Esercizio numero due

Sezione nella quale si svolgono gli esercizi previsti da questa iniziativa.
Gaetano Intile
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Gaetano Intile »

Nel tuo corto la sequenza dialogica è preponderante e lasci che sia il dialogo a introdurre il conflitto tra Alex e il protagonista. Le sequenze iniziali e finali sono sequenze narrative, le hai individuate correttamente. La sequenza finale è anche un buon epilogo.
Mi pare anche un buon racconto, che potresti sviluppare approfondendo il conflitto tra i due protagonisti.
Giovanni p
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Giovanni p »

Grazie mille, Namio

lo farò!
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Il_Babbano
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Il_Babbano »

La scuola

Chino sui fogli, matita rossa e blu in mano, analizzava le sequenze narrative e dialogiche.
Doveva promuovere tutti: il Reset alle sue spalle, l'androide dedicato alla soluzione finale dei conflitti umani, lo teneva d'occhio.
— Direi che sei stato bravo, P., è hai indovinato la sequenza narrativ-
— Professore, ma che dice? "È hai"? È sbagliato!
Un colpo risuonò nella stanza. Il prof. guardò mesto il corpo di P., che non era riuscito a salvare: il Reset non capiva la differenza tra "conflitto" e "segnalazione di una svista".
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Il_Babbano
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Il_Babbano »

Gaetano Intile ha scritto: 15/03/2023, 19:20 L'epilogo è un'antra sequenza narrativa molto breve in cui spunto infine il capotreno.
Direi che sei stato bravo è hai indovinato la sequenza narrativa
Correggiamo?
Gaetano Intile
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Gaetano Intile »

Giovanni p ha scritto: 17/03/2023, 18:27 Grazie mille, Namio

lo farò!
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Xarabass »

Ciao,
visto che posso, ti sfrutto per imparare qualcosa.
Xarabass

Scusa è di 1500 battute, non ho controllato prima di postare.
Notte

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Il ragazzo sanguinate venne portato a forza dentro la stanza dell’inquisitore: un uomo alto, imponente, con il volto distrutto dalle mille battaglie. Senza neppure guardarlo negli occhi urlò: ─ Perché hai ucciso il bambino?
Quel corpo tumefatto privo di voce diede la risposta anche se sapeva che era del tutto inutile: ─ L'ho ucciso perché un giorno sarà responsabile della morte di milioni di persone.
L’uomo si versò da bere, attese pochi attimi e lo aggredì nuovamente: ─ Mi stai prendendo in giro? ─ In tono ironico lo incalzò ─ E chi ti ha parlato di questo futuro sterminio? Il dio Giove? Oppure leggi nel futuro?
In preda al pianto e ormai convinto della propria morte, il ragazzo cercò di dire la verità: ─ È difficile da spiegare, ho ricevuto l'ordine di ucciderlo da uno spettro, o da una visione se preferisci, ma non era sicuramente un dio.
La decisione sulla sorte del convenuto non era mai stata in discussione e l’inquisitore, stufo della perdita di tempo gli disse: ─ Come vuoi! Scriverò un rapporto in cui ti citerò come eroe; dirò che hai ucciso il bambino di nome Gesù di Nazateth perchè nel futuro sarà responsabile della morte di innumerevoli persone. Contento?
Poi diede l’ordine alle guardie: ─ Portatelo fuori e impalatelo lungo la strada.
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Gaetano Intile »

Ciao, Xarabass.
Non so se hai potuto leggere i contenuti della prima parte.
L'esercizio in questione, su cui hai postato il testo, tratta delle sequenze. Se hai letto dovresti aver chiara la distinzione.
Nel caso del tuo racconto la sequenza narrativa introduttiva è brevissima. E cioè: "Il ragazzo sanguinate venne portato a forza dentro la stanza dell’inquisitore: un uomo alto, imponente, con il volto distrutto dalle mille battaglie." Il seguito, sino all'inizio del discorso diretto, tecnicamente è detta cornice e fa parte della sequenza dialogica, non è una sequenza a sé.
In definitiva, a mio avviso, hai scritto un'unica sequenza dialogica preceduta da una breve sequenza narrativa.
Prova a sviluppare questo racconto introducendo altre sequenze e limitando quelle dialogiche. Ossia, inizia con una narrativa/introduttiva, passa a una descrittiva, una dialogica e una narrativa a epilogo. Mi raccomando, non confondere le cornici del discorso diretto con le sequenze narrative. La funzione delle cornici la esamineremo nel dettaglio nell'ultima parte, ancora non siamo arrivati tanto in avanti. Sappi però che il tuo modo di confezionare le cornici è quello esatto, cioà aggiungere qualcosa alla descrizione o alla narrazione. Tipo, appunto, si versò da bere. Ritrarre il personaggio mentre fa qualcosa nell'atto di parlare, prima o dopo. Le cornici o precedono e seguono il dialogo, di regola lo seguono.
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Xarabass »

Grazie.

Ora studio
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Xarabass »

Il pastore, seduto sotto l’ulivo, ebbe una strana conversazione con un uomo privo di carne e ossa; di sicuro non un dio o un’allucinazione, forse un messaggero venuto dal futuro.
Le parole che ascoltò lo convinsero a uccidere un ragazzino di nome Gesù.
Un giorno, lo vide per strada, gli si avvicinò e lo pugnalò senza nessuna pietà.
Le persone che videro quel gesto, si precipitarono verso di lui, lo circondarono e lo picchiarono impietosamente. Solo l’intervento delle guardie lo salvò dal linciaggio, ma non lo salvò dall’inquisitore: un uomo alto, imponente con il volto distrutto dalle mille battaglie, più preoccupato per la rabbia della piazza che per l’atto in sé.
L’assassino terrorizzato non attese l’inizio dell’interrogatorio, versò un fiume di parole sull’emissario e sul suo gesto eroico per aver salvato la vita a milioni di uomini nel futuro.
Il romano passeggiava nella stanza non curandosi del prigioniero; i tumulti all’esterno erano il vero problema.
Prese l’unica decisione possibile: eliminarlo, subito.
Fissò quel corpo tumefatto seduto sulla sedia e disse: ─ Ti ringrazio per aver salvato il mio futuro, quello dei miei figli e quello dei loro figli.
Detto ciò ordinò di portarlo fuori, impalarlo e lasciarlo in pasto al branco violento.

Le distruzioni e le numerose guerre hanno indotto il Consiglio a riammettere nella storia umana la religione cristiana; è in programma un nuovo viaggio nel tempo.
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Re: Esercizio numero due

Messaggio da Xarabass »

corretto?

narrativa introduttiva:

Il pastore, seduto sotto l’ulivo, ebbe una strana conversazione con un uomo privo di carne e ossa; di sicuro non un dio o un’allucinazione, forse un messaggero venuto dal futuro.
Le parole che ascoltò lo convinsero a uccidere un ragazzino di nome Gesù.

descrittiva:

Un giorno, lo vide per strada, gli si avvicinò e lo pugnalò senza nessuna pietà.
Le persone che videro quel gesto, si precipitarono verso di lui, lo circondarono e lo picchiarono impietosamente. Solo l’intervento delle guardie lo salvò dal linciaggio, ma non lo salvò dall’inquisitore: un uomo alto, imponente con il volto distrutto dalle mille battaglie, più preoccupato per la rabbia della piazza che per l’atto in sé.
L’assassino terrorizzato non attese l’inizio dell’interrogatorio, versò un fiume di parole sull’emissario e sul suo gesto eroico per aver salvato la vita a milioni di uomini nel futuro.
Il romano passeggiava nella stanza non curandosi del prigioniero; i tumulti all’esterno erano il vero problema.
Prese l’unica decisione possibile: eliminarlo, subito.

dialogica ridotta al minimo:

Fissò quel corpo tumefatto seduto sulla sedia e disse: ─ Ti ringrazio per aver salvato il mio futuro, quello dei miei figli e quello dei loro figli.

epilogo narrativo:

Detto ciò ordinò di portarlo fuori, impalarlo e lasciarlo in pasto al branco violento.

Le distruzioni e le numerose guerre hanno indotto il Consiglio a riammettere nella storia umana la religione cristiana; è in programma un nuovo viaggio nel tempo.
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