C'erano una volta solo parole,
libere di cantare cantavano
con nessun legame, nessuna prole,
randagie, ebbre di vita fluttuavano.
Senza una meta che è scopo vano
giocare con l’eco di mille gole,
accordare l’oblio d'un gesto arcano
all’odore sfarzoso di mille viole.
Qualcuno le amò da farsi amare,
da renderle libere di esser vere,
schiudendole al canto d'una bellezza.
Vinsero il buio che fa soffocare,
la solitudine, le notti nere,
perpetuandosi d'amore e d'ebrezza.
sonetti - siete in grado?
- hombre sincero
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