Chi sono io?

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Massimo Vaj
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Iscritto il: 15/06/2013, 7:51

Chi sono io?

Messaggio da leggere da Massimo Vaj »

Chiuso nel laboratorio sotterraneo del Centro Sperimentazioni Genetiche un essere, dal sistema nervoso ancora incompleto strisciava, agitando il liquido amniotico trattenuto da pareti plastiche, che erano in grado di assorbire la frenesia delle radiazioni che il suo organismo emanava. Solo le cellule neoplastiche erano in grado di reggere il confronto con la vita che la loro crescita in vitro imponeva, perché quel crescere superava la legge armonica che contiene la necessità che ogni aggregato cellulare ha di essere sostenuto da altri aggregati, aventi lo stesso fine: quello del dover sopravvivere a tutti i costi, anche a quello di dover ringraziare qualcuno.
L'essere non doveva sopravvivere piegandosi alle necessità date dal dover convivere con altri, ed era in grado di rigenerarsi da sé, crescendo come fanno i tumori maligni che divorano l'ambiente a loro ostile.
Sapeva di essere osservato nel suo crescere, come lo sanno tutti gli esseri che credono in un Dio e lui, come loro, quel Dio odiava con tutte le sue forze.
Lo stesso dio incapace di prevedere il terremoto che liberò l'essere che aveva creato, nella speranza di riuscire a cogliere il mistero che lo faceva vivere nella solitudine affamata di sé.

Sotto lo spesso strato di fango di un canale di scolo l'essere non sospettava di un Cielo al quale chiedere chi sono, da dove vengo e dove vado, perché gli importava solo crescere. È crescendo che si consumano i dubbi, perché sono loro il nutrimento del conoscere. Sarebbe cresciuto tanto da poter divorare il pianeta, e solo il non doversi porre questioni esterne al suo pulsare gli avrebbe impedito di farlo.
Lui non era ipocrita come il dio che lo aveva creato…
Giuseppe Novellino
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Iscritto il: 10/08/2014, 11:14

Re: Chi sono io?

Messaggio da leggere da Giuseppe Novellino »

L'idea non è nuova, ma appare sempre gradita a un lettore amante del mistero e dell'insondabile. Qui, appunto, il mostro divoratore del pianeta si interroga sulla propria identità, fornendo uno spessore filosofico alla catastrofica minaccia.
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