alla filmografia loro c'? da aggiungere "cinico tv"....
Due veri geni. Me la dovevi lasciar mettere a me la loro... ma mi accontento di commentarli cos?:


A loro sono davvero legatissimo, me ne sento quasi lo scopritore, assieme a ghezzi... Mi ipnotizzarono subito, sin dalle prime puntate di cinico tv, quando a raitre le sparavano per ore, una dietro l'altra, la notte. Io la mattina arrivavo a scuola con stampati davanti agli occhi quei personaggi eterei, in mutande, immobili e silenziosi, con quel bianco e nero cos? curato, cos? fluido e mai freddo, e quelle nuvole che arrivano e ci sorpassano veloci. Stupendo. Due geni veri, lo capii con il loro primo film lungo, "
lo zio di brooklin"
che poi lo zio era:

Un film capolavoro, ambientato in una palermo apparentemente "postatomica", in realt? esistente anche adesso, sceneggiato in siciliano stretto, pressocch? incomprensibile a un continentale, il film ? giocato tutto su situazioni al limite dell'assurdo, in un mondo senza donne, dove le donne sono uomini, spesso anziani, travestiti, invaso dai cani, che sono i veri padroni della citt?, e e assediato dalla fame e dalla monotonia delle giornate dei protagonisti. I personaggi del film sono aberrazzioni pasoliniane, aborti fastidiosi che ci schiaffano in faccia la durezza d'animo dell'intera "umanit?", svilita all'ennesima potenza.
L'ho visto almeno, non sto scherzando, 50 volte, credo di saperlo a memoria. Uno degli eventi cinematografici che pi? mi hanno colpito nella mia mia misera esistenza di appassionato. Ho portato il verbo in diverse case, sotto forma di videocassetta, e spesso dopo il film, guardavano male pure me, tranne magari il buon devilmaster e sam diamante, che infatti pure loro come me sono strani forte.
escludendo corti, documentari sul jazz (su duke, per cipr? e maresco il jazz ? importante, e il gioco delle pause, l'ispirazione da jam session, l'hanno portato direttamente sul set) i film da conisderarsi dopo
lo zio di brooklin sono:
Tot? che visse due volte
il ritorno di Cagliostro
tot? che visse due volte fu uno scandalo. Osannato al festival di Rotterdam da decine di minuti di applausi, e da ovazioni a scena aperta, in italia fu per un periodo censurato totalmente (non avveniva, appunto, dai tempi di pasolini) decisione a mio modo di vedere scandalosa assai pi? del film. Dopo ricorsi, appelli e proteste dei cinefili il film usc?, in poche sale in pochissime citt?, e fu ritirato dopo credo al massimo un paio di settiamane. Con le condanne della chiesa, il pentimento di chi aveva visto "lo zio", e la massiccia pubblicit? negativa che allertava il pubblico annunciando stupri di galline, blasfemie estreme e quant'altro.
Ovviamente, il giorno che usc?, ero gi? al cinema con tre amici di quelli duri e puri. Dentro al cinema, per la verit? un cineclub, eravamo una ventina. dopo mezzora eravamo 15, altri 10 minuti ed eravamo in dieci. Al terzo episodio (il film ? diviso in tre parti) eravamo io, i miei amici, e una coppia dietro. Dopo poco la ragazza si ? messa a piangere, e il fidanzato, che avrebbe preferito essere amico nostro, sbuffando l'ha portata via. Alla fine del film c'eravamo solo io e i miei amici, concordi nel dire: "capolavoro".
Sono in molti a darmi addosso su questo, a dire: cipr? e maresco sono due truffatori. No, ne sono convinto, sono due grandi artisti.
Tot? che visse due volte ha scene effettivamente pesanti, obesi che stuprano angeli, vecchi che si fottono le galline, puttane che sono maschi travestiti, omosessualit? dilagante e perversioni varie. Nei primi due episodi a tratti fa ridere. Nel terzo no. Nel terzo tutto diventa estremo, e la scena che cost? i processi e la condanna della chiesa ? una delle scene pi? commuoventi che si siano mai viste. Nel degrado, nella sporcizia, si erge una madonna, una statua dal viso dolce. Uno dei vecchi protagonisti, che non parla mai, e si masturba tutto il film, dicendo solo "ciuccia, ciuccia", la guarda con amore, si arrampica, e, abbracciandola, si masturba provando a farci l'amore. Nel farlo scoppia a piangere, e la scena ha come un rallentamento, per sottilinearne il dramma.
Scandalo.
Censura.
Blasfemia.
Per me invece era una delle pi? grandi dichiarazioni di bisogno di fede viste in un film. Era l'amore puro, il grido d'aiuto dell'animale abbandonato, frammisto a disperazione e senso di colpa, per l'aver lasciato alle pulisioni il nostro raziocinio. Stupendo, un manifesto, e non mi si poteva vietare di vederlo. Non ci manderei un minorenne, quello magari no, e capisco che possa risultare fastidioso ad un bigotto, o ad uno che interpreta il cinema di cipr? e maresco come esclusivamente provocatorio. Per me loro ne hanno dette di cose invece.
Ed erano pure importanti, lezioni di filosofia dell'immagine e di etica del degrado.

con i primi due film, e tutta la loro produzione per la tv e di corti, si sono creati un pubblico di nicchia, non so quanti siamo, saremo pochi, ma li amiamo, l? abbiamo presi come grandi maestri. C'era per?, a questo punto, da dare una strizzata d'occhio al grande pubblico. Ed ecco "
il ritorno di Cagliostro" che in realt? ? il ritorno sullo schermo di R. Englud, nightmare per indenderci. Un film Comico con la c maiuscola, a tratti fa stare male dal quanto fa ridere, presentato al festival di venezia, e finalmente applaudito da tutti, anche qui da noi. Un film come al solito particolare, non rinuncia a molti clich? ormai tipici, ma con molte aperture al grande pubblico, e molte risate a scena aperta. Per loro, che sostengono sin dall'inizio di esser dei comici, un apoteosi. Per me, che di loro avevo apprezzato tutto, ma con meno calore proprio l'aspetto comico, una riscoperta. Se siete persone particolarmente sensibili ed impressionabili, e non conoscete il loro cinema, guardatevi solo questo. Se avete stomaci duri, cercate di rimediare tutto. Se avete 18 anni, a passate le notti in bianco, a vedere e rivedere lo zio di brooklin fermando l'immagine spessissimo per apprezzare quei "quadri umani", attenzione, che farete presto la fine mia. :D
Se si cercano info su di loro con google i siti migliori che si trovano sono in francese, e tedesco. Questo per dire quanto poco siano capiti in patria,
i miei preferiti del cinema italiano, forse di sempre. Chi mi conosce bene, sa che effetto nefasto abbiano avuto sul mio cervello ai quei tempi cos? debole.
Daniele Cipr?, e Franco Maresco, sinceramente, grazie.