INTERVISTA A GIULIA BORIONI REDATTRICE DELLA CASA EDITRICE LECONTE

Le interviste di NA a cura di M. Di Biagio e L. Massei
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INTERVISTA A GIULIA BORIONI REDATTRICE DELLA CASA EDITRICE LECONTE

Messaggio da Vita »

Eccoci quì con una nuova intervista... questa volta il nostro interlocutore è esterno al forum. Mi auguro che possiate trovare interessanti spunti in queste quattro chiacchiere con Giulia Borioni.
besitos Michela



(risponde Giulia Borioni, redattrice di Storie e di Leconte)



- Come e quando nasce l’avventura Leconte?

Leconte nasce nel 2001 ed è una casa editrice aperta alle promiscuità linguistiche, al ruolo ideologico della letteratura, alla trasversalità della parola; fedele a una visione autenticamente crossover della scrittura
e dunque lontana da accademie e supponenze.

- La casa editrice ha un progenitore, diciamo così, ed è la rivista letteraria internazionale “Storie” fondata nel 1989 e premiata nel 2003 dal Writer’s Digest statunitense come miglior rivista letteraria internazionale. Che grande orgoglio deve essere stato per voi. Allora Giulia, ci racconti un po’ da quale intuizione nasce l’idea di una politica editoriale così crossover?

Ci piaceva e ci piace l’idea di costruire una rivista seria – non seriosa – che possa avvicinare alla letteratura persone magari spaventate in passato dal concetto di cultura comunemente acquisito nel nostro paese. Elitario, spesso aridamente accademico. Non a caso, uno degli slogan della rivista è “la cultura non fa paura”. Come dire, la cultura è di tutti, è un bene contaminato e sempre in evoluzione al quale è possibile partecipare armati di un’arma antica quanto economica: la curiosità. Di qui il profilo crossover della rivista che coagula elementi di letteratura, cinema, musica, arte e altro senza tentazioni, ci auguriamo, qualunquistiche.

- Dei vostri corsi di traduzione e di scrittura mi ha entusiasmata, oltre al materiale didattico molto, ma molto soddisfacente, anche l’approccio a questo nuovo metodo di scrittura che è il momentismo. Ce ne parlerebbe un po’…

La svolta bilingue della rivista Storie – che oggi è pubblicata con testo a fronte in inglese e ha una diffusione internazionale – risale al 2001 e all'uscita di un numero speciale intitolato "Pomeriggio/Afternoon". In breve, abbiamo chiesto a 140 fra scrittori, registi, sceneggiatori, musicisti, etc. da tutto il mondo di descriverci ciò che stavano vivendo in particolari dieci minuti del 19 aprile del 2001, dalle 17.50 alle 18.00.
Questo esperimento di scrittura simultanea, detta "momentista" – metodo registrato e che ha un suo manifesto – si è poi ripetuto negli anni dando vita a diversi numeri speciali della rivista Storie (Ten Minutes Scots, Italia del Mondo, etc.), a seminari in università straniere (ad esempio, il Trinity College di Dublino) e a un vero e proprio corso di scrittura breve che ha aiutato gli allievi, se non altro, a rendere essenziale il loro stile, disciplinandosi a una serie di regole tese a limitare tentazioni di ego e di bello scrivere allo scopo di descrivere quasi cronisticamente dieci minuti qualunque di giornate altrettanto qualunque. Insomma, il trionfo della non-notizia sulla notizia. Per una volta.

- Secondo quali canoni, una casa editrice come la vostra seleziona i manoscritti da pubblicare? E’ più una questione di talento o di mercato?

Entrambe le cose. Anche se non prona alle esigenze del mercato, Leconte predilige testi immersi nella realtà, frutto di una necessaria interpretazione del qui e ora, capaci di alimentare il canonico processo di identificazione di un lettore tipo che per la tradizione della nostra casa editrice è una persona “informata dei fatti”, che partecipa attivamente alla corrente realtà storica, con una visione fortemente etica e ideologica della vita, che si è formato indifferentemente sui libri, sui suoni e sulle immagini. Un testimone attivo, insomma, del frangente culturale che stiamo vivendo.

- Penso al vostro rapporto con la scrittura americana, saprebbe spiegare come mai negli Usa anche emeriti sconosciuti hanno la possibilità di pubblicare un romanzo (sebbene con case editrici indipendenti) senza metter mano al proprio conto in banca e qui da noi invece, sembra impossibile? Insomma Giulia, non sembra anche a lei che in Italia non ci sia la voglia necessaria o se vogliamo il coraggio imprenditoriale di puntare su un emerito sconosciuto che tuttavia è capace di scrivere cose qualitativamente migliori di tanti autori pubblicati dei quali preferisco non far nomi?

Vecchia storia quella dell’editoria a pagamento. Molto malintesa dai nostri aspiranti scrittori. Vissuta in maniera più conciliante e possibilista all’estero (USA inclusi). Il discorso sarebbe lungo ma sappia che tutto deriva non tanto dal malcostume di certi editori (sebbene ne esistano di poco raccomandabili, non lo metto in dubbio) ma dall’oggettiva ristrettezza economica e diffusionale del nostro mercato editoriale. Per quanto ci riguarda, “Storie” cerca di leggere e incoraggiare tutti gli autori che inviano i propri manoscritti. Non cestiniamo nessuno. Quelli interessanti li pubblichiamo nella rubrica “Ex libris” ma comunque a tutti dedichiamo una recensione con consigli utili per potenziare la loro scrittura. E in questo caso rivista fa rima con laboratorio, per fortuna.

- La società italiana sembra ormai vivere sulla perenne soglia del trash quando e perché secondo lei il pubblico italiano è caduto nel triste cliché del volgare e del “trucido” anche nella lettura? E ancora, andando avanti nel tempo crede che la letteratura riuscirà a ritrovare il suo giusto spazio?

Si tratta di una più generale fase depressiva della nostra Storia. Dalla politica alle arti espressive, non si salva nessuno. Ma è fisiologico. Verrà prima o poi un ricambio, ce lo insegna la stessa Storia. La paura di un declino inarrestabile di solito è figlia dell’ignoranza. Ignoranza che al momento dilaga ma che non si deve stolidamente condannare ma, invece, è opportuno interpretarla facendosi propositivi, non emarginando chi ne è affetto. Guai agli snob, guai ai predicatori caustici, lasciano il tempo che trovano.

- Il web: un mare di informazioni, un privilegiato speaker corner dal quale parare tramite un nuovo linguaggio fitto di acronimi e faccine sorridenti. Il web una vetrina globale sogno di qualsiasi scrittore, ma anche una rete pericolosa in cui si diventa facili prede del plagio… come si affacciano le case editrici italiane al mondo degli scrittori in internet? Come fanno a farsi largo tra i milioni e milioni di forum, siti, blog e via dicendo? Dove cercano e come fanno a scovare un talento senza perdersi nei meandri del deprimente livello di mediocrità che pervade l’etere?

Pensando che il Web è solo un’opzione della conoscenza. I talenti si possono trovare ovunque, basta avere la voglia e la capacità di trovarli: in un blog, in un garage, un cugino che racconta belle storie, un tifoso che in curva azzecca sempre uno striscione pregnante. Ovunque. Ma è da sempre così.

- Questa domanda non me la posso proprio risparmiare poiché tutti l’aspettano… qualora qualcuno dei nostri lettori volesse inviarvi un manoscritto e qualora questo dovesse interessarvi, che tipo di contratto gli proporreste?

Intanto il manoscritto deve rientrare per repertorio e stile nelle collane che caratterizzano la casa editrice e poi un normale contratto di edizione (cos’altro?), anche se Leconte si occupa per lo più di autori stranieri. Con gli italiani, fatta qualche eccezione (Attilio Del Giudice, Emanuele Bevilacqua, Pablo Echaurren), ci piace lavorare in gruppo a progetti come la guida “Italia Gratis” e a collane dedicate a politica e costume (ad esempio il libro “SpazzaNapoli” e i saggi dedicati a Ikea e Google curati da Erik Gunnar Trjo, un gruppo di giornalisti e scrittori italiani).

- Nuoviautori.org è stato creato da Carlo Trotta, un giovane e pieno di talento scrittore romano (vi invito tutti infatti ad acquistare il suo romanzo “La cena di Henry” edito dalla Di Salvo editore) che ad un certo punto della sua vita ha avuto la geniale intuizione di creare un bar – come noi tutti lo chiamiamo- in cui confrontarsi in tempo reale, in cui imparare ed insegnare qualcosa. Ad oggi il nostro sito insieme col forum conta circa 780 utenti iscritti. Da qui son nate iniziative di vera e propria LETTERATURA quali: la wikipoesia del quale è ideatore e curatore Andrea Galli (III volumi già pubblicati e scaricabili anche on line). Poesie  istantanee delle quali tre volumi sono già editi ed il quarto è invece in stesura; e il laboratorio di videopoesia curato dal nostro Fabian di Rosa. Tutto questo non so… mi sa molto di fermento culturale, di voglia di cambiamento di necessità di lasciare il segno. Non crede Giulia che gente come noi, dovrebbe poter avere la possibilità di dare una bella scrollatina al torpore culturale in cui il nostro paese versa?

Beh, complimenti a Trotta che a suo modo ha rinnovato il concetto antico di agorà. Il fatto è che se c’è preparazione culturale, se c’è una autentica capacità di scrittura, ben venga il fermento. Altrimenti è adrenalina che si assorbe in poco tempo.

- Domanda di rito per i miei amici di nuoviautori: se un giorno dovesse svegliarsi e scoprire di non avere più nulla dire?

Mi resterebbe sempre molto da leggere. Prima di dire, occorre sapere.
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Intervista Belli.doc
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Ultima modifica di carlo il 16/12/2008, 15:32, modificato 1 volta in totale.
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carlo
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Re: INTERVISTA A GIULIA BORIONI REDATTRICE DELLA CASA EDITRICE LECONTE

Messaggio da carlo »

brava vita e grazie per la sviolinata finale... se leggevo l'intervista prima te la vietavo, sinceramente! Avvisa la signora Borioni che entro settembre sarà pure online. Tra l'altro della rivista storie ho fatto pure il corso, anni fa, e son stato abbonato. Del mio libro per altro in teoria sarebbe dovuta pure uscire la recensione di cui parla sopra, ma poi mi pare non ho saputo più nulla. Leconte è comunque decisamente una bella casa editrice, e la rivista davvero meritevole.
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Vita
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Re: INTERVISTA A GIULIA BORIONI REDATTRICE DELLA CASA EDITRICE LECONTE

Messaggio da Vita »

come mai qst latitanza... è forse colpa del caldo?
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l.zag

Re: INTERVISTA A GIULIA BORIONI REDATTRICE DELLA CASA EDITRICE LECONTE

Messaggio da l.zag »

Come al solito brava michela e complimenti e un augurio di buon lavoro alla signora Giulia bella l'intervista.

La cultura non fa paura!! La cultura è un bene che appartiene a tutti! Condivido fortemente. 
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cignonero
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Re: INTERVISTA A GIULIA BORIONI REDATTRICE DELLA CASA EDITRICE LECONTE

Messaggio da cignonero »

carlo ha scritto: brava vita e grazie per la sviolinata finale... se leggevo l'intervista prima te la vietavo, sinceramente! ...
Vabè, più che sviolinata è una forma di autopromozione del sito. Biasimevole ma fino a un certo punto

Alla Sig.ra Borioni, semmai passasse di qui a leggere i nostri commenti, va il mio plauso quando dice il talento si trova

ovunque.

Momentismo? Mai sentito prima, come idea è una figata, forse vista in qualche porzione di film...

fabiandirosa
se l'invidia è il motore della economia di pace,
lo spreco è il suo carburante. e in guerra papà?

che volevo dire? Ah si, divertitevi! davvero. ma un angolo dello sguardo lasciatelo
a chi soffre, poiché in guerra molti cadono, non tutti muoiono. mentre in tempo di
pace tutti scambiano eppure c'è sempre qualcuno che perde
http://xoomer.alice.it/fabiandirosa/
http://www.youtube.com/fabiandirosa
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