paul newman

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paul newman

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Paul Leonard Newman (Shaker Heights, 26 gennaio 1925 – Westport, 26 settembre 2008) è stato un attore, regista e produttore cinematografico statunitense.

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Biografia 
Cresciuto a Shaker Heights, nei pressi di Cleveland (Ohio), figlio del proprietario di un grande negozio di articoli sportivi (a sua volta figlio di emigranti europei) e di madre ungherese,[1] si arruolò, appena dopo la High School nella Naval Air Corp, l'aviazione di Marina, sperando di diventare pilota, ma un problema alla vista glielo impedì; durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nel Pacifico meridionale come marconista.

Nella ripresa economica del dopoguerra, si occupò della gestione della ditta paterna; nel 1949 sposò Jackie Witte e decise di intraprendere la carriera cinematografica; dal matrimonio nacquero tre figli, ma l'unico maschio, Scott, morì nel 1978 per overdose.

Dopo aver frequentato per meno di un anno la scuola d'arte drammatica della Yale University, si iscrisse all'Actor's Studio di New York e debuttò nel 1953 in teatro a Broadway in Picnic, opera poco dopo resa famosa da un omonimo film.

Il 1954 segnò il suo esordio cinematografico ne Il calice d'argento, ma la sua interpretazione non raccolse grandi lodi; il The New Yorker, ad esempio, scrisse di lui «recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali».[2] Due anni più tardi fu meglio accolta la sua interpretazione del pugile Rocky Graziano in Lassù qualcuno mi ama, che lo illustrò all'attenzione di critica e pubblico.

Il 29 gennaio 1958, a Las Vegas, convolò in seconde nozze con l'attrice Joanne Woodward, con la quale rimase sposato fino alla morte; insieme ebbero tre figlie. Lo stesso anno la Woodward riceveva il suo premio Oscar come migliore attrice e recitava con il marito in Missili in giardino e La lunga estate calda.

A cavallo degli anni '60 fu protagonista di alcuni fra i più grandi successi della storia di Hollywood (La gatta sul tetto che scotta, Lo spaccone, Hud il selvaggio, Intrigo a Stoccolma, Il sipario strappato, Nick mano fredda, Butch Cassidy, La stangata), diventandone una delle stelle più famose di sempre, al punto da essere spesso definito una "leggenda del cinema".[3] Con la moglie avrebbe recitato ancora in Paris Blues (1961), Il mio amore con Samantha (1963) e Indianapolis, sfida infernale (1969). Newman la diresse come regista ne La prima volta di Jennifer (1968), The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Marigolds (1972), The Shadow Box (1980)[4] e Lo zoo di vetro (1987).

Vinse l'Oscar come migliore attore nel 1986 per Il colore dei soldi, sequel dello Spaccone, premio che tra l'altro non ritirò personalmente perché non presenziò alla cerimonia viste le numerose volte in cui era stato candidato e mai premiato.





Le corse 
Una sua grande passione sono state le corse automobilistiche: nel 1979 partecipò con una sua scuderia alla 24 ore di Le Mans, con una Porsche 935 guidata insieme a Rolf Stommelen e Dick Barbour che si classificò seconda.[5] In seguito corse lungamente per il Bob Sharp Racing Team, al volante per lo più di auto Nissan; fu anche testimonial per questa marca.

Nel 1995 vinse la 24 Ore di Daytona per la classe GT1, risultando il più anziano pilota di un team vincente per la competizione; l'orologio vinto [6] è stato battuto all'asta nel 1999 e venduto per 39.000 dollari donati in beneficenza .[7]

Insieme a Carl Haas, nel 1983 ha costituito la Newman/Haas/Lanigan Racing, per corse in formula Indy, mentre per le corse nel Champ Car Atlantic Championship ha fondato insieme a Eddie Wachs la Newman Wachs Racing, le cui vicende sono narrate nel film-documentario Super Speedway.


La beneficenza 
Insieme allo scrittore Aaron Edward Hotchner, nel 1982 ha fondato la "Newman's own", un'azienda alimentare specializzata in produzioni biologiche i cui ricavati (più di 250 milioni di dollari[8] al 2008) vengono devoluti in beneficenza per scopi umanitari ed educativi. Con il PEN American Center, la Newman's Own ha finanziato peraltro sino al 2006[9] un premio annuale di 20.000 dollari riservato al cittadino statunitense che abbia più coraggiosamente difeso il "primo emendamento" della costituzione statunitense, relativo alla libertà di espressione, di culto e di stampa.


Ultime interpretazioni 
Nel 1994 è tornato sulle scene cinematografiche col personaggio del cinico industriale di Mister Hula Hoop dei fratelli Coen. Nel 1995, invece, è stato premiato al Festival di Berlino con l’Orso d’argento per La vita a modo mio di Robert Benton. Nel 1999 è stato fra gli interpreti del film Le parole che non ti ho detto di Luis Mandoki, l'anno seguente è stato diretto da Marek Kanievska in Per amore... dei soldi, e nel 2002 ha interpretato Era mio padre, di Sam Mendes.

Il 25 maggio 2007 l'attore ha dichiarato in un'intervista alla rete televisiva ABC la sua decisione di ritirarsi dalle scene, considerandosi troppo vecchio per continuare a recitare.[10]


La malattia 
Il 31 luglio 2008 è stata data ufficialmente notizia di una diagnosi di cancro ai polmoni, effettuata dallo Sloan-Kettering Cancer Center di New York, uno dei maggiori centri negli Usa per la lotta ai tumori. Secondo il Sun e altre testate, l'attore sarebbe vissuto solo poche settimane, dopo l'ultimo ciclo di chemioterapia presso il Weill Cornell Medical Center di New York. [11]

Per sua volontà venne trasferito dall'ospedale in cui si sottoponeva alle terapie, nella sua casa di Westport, Connecticut dove è morto il 26 settembre 2008. Errore nella funzione Cite Closing missing for tag e per questo attivismo, caratterizzato anche dalla sua partecipazione a messaggi televisivi di propaganda, fu in seguito incluso da Richard Nixon nella sua "lista di nemici".[12]

È stato un sostenitore del Partito Democratico statunitense.[13] Ha supportato nel 2006 la campagna di Ned Lamont (non eletto) e ha finanziato quella presidenziale di Chris Dodd, poi ritiratosi.


Filmografia 

Attore 
Il calice d'argento (The Silver Chalice), regia di Victor Saville (1954)
Lassù qualcuno mi ama (Somebody Up There Likes Me), regia di Robert Wise (1956)
Supplizio (The Rack), regia di Arnold Laven (1956)
Quando l'amore è romanzo (The Helen Morgan Story), regia di Michael Curtiz (1957)
Quattro donne aspettano (Until They Sail), regia di Robert Wise (1957)
La lunga estate calda (The Long, Hot Summer), regia di Martin Ritt (1958)
Furia selvaggia (The Left Handed Gun), regia di Arthur Penn (1958)
La gatta sul tetto che scotta (Cat on a Hot Tin Roof), regia di Richard Brooks (1958)
Missili in giardino (Rally 'Round the Flag, Boys!), regia di Leo McCarey (1958)
I segreti di Filadelfia (The Young Philadelphians), regia di Vincent Sherman (1959)
Dalla terrazza (From the Terrace), regia di Mark Robson (1960)
Exodus (Exodus), regia di Otto Preminger (1960)
Lo spaccone (The Hustler), regia di Robert Rossen (1961)
Paris Blues (Paris Blues), regia di Martin Ritt (1961)
La dolce ala della giovinezza (Sweet Bird of Youth), regia di Richard Brooks (1962)
Le avventure di un giovane (Hemingway's Adventures of a Young Man), regia di Martin Ritt (1962)
Hud il selvaggio (Hud), regia di Martin Ritt (1963)
Il mio amore con Samantha (A New Kind of Love), regia di Melville Shavelson (1963)
Intrigo a Stoccolma (The Prize), regia di Mark Robson (1963)
La signora e i suoi mariti (What a Way to Go!), regia di J. Lee Thompson (1964)
L'oltraggio (The Outrage), regia di Martin Ritt (1964)
Lady L (Lady L), regia di Peter Ustinov (1965)
Detective's story (Harper), regia di Jack Smight (1966)
Il sipario strappato (Torn Curtain), regia di Alfred Hitchcock (1966)
Hombre (Hombre), regia di Martin Ritt (1967)
Nick mano fredda (Cool Hand Luke), regia di Stuart Rosenberg (1967)
Guerra, amore e fuga (The Secret War of Harry Frigg), regia di Jack Smight (1968)
Indianapolis pista infernale (Winning), regia di James Goldstone (1969)
Butch Cassidy (Butch Cassidy and the Sundance Kid), regia di George Roy Hill (1969)
Un uomo oggi (WUSA), regia di Stuart Rosenberg (1970)
Sfida senza paura (Sometimes a Great Notion), regia di Paul Newman (1971)
Per una manciata di soldi (Pocket Money), regia di Stuart Rosenberg (1972)
L'uomo dai sette capestri (The Life and Times of Judge Roy Bean), regia di John Huston (1972)
L'agente speciale MacKintosh (The MacKintosh Man), regia di John Huston (1973)
La stangata (The Sting), regia di George Roy Hill (1973)
L'inferno di cristallo (The Towering Inferno), regia di John Guillermin e Irwin Allen (1974)
Buffalo Bill e gli indiani (Buffalo Bill and the Indians, or Sitting Bull's History Lesson), regia di Robert Altman (1976)
Colpo secco (Slap Shot), regia di George Roy Hill (1977)
Quintet (Quintet), regia di Robert Altman (1979)
Ormai non c'è più scampo (When Time Ran Out...), regia di James Goldstone (1980)
Bronx 41mo distretto di polizia (Fort Apache the Bronx), regia di Daniel Petrie (1981)
Diritto di cronaca (Absence of Malice), regia di Sydney Pollack (1981)
Il verdetto (The Verdict), regia di Sidney Lumet (1982)
Harry & Son (Harry & Son), regia di Paul Newman (1984)
Il colore dei soldi (The Color of Money), regia di Martin Scorsese (1986)
L'ombra di mille soli (Fat Man and Little Boy), regia di Roland Joffé (1989)
Scandalo Blaze (Blaze), regia di Ron Shelton (1989)
Mr. & Mrs. Bridge (Mr. & Mrs. Bridge), regia di James Ivory (1990)
Mister Hula Hoop (The Hudsucker Proxy), regia di Ethan Coen e Joel Coen (1994)
La vita a modo mio (Nobody's Fool), regia di Robert Benton (1994)
Twilight (Twilight), regia di Robert Benton (1998)
Le parole che non ti ho detto (Message in a Bottle), regia di Luis Mandoki (1999)
Per amore... dei soldi (Where the Money Is), regia di Marek Kanievska (2000)
Era mio padre (Road to Perdition), regia di Sam Mendes (2002)

Regista 
La prima volta di Jennifer (Rachel, Rachel) (1968)
Sfida senza paura (Sometimes a Great Notion) (1971)
Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilde (The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Marigolds) (1972)
Harry & Son (Harry & Son) (1984)
Lo zoo di vetro (The Glass Menagerie) (1987)

Doppiatori 
La voce storica di Paul Newman è quella di Giuseppe Rinaldi, che lo ha doppiato sin dagli inizi e per quasi tutta la sua filmografia, fino al film La vita a modo mio. In altri film l'attore è stato doppiato da

Giancarlo Maestri in: Nick mano fredda, L'uomo dai sette capestri
Pino Locchi in: Butch Cassidy
Gigi Proietti in: Buffalo Bill e gli indiani
Marcello Tusco in: Quintet
Oreste Rizzini in: Ormai non c'è più scampo, Il verdetto
Michele Kalamera in: Mr. & Mrs. Bridge
Carlo Sabatini in: Twilight
Cesare Barbetti in: Le parole che non ti ho detto, Per amore... dei soldi, Cars - Motori ruggenti
Renato Izzo in: Era mio padre
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Re: paul newman

Messaggio da carlo »

ciao Paul...
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nikita
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Re: paul newman

Messaggio da nikita »

non lo sapevo... un altro mito svanisce, ma un mito non conosce fine...
L'invidia è una brutta bestia, se ti morde in giovane età...sei fottuto!
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