Jethro Tull

gruppi musicali, canzoni e concerti
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Jethro Tull

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Jethro Tull (gruppo musicale)
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Jethro Tull
I Jethro Tull in concerto nel 2006
I Jethro Tull in concerto nel 2006
Nazionalità Regno Unito
Genere Progressive folk
Hard blues
Progressive rock
Folk rock
Hard rock
Heavy metal
Periodo attività 1968 - in attività
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta {{{Etichetta}}}
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 38
Studio 21
Live 6
Raccolte 12
Gruppi e artisti correlati {{{Correlati}}}
Sito ufficiale j-tull.com/
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

Jethro Tull è un gruppo rock originario di Blackpool, in Inghilterra, fondato nel 1967 dallo scozzese Ian Anderson (flauto traverso e polistrumentista).
La band prende il nome dal pioniere della moderna agricoltura, Jethro Tull (1674-1741).
La loro musica è contraddistinta, soprattutto, dalla presenza dominante del flauto traverso, suonato dal carismatico leader Ian Scott Anderson.
Inizialmente con uno stile blues, i Jethro Tull hanno attraversato la storia del rock, passando per vari generi, dal classico al folk rock, dal progressive alla musica etnica, dal jazz all'art rock.
Hanno venduto più di 60 milioni di album in tutto il mondo.


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Indice
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   * 1 Storia
         o 1.1 Gli Inizi Blues (1967-1968)
               + 1.1.1 This Was (1968)
         o 1.2 Progressive Rock (1969-1976)
               + 1.2.1 Stand Up (1969)
               + 1.2.2 Benefit (1970)
               + 1.2.3 Aqualung (1971)
               + 1.2.4 Thick as a Brick (1972)
               + 1.2.5 Living in the Past (1972)
               + 1.2.6 A Passion Play (1973)
               + 1.2.7 War Child (1974)
               + 1.2.8 Minstrel in the Gallery (1975)
               + 1.2.9 Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die! (1976)
         o 1.3 Folk Rock (1977-1979)
               + 1.3.1 Songs from the Wood (1977)
               + 1.3.2 Heavy Horses (1978)
               + 1.3.3 Bursting Out (1978)
               + 1.3.4 Stormwatch (1979)
         o 1.4 Synthpop (1980-1984)
               + 1.4.1 A (1980)
               + 1.4.2 Slipstream (1981)
               + 1.4.3 The Broadsword and the Beast (1982)
               + 1.4.4 Under Wraps (1984)
         o 1.5 Inattività (1985-1986)
               + 1.5.1 A Classic Case (1985)
         o 1.6 Rinascita Hard Rock (1987-1990)
               + 1.6.1 Crest of a Knave (1987)
               + 1.6.2 20 Years of Jethro Tull (1988)
               + 1.6.3 Rock Island (1989)
         o 1.7 Reminiscenze Jazz-Blues (1991-1992)
               + 1.7.1 Catfish Rising (1991)
               + 1.7.2 A Little Light Music (1992)
         o 1.8 Venticinquesimo Anniversario (1993-1994)
               + 1.8.1 25th Anniversary Box Set (1993)
               + 1.8.2 Nightcap (1993)
               + 1.8.3 A New Day Yesterday: 1969-1994 The 25th Anniversary Collection (1994)
         o 1.9 World Music e Influenze Asiatiche (1995-1999)
               + 1.9.1 Roots to Branches (1995)
               + 1.9.2 J-Tull Dot Com (1999)
         o 1.10 Gli Anni Duemila (2000-2007)
               + 1.10.1 Living with the Past (2002)
               + 1.10.2 The Jethro Tull Christmas Album (2003)
               + 1.10.3 Nothing Is Easy: Live at the Isle of Wight 1970 (2004)
               + 1.10.4 Aqualung Live (2005)
               + 1.10.5 Live at Montreux 2003 (2007)
         o 1.11 Quarantesimo Anniversario (2008)
               + 1.11.1 This Was "40th Anniversary Collector's Edition" (2008)
               + 1.11.2 Jack in the Green: Live in Germany 1970-1993 (2008)
               + 1.11.3 Classic Artists - Their Fully Authorised Story (2008)
   * 2 Note
   * 3 Discografia
         o 3.1 Studio
         o 3.2 Live
         o 3.3 Video
         o 3.4 Raccolte
   * 4 Formazioni
   * 5 Collegamenti esterni

Storia [modifica]

Gli Inizi Blues (1967-1968) [modifica]

This Was (1968) [modifica]

Inizialmente la band, capitanata sia da Ian Anderson che dal chitarrista Mick Abrahams, era sostanzialmente orientata verso il blues. Il loro primo album, This Was (1968), mise in fila una serie di brani rock-blues tra cui spiccò Song for Jeffrey.

Nel gruppo si aprì subito una discussione sulla direzione da prendere: vinse Ian Anderson e Mick Abrahams uscì dalla formazione andando a fondare i Blodwyn Pig con cui continuò la propria strada nel british blues.
I Tull si incamminarono lungo un percorso che flirta contemporaneamente con quattro stilemi che, con equilibri diversi nelle varie fasi della loro lunga vita, si possono individuare nella musica folk, nella musica jazz, nella musica classica, e ancora il blues, che resta comunque negli ingredienti della loro produzione. In quel periodo militò nella formazione per un breve periodo anche Tony Iommi, chitarrista dei Black Sabbath, prima dell'arrivo del futuro compagno di lungo tempo dei Jethro Tull, il chitarrista Martin Barre.

Progressive Rock (1969-1976) [modifica]

Stand Up (1969) [modifica]

Stand Up (1969) è il primo vero successo di Anderson e compagni. Passò alla storia soprattutto per la rivisitazione di una Bourée di J.S. Bach (dalla Suite per liuto n° 1 BWV 996). Ma nel disco si ritrovarono anche brani che ripresero le altre matrici A new day Yesterday (Blues) Jeffrey goes to Leicester Square (folk) e le ballate We Used to Know (ripresa nella progressione armonica anni dopo dagli Eagles per Hotel California) e Reasons for Waiting.

Ma la chiave del successo fu, oltre all'ormai definito stile jethro, nel suono del flauto e nella personalità di Ian Anderson.
L'ingresso a pieno titolo del flauto nel rock è merito soprattutto dei Jethro Tull, anche se è da ricordare qualche sprazzo dei Focus e di altri gruppi dell'epoca, fra cui i Moody Blues e i Genesis.
Dal vivo il flauto di Anderson, oltre che strumento musicale, divenne una vera appendice del corpo del leader, che con movenze da serpente o da demone ipnotizzò gli spettatori e li ammaliò con la sua voce da imbonitore o da caldo narratore.

Benefit (1970) [modifica]

Ad un anno di distanza da Stand Up venne pubblicato Benefit (1970). Il blues venne progressivamente abbandonato, in favore di sonorità tendenti sempre più al folk e al jazz.
All'indomani dell'uscita di Benefit i Tull andarono incontro ad un allargamento della formazione con l'ingresso di John Evan alle tastiere, apportando un decisivo impulso verso sonorità classiche.
La notorietà consolidata, l'esperienza e la bravura tecnica dei componenti consentirono ai Tull di sperimentare forme musicali dilatate spesso in forma di improvvisazioni a cavallo del jazz e della classica.

Aqualung (1971) [modifica]

Avendo un po' deluso le attese con il precedente Benefit, l'uscita di Aqualung colse quasi di sorpresa pubblico e critica nel 1971.

L'album colpì il pubblico grazie alla celebre copertina raffigurante un barbone, molto somigliante al leader del gruppo Ian Anderson. L'immagine impressiona soprattutto per la crudezza dell'espressione e dello sguardo del volto di Aqualung, cui fa da contraltare un manifesto che reclamizza eleganti e dispendiose vacanze natalizie.

Pare che il titolo dell'album derivi dal rantolo roco del barbone simile - secondo Anderson - al rumore di un respiratore artificiale (l'Aqualung ne è un modello particolare).

Le liriche raccontarono in maniera aspra la vita di Aqualung, fallimentare a scuola come nelle relazioni interpersonali. Unico suo interlocutore possibile restò Dio al quale in punto di morte - in un ultimo rantolo rabbioso - Aqualung dedicò solo parole sprezzanti.

A tutt'oggi Aqualung è un po' la "signature song" della band. Nel disco tornarono atmosfere blues e fortemente rock ad alternarsi con episodi delicati ma mai sdolcinati o leziosi. In più, i testi, che composero un vero e proprio concept (nonostante Anderson stesso neghi questa caratteristica), furono una critica corrosiva alla società ed alle istituzioni e diedero un ulteriore contributo a fare di Aqualung il disco più famoso dei Jethro Tull.

Thick as a Brick (1972) [modifica]

La fama di Ian Anderson e compagni raggiunse ormai livelli stratosferici e i Tull diventano vere e proprie superstar. Con Thick as a Brick (1972) ritentarono la carta del concept album. Qui addirittura tutta la musica è unita in una sola grande suite, separata solo dal necessario cambio di facciata del disco. Ottima prova di grandissimo impatto e valore musicale.

Thick as a Brick fu generalmente considerato il primo album strettamente progressive dei Jethro Tull, pur mantenendo, secondo lo stile del gruppo, forti connotazioni rock, blues e folk. La struttura delle tracce è inedita: il disco presentò un unico brano, suddiviso in due parti (senza una reale soluzione di continuità) solo per le esigenze tecniche del vinile (e successivamente riunificato nell'edizione in CD). Lo stesso schema verrà adottato successivamente dai Jethro Tull per l'album A Passion Play.

Non sorprende che Thick as a Brick fosse un concept album; i testi furono presentati come opera di un immaginario bambino prodigio, il poeta Gerald Bostock. Nell'edizione originale, la copertina fu caratterizzata da un packaging decisamente insolito: il fronte era un intero quotidiano ripiegato e sfogliabile, un ipotetico St. Cleve Chronicle del 7 gennaio 1972. In prima pagina la notizia della premiazione dell'immaginario Bostock e, all'interno, i testi dell'opera, confusi tra altri articoli.

Pare che l'idea di realizzare un concept album sia venuta a Ian Anderson in reazione ai critici che avevano etichettato come tale il precedente album del gruppo, Aqualung. Con Thick as a Brick Anderson volle prendere ironicamente le distanze dalla "moda" stessa dei concept album tipica del rock progressivo, portando l'idea al suo eccesso (un singolo, monolitico brano). Gli ascoltatori che padroneggiano la lingua inglese potranno anche apprezzare i numerosi elementi di sarcasmo e umorismo che caratterizzano i testi di quest'opera.

Thick as a Brick venne generalmente considerato uno dei momenti più alti della carriera dei Jethro Tull e un perfetto esempio del particolarissimo approccio del gruppo al rock progressivo. Una versione ridotta di questa lunghissima suite costituì uno degli appuntamenti fissi delle esibizioni dal vivo del gruppo (celebre in particolare la versione live sul doppio Bursting Out).

Living in the Past (1972) [modifica]

Della capacità strumentale e improvvisativa si ascolta riprova nella facciata live contenuta nel doppio (greatest hits con inediti) Living in the Past (1972), celebrazione antologica, di grande successo tra i fan, del primo periodo della band.

A Passion Play (1973) [modifica]

Dopo Thick as a Brick iniziò un periodo nero per i Jethro Tull. Il successivo A Passion Play (1973) venne accolto malissimo. L'opera si incentrava sulla storia di un certo Ronnie Pilgrim il quale, dopo morto, sperimenta il giudizio e l'aldilà, visitando paradiso e inferno, per poi rinascere. La storia, apparentemente banale, nasconde in realtà una miriade di allegorie e allusioni che fanno di A Passion Play (in italiano Mistero Sacro) il disco più complesso nella storia della band. La critica ed il pubblico non entrarono in sintonia con il disco e addirittura, vuoi per gli atteggiamenti divistici vuoi per la smodata ambizione connessa al progetto, entrò quasi in rotta di collisione con la band. Le cronache dell'epoca raccontarono di concerti durante i quali il pubblico lanciava dischi rotti contro il gruppo.

War Child (1974) [modifica]

Non fu un enorme successo nemmeno War Child (1974), passato quasi inosservato e, solo successivamente, timidamente rivalutato da parte di certa critica. Inizialmente nei piani War Child doveva essere un doppio album colonna sonora di un film, una commedia nera metafisica su di una ragazza che nell'aldilà incontrava personaggi come Dio, San Pietro a Lucifero.

Il disco, ridotto ad un singolo album con dieci tracce, mostrò un certo allontanamento dai canoni del rock progressivo (e del rock in generale), a favore di una più forte commistione con la musica folk e popolare; vi fu in particolare la rilevanza acquisita dallo strumento della fisarmonica e i riferimenti alla musica da ballo.

Minstrel in the Gallery (1975) [modifica]

I Jethro Tull rialzarono la testa con Minstrel in the Gallery che, con mal dissimulato stupore, ricevette anche recensioni positive. Rispetto a War Child, Minstrel in the Gallery confermò la scelta string-orchestred dei Tull, ovvero l'inserimento di elementi d'orchestra quali fiati e viole nella costruzione del sound atmosferico di sfondo di ogni singolo brano. A seguito di Minstrel in the Gallery, il bassista Jeffrey Hammond abbandonò il gruppo per dedicarsi alla sua attività pre-Tulliana: la pittura.

Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die! (1976) [modifica]

Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die! fu un vero e proprio epitaffio; la storia di Ray Lomas, narrata nel bel fumetto della cover e nei testi dell'album, propose una visione nostalgica e solo marginalmente ottimistica della vita di una generazione invecchiata fra musica e motociclette e ormai troppo vecchia per il R&R ma troppo giovane per morire. L'album, noto anche semplicemente come 'Too Old to Rock 'n' Roll', partiva da un progetto molto ambizioso: così come War Child, era stato pensato come colonna sonora per un film mai realizzato o per un musical teatrale. Con questo obiettivo iniziale, Ian Anderson e David Palmer cominciarono a scrivere le canzoni nel 1975, che poi divennero i brani di Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die!.

Folk Rock (1977-1979) [modifica]

Songs from the Wood (1977) [modifica]

Con Songs from the Wood (1977) tra i Jethro Tull, la critica e il pubblico, tornò il sereno. Un album semplice ma pieno di ottimi brani, diretti e non involuti in pretenziosi concetti inaccessibili ai più. Sgombrato il campo dalle pretese di grandeur, tornati con i piedi per terra, Ian Anderson scoprì che ci sono belle canzoni da suonare e i Jethro Tull ripresero il loro cammino. Non erano più i "giovani leoni" di Stand Up, ma la band ormai non aveva nulla da chiedere o pretendere in termini di sperimentazione o improvvisazione: Jethro Tull era un classico, ne aveva coscienza, e decideva di comportarsi di conseguenza, senza tradire mai i propri fans e senza mai (o quasi) deviare da una strada affidabile.

Heavy Horses (1978) [modifica]

Heavy Horses fu l'undicesimo album in studio dei Jethro Tull. Le canzoni scritte da Ian Anderson toccarono la tematica della diminuzione progressiva del lavoro dei cavalli nei campi, sostituiti da trattori e macchine meccaniche. Seguì la línea acustica di Songs from the Wood, anche se non mancarono i riff di chitarra elettrica di Martin Barre come ad esempio in No Lullaby. La title track Heavy Horses fu tra i brani di maggior successo di sempre dei Jethro Tull e venne riproposta in maniera frequente nei concerti degli anni a venire.

Bursting Out (1978) [modifica]

Bursting Out fu il primo live della band. Venne pubblicato nel 1978 a dieci anni di distanza dal loro esordio discografico This Was. Le tracce vennero registrate in occasione del tour Europeo di Heavy Horses fra il maggio e il giugno del 1978. La formazione si presentò con la lineup classica del 1978, con gli storici Ian Anderson e Martin Barre, John Evan e David Palmer alle tastiere, John Glascock al basso e Barriemore Barlow alla batteria.

Dello stesso periodo restò celebre un'esibizione al Madison Square Garden di New York, prima diretta televisiva transoceanica in assoluto.

Stormwatch (1979) [modifica]

Stormwatch formò con Songs from the Wood e Heavy Horses la cosiddetta trilogia folk del gruppo. Questo album, dedicato alla denuncia del degrado ambientale, segnò la fine di un'epoca a causa della morte del bassista John Glascock, sostituito da Dave Pegg, e per la partenza contemporanea dal gruppo del tastierista John Evan, del batterista Barriemore Barlow e dell'arrangiatore orchestrale e tastierista David Palmer, storici membri dei Jethro Tull per tutti gli anni Settanta.

Synthpop (1980-1984) [modifica]

A (1980) [modifica]

Gli anni ottanta si aprirono all'insegna dell'elettronica. Al nucleo Anderson/Barre/Pegg si aggiunse Eddie Jobson alle tastiere e Mark Craney alla batteria. Prova della forte carica di musica elettronica fu l'album A (1980), che, in principio, era destinato ad essere il primo album solista di Anderson.

Slipstream (1981) [modifica]

Nel 1981 venne pubblicato il primo video della band, dal titolo Slipstream. Fu un'opera alquanto originale, che presentò alcuni pezzi storici della band, come Sweet Dream e Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die! sotto forma di video musicale, e brani dal vivo registrati durante il tour di A con Ian Anderson, Martin Barre, Dave Pegg, Eddie Jobson e Mark Craney.

The Broadsword and the Beast (1982) [modifica]

Esempio di ottima coniugazione tra musica rock, elettronica, folk e hard fu l'album The Broadsword and the Beast (1982), con Peter-John Vettese alle tastiere e Gerry Conway alla batteria. Broadsword fu un misto di sound electronico e strumenti acustici, punto d'incrocio tra i sintetizzatori degli anni Ottanta e lo stile folk che i Tull ebbero nella decade precedente.

Under Wraps (1984) [modifica]

Quando nel 1984 uscì Under Wraps, i fan vennero colpiti da un profondo shock. Un album fortemente dominato dai sintetizzatori e dalle programmazioni elettroniche, le cui principali caratteristiche furono la totale assenza di un batterista (sostituito completamente dalla drum machine) e lo scarso utilizzo del flauto traverso e della chitarra acustica, strumenti simbolo di tutta la produzione tulliana sino ad allora. Tutte queste particolarità lo differenziarono completamente dai lavori precedenti dei Tull e lo resero, senza dubbio, l'album più controverso della band. La carenza di un batterista fu successivamente colmata durante il tour di Under Wraps con l'ingresso nella band dell'americano Doane Perry.

Inattività (1985-1986) [modifica]

A Classic Case (1985) [modifica]

Nel 1985 Ian Anderson ebbe dei problemi alle corde vocali. Tali problemi furono probabilmente causati da un uso improprio delle corde vocali da parte di Anderson, che non aveva mai studiato tecniche appropriate di canto. Tutto ciò lo lo costrinse ad un periodo di riposo forzato, interrotto solo in occasione di un concerto celebrativo per il trecentesimo anniversario della nascita di Johann Sebastian Bach, autore della Bourée.

Unico lavoro di questo periodo fu A Classic Case, disco completamente strumentale con arrangiamenti orchestrali eseguiti dalla London Symphony Orchestra condotta da David Palmer.

Rinascita Hard Rock (1987-1990) [modifica]

Crest of a Knave (1987) [modifica]

Nel 1987 i Jethro Tull pubblicarono Crest of a Knave, considerato in un certo senso l'album della rinascita del gruppo.

In effetti, i primi anni ottanta segnarono una sorta di declino e, in seguito ad Under Wraps, sembrava che la band dovesse sciogliersi. Ma dopo 3 anni dall'uscita del precedente album Ian Anderson, che in seguito all'abbandono di Peter-John Vettese, ricoprì anche il ruolo di tastierista, riuscì a sfornare finalmente un nuovo disco che mise d'accordo tutti i fans, cosa che non succedeva da ormai una decina d'anni circa.

Crest of a Knave non fu un album caratterizzato dall'elettronica come lo erano i precedenti. Tornarono infatti prepotentemente il flauto traverso e la chitarra elettrica. Durante i concerti dal vivo, come avvenne per i brani di Aqualung e Thick as a Brick, canzoni come Farm on the Freeway e Budapest divennero, da questo momento in poi, appuntamenti classici fissi.

Il risultato fu un successo nel vero senso del termine tanto da restituire fama e lustro alla band. Addirittura il disco vinse il Grammy Award per il miglior prodotto hard rock/heavy metal dell'anno, nel 1988. Questo evento creò una certa confusione dal momento che nessuno considerava, a ragione, i Jethro Tull come un gruppo heavy metal, tanto che la Chrysalis consigliò alla band di non presentarsi nemmeno alla consegna dei premi, dato che gli altri concorrenti in corsa per il premio erano i molto più quotati Metallica, Alice Cooper e AC/DC.

I Jethro Tull, al crocevia con così diverse componenti musicali finirono anche per fondare una specie di alleanza con altre formazioni folk rock inglesi quali ad esempio i Fairport Convention con cui per lunghi tratti ebbero in comune Dave Pegg (Peggy per gli amici) al basso.

20 Years of Jethro Tull (1988) [modifica]

L'anno 1988 segnò il ventesimo anniversario dalla nascita della band, nata nel 1968. Inizialmente la Chrysalis, la casa discografica che curava gli interessi del gruppo, non ebbe intenzioni particolari per celebrare l'evento ma, spinta da diverse lettere da parte di molti fans, decise di pubblicare del materiale inedito.

Nacque così la raccolta 20 Years of Jethro Tull. Due fra i più grandi appassionati della band, David Rees e Martin Webb, crearono una collezione che sarebbe stata sicuramente di alto gradimento. Il risultato fu un set di 3 dischi per un totale di 65 canzoni, con inediti, brani live, successi e un fascicolo ricco di fotografie e storia del gruppo.

I tre dischi del boxset furono:

  1. The Radio Archives and Rare Tracks
  2. Flawed Gems and the Other Side of Tull
  3. The Essential Tull

A corredo di questo corposo cofanetto, effettivamente molto apprezzato da fans e critica, venne pubblicato un video dallo stesso titolo, con interviste e video musicali della band.

Rock Island (1989) [modifica]

Il filone hard rock intrapreso con Crest of a Knave proseguì con Rock Island del 1989; album che, nonostante la buona qualità dei brani, non riuscì ad ottenere il medesimo successo del precedente lavoro. Questo disco ebbe la particolarità di suscitare diverse polemiche per le esplicite allusioni sessuali del brano Kissing Willie.
Jethro Tull in concerto nel 1998

Reminiscenze Jazz-Blues (1991-1992) [modifica]

Catfish Rising (1991) [modifica]

Gli anni novanta videro il progressivo allontanamento di Dave Pegg e l'arrivo del tastierista Andrew Giddings. In quegli anni vi fu un ritorno a ritmi jazz e blues nel disco Catfish Rising (1991). L'intenzione di Anderson fu quella di abbandonare il suono dei sintetizzatori che aveva caratterizzato i dischi degli anni ottanta e registrare pezzi meno impegnati, più leggeri e umoristici. Per raggiungere quest'obiettivo gli strumenti acustici si presentarono molto più adatti. Il risultato fu un disco con reminiscenze blues, quasi sulle tracce di This Was, anche se lo stesso Anderson sostenne più volte che non fu assolutamente questa la sua intenzione.

A Little Light Music (1992) [modifica]

Nel 1992 venne pubblicato un cd live dal titolo A Little Light Music, tratto dal tour di Catfish Rising e totalmente acustico. Alla batteria fu presente David Mattacks, altro componente, insieme a Dave Pegg, dei Fairport Convention.

Venticinquesimo Anniversario (1993-1994) [modifica]

25th Anniversary Box Set (1993) [modifica]

Nell'anno del venticinquesimo anniversario dalla nascita della band venne pubblicato un nuovo cofanetto dal titolo 25th Anniversary Box Set composto da 4 album:

  1. Remixed, Classic Songs: vecchi successi rimasterizzati
  2. Carnegie Hall, N.Y., Recorded Live New York City 1970: concerto del 1970 a New York
  3. Pot Pourri, Live Across The World & Through The Years: brani live presi da diversi concerti durante i 25 anni
  4. The Beacons Bottom, Tapes: nuove versioni dei classici dei Jethro Tull.

Nightcap (1993) [modifica]

Oltre al 25th Anniversary Box Set e al doppio CD The Anniversary Collection, la Chrysalis pubblicò Nightcap, un apprezzatissimo doppio CD contenente materiale inedito registrato negli anni fra il 1972 e il 1991. Il primo CD, chiamato My Round, provocò entusiasmo tra i fans, in quanto conteneva le registrazioni effettuate nel 1972 a Château D'Hérouville, in Francia, materiale che fu in seguito riarrangiato e riadattato in A Passion Play. Registrazioni che tutti credevano andate perdute ma che lo stesso Ian Anderson riuscì a scovare. Il secondo CD, chiamato Your Round, conteneva invece registrazioni di tracce inedite ma che poi saranno reinserite nelle rimasterizzazioni dei vari album.

A New Day Yesterday: 1969-1994 The 25th Anniversary Collection (1994) [modifica]

Nel 1994 venne prodotto anche un video dal titolo A New Day Yesterday: 1969-1994 The 25th Anniversary Collection che comprese video, interviste e brani dal vivo.

World Music e Influenze Asiatiche (1995-1999) [modifica]

Roots to Branches (1995) [modifica]

Roots to Branches (1995) può considerarsi come l'album della piena maturità del gruppo. In esso vi fu un ritorno allo stile degli anni settanta, con reminiscenze folk, ma soprattutto una novità che colpì particolarmente: l'influenza della musica asiatica che rese il disco, in un certo senso, "orientaleggiante". Ritornarono prepotentemente i temi scottanti della religione, in particolare la title track trattò del fenomeno sempre più attuale della distorsione da parte dell'uomo per il proprio tornaconto, dei veri insegnamenti della religione (qualunque essa sia). Da qui il titolo Roots to Branches, che letteralmente significa dalle radici ai rami, dove le radici erano evidentemente i concetti originari e i rami costituivano le loro distorsioni successive.

Per l'atmosfera che richiama, l'album venne accostato a Benefit, Heavy Horses, Broadsword e Rock Island, i cosiddetti dark albums. I testi e la musica furono inoltre estremamente complessi e per questo motivo non facilmente accessibili da molti fans. Ciononostante un album di successo tra gli stessi.

J-Tull Dot Com (1999) [modifica]

L'influenza musicale del mondo arabo fu presente anche in J-Tull Dot Com del 1999; un album non di forte ispirazione ma che denotò l'abilità di Anderson e compagni a trattare i più svariati argomenti. La title track parlava infatti di due innamorati lontani fra loro per lavoro, che hanno come unico mezzo d'incontro internet. J-Tull Dot Com (letteralmente "J-Tull punto com") fu anche il link del sito internet della band: www.j-tull.com. Il bassista Jonathan Noyce, con il gruppo già dal 1996, fece il suo debutto ufficiale in studio in questo disco.

Gli Anni Duemila (2000-2007) [modifica]

Living with the Past (2002) [modifica]

Il primo album che uscì negli anni Duemila fu Living with the Past. Si trattò di un disco formato da brani tratti da concerti dal vivo, registrazioni televisive e dalla reunion dei membri del 1968 per l'esecuzione live di alcune canzoni prese da This Was, tra cui Some Day the Sun Won't Shine for You. Living with the Past fu accompagnato anche dall'omonimo DVD contenente molti dei brani già presenti nel CD con l'aggiunta di altri.

The Jethro Tull Christmas Album (2003) [modifica]

A distanza di quattro anni dall'ultima fatica in studio nel 2003 uscì The Jethro Tull Christmas Album, album di carattere natalizio, con diversi brani della band riproposti in nuove versioni e pezzi inediti. Nel Christmas Album si poterono trovare rimembranze del suono che stregò i fans tanti anni addietro. Vennero riproposti brani come Bourée e Another Christmas Song accanto a nuove composizioni, di cui molte strumentali. L'album vide inoltre la presenza di due ospiti d'eccezione: Dave Pegg, di ritorno al basso dopo il suo abbandono con Roots to Branches, e James Duncan, figlio di Ian Anderson alla batteria.

Nothing Is Easy: Live at the Isle of Wight 1970 (2004) [modifica]

I Jethro Tull presero parte al festival della musica rock del 1970 sull'Isola di Wight insieme ad altri grandi band rock dell'epoca. Nel 2004 il concerto venne pubblicato su un album ed un DVD dal titolo Nothing Is Easy: Live at the Isle of Wight 1970. La line-up era quella del disco Benefit, con Ian Anderson, Martin Barre, Glenn Cornick, Clive Bunker e John Evan.
Ian Anderson nel 2006

Aqualung Live (2005) [modifica]

Nel 2005 venne prodotto il disco Aqualung Live, versione dal vivo del celebre album del 1971 registrato nel 2004 dalla formazione dei primi anni Duemila: Ian Anderson, Martin Barre, Doane Perry, Jonathan Noyce ed Andrew Giddings. L'esibizione fu riservata ad un'audience di quaranta invitati negli XM Studios di Washington. L'intero incasso del disco venne poi donato in beneficenza ad associazioni benefiche in favore dei senzatetto.

Live at Montreux 2003 (2007) [modifica]

In occasione del noto Montreux Jazz Festival, i Jethro Tull tennero un concerto nel 2003 a Montreux, in Svizzera. Quattro anni dopo, nel 2007, questa esibizione venne pubblicata su CD e DVD nell'album dal titolo Live at Montreux 2003. Fu un prodotto molto ben accolto dai fan, in quanto l'acustica, soprattutto della sezione ritmica, fu davvero notevole. L'intero repertorio della band, da This Was a The Jethro Tull Christmas Album, fu portato in scena con esecuzioni davvero impeccabili.

Tra il 2006 ed il 2007 sia il tastierista Andrew Giddings che il bassista Jonathan Noyce lasciarono la band. La formazione vide quindi l'ingresso nel gruppo del nucleo di musicisti che faceva da supporto agli album solisti di Ian Anderson: il bassista David Goodier, il tastierista e arrangiatore orchestrale John O'Hara, il batterista James Duncan (già presente in The Jethro Tull Christmas Album) ed il chitarrista Florian Opahle.

Quarantesimo Anniversario (2008) [modifica]

This Was "40th Anniversary Collector's Edition" (2008) [modifica]

Il 2008 fu l'anno del quarantesimo anno di carriera artistica dei Jethro Tull. Per festeggiare l'evento venne organizzato un grande tour mondiale e venne pubblicata una versione deluxe rimasterizzata in doppio CD del primo album della band: This Was "40th Anniversary Collector's Edition".

Jack in the Green: Live in Germany 1970-1993 (2008) [modifica]

Dagli archivi del gruppo venne poi estratto un DVD di concerti tenuti in Germania dal titolo Jack in the Green: Live in Germany 1970-1993. I concerti principali vennero tratti dal Rockpop Concert del 1982 e dall'Out in the Green del 1986, senza dimenticare incursioni negli anni Settanta con la formazione classica di Stand Up e Benefit.

Classic Artists - Their Fully Authorised Story (2008) [modifica]

La pubblicazione ufficiale celebrativa dei 40 anni di attività della band fu il doppio DVD documentario Classic Artists - Their Fully Authorised Story. Il documentario vide la presenza di molti degli storici membri della band che illustrarono la lunga storia dei Jethro Tull, attraverso un percorso narrativo che partiva dai primi anni Sessanta sino ad arrivare agli anni Duemila.

Note [modifica]

   * Il nome del gruppo non fu scelto da Ian Anderson, ma fu sostanzialmente dettato dal caso.

   Come lo stesso Anderson spiega, forse con una buona dose di autoironia ed esagerazione, all'inizio della carriera la loro musica non era un gran che, ed i Jethro Tull stentavano a ottenere ingaggi.

   Quindi, per poter essere chiamati per nuove serate, dovevano ogni volta fingere di essere un altro gruppo, e quindi dovevano settimanalmente cambiare nome alla band: tali denominazioni erano di solito suggerite dal loro agente (ma sembra che talvolta suonassero senza neanche sapere come si sarebbero dovuti chiamare).

   La prima volta che un loro concerto fu apprezzato da chi gestiva un locale (nella fattispecie da John Gee del Marquee Club di Londra), e che furono reinvitati a suonare, la band dovette tenere il nome della settimana precedente; che si dà il caso fosse Jethro Tull!

   * Ian Anderson imparò il flauto da autodidatta dopo averne casualmente acquistato uno mentre viaggiava con il suo gruppo nei primissimi anni d'attività. Egli racconta che quando, già famoso, cercò di insegnarlo alla figlia, alla quale veniva anche insegnato alla scuola elementare, fu da lei severamente criticato per le posizioni non standard che utilizzava ("papà, lo suoni tutto sbagliato!"). In conseguenza di questo, Anderson si ritirò per alcuni mesi a ristudiare le posizioni sul metodo della figlia.

   * Il primo singolo della band Airplane fu, per un errore di stampa sul 45 giri, accreditato ai Jethro Toe anziché ai Jethro Tull.

   * L'album del 1980 A era in realtà un primo tentativo di disco solista di Ian Anderson; infatti la "A" del titolo sta per Anderson ed era quanto scritto sui contenitori dei nastri del materiale registrato. Su di essi veniva scritto "A." per indicare l'artista. Alla fine, Anderson stesso riconobbe che si trattava di un lavoro dell'intero gruppo e lo rilasciò a nome di esso.

   * Phil Collins, batterista dei Genesis è stato batterista dei Jethro Tull per una sola serata, al Prince's Trust Gala, il 7 luglio del 1982 al teatro Dominion di Londra. Phil Collins ha suonato tre canzoni e, due di esse (Jack in the Green e Pussy Willow), sono contenute in un video ufficiale della serata, non commercializzato in tutti i paesi.

   * Nonostante spesso si è soliti definire i Jethro Tull un gruppo progressive, lo stesso Anderson nel DVD di Living with the Past del 2002 ricorda che i Tull non sono un gruppo progressive perché i gruppi progressive fanno concept album ("... progressive rock bands do made concept albums!!")

   * Nel 2004 David Palmer (arrangiatore orchestrale e, dal 1977 al 1980, tastiere e synthesizers) annunciò di esser stato sottoposto a operazione chirurgica per cambiare sesso, trasformando il suo nome da David a Dee Palmer.

Discografia [modifica]

Studio [modifica]

   * This Was (1968)
   * Stand Up (1969)
   * Benefit (1970)
   * Aqualung (1971)
   * Thick as a Brick (1972)
   * A Passion Play (1973)
   * War Child (1974)
   * Minstrel in the Gallery (1975)
   * Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die! (1976)
   * Songs from the Wood (1977)
   * Heavy Horses (1978)
   * Stormwatch (1979)
   * A (1980)
   * The Broadsword and the Beast (1982)
   * Under Wraps (1984)
   * Crest of a Knave (1987)
   * Rock Island (1989)
   * Catfish Rising (1991)
   * Roots to Branches (1995)
   * J-Tull Dot Com (1999)
   * The Jethro Tull Christmas Album (2003)

Live [modifica]

   * Bursting Out (live) (1978)
   * Live at Hammersmith '84 (1990)
   * A Little Light Music (1992)
   * Jethro Tull in Concert (1995)
   * Living with the Past (2002)
   * Nothing Is Easy: Live at the Isle of Wight 1970 (2004)
   * Aqualung Live (2005)
   * Live at Montreux 2003 (2007)

Video [modifica]

   * Slipstream (1981)
   * 20 Years of Jethro Tull (1988)
   * A New Day Yesterday: 1969-1994 The 25th Anniversary Collection (1994)
   * Living with the Past (2002)
   * Nothing Is Easy: Live at the Isle of Wight 1970 (2004)
   * Live at Montreux 2003 (2007)
   * Jack in the Green: Live in Germany 1970-1993 (2008)
   * Classic Artists - Their Fully Authorised Story (2008)

Raccolte [modifica]

   * Living in the Past (1972)
   * M.U. - The Best of Jethro Tull (1976)
   * Repeat: The Best of Jethro Tull - Vol. II (1977)
   * Original Masters (1985)
   * A Classic Case (1985)
   * 20 Years of Jethro Tull (1988)
   * 25th Anniversary Box Set (1993)
   * The Best Of Jethro Tull: The Anniversary Collection (1993)
   * Nightcap (1993)
   * Through the Years (1995)
   * The Very Best of Jethro Tull (2001)
   * The Best of Acoustic Jethro Tull (2007)

Formazioni [modifica]

Attuale:

   * Ian Anderson: voce, flauti, chitarra acustica, armonica, bouzouki, mandolino
   * Martin Barre: chitarra elettrica, chitarra acustica
   * John O'Hara: tastiere
   * David Goodier: basso
   * Doane Perry/James Duncan: batteria e percussioni



1967 - 1968

   * Ian Anderson - voce, flauto, harmonica, chitarra acustica, piano
   * Mick Abrahams - chitarra elettrica, voce
   * Glenn Cornick - basso
   * Clive Bunker - batteria, percussioni


1968 - 1969

   * Ian Anderson - voce, flauto, harmonica, chitarra acustica, tastiera , mandolino
   * Martin Barre - chitarra elettrica, flauto
   * Glenn Cornick - basso
   * Clive Bunker - batteria, percussioni


1969 - 1970

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica, voce
   * Glenn Cornick - basso, voce
   * Clive Bunker - batteria, percussioni, voce
   * John Evan - tastiera, piano, voce


1970 - 1971

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica, flauto, recorder
   * Jeffrey Hammond - basso, recorder, voce
   * Clive Bunker - batteria, percussioni
   * John Evan - tastiera, piano


1971 - 1975

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, sax soprano, violino
   * Martin Barre - chitarra elettrica, lute
   * Jeffrey Hammond - basso, voce
   * Barriemore Barlow - batteria, percussioni
   * John Evan - tastiera, piano, sintetizzatori


1975 - 1976

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * John Glascock - basso, voce
   * Barriemore Barlow - batteria, percussioni
   * John Evan - tastiera, piano


1976 - 1978
1978 - 1979

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, tin whistle
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * John Glascock - basso, voce
   * Barriemore Barlow - batteria, percussioni
   * John Evan - tastiera, piano
   * David Palmer - tastiera, sintetizzatori


1978

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, tin whistle
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Tony Williams - basso
   * Barriemore Barlow - batteria, percussioni
   * John Evan - tastiera, piano
   * David Palmer - tastiera, sintetizzatori


1979 - 1980

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Barriemore Barlow - batteria, percussioni
   * John Evan - tastiera, piano
   * David Palmer - tastiera, sintetizzatori


1980 - 1981

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Mark Craney - batteria, percussioni
   * Eddie Jobson - tastiera, violino


1981

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, tastiera
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Gerry Conway - batteria, percussioni


1982

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Gerry Conway - batteria, percussioni
   * Paul Burgess - batteria, percussioni
   * Peter - John Vettese - tastiera


1984 - 1985

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Gerry Conway - batteria, percussioni
   * Doane Perry - batteria, percussioni
   * Peter - John Vettese - tastiera


1985 - 1987

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, chitarra elettrica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Gerry Conway - batteria, percussioni
   * Doane Perry - batteria, percussioni
   * Peter - John Vettese - keyboards
   * Eddie Jobson - tastiera, violino
   * Ric Sanders - violino


1987 - 1988

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, tastiera
   * Martin Barre - chitarra elettrica, chitarra acustica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Doane Perry - batteria, percussioni
   * Don Airey - tastiera


1988 - 1991

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, harmonica, mandolino
   * Martin Barre - chitarra elettrica, mandolino
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Doane Perry - batteria, percussioni
   * Martin Allcock - tastiera, chitarra acustica
   * Peter - John Vettese - keyboards


1991 - 1992

   * Ian Anderson - voce, flute, acoustic guitar
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Matt Pegg - basso
   * Doane Perry - batteria, percussioni
   * Dave Mattacks - batteria, percussioni
   * Martin Allcock - tastiera
   * Andrew Giddings - tastiera


1992 - 1995

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, harmonica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * Dave Pegg - basso, mandolino, voce
   * Doane Perry - batteria, percussioni
   * Andrew Giddings - tastiera


1995 - 2006

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica, mandolino, mandocello, harmonica, flauto di bamboo
   * Martin Barre - chitarra elettrica, chitarra acustica
   * Jonathan Noyce - basso
   * Doane Perry - batteria, percussioni
   * Andrew Giddings - tastiera


2007 - presente

   * Ian Anderson - voce, flauto, chitarra acustica
   * Martin Barre - chitarra elettrica
   * David Goodier - basso
   * James Duncan / Doane Perry - batteria, percussioni
   * John O'Hara - tastiera
Ultima modifica di carlo il 11/09/2010, 16:20, modificato 1 volta in totale.
WebMaster di

Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
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Re: Jethro Tull

Messaggio da DevilMaster »

WebMaster di

Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
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Re: Jethro Tull

Messaggio da carlo »

ma davvero ancora girano?  grandissimi...
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