Prosa (Testi per adulti)
Prosa (Testi per adulti)
E bravo Zag della tua scoperta di talenti. Inchino e applauso.
Prosa (Testi per adulti)
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8/ – Il buio (avanti)
È buio.
Se apro gli occhi, vedo, sennò è tutto buio
ma qualche volta, anche quando apro gli occhi, non vedo.
Ma è giorno o è buio?
Ma è notte o è buio?
È buio non vedo, non vedo le ombre, non vedo le cose, non vedo questo non vedere.
È buio e sto ferma, immobile, così anche loro non possono vedermi.
Loro dimenticano facilmente, ma io sono furba, sono furba io.
Così sto immobile e trattengo il respiro, così non possono nemmeno sentirmi,
mentre io li sento, oh! se li sento.
Sono salda al muro, freddo, ruvido, scrostato muro
(prima ho tolto l’intonaco, prima ho passato una mano sul muro ed ho sentito la crosta che penzolava, prima ho, prima di sentire loro).
Sono fissa al muro, senza fiato, senza movimenti, ché loro potrebbero individuarmi, potrebbero sco-prir-mi.
Ma io sono furba, più furba di loro, tutti assieme
e se soltanto provano ad avvicinarsi…
Li sento!
Sento il loro zampettare raggirarmi tutto intorno,
sento quello sfrigolio di cipolla soffritta, lenta, odorosa, penetrante, circuirmi lo spazio buio,
sento il loro complottare, domandarsi cosa fare, come fare e dove andare,
sento quegli artigli pelosi (osi? Tu OSI???) sferruzzare trame di bava bianca,
schifosa lava bianca, saliva mal riposta in quelle fetide bocche oscene.
Li sento! Sono qui! Qui! Qui!
Ma io sono furba, più furba di tutti loro assiepati.
E so casa fare
so cosa fare
so cosa
so
so
so!
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8/ – Il buio (avanti)
È buio.
Se apro gli occhi, vedo, sennò è tutto buio
ma qualche volta, anche quando apro gli occhi, non vedo.
Ma è giorno o è buio?
Ma è notte o è buio?
È buio non vedo, non vedo le ombre, non vedo le cose, non vedo questo non vedere.
È buio e sto ferma, immobile, così anche loro non possono vedermi.
Loro dimenticano facilmente, ma io sono furba, sono furba io.
Così sto immobile e trattengo il respiro, così non possono nemmeno sentirmi,
mentre io li sento, oh! se li sento.
Sono salda al muro, freddo, ruvido, scrostato muro
(prima ho tolto l’intonaco, prima ho passato una mano sul muro ed ho sentito la crosta che penzolava, prima ho, prima di sentire loro).
Sono fissa al muro, senza fiato, senza movimenti, ché loro potrebbero individuarmi, potrebbero sco-prir-mi.
Ma io sono furba, più furba di loro, tutti assieme
e se soltanto provano ad avvicinarsi…
Li sento!
Sento il loro zampettare raggirarmi tutto intorno,
sento quello sfrigolio di cipolla soffritta, lenta, odorosa, penetrante, circuirmi lo spazio buio,
sento il loro complottare, domandarsi cosa fare, come fare e dove andare,
sento quegli artigli pelosi (osi? Tu OSI???) sferruzzare trame di bava bianca,
schifosa lava bianca, saliva mal riposta in quelle fetide bocche oscene.
Li sento! Sono qui! Qui! Qui!
Ma io sono furba, più furba di tutti loro assiepati.
E so casa fare
so cosa fare
so cosa
so
so
so!
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l.zag
Prosa (Testi per adulti)
certo che se ti dicessi come l'ho conosciuta io ci sarebbe da mettersi le mani ai capelli, da qualche altra parte abbiamo discusso moltissimo, poi come spesso accade, sotto la scorza viene fuori un frutto bellissimo. a te il compito di spiegarle come funziona il wiki e soprattutto di introdurla e auguri :druid: e ti raccomando di armarti bene :lol:Prosa (Testi per adulti)
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9) – Border line (scissione)
Risparmiami Oh voce, di ogni martirio mancato
e portami in palmo di mano come scure dorata
(diamante affilato, bastone piallato da mani sapienti,
vernacolo sciolto e caste falene a sollazzarmi)
Conservami Oh voce, la chiara nenia benevola
di suggermi a vespro fors’anche ad Aurora
e rendimi pregna di ogni divenire:
Ho così poco da fare ed il sopravvivermi mi rattrista
(gli schiaffi aleggianti, vuoti sulla faccia
son larghe gonne dallo smerlo scucito)
Climateriami* Oh voce, tutte le cose a sapere,
diventami falda, incesto o aborto protratto,
salvificami* l’unghia laccata di sangue
e bocca sguaiata dal nero belletto
(capelli arruffati e strappi alle punte
son lasciti aperti a risarcirmi di gloria,
ed i bottoni per l’ammiccante asola
sospendono il flusso della resistenza)
Purificami Oh voce, OH VOCE MIA!
Mantienimi Oh voce di immutata bellezza,
assolviti ora di ogni gesto incompiuto
portandomi il getto del tuo parlare
(è caldo quest’olio di consacrato smalto
che verso bollente sopra il tuo comando
e accendo di lume nella pura salvezza
a renderti grazie di questa mia esistenza)
Ed eccoti voce una nuova ancella,
lavata del putrido e di tutto lo scempio,
ed eccoti voce una torcia di grandezza
prostrarsi e consentire ogni tuo ambire.
(tra le cosce le dita a trastullarmi dell’acqua,
tra le cosce quel tocco a bagnarmi di divino
mentre il rogo m’investe d’immensa passione
e ti porgo l’essenza della mia piena assenza)
9 e ½ - L’urlo senza voce - pietà
Sudo…
Una tenaglia di ruggine mi serra la fronte…
E la polvere, polvere s’incolla dentro il naso, entra negli occhi, mi sporca le mani ed affolla la mia bocca.
Grondo lo sforzo di guardare questa pelle macilenta, pasto abbondante e succulento per milioni, milioni (forse miliardi?) di piccoli vermiciattoli, strisciati, insinuatisi, infiltratisi (porca troia!) non so come.
Tremo!
Non respiro, resto ferma, gratto croste, ho paura.
NON RESPIROOO…
Toglietemi!
Ho le mani nella bocca, mi vedete? Toglietemi la polvere dalla bocca, non respiro, non posso parlare e devo dirvi di togliere la polvere dalla bocca.
Cavatemi questo cazzo dalla bocca, dalla testa che rimbomba e risuona e non si calma.
Cazzo!
DIOOOO…
Assassini!
Assassino, assassinami la voce, la (tua?) voce ed ammazzami tutto il pieno che ho nel corpo, nella testa, nelle vene. Tu lo vedi camminare? Tu li vedi mentre succhiano la mia carne?
BESTIE!
Tu sei bestia, sono bestia senza aria, voglio l’aria, dov’è l’aria, dove sono, con chi sono, ho paura, voglio pura, dà il coltello, ecco lama che mi scrosta, raschio forte sotto l’unghia, tra le pieghe delle rughe, nella parte più nascosta, o tra i fianchi rinsecchiti, meglio ancora tra le labbra, ecco il sangue che mi cola, verso l’alto nella gola,
taglio, premi, spacco, spingi, spingo, scollo e non mi basta, non mi basta,
non mi BASTI!
MALEDETTOOO…
Maledetti questi insetti che si bevono il mio sangue, sento freddo, ora ho freddo, voglio il caldo, tu sei freddo, voglio il fuoco, tu sei ghiaccio, voglio pura la mia età,
tu sei marcio, voglio fiamme a riscaldarmi, tu sei loro, come loro, solo peste avariata, voglio vampe di pulito, tu sei morto, dentro morto, voglio morto il tuo comando, questo solo, solo questo per morirti, mio morirti, mio morirmi…
mio morirmi senza te.
Brucio, ora brucio,
brucio d’espiazione e d’infinito
nel rogo inventato dall’impellenza
e mi sazio di dolore e di tormento
e mi spazio oltre il sommo soggiacere
ché la carne è nulla contro il tempo
ché son niente senza il suo miscuglio
tra pazienza e la forza che mi manca.
10 – Stupore nel silenzio (indietro)
Buio
Dicono… Buio è tutto buio ora…
Non posso più ascoltarli
Non voglio più sentirli
Ho estirpato ogni afflizione e sradicato ogni tormento.
Sono qui… mi vedete?
Chiudete quella porta e cedetemi alla pace
chiudete la ragione e liberatemi di voi.
Non vi vedo
Non vi conosco
ma sono qui, mi vedete?
Hanno pettinato i miei radi capelli
resi trecce attorcigliate di vellutate rose,
hanno slegato ogni filo di canapa
e ricoperto di candido lino
ogni fessura di magra bocca,
hanno lavato, via l’unto dai denti
e posto coperte alle finestre
ed hanno portato un bacile abbagliate
per rendermi grata di luce e calore.
Sospesa e terrena di sano incarnato
rimetto le ali di farfalle amputate
e volo nel bello, tra il caldo incantato
obliando estasiata il mio diventare.
Hanno..
ho…
chi?
non so.
[La puzza della mia carne ustionata
mi stuzzica la voglia di addentarmi:
sono spiedino fritto nell’olio
accartocciato nella mentuccia;
magari del pepe potrebbe invitarmi
ma resto immobile
… immaginandomi]
(* Neologismi)
“L'Io non è padrone in casa sua.” (S.F.)
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9) – Border line (scissione)
Risparmiami Oh voce, di ogni martirio mancato
e portami in palmo di mano come scure dorata
(diamante affilato, bastone piallato da mani sapienti,
vernacolo sciolto e caste falene a sollazzarmi)
Conservami Oh voce, la chiara nenia benevola
di suggermi a vespro fors’anche ad Aurora
e rendimi pregna di ogni divenire:
Ho così poco da fare ed il sopravvivermi mi rattrista
(gli schiaffi aleggianti, vuoti sulla faccia
son larghe gonne dallo smerlo scucito)
Climateriami* Oh voce, tutte le cose a sapere,
diventami falda, incesto o aborto protratto,
salvificami* l’unghia laccata di sangue
e bocca sguaiata dal nero belletto
(capelli arruffati e strappi alle punte
son lasciti aperti a risarcirmi di gloria,
ed i bottoni per l’ammiccante asola
sospendono il flusso della resistenza)
Purificami Oh voce, OH VOCE MIA!
Mantienimi Oh voce di immutata bellezza,
assolviti ora di ogni gesto incompiuto
portandomi il getto del tuo parlare
(è caldo quest’olio di consacrato smalto
che verso bollente sopra il tuo comando
e accendo di lume nella pura salvezza
a renderti grazie di questa mia esistenza)
Ed eccoti voce una nuova ancella,
lavata del putrido e di tutto lo scempio,
ed eccoti voce una torcia di grandezza
prostrarsi e consentire ogni tuo ambire.
(tra le cosce le dita a trastullarmi dell’acqua,
tra le cosce quel tocco a bagnarmi di divino
mentre il rogo m’investe d’immensa passione
e ti porgo l’essenza della mia piena assenza)
9 e ½ - L’urlo senza voce - pietà
Sudo…
Una tenaglia di ruggine mi serra la fronte…
E la polvere, polvere s’incolla dentro il naso, entra negli occhi, mi sporca le mani ed affolla la mia bocca.
Grondo lo sforzo di guardare questa pelle macilenta, pasto abbondante e succulento per milioni, milioni (forse miliardi?) di piccoli vermiciattoli, strisciati, insinuatisi, infiltratisi (porca troia!) non so come.
Tremo!
Non respiro, resto ferma, gratto croste, ho paura.
NON RESPIROOO…
Toglietemi!
Ho le mani nella bocca, mi vedete? Toglietemi la polvere dalla bocca, non respiro, non posso parlare e devo dirvi di togliere la polvere dalla bocca.
Cavatemi questo cazzo dalla bocca, dalla testa che rimbomba e risuona e non si calma.
Cazzo!
DIOOOO…
Assassini!
Assassino, assassinami la voce, la (tua?) voce ed ammazzami tutto il pieno che ho nel corpo, nella testa, nelle vene. Tu lo vedi camminare? Tu li vedi mentre succhiano la mia carne?
BESTIE!
Tu sei bestia, sono bestia senza aria, voglio l’aria, dov’è l’aria, dove sono, con chi sono, ho paura, voglio pura, dà il coltello, ecco lama che mi scrosta, raschio forte sotto l’unghia, tra le pieghe delle rughe, nella parte più nascosta, o tra i fianchi rinsecchiti, meglio ancora tra le labbra, ecco il sangue che mi cola, verso l’alto nella gola,
taglio, premi, spacco, spingi, spingo, scollo e non mi basta, non mi basta,
non mi BASTI!
MALEDETTOOO…
Maledetti questi insetti che si bevono il mio sangue, sento freddo, ora ho freddo, voglio il caldo, tu sei freddo, voglio il fuoco, tu sei ghiaccio, voglio pura la mia età,
tu sei marcio, voglio fiamme a riscaldarmi, tu sei loro, come loro, solo peste avariata, voglio vampe di pulito, tu sei morto, dentro morto, voglio morto il tuo comando, questo solo, solo questo per morirti, mio morirti, mio morirmi…
mio morirmi senza te.
Brucio, ora brucio,
brucio d’espiazione e d’infinito
nel rogo inventato dall’impellenza
e mi sazio di dolore e di tormento
e mi spazio oltre il sommo soggiacere
ché la carne è nulla contro il tempo
ché son niente senza il suo miscuglio
tra pazienza e la forza che mi manca.
10 – Stupore nel silenzio (indietro)
Buio
Dicono… Buio è tutto buio ora…
Non posso più ascoltarli
Non voglio più sentirli
Ho estirpato ogni afflizione e sradicato ogni tormento.
Sono qui… mi vedete?
Chiudete quella porta e cedetemi alla pace
chiudete la ragione e liberatemi di voi.
Non vi vedo
Non vi conosco
ma sono qui, mi vedete?
Hanno pettinato i miei radi capelli
resi trecce attorcigliate di vellutate rose,
hanno slegato ogni filo di canapa
e ricoperto di candido lino
ogni fessura di magra bocca,
hanno lavato, via l’unto dai denti
e posto coperte alle finestre
ed hanno portato un bacile abbagliate
per rendermi grata di luce e calore.
Sospesa e terrena di sano incarnato
rimetto le ali di farfalle amputate
e volo nel bello, tra il caldo incantato
obliando estasiata il mio diventare.
Hanno..
ho…
chi?
non so.
[La puzza della mia carne ustionata
mi stuzzica la voglia di addentarmi:
sono spiedino fritto nell’olio
accartocciato nella mentuccia;
magari del pepe potrebbe invitarmi
ma resto immobile
… immaginandomi]
(* Neologismi)
“L'Io non è padrone in casa sua.” (S.F.)
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Prosa (Testi per adulti)
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[size=18px]Da e per Wiky:[/size]
Un non dio:
Dio non sa chi sono io
perché lui non è in me
mentre Lui è crociata di me
a costiparmi gli attimi della perdizione
o recuperarmi lacrime di deserto smisurato,
manto melanconico d’insofferente memoria.
Io gli rido, l’abbandono e mi dispero,
quando sento frantumarsi la strategia,
o vacilla nella guerra pareggiata
prevedibile diserzione mentre assenta
quelle occhiate sotto pelle tra le cosce,
intuibile disunione da rianimare.
Un impulso:
Io ti rendo, mantide inversa,
ciò che sotterro della misera mollezza.
Sofisma ormai persuaso
Tu
che nelle scivolose maniere
sia posto il mestiere dell’accomodatore.
Delinquo il tuo precetto
asservendomi svincoli di crudeli abitudini
e sopprimo senza timori
la tua apparenza divenuta confusa.
.
.
.
Non sapendo in quale topic postare queste varianti di "ragnatela",
opto in questo spazio.
:(
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[size=18px]Da e per Wiky:[/size]
Un non dio:
Dio non sa chi sono io
perché lui non è in me
mentre Lui è crociata di me
a costiparmi gli attimi della perdizione
o recuperarmi lacrime di deserto smisurato,
manto melanconico d’insofferente memoria.
Io gli rido, l’abbandono e mi dispero,
quando sento frantumarsi la strategia,
o vacilla nella guerra pareggiata
prevedibile diserzione mentre assenta
quelle occhiate sotto pelle tra le cosce,
intuibile disunione da rianimare.
Un impulso:
Io ti rendo, mantide inversa,
ciò che sotterro della misera mollezza.
Sofisma ormai persuaso
Tu
che nelle scivolose maniere
sia posto il mestiere dell’accomodatore.
Delinquo il tuo precetto
asservendomi svincoli di crudeli abitudini
e sopprimo senza timori
la tua apparenza divenuta confusa.
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Non sapendo in quale topic postare queste varianti di "ragnatela",
opto in questo spazio.
:(
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Prosa (Testi per adulti)
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“Capriccio 10”: Sia Maledetto...
Sia maledetto il nome dell’amore.
Sia maledetto, estinto, estirpato, calpestato, ripudiato
ora e per sempre
dalle labbra mie,
dalle vene mie.
Che io diventi schiava della stoltezza
al solo pensarlo, nominarlo una sola altra volta.
Sia dannata ogni cosa che “egli” sfiora,
sia castigata ogni impune menzione
con le afflizioni più tremende,
sia mortificata, derisa, confusa
anche la fame che “egli” illude di saziare.
Sia condannato con tutta la sua perfidia
al cerchio della gogna della tribolazione
al buio delle tenebre, lui che sospirava luce,
al marchio dell’infame per sottratta verità
e giù, nelle segrete putride,
tra viscide membrane e maleodoranti umori,
nel covo macilento che sempre ha taciuto,
lui serpe tra le serpi
di raffinata specie,
soltanto perché un pazzo a lui non resistette.
Sia emblema di sconfinata sventura
e dita incrociate all’aglio
sovrastino il suo ricordo,
incastonato al palissandro della sua stessa croce,
che morte lui dispensa, mentendo con il cuore,
che verbi lui sprigiona, rubando la vita altrui,
che sogni lui confisca, ingrassando la fede sua.
Sia rinnegato, martoriato, vomitato
ogni più flebile ansito rimasto nella memoria,
siano decapitate con la scure della ragione
tutte le bislacche folgorazioni
scompiglianti il giorno e la notte,
ingarbuglianti le parole e le gambe,
aggroviglianti le carni e le mani,
disordinanti l’oggi, l’ieri e il domani.
E sia tradito, abortito, fallito
ancor prima di germinare sotto la coltre della paura,
poiché il suo blasfemo egoismo
generò secoli di squilibrata ossessione,
crebbe gli spettri della possessione
e non s’avvalse del dubbio da consegnare,
ma rapinò impune ogni effimera felicità.
Sia
Sia
Sia!
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“Capriccio 10”: Sia Maledetto...
Sia maledetto il nome dell’amore.
Sia maledetto, estinto, estirpato, calpestato, ripudiato
ora e per sempre
dalle labbra mie,
dalle vene mie.
Che io diventi schiava della stoltezza
al solo pensarlo, nominarlo una sola altra volta.
Sia dannata ogni cosa che “egli” sfiora,
sia castigata ogni impune menzione
con le afflizioni più tremende,
sia mortificata, derisa, confusa
anche la fame che “egli” illude di saziare.
Sia condannato con tutta la sua perfidia
al cerchio della gogna della tribolazione
al buio delle tenebre, lui che sospirava luce,
al marchio dell’infame per sottratta verità
e giù, nelle segrete putride,
tra viscide membrane e maleodoranti umori,
nel covo macilento che sempre ha taciuto,
lui serpe tra le serpi
di raffinata specie,
soltanto perché un pazzo a lui non resistette.
Sia emblema di sconfinata sventura
e dita incrociate all’aglio
sovrastino il suo ricordo,
incastonato al palissandro della sua stessa croce,
che morte lui dispensa, mentendo con il cuore,
che verbi lui sprigiona, rubando la vita altrui,
che sogni lui confisca, ingrassando la fede sua.
Sia rinnegato, martoriato, vomitato
ogni più flebile ansito rimasto nella memoria,
siano decapitate con la scure della ragione
tutte le bislacche folgorazioni
scompiglianti il giorno e la notte,
ingarbuglianti le parole e le gambe,
aggroviglianti le carni e le mani,
disordinanti l’oggi, l’ieri e il domani.
E sia tradito, abortito, fallito
ancor prima di germinare sotto la coltre della paura,
poiché il suo blasfemo egoismo
generò secoli di squilibrata ossessione,
crebbe gli spettri della possessione
e non s’avvalse del dubbio da consegnare,
ma rapinò impune ogni effimera felicità.
Sia
Sia
Sia!
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Prosa (Testi per adulti)
Brava Cinzia !
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l.zag
Prosa (Testi per adulti)
non ci sono parole per definire la bellezza di quest'ultima composizione merita veramente un grande plauso.
Bravissima Cinzia.
Bravissima Cinzia.
