Anafora
Inviato: 26/12/2008, 0:33
Come suggerito da Elefante6 durante una chiaccherata sul sonetto, posto qualche esempio sull'utilizzo dell'anafora.
L' anafora (dal greco anaphérō, «riporto, ripeto») è una figura retorica che consiste nella ripetizione di una parola o di gruppi di parole all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto.
Da Wikipedia
Alcuni esempi:
Voglio che tu non mi dimentichi
e mi ricordo appena io
di me, ieri!
Voglio che tu non mi dimentichi
e mi ricordo più di me
che tu di te!
Voglio che tu non mi dimentichi
e mi ricordo appena io
di te, domani!
Juan Ramón Jiménez "Eternità"
----------------------------------------------
Per me si va nella città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Dante “Inferno Canto III”
-----------------------------------
62
Viso sfinito, pallido, affilato,
viso che non hai più voglia di far bello,
viso coronato di riccioli disfatti, e stanco
-ma di nuovo raggiante all’improvviso,
e soffice di dolcezza quando torno io, ch’ero lontano,
viso altero, ardente nel gioco sfrenato della passione,
viso incantevole, che bevo come volle,
viso di donna tutta bella
chi potrà mai scordarlo?
116
Lei nella casa, dovunque sempre lei,
lei dietro le spalle, lei dinanzi,
lei dentro il letto e in ogni strada, lei.
Anima mia, straziato dall’averla lontana
Per me non esiste altra immagine.
Lei lei lei lei lei
In tutto il mondo c’è soltanto lei.
Essere tutt’uno è questo?
Amaruka “Centuria d’amore”
----------------------------------
Morite, morite, di questo amore morite,
se d’amore morirete, tutti spirito sarete!
Morite, morite, di questa morte non paventate,
da questa terra su volate e i cieli in pugno afferate!
Morite, morite, da questa carne morite,
non è che laccio la carne e voi ne siete legati!
Prendete, prendete l’accetta per scavar la prigione!
Spezzato che avrete il muro, sarete principi, emiri!
Morite, morite davanti al Sovrano bellissimo:
morti che avanti a lui sarete, sarete sultani e ministri!
Morite, morite, uscite da questa nube,
usciti che ne sarete, Luna lucente sarete!
Tacete, tacete, il silenzio è sussurro di morte;
tutta la vita è in questo: siate un flauto silente.
Rumi
----------------------
228
Finché nel tuo corpo saranno ossa e tendini e vene,
Non porre il piede mai fuori dalla dimora del Fato;
Non piegar mai il collo, foss’anche Rustàm tuo nemico,
Non accettar favori, foss’anche Hatim tuo amico.
Omar Khayyam “Quartine"
Good night
L' anafora (dal greco anaphérō, «riporto, ripeto») è una figura retorica che consiste nella ripetizione di una parola o di gruppi di parole all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto.
Da Wikipedia
Alcuni esempi:
Voglio che tu non mi dimentichi
e mi ricordo appena io
di me, ieri!
Voglio che tu non mi dimentichi
e mi ricordo più di me
che tu di te!
Voglio che tu non mi dimentichi
e mi ricordo appena io
di te, domani!
Juan Ramón Jiménez "Eternità"
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Per me si va nella città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Dante “Inferno Canto III”
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62
Viso sfinito, pallido, affilato,
viso che non hai più voglia di far bello,
viso coronato di riccioli disfatti, e stanco
-ma di nuovo raggiante all’improvviso,
e soffice di dolcezza quando torno io, ch’ero lontano,
viso altero, ardente nel gioco sfrenato della passione,
viso incantevole, che bevo come volle,
viso di donna tutta bella
chi potrà mai scordarlo?
116
Lei nella casa, dovunque sempre lei,
lei dietro le spalle, lei dinanzi,
lei dentro il letto e in ogni strada, lei.
Anima mia, straziato dall’averla lontana
Per me non esiste altra immagine.
Lei lei lei lei lei
In tutto il mondo c’è soltanto lei.
Essere tutt’uno è questo?
Amaruka “Centuria d’amore”
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Morite, morite, di questo amore morite,
se d’amore morirete, tutti spirito sarete!
Morite, morite, di questa morte non paventate,
da questa terra su volate e i cieli in pugno afferate!
Morite, morite, da questa carne morite,
non è che laccio la carne e voi ne siete legati!
Prendete, prendete l’accetta per scavar la prigione!
Spezzato che avrete il muro, sarete principi, emiri!
Morite, morite davanti al Sovrano bellissimo:
morti che avanti a lui sarete, sarete sultani e ministri!
Morite, morite, uscite da questa nube,
usciti che ne sarete, Luna lucente sarete!
Tacete, tacete, il silenzio è sussurro di morte;
tutta la vita è in questo: siate un flauto silente.
Rumi
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228
Finché nel tuo corpo saranno ossa e tendini e vene,
Non porre il piede mai fuori dalla dimora del Fato;
Non piegar mai il collo, foss’anche Rustàm tuo nemico,
Non accettar favori, foss’anche Hatim tuo amico.
Omar Khayyam “Quartine"
Good night