al contrario se lo prendiamo in considerazione come una "tragedia strappalacrime" penso che possa dire la sua!
Eh, sono proprio un nostalgico dei classici... Scusate! :-[
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Re: Interstellar

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Non ti devi scusare di niente, ma ripeto: esponimele le tue critiche dal punto di vista della coerenza di trama e scientifica, se trovi che ci siano errori così smaccati e imperdonabili (considerato che, a differenza dei libri e anche in questo caso manco di tutti, trovare un film di fantascienza coerente in tutto e per tutto è un'impresa da pazzi).

Che poi a uno piaccia o meno l'idea di fondare buona parte (ma non la totalità!) del pathos del film su relazioni familiari e sulle loro conseguenze emotive è un altro discorso. A me non fa impazzire ma non lo trovo fastidioso; se invece a te non piace per niente non posso certo discutere questo.

Evito di commentare Avatar, che ho odiato con ogni fibra del mio corpo.

2001:Odissea nello Spazio sarà pure un classico, ma se vogliamo fargli le pulci dei problemi glieli troviamo lo stesso: la sua lentezza, la sua "asetticità", la sua inconcludenza, il suo non essere in definitiva un film quanto un'opera d'arte visuale-sonora con riferimenti filosofici, la fumosità di questi stessi riferimenti che perlopiù si riducono a vaghe suggestioni...
Datemi pure dell'eretico, ma il concetto stesso di "classico" a me fa venire l'orticaria, quasi fosse un'eco in ambito artistico del principio di autorità, così come sono infastidito dall'abuso della simbologia.
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Angelo F
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Re: Interstellar

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Ciao!

Personalmente sono d'accordo con Quaesitor.

Magari non è un capolavoro e ha qualche imperfezione, ma è un film che a me è piaciuto molto e che finalmente non propone l'ennesimo seguito/reboot/remake e prova a dare un'impronta umana e realistica in cui gli effetti speciali sono al servizio della storia e non il contrario.
Tutto ciò mi fa perdonare i punti deboli del film.
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zio chester
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Re: Interstellar

Messaggio da leggere da zio chester »

Non l'ho ancora visto e non posso esprimermi sul film, che comunque rimane tale e non mi sembra giusto aspettarsi un documentario girato da un regista venuto dal futuro. Ad esempio, cambiando genere, "Lo squalo" è citabile come fonte scientifica in una tesi di biologia marina? No. E' un capolavoro di film? Sì.
Non penso che la vera natura della fantascienza sia quella di ipotizzare solamente futuri realmente possibili, altrimenti il 99% dei classici della letteratura sci-fi dovrebbero finire nel tritadocumenti!
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carlo
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Re: Interstellar

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io non l'ho visto ci stavo per andare poi diverse persone mi han detto "risparmiatelo" e per ora me lo sono risparmiato...
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Re: Interstellar

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A me è piaciuto molto, sopratutto per come riesce a veicolare il messaggio attraverso i pretesti narrativi, nella fattispecie le tematiche fantascientifiche che davvero approfondisce.
Lo slittamento temporale connesso alla velocità relativa tra due individui, uno su un pianeta e l'altro che viaggia nello spazio, mi sembra un tema sufficientemente originale e scarsamente approfondito, quantomeno dalla filmografia di genere. Non so quanto lo abbia affrontato la letteratura.
Il merito degli autori non è limitarsi a questo, ogni trama fantascientifica si impernia su una o più teorie scientifiche, da cui trae lo spunto per plasmare una nuova civiltà, il difficile è renderlo funzionale alla storia e al messaggio. Nel nostro caso mi sembra venga posta una domanda fondamentale: cosa sei disposto a fare per il bene dell'umanità, che più prosaicamente si traduce nella disponibilità verso il prossimo, anche a discapito del nostro stesso interesse. Se la si vede in quest'ottica è immediatamente giustificato l'atteggiamento remissivo e oscurantista delle persone, che hanno ereditato un pianeta sovra sfruttato dai predecessori, nonché i video strazianti scambiati tra il protagonista e la figlia, che appunto simboleggiano il sacrificio personale per il bene di tutti.
Io ho trovato pleonastica l'esigenza di volare dentro un buco nero, quando è ovvio che sarebbe impossibile, confermato da tutto ciò che la scienza descritta nel film conosce: la gravità è talmente potente da disintegrarti già a grande distanza dal centro. Buco nero tra l'altro è un nome improprio, visto che si tratta in realtà di massa super concentrata, l'esatto opposto di un'apertura, cosa che viene più volte ribadita nella pellicola. Non posso non ammettere che potrei aver detto una castroneria, vista la vacca sacra della scienza che mi smentisce http://www.repubblica.it/scienze/2015/0 ... refresh_ce
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Re: Interstellar

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OvoNuovo ha scritto: Lo slittamento temporale connesso alla velocità relativa tra due individui, uno su un pianeta e l'altro che viaggia nello spazio, mi sembra un tema sufficientemente originale e scarsamente approfondito, quantomeno dalla filmografia di genere. Non so quanto lo abbia affrontato la letteratura.
Il tempo rallenta quando lo spazio circostante è immerso in un campo gravitazionale intenso.
Il pianeta in questione, per provocare un rallentamento temporale del genere, doveva avere una gravità elevatissima, a livelli di stella di neutroni se non superiore e non credo che sia possibile atterrare, farsi una passeggiata e decollare come fosse la Terra.
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Re: Interstellar

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jormungaard ha scritto: Il tempo rallenta quando lo spazio circostante è immerso in un campo gravitazionale intenso.
Il pianeta in questione, per provocare un rallentamento temporale del genere, doveva avere una gravità elevatissima, a livelli di stella di neutroni se non superiore e non credo che sia possibile atterrare, farsi una passeggiata e decollare come fosse la Terra.
Attenzione, parlando di spazio/tempo, come entità indivisibile, lo scorrere relativo del tempo non è solo una questione di posizione, quindi soggetta ad un particolare campo gravitazionale, bensì, come dimostrato dalla relatività, anche dalla velocità, intesa sia come campo che come proprietà di un oggetto. Immagino conosciate tutti il famoso esperimento dei due orologi atomici, perfettamente sincronizzati tra di loro, uno dei quali viene mantenuto in stasi a terra, l'altro accelerato a velocità sufficientemente alta, dopo un certo lasso di tempo si dimostra che per quello in moto il tempo è passato più lentamente. Lo stesso avviene agli astronauti che invecchiano più lentamente, il cui effetto non dipende dalla minore gravità a cui sono sottoposti essendo nello spazio, poiché la differenza, data la distanza dalla terra, sarebbe trascurabile, piuttosto dalla velocità che possiedono orbitando intorno al pianeta, tutt'altro che irrilevante.

Per quanto riguarda il film in questione, se non ricordo male, il campo gravitazionale che influiva sul tempo era quello generato dal vicino buco nero, non dal pianeta sottostante. (ovviamente anche quello generava il suo campo gravitazionale, i cui effetti sullo slittamento temporali erano quasi trascurabili rispetto a quelli generati da un buco nero) Se si porta un oggetto in orbita intorno ad esso, per quanto distante si rimanga, si è comunque sottoposti ad una grande attrazione gravitazionale, da cui ne deriva che anche la velocità orbitale, per mantenere l'equilibrio, dev'essere altrettanto grande. Sommando questi due fattori: curvatura dello spazio tempo generata dal buco nero, alta velocità orbitale, si ottiene l'attraversamento di grandi distanze spaziali (curvate quindi in un certo senso più dense) in poco tempo grazie alla velocità dell'oggetto stesso. Questo fattore spiega lo slittamento temporale rispetto ad una persona sul pianeta terra.

Mi sembra comunque di ricordare che fosse scientificamente poco credibile che atterrassero e camminassero così facilmente sui pianeti visitati.
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