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odio decidere l'oggetto dei topic
Inviato: 05/04/2006, 15:55
da Vita
Due cosette da dire...
La prima ? anche voi siete dell'idea che dall'avvento del verso libero in poi... poesia e prosa si sono fuse?
Seconda cosa da dire la casa editrice il Filo ha indetto un concorso purtroppo la scadenza ? il dieci aprile per maggiori informazioni
www.ilfiloonline.it
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Inviato: 05/04/2006, 16:10
da agalli
Io non sono dell'idea che verso libero e prosi si siano uniti, ci mancherebbe.
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Inviato: 05/04/2006, 18:14
da carlo
? come dire che la poesia ? morta... dunque perch? ne scrivi?
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Inviato: 05/04/2006, 18:16
da Massimo Baglione
La poesia ? poesia, azz!
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Inviato: 05/04/2006, 18:22
da kashino84
L'avvento del verso libero ha comportato una maggiore tecnica poetica e allo stesso tempo una liberta' espressiva notevole.
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Inviato: 06/04/2006, 21:22
da l.zag
[quote=""kashino84""]L'avvento del verso libero ha comportato una maggiore tecnica poetica e allo stesso tempo una liberta' espressiva notevole.[/quote]
C'? chi non ? proprio daccordo con questa ultima affermazione, ho letto l'intervista rilasciata dal poeta greco Nasos Vaghen?s sul numero di marzo di Poesia, e in questa, ha parlato del fatto che troppa gente si autoproclama poeta senza averne il titolo, e le capacit?, (Testualmente: la poesia moderna si troverebbe ora, innanzi a un vicolo cieco ingombro delle innumerevoli e insipide creazioni di dilettanti privi di qualsivoglia nozione e qualsivoglia gusto della lingua poetica) in sintesi poesia inflazionata, e crisi allo stesso tempo del verso libero... con un invito al ritorno al passato ovvero alla poesia in uso del tardo ottocento conservandone alcuni elementi essenziali in primo luogo la rima...
Cosa ne pensate?
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Inviato: 06/04/2006, 22:35
da carlo
che in parte ? vero che dopo gli anni 50 "chiunque" si sente in grado di scriver poesia, e che questo spesso porta, ovviamente, ad un abbassamento della qualit? media, controbilanciato per? proprio dal fatto che scrivendo pi? autori... se ne trovano anche di ottimi, che magari a scriver un sonetto non ci si sarebbero mai messi. io ripeto la mia idea gi? esposta altrove in questo forum: si devono conoscere le tecniche, la metrica e le figure proprie della poesia classica, un dovere ancora maggiore per chi ha una lingua come la nostra, ma non necessariamente, oggi, vanno usate. Sta al lettore poi giudicare...
io posso scrivere
e domani
piove
e dire che ? poesia, se non ti ho detto niente poi, il limite ? mio, come autore, non della "poesia" di per se, non di tutte le poesie scritte non seguendo i canoni. Zio buk ha scritto delle poesie che toccano il cuore, senza badare alla metrica o alle assonanze, allo stesso modo se si fruga tra gli autori dell'8oo, anche tra molti ottimi, si trovano delle poesie che non toccano, con versi scritti per la metrica e la rima, ma non per il cuore.
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Inviato: 06/04/2006, 22:58
da agalli
Zio buk ? un po' un'eccezzione di gran poeta senza alcuna tecnica classica. Comunque leggendolo bene si trovano anche nelle sue poesie dei trucchi da poeta. Trucchi (o tecniche) inventati da lui. Era un grande genio che secondo m? avrebbe meritato il Nobel della letteratura. Ma la letteratura l'ha dichiarato poeta maledetto e non se n'? fatto niente.
Tornando alle forme retoriche, metriche ecc. La questione non ? la technica, che ovviamente deve essere conosciuta, ma la questione ? se un poeta ha qualcosa da dire che tocchi l'animo dei lettori o no.
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Inviato: 07/04/2006, 0:07
da hombre sincero
Oggi non si fa piu la poesia di un tempo.
Questa affermazione potrebbe essere datata dall'anno 0 al 2006.
E' sempre stato detto, come del resto ci sono sempre stati, sedicenti poeti, amatori, sportivi, cazzoni, geni, pescatori, inventori, pasticceri.....
Alcuni resistono al tempo, al cambiamento delle stagioni, al vento che soffia, alle ristrutturazioni aziendali.....altri ne sono inghiottiti e spariscono.
Se ci gaurdiamo alle spalle, dalla prima meta' dell'800 a oggi, ci sono stat premi di poesia vinti da illustri poeti, in quel tempo osannati e invidiati dai loro contemporanei e che oggi sono totalmente sconosciuti, di loro nbon esiste piu traccia, non esiste traccia nei vari archivi di biblioteche e case editrici; svaniti; puf!
Credo che ognuno dovrebbe scrivere come vorrebbe scrivere e non come dovrebbe.
Credo che dovremmo usare il mezzo con il quale siamo piu a nostro agio.
Credo che non ci siano regole, tutto e' vero ed e' vero il contrario di tutto.
Nasceranno capovalori sconosciuti, versi osannati e tradotti in tutte le lingue del mondo, micidiali cazzate di successo e oscene cazzate dopo un giorno ignorate anche dal proprio autore.......non e' questo il punto;
Il punto e' scrivere.
Sara' il tempo, la casualita', un piatoo di spaghetti o qualche altro cazzo di fattore a determinare il valore di uno scritto.
Da quando esiste il verso libero poesia e prosa si sono fuse, non significa niente.
la poesia e' una cosa, la prosa e' altro, come e' altro il porceddu, un bicchiere di vino, una sega, un bagno d'agosto, un'istallazione concettuale, un affresco, un pattone sul cemento che ti gratti le ginocchia, l'acqua di marzo, la tabaccaia dell'angolo....
Ora, per dirla tutta, mi sono perso e visto che non mi ricordo piu da dove ero partito :? , vado a nanna.
:lol: :lol: :lol:
Hv a good night,
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Inviato: 07/04/2006, 15:21
da Vita
io invece credo che non sempre siano necessarie espressioni cos? colorite...
Se non credi che prosa e poesia possano essere fuse dovresti dare una spolveratina a Charles Baudelaire (chiaramente nn alle sue poesie) anzi dovresti leggere Marina Cvetaeva...