Il mare di Ostia e l’uomo di neve

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Mario Pulimanti
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Il mare di Ostia e l’uomo di neve

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Il mare di Ostia e l’uomo di neve


Ostia entra nella classifica fra le spiagge migliori del Lazio.
Mare pulito, stando alle analisi dal Porto sino alla tenuta presidenziale di Castelporziano, dove il divieto scatta per tutela e non per inquinamento.
Rispetto ai dati dell’estate passata, migliora persino la qualità dell’acqua davanti alla spiaggia libera dei “Cancelli”: i divieto di balneazione si riduce da mille a 250 metri a ridosso del Canale Pantanello (o di Palocco).
Quindi il mare ad Ostia è pulito.
Certo non é limpido come il mare in Puglia, Calabria e in Sardegna ma senz’altro è più pulito del mare della riviera romagnola, grazie ai modernissimi depuratori in funzione da anni.
E non vanno ascoltati i denigratori che ti diranno sempre che Ostia fa schifo: a questi volatili del malaugurio basta fare cucù.
Lo confesso: quando sento dire che il mare di Ostia, il mio mare, non è pulito perdo la pazienza.
Mi da la stessa sensazione di fastidio che può provocarmi sentire qualcuno che rutti rumorosamente.
E, siccome i morsi della ferita provocatomi da questi discorsi anti-lidensi continuano a farsi sentire di brutto, trafiggendomi il fianco come l’aquila di Zeus quando rodeva il fegato di Prometeo, non resisto a commentare: “Come si può vivere altrove, dopo aver visto Ostia, la località più splendida del mondo?”
Diciamolo francamente, in confronto ad Ostia, il resto del mondo è un borgo di capre.
A questo punto, cari lettori, mi sembra già di sentirvi chiedere sconcertati: “Mario, ma cosa stai dicendo? Del resto non sei una persona a cui fare affidamento nei momenti di bisogno. Tu, vile marione, sminuisci i problemi altrui! Sei solo un uomo di neve….”
Tranquilli: certamente non sono un serioso filosofo stoico, di quelli che predicano come ci si deve prendere cura della cosa pubblica, partecipare agli eventi politici e prodigarsi per il bene della comunità.
Niente affatto!
Aderisco, invece, alla dottrina del saggio Epicuro, la cui principale raccomandazione è la ricerca della felicità, che si trova ovunque, nell’equilibrio interiore, nel distacco delle passioni, nella capacità di godere dei piaceri anche minimi, nell’assenza della paura, nella dolcezza di un paesaggio, nel sapore di un frutto, nelle braccia di una donna, nella conversazione di un amico, nelle pagine di un libro.
Ovunque, salvo che nei corridoi degli uffici, fitti di intrighi, tradimenti e delitti.
Che ci faccio io allora in questi corridoi, gravato della responsabilità del lavoro, anziché a Ostia, intento a mostrare la mia collezione di farfalle alle donne più affascinanti del litorale?
Ma intanto continuo a correre a perdifiato, con l’immagine del mio mare nel portafoglio.
Giù le mani dal mare di Ostia!

Mario Pulimanti (Lido, di Ostia –Roma)
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