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Gli stipendi d'oro della Rai pagati col canone in bolletta

Inviato: 12/08/2016, 17:02
da Mario Pulimanti
Gli stipendi d'oro della Rai pagati col canone in bolletta
E’ stato di forte sdegno da parte dei cittadini il primo effetto della pubblicazione online delle retribuzioni di cento dirigenti e giornalisti Rai che percepiscono compensi oltre i 200omila euro l’anno. Alla faccia della spending review! Per esempio 650mila vanno a Campo Dall’Orto, 392mila a Marano (numero uno della Pubblicità), 360.000 a Leone (da oltre vent’anni alla Rai) e 244mila a Piero Marrazzo ex presidente della regione Lazio. Certo, in questi casi si tratta di dirigenti che occupano le posizioni di più alta responsabilità e la cui permanenza in quegli incarichi dovrebbe essere anche legata al raggiungimento di obiettivi e risultati. Ma ciò che è invece davvero scandaloso è il fatto che nella Rai ci sono anche molte persone che godono di alti stipendi, in molti casi senza avere neppure un incarico o ricoprendo funzioni che certamente non giustificano quegli emolumenti. Il vero buco nero è questo: da un lato la Rai vuole essere considerata come un’azienda che sta sul mercato e si confronta con la concorrenza, ma dall’altro si comporta come il peggiore dei carrozzoni pubblici in cui chi perde l’incarico resta comunque in azienda e mantiene il suo lauto stipendio. Ovviamente a spese dei cittadini. Forse prima che il tetto agli stipendi, andrebbe messo il tetto al numero di dirigenti e direttori. In realtà, un buon metodo per meglio capire un modello sociale ed economico, come il sistema televisivo, è fare i confronti con quelli degli altri paesi europei. In Spagna, ad esempio, la situazione è decisamente migliore. Qui, infatti, la Televisión Española (TVE) -l'azienda pubblica televisiva operante in Spagna- è sostenuta economicamente dalle sovvenzioni governative e da altre fonti come la vendita di programmi all'estero, poiché in Spagna ormai da decenni è stato abolito il canone televisivo a causa dell'alta evasione. La TVE complessivamente fa parte della Fondazione RTVE, l'ente pubblico spagnolo per le trasmissioni radio-televisive, riorganizzato dopo le due riforme tv volute dal governo Zapatero. Dal 1º gennaio 2010 TVE non trasmette più pubblicità, ad eccezioni di quelli degli eventi sportivi e i cosiddetti "patrocini culturali". Quindi per equipararsi all’Europa la RAI dovrebbe ridurre la pubblicità e abolire la lottizzazione, ovvero il controllo diretto della Rai da parte del mondo politico. Inoltre andrebbe eliminato il canone TV, che è una tassa ingiusta perché va contro il principio della libertà di scelta e introduce un principio di concorrenza sleale.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)