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carlo
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OOPArt
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OOPArt è un termine che deriva dall'acronimo inglese Out of Place Artifacts (reperti o manufatti fuori posto), coniato dal naturalista americano Ivan Sanderson per dare un nome ad una categoria di oggetti che avrebbero una difficile collocazione storica, ossia un anacronismo. Essi sono tutti quei reperti archeologici o paleontologici che, secondo comuni convinzioni riguardo al passato, si suppone non sarebbero potuti esistere nell'epoca a cui afferiscono le datazioni iniziali.

Da questi ritrovamenti è nato il filone dell'archeologia misteriosa o pseudoarcheologia. La maggioranza degli scienziati non li ha mai ritenuti come "fuori dal tempo" [1], relegando le interpretazioni volte a sottolineare presunti anacronismi nell'ambito della pseudoscienza. Molti OOPART hanno infatti ricevuto una interpretazione assolutamente in linea con le attuali conoscenze archeologiche e scientifiche [1]. In tutti quei casi in cui non si è data una risposta, ciò si deve al fatto che non si è ancora capito il tipo di utilizzo che aveva l'oggetto; questo tuttavia, secondo gli scettici, non giustifica le elaborazioni di improbabili teorie [1].

Indice
1 Dispute sugli OOPArt
2 Casi celebri di OOPArt
2.1 OOPArt ancora da verificare
2.2 OOPArt sottoposti ad esami scientifici approfonditi
3 Alcuni famosi ex OOPArt
3.1 Oggetti scambiati per OOPArt oppure falsificati
3.2 Oggetti pienamente spiegati come appartenenti al loro tempo
4 OOPArt e nuove teorie sulla nascita della civiltà sulla Terra
4.1 Teoria dell'alternanza delle civiltà evolute o catastrofista
4.2 Teoria degli interventi alieni
5 Note
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Collegamenti esterni



Dispute sugli OOPArt
Secondo le interpretazioni di alcuni autori vi sono degli OOPArt, specialmente quelli ritrovati in siti geologicamente molto antichi, che metterebbero in crisi le teorie scientifiche e le conoscenze storiche consolidate.

Può capitare che gli oggetti, dopo una analisi iniziale fallace, vengano sottoposti a studi scientifici e ne viene riscontrata la loro appartenenza ad epoche più recenti o a contesti spiegabili: questo quindi li colloca fuori dall'ambito degli OOPArt, o li fa riconoscere come oggetti di moderna falsificazione (come il Martello di London), falsificazioni riscontrabili peraltro anche per reperti convenzionali. Non sono rari i casi in cui l'oggetto, dopo la pubblicazione iniziale, scompare o viene reso inaccessibile per le necessarie verifiche scientifiche, mantenendo quindi la fama di oggetto misterioso, ma senza possibilità di risolvere il "mistero".

In altri casi gli oggetti possono venire in seguito spiegati come appartenenti all'epoca in cui sono stati fabbricati, senza che alcuna conoscenza dei fatti storici possa essere messa in discussione. Così è accaduto per la cosiddetta macchina (o meccanismo) di Anticitera, un sofisticato calcolatore astronomico, generalmente considerato dai media e dall'opinione pubblica un oggetto tecnologicamente troppo avanzato per appartenere all'età ellenistica, ma che in realtà è perfettamente compatibile con le conoscenze tecniche ed astronomiche degli antichi greci post alessandrini, pur rimanendo un reperto unico per complessità e manifattura.

Altre volte invece gli OOPArt vengono identificati con un oggetto del tutto normale. Ad esempio, all'interno del Geode di Coso è stato ritrovato un oggetto metallico, in seguito riconosciuto da tecnici esperti come una candela di un motore a scoppio degli anni venti. Spesso tuttavia la fama "misteriosa" dell'oggetto prevale sulla realtà dei fatti e la leggenda dell'oggetto sopravvive alla effettiva spiegazione.


Casi celebri di OOPArt  
Tra gli esempi più citati di OOPArt vi sono oggetti ancora da studiare scientificamente, o in fase di studio.


OOPArt ancora da verificare  
Il mortaio con pestello rinvenuto nella Table Mountain (California, nella contea di Tuolumne, in uno strato di roccia risalente al Terziario e datato tra i 33 i 55 milioni di anni.[2][3][4]
Gli oggetti microscopici rinvenuti presso le rive del fiume Narada in Russia sulla catena degli Urali, costituiti da elementi che si avvolgono a spirale, alcuni della grandezza di 3 micron, in rame, tungsteno e molibdeno, interpretati come antichi esempi di nanotecnologia.[5][6][7][8] Tale interpretazione è stata messa in dubbio, senza proporre delle serie alternative [9]
I dischi di Bayan Kara Ula, presso la località di Nimu, nella regione cinese del Sichuan, dischi di pietra bucati al centro e interpretati come manufatti extra-terrestri.[10][11][12]
Le lampade di Dendera, oggetti oblunghi nascenti da un fiore di loto e contenenti un serpente, raffigurati in un bassorilievo di un tempio dedicato alla dea Hathor a Dendera, interpretati come grandi lampade collegate con dei cavi ad un generatore elettrico, mentre gli egittologi li ritengono normali raffigurazioni simboliche, inserite nel contesto dell'arte egizia[13].
La Pagoda nera di Konark in India, costruita del XIII secolo la cui colossale pietra sommitale viene ritenuta non collocabile senza macchinari moderni[senza fonte].
Una scatola nera con lamine d'argento e un cristallo, ritrovata in una tomba cinese della fine del VI secolo a.C.[senza fonte] e intepretata come una primitiva radio a galena[senza fonte].
Un manufatto di cristallo di rocca rinvenuto a Heluan in Egitto e risalente all'epoca del faraone Semempses[senza fonte] e interpretato come una lente di cristallo molata[senza fonte].
Un blocco di pietra squadrato rinvenuto a Baalbek in Libano pesante 1.050 tonnellate, di cui si ritiene impossibile la movimentazione senza macchinari moderni[senza fonte]. Non c'è tuttavia alcuna prova che il blocco, rinvenuto in cava, fosse destinato ad essere movimentato nella fase di lavorazione in cui è stato lasciato.
L'obelisco non finito di Assuan in Egitto, abbandonato nella cava, pesante 1.150 tonnellate, anch'esso ritenuto impossibile da muoversi[senza fonte]. Anche in questo caso non esiste prova che l'obelisco debba ritenersi finito e pronto ad essere movimentato nello stadio nel quale è rimasto.
I tubi di Baigong in Cina, tubi metallici rinvenuti in una grotta nella provincia di Qinghai, e nelle vicinanze, interpretati variamente come manufatti artificiali, antiche condutture, o come formazioni naturali[14].
La fibbia di alluminio cinese rinvenuta in Cina, risalente almeno al 265 d.C. e realizzata in alluminio per l'85% della sua composizione[senza fonte].
I tubi metallici rettangolari modellati rinvenuti nel 1968, a Saint-Jean-de-Livet Francia, contenuti in un calcare risalente a 65 milioni di anni fa.[senza fonte]
La Navicella di Toprakkale[1], ritrovata a Tuspa in Turchia e risalente a 3000 anni fa, che si sostiene rappresenti una navicella volante con tanto di ugelli e pilota[senza fonte].
Il teschio della Yakuzia', di un bisonte, regione della Russia. Analogo al caso del teschio dello Zambia. Al centro della fronte è visibile un foro rotondo che potrebbe essere stato causato da una pallottola[senza fonte]. Secondo i paleontologi questa specie sarebbe vissuta tra i 30.000 e i 70.000 anni fa.[senza fonte]
I Jet d'oro Precolombiani. Definiti semplici monili dalla forma di uccello, vengono interpretati come raffigurazioni di diversi modellini di aerei a reazione, risalenti al 1000 d.C.[senza fonte]
Una protesi metallica, in ferro puro, lunga 23 cm presente nella gamba della mummia del sacerdote Usermontu risalente alla XXVI dinastia egizia (656 a.C. -525 a.C.).[15]
Il cubo di Schondorf-Vocklabruck, in lega di ferro, carbonio e nichelio, scoperto in Austria, nel 1885 in un blocco di carbone del Terziario, circa 300 milioni di anni[senza fonte]. Fino al 1910 fu conservato nel Museo di storia naturale di Salisburgo, poi scomparve misteriosamente. [senza fonte]
Il muro di Heavener, in Oklahoma, lungo 130 metri, in calcestruzzo levigato, venne ritrovato nel 1928 da un certo Atlas Almond Mathis, in un filone di carbone datato 285 milioni di anni[senza fonte].
L' impronta fossile di scarpa con tacco, che sarebbe stata ritrovata da un collezionista di fossili, William Meister, nel 1968, nello stato dello Utah, negli Stati Uniti, in una roccia scistosa risalente al Cambriano, circa 500 milioni di anni fa. Si sostiene che l'impronta sembrerebbe aver schiacciato un trilobite, un artropode estinto nel Permiano da 250 a 300 milioni di anni fa.[senza fonte]
Un' altra impronta fossile di scarpa, questa volta proveniente dal Nevada, scoperta dal geologo John T. Reid; esaminata al microscopio presentava elementi interpretati come fili di ricucitura fossilizzati più di 5 milioni di anni fa.[senza fonte]
La catena d'oro di Morrisonville, nell' Illinois, rinvenuta nel 1891 in un pezzo di carbone risalente a 300 milioni di anni fa, da parte della moglie del direttore del giornale, S.W. Culp. [16]
La tazza in ferro di Wilburton rinvenuta nel 1912 in una miniera di Wilburton, nell'Oklahoma, da parte di Frank J.Kenwood in un blocco di carbone[17][18]. Il Dipartimento geologico dell'Oklahoma dichiarò che il carbone era antico di 312 milioni di anni[senza fonte].
Gli strumenti ed armi in pietra, ritrovati in Belgio dal geologo A.Rutot in una serie di strati rocciosi risalenti a 30 milioni di anni fa[senza fonte]. Attualmente i reperti non sono visibili al pubblico[senza fonte].
Lo scheletro umano del Midi, anatomicamente moderno[senza fonte], ritrovato in Francia e citato dall'antropologo francese Gabriel de Mortillet, nel suo libro "Il Preistorico" in una formazione del Miocene, databile 25 milioni di anni e altri scheletri ritrovati in Svizzera a Delémont, in una formazione dell'Eocene (38 milioni di anni)[senza fonte].
Il Fuente Magna un vaso ritrovato in Bolivia nel 1950 con presunte incisioni in cuneiforme Sumero e Proto Sumero[19].
La vite di Treasure City, scoperta nel 1869 negli USA a Treasure City (un paese di cercatori d'oro oramai abbandonato nello stato del Nevada) è uno di quei ritrovamenti classificati come OOPART, ovvero "manufatti trovati fuori posto", dai sostenitori dell'archeologia misteriosa [20]
In uno strato di roccia è stata trovata l'impronta apparente di una vite di 5,08 cm di lunghezza. La vite che si presuppone fosse stata di materiale ferroso si è ormai completamente perduta, ma impressa nella roccia vi si è trovata la forma fotografata dell'oggetto.

I reperti di Hueyatlaco, datati diversamente secondo i dati archeologici e secondo quelli geologici[21].

OOPArt sottoposti ad esami scientifici approfonditi  [modifica]
La batteria di Baghdad, datata tra il 250 a.C. e il 250 d.C., considerata essere stata utilizzata per placcare dei pezzi di metallo, più probabilmente sarebbe un contenitore per rotoli sacri di papiro[22].
il vaso di Dorchester, Massachusetts (USA), ritenuto datato a 320 milioni di anni fa, e più probabilmente uno scherzo ad opera degli operai del cantiere dove è stato rinvenuto[23].
le pietre di Ica, Perù, raffiguranti scene risalenti a 65 milioni di anni fa. Sono state ritrovate circa 15.000 pietre e molte di esse si sono rivelate essere un falso[24].
Il Teschio dello Zambia, o "Teschio di Broken Hill", un cranio umano risalente a 150-300.000 anni fa (le prime datazioni lo ponevano a 38.000 o a 70.000 anni) che presenta sulla tempia sinistra un foro perfetto, privo di linee radiali, come se gli avessero sparato con una pistola od un fucile. Il foro può essere spiegato più prosaicamente come una ferita dovuta al canino di un grosso predatore, o a una foratura artificiale del cranio, pratica rituale usata per scacciare gli spiriti maligni [2].

Alcuni famosi ex OOPArt  
Breve lista di oggetti che hanno cessato di essere considerati "fuori posto" (o fuori del tempo) perché pienamente spiegati.


Oggetti scambiati per OOPArt oppure falsificati  [modifica]
All'interno del geode di Coso, inizialmente datato come antico di 500 mila anni, è stato trovato un oggetto metallico. Nonostante il nome, non si tratta di un vero geode ma di un grumo di creta in cui si è trovato anche un pezzo di chiodo. La presenza dell'oggetto è stata strumentalizzata da gruppi creazionisti americani (come "Creation Outreach" e "Institute for Creation Research"), che hanno aggiunto ai pochi dati divulgati dagli scopritori numerose informazioni fasulle, aumentando il mistero intorno all'oggetto. Nel 1999 l'oggetto è stato identificato in base alle prove portate da un gruppo di collezionisti: è senz'ombra di dubbio una candela per autocarro di marca Champion, di uso comune negli anni '20. Nonostante questo alcuni studiosi tuttora affermano che alcuni particolari del "geode" tenderebbero ad escludere simile spiegazione.[25]
I teschi di cristallo, attribuiti a civiltà precolombiane, sono in realtà falsi fabbricati a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
Le sfere metalliche di Klerksdorp, Sudafrica, che alcuni pensano essere vecchie di 2,8 miliardi di anni. Questi strani oggetti con alcune linee incise sono stati identificati dal professor Bisschoff, della Cattedra di Geologia dell'Università di Potchefstroom (Johannesburg) in noduli di limonite, anche se la loro composizione è contestata da chi afferma che la durezza delle sfere è superiore al 4-5° grado della scala Mohs tipico della limonite. Non è ancora chiaro se le linee siano dovute a una lavorazione successiva da parte degli scopritori (a fini di ornamento o deliberatamente per rendere interessante l'oggetto) o a una insolita stratificazione interna del nodulo. L'età comunque è molto inferiore ai 2,8 miliardi di anni citati: le forze generate dagli eventi geologici avrebbero altrimenti deformato sensibilmente la sagoma sferica. Si noti che su questo tipo di materiale non è possibile la datazione al carbonio.
Il Martello di London, Texas (USA), secondo certuni databile 115 milioni di anni (o secondo altri 400 milioni di anni fa) come le rocce della zona in cui è stato rinvenuto, è ritenuto un falso. Non sono presenti gli aloni di diffusione delle particelle metalliche che avrebbero dovuto prodursi nella roccia in milioni di anni, né si è verificata la pietrificazione del manico di legno del martello. Inoltre, dal momento che si tratta di una roccia metamorfica, sottoposta ad enormi pressioni e temperature, sia il manico che la testa del martello dovrebbero essere fortemente deformati.
Il presunto dito umano fossile, risalente a 100 milioni di anni fa e ritrovato nella Walnut cretaceus formation del Comanche Peak situato in una riserva del New Mexico, è di dubbia origine anche per gruppi creazionisti ed è ritenuto, a seconda delle opinioni, un carapace fossile o semplicemente una pietra con una forma interessante.[26]
Il Papiro Tulli, un falso documento egizio che descrive degli UFO.
Il Manoscritto Voynich, un presunto erbario magico medievale scritto in lingua misteriosa, oggi identificato come falso rinascimentale.
la cosiddetta mappa del Creatore (nota anche come pietra di Daška), ritrovata nella Baškiria, Russia. Erroneamente datata ad almeno 20 milioni di anni fa e raffigurante il territorio di 120 milioni di anni fa. In un'intervista rilasciata alla trasmissione Stargate - Linea di confine, Čuvyrov, autore della scoperta, aveva affermato che la mappa rappresenta enormi canalizzazioni di cui si è cominciato a ricercare l'esistenza attraverso opportune prospezioni geologiche. Successive indagini hanno mostrato l'assoluta inconsistenza di tali ipotesi.
Le statuette di Acambaro, cittadina nei pressi di Guanajuato nel New Mexico, furono scoperte nel 1945 e raffigurerebbero dei dinosauri tra cui un brontosauro un anchilosauro e un iguanodonte e datate da analisi scientifiche a circa 2.500 anni fa. Sono considerate dagli antievoluzionisti una prova della contemporanea esistenza di esseri umani e dinosauri,[27] mentre gli archeologi le considerano bufale.[28]

Oggetti pienamente spiegati come appartenenti al loro tempo  [modifica]
La macchina di Anticitera, un meccanismo per il calcolo astronomico recuperato in un relitto al largo della Grecia e risalente all'87 a.C., ma che una recente ricerca pubblicata su Nature fa risalire ancora più indietro, al 100-150 a.C.[senza fonte] Questo confermerebbe che l'antica Grecia aveva una conoscenza tecnologica maggiore di quanto finora creduto, ma non in contrasto con le conoscenze generali su tale civiltà (vedasi la Macchina di Erone).
L'elicottero e il carro armato incisi su di un bassorilievo nel tempio di Abydos, rivelatisi un'immagine "creata" casualmente dalla sovrapposizione di due strati di simboli[senza fonte].
La mappa di Piri Reis (1513), che secondo alcuni rappresenterebbe l'Antartide quando ancora non era conosciuta, è ormai largamente accettato che raffiguri l'America del Sud, già conosciuta a quei tempi, con un andamento Nord-Sud da sinistra a destra invece che dall'alto in basso come di consueto, per motivi di interessi geopolitici nello sfruttamento delle colonie[senza fonte].
La Colonna di Ferro in India, risalente almeno al 423, una colonna in ferro alta 7 metri dal peso di 6 tonnellate che non è arrugginita nonostante 1600 anni di esposizione al clima monsonico, a causa di una "pellicola protettiva" formatasi come conseguenza dell'uso di materiali con impurità nel processo di fusione.
Il modello di Aliante di Saqqara ritrovato in Egitto nella tomba di Pa-di-lmen, risalente al 200. È un oggetto molto leggero, presenta ali dritte, che sembrano disegnate aerodinamicamente. Ricostruzioni in scala reale hanno dimostrato che non sarebbe mai stato in grado di volare e nemmeno di planare.[29] Si tratterebbe probabilmente di un giocattolo o di una decorazione riproducenti un uccello stilizzato, una figura classica dell'iconografia egizia.
La città sommersa di Bimini. Negli anni 1960 dei sommozzatori scoprirono al largo dell'isola di Bimini una zona apparentemente pavimentata, con colonne parzialmente abbattute, e si convinsero di aver scoperto Atlantide o un'altra città perduta. In realtà la pavimentazione non era altro che una formazione rocciosa di origine vulcanica simile a quella della Giant's Causeway irlandese, e i "pilastri" erano comuni bidoni riempiti di cemento indurito, usati come pesi nel vicino porto e in seguito scaricati in mare.
I finti artefatti vichinghi in Nord America: sull'onda di uno studio sulla storia scandinava pubblicato nel 1837 dallo storico Carl Rafn, in cui si affermava che i Vichinghi avessero colonizzato il nordamerica, iniziò una vera e propria "caccia al reperto" in tutto il continente. Vennero rinvenute numerose presunte iscrizioni e reliquie antiche. Molte di queste risultarono dei falsi, mentre le restanti non erano altro che oggetti nativi americani scambiati per vichinghi. Addirittura, tumuli nativi americani furono scambiati per tombe monumentali, nativi americani sepolti con i loro averi divennero "vichinghi in armatura"; a costruzioni note di epoca coloniale vennero attribuite improbabili origini nordiche. Nessuno degli oggetti descritti nella lunga lista fatta realizzare dallo studioso risultò vero. Solo un secolo dopo, in uno scavo a L'Anse aux Meadows, Terranova, verrà trovato un vero insediamento vichingo; una vera moneta riconducibile a popolazioni nordiche, oggetto di commercio con i nativi americani, sarà trovata nel Maine.
Le impronte del fiume Paluxy, Texas: da alcuni interpretate come impronte umane contemporanee a quelle dei dinosauri, sono oggi accettate come impronte di dinosauri di vario tipo.[30]
L'omero di Kanapoi in Kenya, ritrovato nel 1965 dagli antropologi Bryan Patterson e William W.Howells, datato a 5 milioni di anni fa. Gli scopritori sostennero che apparteneva ad un uomo di tipo moderno, mentre analisi più approfondite hanno escluso questa ipotesi e attribuiscono l'omero ad un ominide precedente.[31]
Quattro scheletri fossili di Castenedolo, Brescia, anatomicamente umani, in un formazione del Pliocene Medio risalente a quattro milioni di anni fa, sono stati rinvenuto attorno al 1920 dal geologo Giuseppe Regazzoni. Gli scheletri sono poi stati datati col radiocarbonio ad un'epoca più recente.[32]

OOPArt e nuove teorie sulla nascita della civiltà sulla Terra  
In base a quelli che da alcuni sono stati documentati come ritrovamenti OOPart, sono stati sviluppati alcuni modelli teorici alternativi alla ricostruzione universalmente accettata di alcuni fatti preistorici.


Teoria dell'alternanza delle civiltà evolute o catastrofista  
La "Teoria dell'alternanza delle Civiltà Evolute", o "Teoria catastrofista", ipotizza che sulla Terra possono essersi sviluppate in forme e caratteristiche diverse o analoghe alla nostra, molte civiltà "tecnologicamente e/o spiritualmente evolute". I sostenitori di questa teoria pensano che le grandi estinzioni di massa documentate nella storia terrestre, in ognuna delle quali si è estinta tra l'83 ed il 95% delle specie viventi, possano aver distrutto civiltà già evolute.


Teoria degli interventi alieni  
La "teoria degli interventi alieni" ipotizza che la Terra sia stata visitata e/o colonizzata da una o più razze extraterrestri, in questo caso estremamente simili a noi, con tracce individuate in diversi siti geologicamente antichissimi. Secondo diverse interpretazioni di questa teoria, eventuali alieni sbarcati sul nostro pianeta, pur senza lasciare tracce avrebbero potuto comunque influenzare indirettamente gli esseri umani preistorici, similmente a quanto accadde in tempi moderni col fenomeno del culto del cargo.
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