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Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 18:33
da iAGO
Mi chiedo spesso come un poeta sente ciò che è.
Trovate differenza fra il vostro modo di scrivere e come vivete quello che scrivete?
Vivete davvero secondo il vostro verbo o è soltanto una leggera ostentazione di diversità e non riuscite ad applicare l'essere poeta in pieno nella vostra vita o nelle vostre scelte?
Domande sputate sullo schermo... spero che qualcuno mi aiuti a rispondermi.

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 18:57
da carlo
No non vivo davvero secondo il mio verbo, purtroppo. Capisco quel che dici e temo di dover ammettere di non esser pienamente corente con quel che mi piacerebbe scrivere.

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 19:18
da patrizia
purtroppo più passa il tempo il mio vivere coem professionista e come poeta si sovrappongono, non so quanto la persona rasionale che è in me riuscirà a resistere e lo devo fare per questioni banali legate alla quotidianità tra cui un mutuo!!

è vero che mio marito (sono sposata) lavora e non dovrei lamentarmi, ma il ns modo di vivere in vista di un futuro che non vedo roseo è tale da spingetrci a costruire qualcosa per la ns pensione (diciamo così) e anche per ns figlio.

lui farà le sue scelte personali, ma non vorremmo lasciarlo senza paracadute (senza farglielo sapere o quanto meno pesare).

detto questo...

il mio essere poeta mi condiziona la vita sempre di più e purtroppo non me la semplifica ...

però se sono così, così sia.

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 20:02
da Vita
Io vivo... e poche volte mi chiedo se le mie azioni corrispondano o meglio seguano le mie parole.
Accuso chi mi ama di non valutare bene il peso delle parole, ma purtoppo devo ammettere che io sono la prima a sputare parole senza alcun rispetto per chi mi è vicino e non vuole soffrire è solo che sono così ho la lingua biforcuta...
Sono sempre stata un'incoerente, insomma predico bene e razzolo malissimo, ma penso che il problema sia uno solo, la vita con tutte le sue superficialità mi prende dannatamente e poche volte riesco a dire di no.
Di cose di cui pentirmi a 24 anni ne ho fatte eppure il mio orgoglio mi spinge a dire che se potessi tornare indietro le rifarei tutte, ma proprio tutte.Accade così che mi ritrovo alla ricerca di una purezza d'animo da potermi appicicare addosso ed essere finalmente poeta...

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 21:38
da hombre sincero
Non ho mai creduto che sia necessario "vivere il nostro verbo" esternandolo 24 ore al giorno.
Ovvio, la poesia mi accompagna per tutto il tempo, ma tutto il tempo e' fatto di figli (ne ho due), di affetti, di lavoro, di code fatte alla posta...
Come potrebbe essere possibile esternare sempre e comunque l'essere poeta?
La stessa capacita' percettiva ed espressiva non puo' essere costante e continua.

Io sono un cacciatore, lo sono sempre, ma non per questo mi aggiro per il centro con doppietta, cacciatora e bracco :lol:

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 22:03
da iAGO
...ma l'istinto da cacciatore, quello non dovrebbe abbandonarti mai. O forse tu sei cacciatore solo quando imbracci un fucile?

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 22:16
da Vita
Forse ho capito quel che intende hombre,
il fatto è Iago, che l'istinto poetico è dentro noi sempre, ma è come assopito nel tempo di tutti gli altri e su carta o su schermo poi d'un tratto quando siamo solo noi col nostro tempo esplode, certo non è che decliamo versi al supermercato, anche perchè personalmente credo che Daniela (la cassiera del supermarket in cui vado io) mi riderebbe in faccia alla meglio...

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 22:27
da patrizia
me lo vedo hombre che gira a caccià...

però discutevo con un amico scultore amico delle corride, che difende a quasi a spada tratta... (ha fatto dei lavori sulle arene de toros fantastici!) le corride, ebbene provaimo a spogliarci della razionalità ed mmaginare il significato simbolico del combattimento...

anche per il cacciatore credo sia lo stesso con la differenza che puoi anche solo sparare ad un'idea e non necessariamnete ad un animale.


però hombre qui in Veneto si mangiava poénta e osèi (polenta fritta nell'olio dove si erano cotti degli spiedini formati da uccelli, pancetta o lardo, salvia e bocconici di maiale: fanatstici) ora mangiamo poénta e osèi s-campài (molto buoni lo stesso!)

hombre pensa a quando noi venete facciamo l'ode "ai oséi" il cui significato cambia a seconda dell'età dell'ipotetica commensale.

Essere poeti

Inviato: 16/03/2007, 22:30
da iAGO
Quello che volevo dire e che scrivere qualcosa sul foglio, su uno schermo o sulla spiaggia e l'epilogo di un lavoro complesso in cui tutti i sensi partecipano, ma a priori. Un supermercato, una discoteca o una discarica... non è il luogo che fa un poeta. Un giorno aspettando in fila alla posta, ho scritto qualcosa che poi ho regalato all'impiegato che mi stava di fronte.
Così come ieri invece di incazzarmi con un viglie che mi aveva multato gli ho dedicato un aforisma... e gli è anche piaciuto. Volevo porre l'attenzione proprio sulla consapevolezza d'esistere come poeta... come presenza d'insieme, indipendentemente dalla professione che si svolge... quella semmai dovrebbe venire dopo, pur rimanendo una necessità. Altrimenti si corre il rischio di parlare di poesia come di una professione, ed allora io non sono un poeta.

Essere poeti

Inviato: 17/03/2007, 4:25
da carlo
No, messa così purtroppo non sono un poeta, vivo poeticamente per molte cose, ma non lo sono al 100%