Cuori di fiele - bando di concorso per la realizzazione di un'antologia di opere ispirate all’ineluttabile tormento

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Cuori di fiele - bando di concorso per la realizzazione di un'antologia di opere ispirate all’ineluttabile tormento

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Cuori di fiele - concorso per la realizzazione di un'antologia di opere ispirate all’ineluttabile tormento.

Per aver donato il fuoco agli uomini, Zeus fece incatenare Prometeo nudo sulla vetta di una rupe. Ogni giorno un'aquila sarebbe scesa dal cielo per squarciargli il petto e dilaniare il fegato, che gli ricresceva durante la notte...
Il supplizio di Prometeo è quanto di più orribile si possa concepire. Lo immaginiamo tra urla di dolore mentre un becco adunco gli lacera l’organo che, nella cultura antica, era la dimora della vita. Ed è proprio in questa parte del corpo dove si nascondono i tarli della nostra esistenza, forze sotterranee difficilmente controllabili che rappresentano le note di una sinfonia sempre presente, ancor più marcata nel sonno agitato: una tortura non dissimile da quella dello sfortunato Titano. Sono quelle sensazioni che non ci spieghiamo, desideri che vorremmo scacciare ma non possiamo. Essi, inspiegabilmente, ci trascinano in una dipendenza non fisica ma psicologica, rendendoci prede di voglie ancestrali, manie e superstizioni, di amori malati in cui uno strisciante masochismo genera dei perfetti succubi, partner che inconsciamente desiderano occupare una posizione di sudditanza. Quanti individui vivono dominati dalla gelosia morbosa (in realtà riflesso di ben altri reconditi desideri) o da invidia e pura cattiveria giungendo perfino, nel loro delirio egocentrico, all’autodistruzione? Senza dimenticare ambizione a tutti i costi, ricchezza, dipendenza dal gioco d’azzardo, cieca adesione a ideologie e fazioni. Sterminato è poi l’orizzonte delle alcove dove il detto “vizi privati e pubbliche virtù” sembra danzare al suono di una melodia infernale.
Nulla vieta di spingerci ancora più in là inglobando, in questa nostra visione, alcuni “supplizi” particolarmente attuali come, per esempio, quelli di chi è costretto a patire ogni giorno sacrifici inenarrabili per mantenere un misero stipendio. Odissee non cercate, non volute, che segnano nel corpo e nell’anima fino a innescare pulsioni imprevedibili per sfociare, in definitiva, nel medesimo finale: la frustrazione, subita o autoinflitta, dominerà incontrastata.
Non sarà il giudizio morale a guidarci in questa antologia dell'inquietudine, bensì la coscienza della comune condizione che unisce tutti in una invisibile prigionia. Quindi prendiamoci per mano e, le gambe di uno incatenate a quelle dell’altro, avanziamo all’unisono come una sterminata compagine lungo i prati della frustrazione, infinite distese calpestate in ogni epoca dalla nostra Umanità perennemente tormentata. Trasciniamoci fin dove non vi saranno placidi torrenti ad attenderci, bensì verdi fiumi di fiele, distillato amaro di rabbia repressa che ciascun lettore vorrà veder scorrere in ogni nostra pagina.

A cura di Roberto Virdo'.

Max 15.000 battute.

Scarica il bando completo con le liberatorie: Immagine Immagine Immagine
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