Ballard James Graham

Bibliografie e biografie commentate dei grandi scrittori
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Ballard James Graham

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Come Andr? Breton, come William Burroughs, James G.Ballard ? stato uno studente di medicina e addirittura uno psichiatra mancato: la vocazione adolescenziale lo condusse a leggere Freud e C.G.Jung, che del resto sono anche scrittori "con una fervida immaginazione" (Re/search p.14), come lui dice anticipando un giudizio che ? oggi ampiamente diffuso nel mondo scientifico (ma delle virt? profetiche di Ballard si sa da quando ha anticipato di 15 anni l'elezione di Ronald Reagan). Da ragazzo Ballard progettava di fare lo psichiatra senza rinunciare alla scrittura, consapevole che la sua opera sarebbe stata molto meno prolifica, per assenza di tempo. La sua passione per la psicoanalisi era parallela a quella per il surrealismo, prima che questa corrente artistica e letteraria venisse rivalutata ed esaltata concettualmente e commercialmente. Studi? per due anni medicina a Cambridge e a London, poi abbandon? pensando, cos? dice, "di aver gi? rimpolpato abbastanza il (suo) vocabolario" per dare corpo alla forza della sua immaginazione (loc cit., p.17). In questo senso il suo curriculum non ? diverso da quello di scrittori con una formazione scientifica come Huxley, Calvino o Gadda, o cineasti come Cronenberg e Bu?uel, o anche filosofi come Wittgenstein o Husserl (per Ballard la fenomenologia ? "la coraggiosa scommessa che fa il sistema nervoso centrale sulla propria esistenza" Re/search p. 42), tutti Autori nella cui opera si ritrovano ampi riferimenti sia contenutistici che linguistici alle scienze e alle tecnologie frequentate. Ci? che li accomuna ? la necessit? di trascendere il modello naturalistico per cogliere e rappresentare l'esistenza nei suoi molteplici piani esperienziali, in un progetto conoscitivo della realt? sovraordinato rispetto al paradigma scientifico, perch? rifiuta la distinzione tra soggetto e oggetto che lo fonda. Ballard mira infatti a descrivere contestualmente, in una continua corrispondenza, mondo esterno ed interno, fisico-sensoriale e psichico-spirituale, secondo la figura del nastro di M?bius estratta nell'opera di Ballard da Antonio Caronia ("questa scrittura che pare un nastro di M?bius e ci fa passare dalla psiche alla storia senza che ci accorgiamo di aver cambiato faccia della superficie, tutto questo non ? il risultato di una scelta interessante ma arbitraria: ? una necessit?.")

Questo progetto ? reso esplicito da Ballard nel suo provocatorio, ripetuto accostamento tra scienza e pornografia, probabilmente concepito all'epoca delle sue frequentazioni dei tavoli di dissezione anatomica. Per bocca di Traven (il paziente protagonista di La mostra delle atrocit?, MA) scienza e pornografia sono entrambe attivit? rivolte a "isolare gli oggetti o gli eventi dal loro contesto spaziale e temporale", ma, in una nota allo stesso testo, parlando in prima persona, rivaluta la pornografia come "la forma di fiction pi? letteraria di tutte: un testo verbale che conserva il minimo di legame con la realt? esterna (...)", che, basandosi sul carattere illimitato dell'immaginazione sessuale, pu? assumere il ruolo di "formidabile catalizzatore del mutamento sociale". (1)

Nel suo romanzo pseudo-autobiografico The Kindness of Women (KW), l'intera attivit? scientifica dello psicologo Dick Sutherland ? rivolta per il narratore James Ballard a dimostrare l'identit? di scienza e pornografia, studiando gli effetti di film violenti e pornografici sull'attivit? sessuale, videoregistrando a fini sperimentali rapporti sessuali e perfino la sua propria morte per cancro. Ma tutti questi tentativi perdono per strada la richiesta asetticit? a causa delle risonanze affettive e immaginative prodotte sui soggetti della sperimentazione, compreso lui stesso. Questi esempi rappresentano alcune delle metafore concrete del progetto che sottende l'intera narrativa di Ballard, la realizzazione di una pornografia "catalizzatrice" mediante opere di fanta-scienza, di science-fiction, nel senso pi? letterale possibile, quello di produrre una letteratura utilizzando gli strumenti descrittivi e logici della scienza ed una sperimentazione scientifica antropologica con l'espediente della fiction, della finzione che coglie la realt? pi? di qualsiasi progetto conoscitivo naturalistico. Il nastro di M?bius della scrittura ballardiana, che la predispone strutturalmente alla trascrizione cinematografica (finora due film, L'impero del sole e Crash, sono stati tratti dai suoi omonimi romanzi rispettivamente da Spielberg e Cronenberg) ? polidimensionale perch? unisce in un rispecchiamento indissolubile l'organizzazione mentale, anatomica e funzionale, motoria e sensoriale del soggetto, alle strutture urbanistiche, all'organizzazione tecnologica, ai cambiamenti pi? o meno imminenti, futuribili o fantascientifici dell'ambiente geopolitico e sociale. L'uomo ballardiano non esiste se non nel contesto ambientale, economico e tecnologico, e, come un animale lamarckiano, muta in continuazione dovendovisi adattare: ? un uomo senza memoria storica (che tutt'al pi? risale alla seconda guerra mondiale, a ci? che la produsse e a ci? che produsse), e spesso anche senza futuro (non vi sono bambini, n? madri, n? famiglie nei suoi romanzi di fiction ma c'? il narratore-bambino come protagonista ed i suoi figli nei due romanzi (pseudo)autobiografici- ed i legami coniugali sono tutti sul punto di dissolversi o si dissolvono nel corso della narrazione), ma ha un presente che ? assolutamente aggiornato, anzi ?, per cos? dire, una specie di sperimentatore di avanguardia del presente e del presente possibile.



2.? quindi un progetto epistemologico prima che stilistico e letterario ad esprimersi precocemente nell'opera di Ballard (le prime raccolte di racconti, per alcuni letterariamente insuperate, ed i primi romanzi come Drawned World/Mondo sommerso), divenendo via via pi? esplicito, fino a culminare nei testi tanto pi? teorici e cifrati quanto pi? penetrano nella biografia dell'autore, Condominium, Crash (per il quale gli fu consigliato di rivolgersi ad uno psichiatra - Behrens, 6), La mostra delle atrocit? (MA) e The Kindness of Women (KW), ma anche, in modo meno sfacciato ma non meno pregnante, nei romanzi pi? recenti, estenuati esempi di noir quali Cocaine Nights (CN), Rushing to Paradise/Il paradiso del diavolo e Super Cannes (SC), man mano che figure di medici e psichiatri e i temi della psicopatologia e delle sue implicazioni terapeutiche divengono pi? ricorrenti e letterali. Poich? i microcosmi ballardiani prevedono sempre un mutamento della mente sintono e sincrono con quello ambientale, la psicologia ? parte integrante dei suoi testi fin dalle opere pi? propriamente di genere fantascientifico (nelle quali grossolani riferimenti junghiani hanno consentito di parlare di una tetralogia archetipica) ed ? ovvio che i "tecnici" che sorvegliano e controllano questi mutamenti, psichiatri e psicologi divengano personaggi obbligatori. Se, come Ballard ha dichiarato, "Fiction is a branch of neurology (..)" (Behrens 1), la psichiatria ? senza alcun dubbio una componente indispensabile della sua fiction.

Alla psichiatria e agli psichiatri tradizionali, che dimostra misteriosamente di conoscere talora in modo sorprendente (e, dal punto di vista psicologico ed umano talora meglio degli psichiatri stessi), Ballard riserva osservazioni asciutte, icastiche e spesso trancianti, di regola improntate all'insofferenza e alla derisione (MA, CN, SC), o ad una esplicita critica istituzionale (KW), senza per? mai misconoscere la sofferenza in prima persona che gli psichiatri immettono ed esprimono nella loro pratica. Alle figure di psichiatri Ballard contrappone quelle di psicopatici (Vaughan in Cr, Crawford in SC, Barbara Rafferty in RP etc.) a loro modo santi e rivoluzionari che perseguono progetti di trasformazione dell'organizzazione sociale (spesso sovvertendo la funzione e le finalit? della tecnologia e degli habitat tecnologici) al fine di sollevare gli esseri umani dall'apatia, l'anedonia e la depressione in cui annegano. Come a volte risulta difficile differenziare, nei modi e nei loro progetti, gli psichiatri da questi loro antagonisti, i comportamenti psicopatici e perversi rappresentano allo stesso tempo nuove psicopatologie e nuove terapie che la trasformazione tecnologica e sociale consente di liberare e realizzare per espellere il dolore mentale connesso alle perdite e alle "organizzazioni della colpa" (CN) che generano, per infrangere il vissuto di estraneit? a se stessi e alla realt? che si esprime nella noia, nella depersonalizzazione, nella frammentazione dell'identit?, patologie che Ballard mostra di conoscere molto bene insieme alle varie tossicodipendenze proliferate negli anni '60 e '70. Psicopatie e perversioni sono soluzioni concrete ed efficaci, soprattutto quando diventano la norma e la regola non scritta all'?nterno di enclaves microsociali, gruppi di avanguardia o di sperimentazione artistica e sociale ai quali Ballard ha appartenuto, stando a quando ? scritto in KW, ma anche alle loro trasfigurazioni letterarie nelle associazioni di marginali (autoemarginati pi? che emarginati) come in Crash, Concrete island e RP, nelle organizzazioni elitarie neo aristocratiche, come gli abitanti dei complessi residenziali di Condominium, CN e SC2;(2) al contrario i trattamenti psichiatrici, farmacologici o psicoterapeutici, che implodono sui soggetti in un vacuo tentativo di normalizzazione, risultano inefficaci e tragici sia per i pazienti che per i medici. E' perfino prevedibile che lo psichiatra coprotagonista dell'ultimo romanzo di Ballard (Wilder Penrose, in SC) non prescriva pi? affatto farmaci ma veri e propri gruppi d'azione di gesta psicopatiche e perverse come cura per i top manager, una follia minore in grado di prevenire la follia cui li condurrebbero i ritmi e le responsabilit? di attivit? di lavoro globalizzate e miliardarie. La piccola follia psicopatica temporanea dei top manager di Eden Olympia equivale alla benigna (benevola) psicopatologia ("benevolent psychopathology") inventata e realizzata da Vaughan in Crash: una follia minore che tuttavia fa comunque le sue vittime- che preserva da una follia maggiore, alla quale lo stesso Io come nozione soccombe (ad esempio nel personaggio di Travis/Trabert/Talbot (3 ) in MA e in quello di Sally di KW).

Creando personaggi di curati e curanti, Ballard assume, come scrittore, il ruolo gerarchicamente superiore di chi tiene il controllo di entrambi; fantasticandosi come medico e paziente, nelle proiezioni dei suoi personaggi, lo scrittore pu? dedicarsi al giuoco solitario di esternare frammenti della propria esperienza di sofferenza psichica ed inquadrarla concettualmente scimmiottando pi? o meno a sproposito (ma a volte sorprendentemente a proposito), il linguaggio medico-psichiatrico (Dalle Luche e Barontini, p.117); pu? togliersi letteralmente il lusso di immaginare una sorta di psichiatria antipsicoanalitica, non rivolta alla normalizzazione e all'adattamento sociale, bens? alla creazione di mondi alternativi retti da sistemi morali e valori completamente diversi da quelli generatori del "Disagio della civilt?", un vissuto di sfondo in quasi tutti i testi ballardiani. Ma anche se i modi prospettati per lenirla non sono affatto ortodossi, la sofferenza mentale che li rende necessari ? molto ben descritta e verosimile.

Ad esempio ci? che Ballard chiama, con una locuzione molto fenomenologica, "morte dell' affetto, la scomparsa della sensibilit?" (MA, p.154)(4) , corrisponde a quelle situazioni interiori che gli psichiatri chiamano in senso lato "depressione", in particolare a quelle depressioni pi? gravi caratterizzate appunto non tanto dalla tristezza, quanto dalla impossibilit? di provare gli affetti e di compiere tutti quegli atti che richiedono una partecipazione affettiva e volitiva, una progettualit?, una volont? di "andare avanti". La "morte dell'affetto" ballardiana, verosimilmente conosciuta da lui nel lutto per la morte della moglie (vedi KW, MA e, forse, in una trasfigurazione totalmente fictionale, nel racconto Controtempo) ? una situazione di disinvestimento, di sospensione della vita, di perdita di coesione del s? (vedi paradigmaticamente la molteplicit? di Travis/Trabert/Talbot in MA) e di isolamento interpersonale quasi artistico che difende il soggetto dal dolore mentale a cui lo esporrebbe qualsiasi rapporto interumano: un affetto che garantisce la sopravvivenza in situazioni impossibili da vivere, che trova un paradigma esplicativo nella condizione degli internati in un campo di concentramento a Shangai, vissuta traumaticamente da Ballard tra i 10 e i 13 anni di vita (vedi L'Impero del Sole: "?Capace di sopravvivenza? ridacchi? Basie ?utile espressione. E tu lo sei, Jim?? (199) Sapeva di essere vivo, eppure si sentiva morto come il signor Maxted. Che l'anima, invece di lasciare il corpo, gli fosse morta nella testa?" p251) e metaforizzata da tutti i luoghi chiusi dei suoi libri (condomini, isole, centri residenziali, reti stradali, ospedali). Questa difesa ? tuttavia per definizione transitoria, perch? non si pu? vivere, non si vive realmente senza affetti: ? una difesa che deve essere superata trovando modi o di reinvestire, di riprovare degli affetti che non ci sono, cio? di risuscitare, attraverso una ricombinatoria strutturale delle relazioni che li suscitano. Molti dei personaggi di Ballard si trovano appunto in questa condizione, e le storie che Ballard racconta sono in genere i modi con cui questi personaggi tentano di ritrovare la vita a partire da una situazione di sopravvivenza: Travis in MA, Mailand in IC, tutti i personaggi che si muovono nelle spettrali aree metropolitane di Crash, sulla scorta del loro leader carismatico Vaughan, gli ecologisti di RP, tutti i top manager di SC ricostruiscono i loro affetti trasformando la visione della loro vita e il loro mondo, la realt? interpersonale e le leggi sociali e morali. Ma, e questa ? una delle caratteristiche tematiche pi? peculiari e letterariamente antioconvenzionali in Ballard, invece del tradizionale amore, dell' "amor vincit omnia", vengono a soccorrerli comportamenti perversi, intesi come atti sessuali "concettuali, intellettualizzati, lontani sia dall'affetto che dalla fisiologia", in quanto unici modi per "realizzare contatti interumani", per riprendere alcune definizioni chiave di MA, per interrompere quell'assenza di "scambi emozionali che danno il senso di chi siamo" (SC p.245).





3. Gli psichiatri col tempo si abituano a riconoscere ed a convivere con la regressione verso l'irrazionale e l'indifferenziato che connota tutti i comportamenti psicopatologici. Gli universi letterari e concettuali di Ballard non sono che metafore di questo stesso percorso, rivolto a dimostrare la tesi sperimentata personalmente che in circostanze catastrofiche l'abnorme ? la norma, la regressione sopravvivenza, e quindi l'unico modo per andare avanti, per progredire. I testi di Ballard possono essere letti anche come aneddoti terapeutici, proiezioni in fiction dei meccanismi autoterapeutici sperimentati dal loro Autore che del resto conferma questa chiave di lettura quando, chiamato ad interpretare una piccola parte nel film di Spielberg tratto dal suo "L'impero del sole" afferma: "Mi sentivo cadere in una trance, provando ad immaginare quella riga di dialogo mancante dalla mia prima vita, che avevo impiegato la mia intera carriera a cercare di definire" (p.331) Ho impiegato la mia intera vita a cercare di uscire fuori da (Shangai) (...) Non avevo mai visitato Los Angeles ma sembrava giusto che la mia infanzia giungesse a termine nella citt? deserta la cui immaginazione illimitata aveva rimitologizzato il passato e inventato il futuro" (p.333) Il film aveva avuto un ruolo profondo per me vedere ricreato magistralmente Shangai era stato l'ultimo atto di una profonda catarsi (...) Tutti i poteri dei film moderni si erano riuniti per questo esercizio terapeutico (...) nella mia mente l'immagine si era fusa con l'originale, avvolgendola dentro le sue ali protettive (...) Potevo quasi credere che le mie memorie di Shangai erano sempre state un film, proiettato senza fine dentro la mia testa durante i miei anni inglesi del dopoguerra" (p.341) (KW)

Tuttavia sarebbe far torto all'intelligenza e al mestiere di Ballard prendere alla lettera i suoi testi ed i processi psicologici che vi si possono rintracciare: la gestione degli universi narrativi ed immaginari ?, ovviamente, molto pi? semplice di quelli reali, e lascia ampio margine alle iperboli e agli espedienti accattivanti; le volute ossessive e gli improvvisi cortocircuiti della scrittura ballardiana sembrano a volte trainare, ben al di l? del loro senso, i concetti che veicolano. Inoltre, non manca mai in Ballard una certa ironia, soprattutto negli apici iperbolici e provocatori di alcune situazioni narrative, un gusto strutturale dell'ambiguit? che nega quello che afferma, tanto pi? quanto pi? calca la mano, quanto pi? tocca i tasti dell'orrore, della repulsione, del disgusto. Tutto questo ? possibile "nel giocare con la nostra psicopatologia" anche a rischio che qualcuno la prenda sul serio e tenti di imitarla (Ballard, intervista a Gr?nberg). Solo allo scrittore ? consentito di manipolare i suoi personaggi, cosa di cui Ballard ? peraltro accusato nella vita reale da un'amica, stando a KW: "Quando pensavo a David Hunter, a Dick e a Sally, qualche volta mi chiedevo quali parti avevo giuocato nelle loro vite, dirigendoli verso obiettivi che avevo stabilito anni prima. Non li avevo mai manipolati coscientemente, ma avevano accettato i loro ruoli assegnati come attori reclutati per interpretare parti in un dramma di cui non avevano mai visto lo script" (p.263).

Pochi Autori come Ballard mettono in luce la complessit? del giuoco di realt? e finzione che lega le opere alla vita. Ad esempio i due romanzi cosiddetti autobiografici di Ballard (IS e KW) sono allo stesso tempo quanto di pi? verosimile e quanto di pi? inverosimile ci possa essere per conoscere la vita di Ballard: tanto pi? dettagliati e realistici sono i fatti raccontati (si giunge al dettaglio pornografico) tanto meno sono credibili, se non altro per la necessit? dell'Autore di tutelare le persone coinvolte nei suoi fatti privati. La vita di chiunque ? in ultima analisi irraccontabile, e spesso pi? inversomile di molte opere di fiction. La presenza di innumerevoli e indubitabili corrispondenze tra narrazione e vita non ha alcun significato; l' "Io" narrante di KW, come il Jim protagonista di IS non sono pi? credibili del James Ballard-personaggio di Crash. Molto pi? significative appaiono le corrispondenze nei modi di sentire, nei pensieri, nei riferimenti ai fatti della cronaca americana degli anni '60., numerosissimi e quasi ossessivamente ripetuti in Ballard nei testi di genere pi? vario: ad esempio, le riflessioni sui rapporti tra scienza e pornografia, tra sessualit? ed elaborazione del lutto, l'impatto soggettivo delle visioni mediatiche dei grandi fatti di cronaca (le morti di Marilyn e di Kennedy), le annotazioni sul tempo soggettivo e la memoria sono ubiquitari, costituiscono lo spunto dei racconti o dei romanzi di fantascienza o sono descritti come esperienze autobiografiche, come loro organizzatori di senso. E' in queste corrispondenze, piuttosto che nell'illusione della descrizione naturalistica e verosimigliante, che ritroviamo il "vero Ballard", il suo spirito, il suo modo di vivere e di intendere la vita.

L'assenza di una corrispondenza tra scrittura e vita (o, quantomeno, l'assenza di criteri di certezza per valutare la corrispondenza) assume particolare rilevanza in Ballard perch? esemplifica come la scelta di fare letteratura sia per lui un tentativo di evitare la corrispondenza letterale e mortuaria tra scienza e pornografia. Il giuoco di finzione consente di sovrapporre al dato percettivo gli elementi soggettivi della memoria e degli affetti per costruire vissuti che, indipendentemente dalla loro effettiva realt?, colgono con precisione l'essenza di una determinata situazione. In un complesso giuoco di rifrazione all'infinito, Ballard tenta da virtuoso di applicare questa sua regola alle descrizioni pornografiche di cui riempie molte pagine dei suoi vari testi, e che sembrano stare l? a dimostrare di essere tutt'altro di quello che appaiono, vale a dire modalit? per scoprire che cosa muova e si muova nelle situazioni e nei gesti erotici, quale sia il loro senso relazionale e psicologico in senso lato. Ma ? la descrizione naturalistica in genere ad unire in Ballard l'esattezza scientifica della descrizione con le risonanze umane dell'accadimento: prendiamo ad esempio la descrizione della morte per cancro dello psicologo Dick Sutherland in KW: l'esattezza della descrizione del decorso e delle cure non ? mai disgiunta dal vissuto che unisce osservatore ed osservato di questa esperienza fondamentale di morte. Ma noi lettori non sapremo mai se questo sia veramente accaduto oppure a chi, e con quali modalit?: scrivere ? un'operazione simile al lavoro del sogno che, pur operando necessariamente su dati percettivi e di realt?, le pu? combinare a piacimento secondo le finalit? e le modalit? pi? varie. Non c'? dubbio che Ballard abbia assistito alla rapida evoluzione di qualche morte neoplastica, non sapremo mai come le osservazioni reali compiute in quella occasione siano state attribuite al personaggio Dick Sutherland.

In questo giuoco ed in questo margine di libert? di cui lo scrittore dispone sta forse il movente principale di ogni letteratura ed in particolare di quella fantascientifica che gode di un'illimitata libert? immaginativa, i cui scenari sono modificabili a piacimento, diversamente dalla vita e dei fatti ai quali i testi si riferiscono. Solo nella letteratura un paziente, come nell'omonimo raccontino di Ballard (PP), pu? essere perduto e ritrovato, annientato e fatto resistere, esserci e non esserci nello stesso tempo, indecidibilmente.

La scrittura in Ballard ? quindi una metafora dei meccanismi di difesa feticistici che utilizziamo nella realt? rivolta a alleviarne il peso, a porre una distanza rispetto a fatti che hanno coinvolto troppo da vicino, una distanza che possa consentire anche la presa di coscienza di una determinata realt? alla quale era stato impossibile pensare quando la si viveva: una presenza evocata nell'assenza o viceversa. Ma la scrittura in Ballard ? anche mestiere, capacit? di valutare quanto queste esigenze autoriali possano andare incontro alle esigenze emotive e concettuali dei suoi potenziali lettori. La molta pornografia in Ballard, ad esempio, o gli esperimenti mentali dei suoi racconti di fantascienza, sembrano partire dalle esigenze dell'Autore per arrivare sempre a soddisfare quelle del lettore.





4. Quali che siano gli espedienti utilizzati per trasfigurare e rendere letterariamente fruibile la realt?, ? certo che, come molti grandi scrittori del passato, Ballard ama descrivere il dolore mentale (una volta si sarebbe detto il male), con una sensibilit? assolutamente unica nel panorama contemporaneo per coglierlo e trasmetterlo senza cadere nel pa(te)tico, nel melodrammatico, nel tragico, neppure nel metafisico-ontologico-cosmologico (anche se in fondo a questa dimensione vi si avvicina), per sottrarsi, cio?, a tutte le trappole della fiction di consumo e di genere (lui, che pure ? un autore popolare e , a suo modo, di genere).

L'umore che traspare dalle pagine di Ballard, alcune delle quali oggi figurerebbero senz'altro bene nell'antologia dell'humour noir di Breton, le caratterizza ben pi? delle scelte stilistiche (che vanno dal convenzionale, al surreale, allo sperimentale), dei contenuti (che vanno dal giallo, al noir, all'avventuroso, al fantascientifico, senza alcuna soluzione di continuit?). E' un umore depressivo ma non depresso, disilluso ma non rassegnato, accidioso ma non tediato, sardonico ma non patibolare, ironico ma non derisorio, provocatorio ma non vacuamente effettistico, mai connotato in senso positivo o negativo, e quindi scevro da giudizi di valore anche negli scenari pi? orrorifici e apocalittici. La piet? per la sofferenza ? controbilanciata dal distacco del naturalista e dell'entomologo, che conosce la vanit? di ogni destino individuale e dell'intera storia del genere umano. Molto vicino ai suoi personaggi, tanto da chiamare col suo nome uno dei protagonisti di Crash, da disseminare numerosi indizi autobiografici nei vari romanzi, e da scrivere in forma narrativa (e con palesi inserzioni di fiction) due autobiografie, lo scrittore Ballard appare in grado, forse proprio in virt? della scrittura, di mantenere alla giusta distanza la sofferenza e il dolore che descrive. Solo il tenue diaframma simbolico della scrittura creativa ed il narcisismo onnipotente dell'atto di scrivere garantiscono dalla fusione della forma con i suoi contenuti (una distinzione che quasi viene meno nel suo testo pi? sperimentale e letterariamente alto, ma forse anche pi? personale e autobiografico, e probabilmente per questo pi? angoscioso, "La mostra delle atrocit?"). Come ironicamente ammette Ballard (KW) le esperienze della sua vita hanno costituito per lui una "educazione antisentimentale" (unsentimental education) .

Appare abbastanza scontato che le vicende personali di Ballard lo abbiano sensibilizzato ai temi del dolore mentale, dei modi per la sua necessaria elaborazione, sul senso del lavoro di scrittura e di autoanalisi per eludere la resa alla psicopatologia. (5) Ricordiamoli: la precoce distruzione della sicurezza borghese per l'esperienza infantile della guerra e dell'internamento nel lager giapponese di Lunghua/Shangai dl 1942 al 1945, l'esposizione infantile alla violenza, alla tortura, alla morte, l'interruzione degli studi di medicina, l'impulsivo arruolamento nella RAF all'epoca della guerra fredda, la morte della moglie in un incidente durante una vacanza ad Alicante nel 1964, la necessit? di continuare a scrivere occupandosi di tre figli piccoli, l'incidente stradale che sub? poco dopo aver scritto Crash (profetizzato in questo romanzo e ancora prima in CI), il definitivo, enigmatico autoisolamento nel sobborgo londinese di Londra, sono eventi estremamente significativi per capire come Ballard si sia confrontato nella realt? col dolore mentale; ma questi pur seducenti punti di repere autobiografici non interessano tanto per ricostruire i rapporti tra vita e opera, quanto piuttosto per delineare il pensiero che Ballard, anche a seguito di questi e chiss? quanti altri eventi di vita, ha elaborato sulla sofferenza mentale, la sua cognizione della psicopatologia.

Se c'? una parola che riassume il senso della psicopatologia ballardiana ? sopravvivere. Tutti i personaggi di Ballard sono coinvolti in un processo di sopravvivenza emotiva, che coincide spesso con la sopravvivenza fisica agli eventi narrati, o, iperbolicamente, dell'intero genere umano alle catastrofi cosmiche, antropologiche, geopolitiche, microsociali, massmediologiche, che tuttavia sono anche e sempre catastrofi psicologiche e private. La psicologia estrema (la psicopatologia) degli eroi di Ballard nasce dalla necessit? di sopravvivere in questi scenari apocalittici mantenendo un singolare equilibrio tra aderenza alla dissoluzione e necessit? di non soccombervi. Molti dei suoi personaggi, come gli ospiti dei campi di concentramento, si abbandonano in modo apparentemente masochistico alla catastrofe che li coinvolge, la accettano, la accolgono e addirittura ne fanno motivo di trasformazione personale, di soddisfacimento. Infatti, immaginare catastrofi ? per Ballard sia un modo per dare voce all'istinto di morte (6), sia per esprimere una critica feroce fino all'intolleranza dell'organizzazione sociale, economica e morale "normale"; i protagonisti attendono e accolgono le catastrofi perch? odiano la normalit?. I mondi immaginari che Ballard costruisce si basano su una ricombinazione "in un modo imprevisto ma molto pi? significativo" (Condominium, p.130) degli elementi della realt? normale dissolti e scomposti; nella neo-realt? l'identit? individuale si ricompone intorno alle pulsioni pi? primitive, agli agiti psicopatici, alla sessualit? perversa ed un gelido sadomasochismo consensuale e controllato sostituisce l'orrore della persecuzione, dell'angoscia di perdita e di morte perfino nelle relazioni descritte in KW dopo la morte della moglie, e spacciate per realmente accadute. Rovesciando l'aforisma di Freud "Dov'era l'Es dovr? subentrare l'Io" (Wo Es war soll Ich werden), Ballard fa emergere l'Es al posto di Io ammaccati, lesi, svuotati, privi di senso, depersonalizzati ed anche smembrati. Si assiste ad una disintegrazione delle organizzazioni edipiche, del primato genitale, ad una dissoluzione dei confini corporei, al discontrollo degli agiti erotici e aggressivi in uno strano clima da girone infernale dove i protagonisti cercano di mantenere un'unit? ed un'identit? mentre sono risucchiati nel gorgo del nulla insieme ad una schiera di altri dannati. L'atmosfera kafkiana del miglior Ballard nasce dall'estrema lucidit? e dalla freddezza con cui i suoi eroi concepiscono, esprimono ed agiscono le loro strategie di sopravvivenza, teorizzano la benevolent psychopathology, idee quasi deliranti che preservano per? dalla dissoluzione, dal vero delirio, dalla morte. Per questa apertura di possibilit? giustificata dal vissuto imminente di morte (morte psichica pi? che morte reale) Ballard pu? anche essere considerato l'ultimo degli scrittori esistenzialisti, forse quello che pi? compiutamente di ogni altro ha riassunto gli orrori e le angosce che hanno caratterizzato il ventesimo secolo.





5. Ovviamente, uno psichiatra non pu? che constatare che le organizzazioni mentali, le psicologie degli personaggi ballardiani rispecchiano, sia pure in uno specchio deformante iperbolico, delle vere e proprie mutazioni antropologiche (pensiamo soprattutto alla dissoluzione dei legami familiari, allo svincolamento di moltissime esistenze da un singolo contesto territoriale, alla globalizzazione degli scambi e delle fantasie potenzialmente realizzabili, ai concomitanti mutamenti dei comportamenti sessuali). Non tutti gli individui sono in grado di far fronte razionalmente a questi mutamenti antropologici e cadono nell'angoscia e nella depressione da cui proprio l'adesione a quei cambiamenti avrebbe dovuto liberarli. Organizzazioni perverse quali quelle che sono strutturate dalla maggior parte degli eroi di Ballard, rappresentano inconsapevoli strategie autoterapeutiche in soggetti a rischio dell'annientamento (dell'angoscia di morte), in modo paradigmatico nei soggetti cosiddetti borderline che, come gli eroi di Ballard, hanno problemi di confine ma amano anche molto attraversarli e oltrepassarli. E' certamente difficile in questo momento soppesare l'efficacia e gli esiti, sul piano della realt?, di questi aggiustamenti psicopatologici e allo psichiatra non resta che una funzione osservatrice, di coscienza sociale, a meno di non voler finire come alcuni degli psichiatri dei libri di Ballard, frustrati e travolti dal loro eccessivo impegno terapeutico verso alcuni pazienti privilegiati ("Capita a tutti i medici di rimetterci coi propri pazienti preferiti"; SC). Proprio per la loro funzione di mediatori antropologici, gli psichiatri sono fortemente a rischio di con-fondersi con i loro pazienti e non ha del tutto torto Ballard quando descrive alcuni tipi di psichiatri come dei narcisisti vulnerabili (CN) e come dei potenziali suicidi ("Tutti gli psichiatri sognano segretamente di uccidersi" SC) (7).

Ma la sapienza psicopatologica di Ballard non si conclude qui, bens? raggiunge il suo apice nel descrivere ed immaginare le trasformazioni perverse dei comportamenti sessuali ed a immaginarne di nuovi. Pi? volte, soprattutto in Crash e Ma, questa sessualit? funziona da antidoto rispetto all'assuefazione alla sessualit? genitale, soprattutto nel contesto di legami protratti, e addirittura in uno dei suoi racconti pi? belli, La civilt? del vento, viene proposto come un espediente sociale per favorire la procreazione del genere umano ("Da Wakiki a Glyfada Beach, da Rio a Recife, questi complessi alberghieri erano sorti nei primi anni della crisi demografica, e avevano ospitato fiumane di turisti con sussidi governativi, spinti a prendere parte a quell'ultimo, frenetico festival di erotomania. Nel grottesco tentativo di stimolarne la fertilit?, si era incoraggiato ogni genere di attivit? sessuale anormale. Decorazioni pornografiche, corridoi pieni di dispositivi e di congegni, film proiettati in continuazione in circuiti chiusitutto rispecchiava la desolata consapevolezza di ognuno che il sesso non contava pi? niente (...) la "normalit?" era costituita ora dall'osceno"). In vari passi della sua opera Ballard rivela una vera e propria repulsione, che lo accomuna a Sade, per i normali rapporti vaginali ("l'ultimo servigio da me desiderato era proprio il biondo orifizio tra le sue gambe" , Crash, 53). Se Ballard ha voluto dedicare alle gentilezza delle donne il titolo della sua autobiografia di adulto (KW), nella quale a pi? riprese sottolinea la funzione affettiva dei rapporti sessuali e rivela una tendenza alla promiscuit? e a consumare eros e affetti in singoli incontri ("il sesso ? per estranei, quando si sa tutto dell'altro il desiderio muore" KW), ? innegabile nell'intera opera una diffusa misoginia, una tendenza a sottolineare le componenti nevrotiche femminili e a disumanizzare corpo e psicologie femminili riducendole a meri strumenti di soddisfacimento dei personaggi maschili ( (..) ricordati che non solo sei la pi? bella donna che c'? qui in giro, ma anche l'unica. Nulla ? pi? essenziale di un termine di paragone. Adamo non possedeva alcun senso estetico, altrimenti si sarebbe reso conto che Eva non era altro che un goffo manufatto di carne" MS). Nella citt? post apocalittica de La civilt? del vento l'unica figura femminile, la delvauxiana Miranda, richiama Halloway vestita da sposa, ma interpone tra loro micidiali piante velenose, mentre in uno degli ultimi romanzi (RP) la protagonista ? una femminista ecologista che trasforma un'isola vergine in un campo di sterminio per la razza maschile, chiarendo definitivamente il senso ironico della "gentilezza" che Ballard attribuisce alle donne (8).

In genere ? comunque evidentissimo che i meccanismi perversi sono utilizzati soprattutto per rivitalizzaare l'individuo, per la loro diretta influenza sull'umore, la motivazione, in una parola, la voglia di vivere; siamo cio? in presenza di quei meccanismi di utilizzo della sessualit? (di sessualizzazione) per recuperare un equilibrio psichico generale (Dalle Luche). Gli aspetti di anonimia, disumanizzazione, il feticismo e l'isolamento di particolari del corpo (fino all'iperbolica ideazione da parte di Traven di un "kit del sesso" che sostituisca il corpo di tutte le donne in MA: "1.Batuffolo di pelo pubico; 2) una maschera da viso di latex; 3) sei bocche staccabili; 4)un insieme di sorrisi; 5) una coppia di seni, col capezzolo sinistro segnato da una piccola ulcera; 6) un insieme di orifizi a prova di irritazione; 7) ritagli fotografici di un certo numero di situazioni narrative, per esempio una ragazza che fa questo e quest'altro; 8) una lista di esempi di dialogo, per lo pi? chiacchiere senza molto senso; 9) un insieme di livelli di rumore; 10) descrizioni tecniche di vari tipi di atti sessuali; 11) un minuscolo detrusore anale lacerato; 12) un glossario di frasi idiomatiche e di slogan; 13) un'analisi di tracce di odori, per lo pi? purine, provenienti da vari orifizi; 14) un grafico di temperature corporee (ascellari, orali, rettali); 15) diapositive di macchie provenienti dall'abiente vaginale, principalmente di gelatina Ortho-Gynol; 16) un insieme di rilevazioni della pressione sanguigna, sistolica a 120, diastolica a 70 e poi crescendo fino a 200/150 nel momento dell'orgasmo"), sono elementi tipici di ogni perversione, che tuttavia trovano in Ballard un riscatto nell'utilizzazione della scrittura che non ? mai pornografica ma piuttosto pornologica (9), rivolta a far emergere il senso dei comportamenti sessuali ed il potenziale trasformativo per l'intero individuo. In ultima analisi, come nella psicoanalisi freudiana, anche nei mondi antipsicoanalitici di Ballard, la sessualit? la fa da padrona e se essi sono "altri" ? proprio perch? "altra" ? la sessualit? che li struttura.



Riccardo Dalle Luche









Note



1 - Ballard valorizza in questo senso la concomitanza storica di massimo progresso scientifico con la massima diffusione delle opere pornografiche (mondo greco, settecento, contemporaneit?). (Torna al testo)



2 - Quest'ultimo, evocante fin dal nome Eden-Olympia, lo statuto paradisiaco e/o divino del luogo e dei suoi privilegiati abitanti. Le vicissitudini tutt'altro che rassicuranti cui essi vanno incorno sembrano seppellire definitivamente l'idea utopica dell'eternit? e dell'assenza di tempo come mito di pace e di serenit? perseguita negli anni '60 e '70 anche con l'uso dell'LSD (vedi KW).(Torna al testo)



3 - Da notare che Talbot ? anche il nome dello psichiatra di Condominium e Traven il protagonista solitario di Terminal. Sarebbe utile uno studio analitico delle frequenti ripetizioni dei nomi dei protagonisti dei racconti e dei romanzi di Ballard. (Torna al testo)



4- "Death of affect"; in altri testi Ballard parla anche di death of feeling and emotion (KW) ed utilizza anche il sostantivo affection (che rinvia all'affettuosit? all'interno di un legame interpersonale). (Torna al testo)



5 - Quando si vanno a ricercare gli eventi biografici che hanno sensibilizzato gli Autori ai problemi della sofferenza mentale, siano essi esplicitamente e perfino ossessivamente ammessi e ricordati, oppure solo allusi o anche solo ipotizzati e razionalizzati, oppure ipoteticamente censurati o negati, si entra nel terreno scivoloso delle patografie, una sorta di degenerazione indiziaria della critica e degli studi biografici psicoanalitici, un rischio assolutamente inutile da correre e rigorosamente da evitare (Dalle Luche e Barontini). (Torna al testo)



6 - Ballard, in Terminal, cita letteralmente Glover di "Guerra, sadismo, pacifismo": "I sogni ad occhi aperti e le fantasie dei malati di mente dimostrano che le idee della distruzione del mondo sono latenti nei livelli inconsci della mente (...)" (Torna al testo)





7 - "Compresi per la prima volta l'attrazione emotiva che uno psichiatra vulnerabile pu? esercitare sulle donne" (CN, 274); "ho sempre sospettato che la psichiatria fosse la forma pi? estrema di seduzione" (CN) "Fra i dottori c'? un tasso di suicidi notevolmente alto, che ? forse la conseguenza di una depressione a lungo autoimposta e di una maggiore facilit? di accesso alle droghe letali. Non ci sorprendiamo se leggiamo che gli psichiatri sono al primo posto di questa classifica, mentre all'ultimo figurano i pediatri e i chirurghi" (MA, 155). (Torna al testo)



8- "Le donne non detestano gli uomini (...) Noi li portiamo al mondo e passiamoli resto della vita ad aiutarli a capire se stessi. Semmai siamo state troppo gentili con loro, lasciando che giocassero ai loro giochi cos? pericolosi (...) (PD, p.233) "Abbiamo dato troppo, troppo di tutto, ma specialmente troppo amore. Adesso ? la fine dell'amore" (PD, p.266) (Torna al testo)





9 -Devo questo neologismo a Giuseppe Bisanti. (Torna al testo)











Opere di Ballard citate e abbreviazioni





MS - Mondo sommerso (The Drawned World), 1962; tr. it S. Massaron, Mondadori, Milano, 1986.



PP- Il paziente perduto. In: Gli scultori di nuvole. Mondadori Urania, 1968



Con - Condominium. Mondadori Urania, 1976.



CV- La civilt? del vento. Mondadori Urania, 1977.



T- Terminal (1964). In: Il gigante annegato. Mondadori-Urania, Milano, 1978.



MA- La mostra delle atrocit?. Bompiani, Milano 1995.



CR - Crash. Bompiani, Milano, 1996



IS - L'impero del Sole. Rizzoli, 1989.



KW- The kindness of women. A Harvest Book. Harcourt Brace & Co., 1991.



IC - L'isola di cemento (Concrete Island) Baldini & Castoldi, , 1997



Cn - Cocaine nights. Baldini & Castoldi, 1997.



PD - Il paradiso del diavolo (Rushing to Paradise). Baldini & Castoldi, 1998

Sc Super- Cannes. Feltrinelli, Milano, 2000





Bibliografia



1 - Behrens R.: J.G.Ballard. The Scriptorium, 1999



2- Caronia A.: La morbida geometria di James G.Ballard. Postfazione a J.G.Ballard, La mostra delle atrocit?. Bompiani, Milano, 1995.



3- Dalle Luche R.: L'amore perverso. Eros melanconico e perversificazione. In: Maggini C.: (a cura di) Malinconia d'amore. Frammenti di una psicopatologia della vita amorosa. Edizioni ETS, Pisa, 2001



4- Dalle Luche R., Barontini A.: Trasfusioni. Saggio di psicopatologia dal cinema di David Cronenberg. Mauro Baroni Editore, Viareggio-Lucca, 1997



5 - Gr?nberg S.: Entretien avec James G.Ballard. "Cahiers du cin?ma", 504, 1996.



6- Re-Search Edizione Italiana: J.G.Ballard. Interviste, critica, bibliografia, 29 saggi inediti in Italia. Shake Edizioni, 1994.

Tratto da
http://lafrusta.homestead.com/riv_ballard.html
Ultima modifica di DevilMaster il 22/06/2005, 14:28, modificato 1 volta in totale.
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LA MOSTRA DELLE ATROCIT?



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(The Atrocity Exhibition, '70)
traduzione di Antonio Caronia
"Mistral", ed.Rizzoli, ?91
268 pagine, 24. 000 ?

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Cult book da molti anni, quando,finalmente, con un ritardo incredibile, venne tradotto anche da noi, fu un evento davvero memorabile; e, a tradurlo, non poteva che essere il buon Antonio Caronia, che da sempre si ? molto interessato al rapporto fra media e reale nella nostra societ?.
Gi? qualche capitolo era stato tradotto e pubblicato separatamente, ma certo adesso quei contributi acquistano un sapore diverso letti nel loro contesto (1).
In effetti Ballard scrisse i vari capitoli di questo romanzo in un lasso di tempo molto prolungato, ed essi apparvero via via in riviste, ed alcuni di essi possono essere considerati veramente a s? stanti, anche se acquisiscono, come detto, una significanza ben maggiore accostati a tutti gli altri.
Romanzo o antologia,dunque?
Dario Sciunnach, nel saggio di maggior rilievo sull'opera quando ancora questa non era stata tradotta (2), dice che secondo lui ? pi? un'antologia che un romanzo; a me sembra che, ormai, all'interno della definizione "romanzo", stiano una cos? multiforme variet? di narrativa che anche questo possa, a ragione, rientrarvi, per molti motivi.
Il protagonista dei vari capitoli cambia sempre nome, Travis, Talbot, Traven, Tallis, Trabert, Travers, ma ? connotato, molto fortemente, come lo stesso individuo, con le stesse persone che lo attorniano, negli stessi ruoli.
Anche la moglie cambia cognome con lui, ma non il nome.
Certo si pu? obbiettare che uno dei personaggi collaterali pi? importanti, Karen Novotny, che asseconda la pazzia del protagonista, muore pi? volte riapparendo regolarmente al suo fianco nei racconti-capitoli successivi.
Ma c'? da notare che: "Queste tragedie hanno luogo in parte nella sua mente e in parte nel mondo esterno..." (pag.119), e che questa Keren Novotny ? pi? un personaggio dell'inner space che della realt? fenomenica.
E che nel presentare il primo cambiamento di nome del protagonista, Ballard annota: "Talbot ? un'altra incarnazione del personaggio centre di "La mostra delle atrocit?".L'identit? pi? autentica ? Traven." (pag.53).
Queste varie versioni di lui sono altrettante sfaccettature del suo essere: "Il personaggio centrale di "La mostra delle atrocit?" ? apparso di volta in volta in ruoli diversi, figure accessibili a ciascuno di noi nella sua vita interiore.(...)astratto (Tu, coma e Marilyn Monroe)...quotidiano e terrestre (Cannibali d'estate) apocalittico (Tu, io e il continuum)." (pag.177).
Altri personaggi collaterali importanti sono il dottor Nathan, collega del protagonista, che lo segue, e che ha, pi? che altro, una funzione razionalizzante, nella pazzia di T...Catherine Austin, altra psichiatra, pi? volte coinvolta nei folli esperimenti di T...
Margarethe T., la moglie, in un ruolo piuttosto ambiguo, tra gelosie e tentativi di razionalizzare il comportamento del marito.
Koester, il regista che segue T...e Karen Novotny per filmare i loro folli atti.
La storia, dunque, come tutti sappiamo, della pazzia di un uomo, che tenta di ricostruire, di ricreare, alcune morti di personaggi celebri, questa volta dando loro un senso.
Cos? infatti prosegue la nota di pag.119: "...e rappresentano il suo tentativo di dare un senso a questi drammatici eventi attribuendo loro una dimensione morale, e forse anche una misura e una speranza."
Lo scrittore annota che: "Ma il mio io pi? giovane, naturalmente, sperava anche di arrivare a capire la morte inscenata della propria moglie." (pag.160).
Comunque: "L'assassinio di Kennedy ? un evento che ha un ruolo centrale in "La mostra delle atrocit?": per molti versi il libro trae diretta ispirazione da questa tragedia, con tutti i misteri che essa si porta dietro." (pag.74).
Questo fatto di avere celebrit? odierne come, in qualche modo, personaggi, ? una caratteristica di quest'ultimo periodo produttivo di Ballard, come ho notato nel mio saggio citato, ed ? stato giustificato dall'autore col fatto che essi sono la nuova costellazione mitica all'intero della quale ci muoviamo: "...mi sembrano personaggi fittizzi molto pi? significativi di quelli che uno scrittore potrebbe inventare".(3).
Tutte le citazioni che ho finora riportato, tranne quest'ultima, vengono dalle ricche note che Ballard ha incluso in questa nuova, riveduta ed ampliata versione, a cui, oltre alle note, vero strumento indispensabile alla lettura, tipo il volume a s? stante delle "note" all'"Ulisse" di Joyce, ed interessante per le molte digressioni significative, si aggiunge, nell'appendice, un ultimo capitolo, un vero e proprio racconto a s? stante, senza pi? alcun personaggio del romanzo, "Storia segreta della terza guerra mondiale", davvero molto bello, e molto orwelliano-dickiano nella sua denuncia delle manipolazioni della realt? da parte del potere per mezzo dei "media", che non era presente nell'edizione del '70.
C'? inoltre da dire che tutta quanta la narrazione, spezzettata, come sappiamo, in brevissimi sottocapitoli, ? fortemente impregnanta di una robusta carica erotica: "Quello che Talbert sta cercando ? il rapporto sessuale primario, la prima combinazione delle dimensioni temporali e spaziali." (pag.114); infatti le ossessioni del protagonista hanno una forte componente sessuale, spesso datagli da elementi esterni alla sessualit?, come gli incidenti automobilistici.
Ci sono, infatti, alcuni episodi in cui: "Compare per la prima volta Vaughan, che pi? tardi sar? "Scienziato-teppista" nel romanzo "Crash"" (pag.159).

NOTE
(1)-"Tu: Coma, Marylin Monroe" (You: Coma: Marylin Monroe, '66), e "Tu e io e il continuum" (You and Me and the Continuum, '66), in "Nuova presenza" n.37/38, ed.Magenta, '70
"L'arma omicida" (The Assassination Weapon, '66), in "Gamma" n.8, ed.Dello Scorpione, '66
"L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy considerato come una corsa automobilistica in discesa" (The Assassination of J.F.Kennedy Considered as a Dowhill Motor Race, '66), in "Gamma '72, ed.De Carlo, '72
"Amore e napalm, U.s.a." (Love and Napalm, U.s.a., '78), in "Aliens" n.8, ed.Armenia, '80; degli ultimi tre tratto nel mio saggio "Dossier Ballard", "L'opera", in "La spada spezzata" n.15, '86, rispettivamente alle pagine 16, 17 e 20

(2)-"J.G.Ballard-The atrocity Exhibition", "City" n.15, '84, pag.2

(3)-da "La fantascienza non pu? evitare i mutamenti" (Science Fiction Cannot Be Immune from Change, ), intervento allo Sf Symposium svoltosi a Rio de Janeiro nel '69, in "Galassia" n.218, ed.La tribuna, '76, pag.141

Tratto da:

http://www.intercom.publinet.it/Ballard2.htm
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James G. Ballard nasce a Shanghai il 15 Novembre 1930. Era una citt? nella zona d'influenza Statunitense e il piccolo James cresce in un paesaggio popolato di macchine americane, coca-cola e film hollywoodiani: si sedimentano i materiali che esploderanno nella sua fiction. Nell'estate del 1942 viene internato, assieme ai genitori ed ai cittadini occidentali di Shanghai, nel campo di prigionia giapponese di Lunghua. Un?esperienza importante, rievocata nel libro L'impero del sole da cui Spielberg trasse il film omonimo (nel 1984).

Il talento di scrittore si palesa presto: a scuola Ballard scrive racconti di nascosto sul quaderno di scuola al posto di copiare pagine di celebri scrittori. Tornato in Inghilterra nel 1946 frequenta il college e poi si iscrive a medicina, studi che non porter? mai a termine. Il linguaggio medico diverr? un tratto tipico del suo stile, che ben rende conto di quelle ossessioni e pulsioni che per lo scrittore inglese attraversano il corpo sociale e psicologico contemporaneo.

Si susseguono i lavori: copywriter, venditore di enciclopedie? decide anche di arruolarsi in aeronautica. Gli addestramenti della RAF si svolgono in Canada

qui entra in contatto con le riviste di Sci-fi americane. Passaporto per l'eternit? ? il suo primo racconto di fantascienza. Fondamentale ? l'incontro con Limbo 90 di Wolfe: ? la spinta per scrivere le visioni al limite della propria immaginazione. La scena fantascientifica e letteraria non sar? pi? la stessa.

Ballard e la fiction sperimentale. Lo scrittore inglese subisce il fascino dell'arte pop e soprattutto del surrealismo, magnifico serbatoio immaginativo per i suoi racconti. L'universo ballardiano esplode come una bomba psichica gettandoci al centro di una lucida visione dell'inconscio postmoderno. Per la prima volta nell'arte (con gli artisti pop) e nella letteratura (una letteratura "popolare", di genere, come quella fantascientifica) ci si occupa di "cosa significa comprare un frigorifero nuovo, stare in una cucina moderna, la pubblicit? la comunicazione di massa: la TV i telefoni la radio il cinema". La fantascienza smette (almeno teoricamente, commercialmente continua a farlo ancora oggi) di occuparsi di puerili viaggi spaziali e comincia a rendere conto della mutazione del corpo e della psiche umana ad opera della tecnologia, ad esplorare lo spazio interno. Gli universi onirici, paesaggi sintetici e plasticit? di forme visive inventate dallo scrittore di fiction sono l'equivalente del mondo interiore della psiche.

Nel 1960 Ballard si trasferisce a Shepperton, un sobborgo di Londra molto distante dal centro: l'esperienza di quei lunghi viaggi in auto ed un drammatico incidente diventeranno poi narrativa in Crash (1973). Nelle due settimane di ferie annuali scrive Il vento dal nulla, il primo romanzo della cosiddetta "quadrilogia catastrofica" che, pur inserendosi in un glorioso sottogenere tutto inglese che da Wells passa per M.P.Shiel, Jhon Christopher, Jhon Whyndam arrivand fino a Aldiss, ne rinnova profondamente l'atmosfera arricchendolo di inedite e notevoli sfumature psicologiche. Terra Bruciata, Foresta di cristallo e Deserto d'acqua sono i primi passi di Ballard nella nostra apocalisse psichica, inquietante risalita lungo tempi e spazi primordiali e interiori, e proprio per questo, alieni.

Continua la sua collaborazione con New World. Con i suoi racconti ma anche i suoi saggi d'arte o di cinema, i suoi collage e fotomontaggi, Ballard diventa il paladino di una nuova fantascienza che verr? chiamata ?new wave?. In realt? non ne fece mai organicamente parte, ma si tenne sempre in defilato dal mondo della Sci-fi e degli appassionati, superiore per valore letterario e consapevolezza poetica (d'altronde la new wave fantascientifica non seppe mai definitivamente affrancarsi dai linguaggi e dalle tecniche delle avanguardie storiche, n? riusc? a produrre un linguaggio completamente nuovo, rimanendo una novit? solo per la narrativa di genere e per il suo pubblico). Nel 1964 Ballard rimane vedovo con tre figli da crescere.

Tra il 1964 e il 1970 scrive i racconti che compongono La mostra delle atrocit?. Sar? una svolta nella sua carriera e l'inizio di molte polemiche: il libro che in origine Ballard voleva illustrato compare in America come Love & Napalm, con un introduzione di William Burroughs, ma l'editore ne ritira le copie dopo un processo per oscenit?. Tra il 1970 e 1972 compone Crash, da alcuni considerato il suo capolavoro. Nel 1974 L'isola di cemento che con Condominium formano una lucida visione della citt? contemporanea. Un gioco da bambini, Hello America e Cocaine Nights sono le opere pi? notevoli dell'ultimo Ballard. Nel 1996 tra grandi polemiche ma con grande successo di critica esce Crash il capolavoro di David Cronemberg. A tutt?oggi Ballard continua a indagare la contemporaneit?: il recentissimo Millennium People sorprende per l?acutezza dello sguardo su una classe media dimenticata ma intrinsecamente pericolosa.
Ultima modifica di DevilMaster il 22/06/2005, 14:35, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da DevilMaster »

Ho inserito una recensione di Un gioco da bambini sulla devilhouse a questo indirizzo:

http://www.devilhouse.org/indez/mod-pag ... d-24.phtml
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Messaggio da carlo »

interessante, dovrei leggerlo
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Messaggio da DevilMaster »

Beh, mi sento pi? di consigliarti Il Condominio di Ballard. Un gioco da Bambini ? interessante per quello che esprime, ma non mi piace come lo esprime. Comunque ho scritto tutto sulla recensione. Magari daje n'occhiata. Il Condominio, invece, ? talmente assurdo che mi ? piaciuto un casino. E' assolutamente esagerato, ma esprime comunque un significato abbastanza simile a Un Gioco da Bambini, allargandolo un po'. Una metafora della societ? occidentale grottescamente divertente ma anche inquietante.
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sono sempre stato sul punto di leggermi qualcosa di suo, ma non l'ho mai fatto. ? un autore che non conosco, ma dopo una tale celebrazione non posso far altro che cominciare... magari proprio dal CONDOMINIO...
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Beh, non esageriamo... a me ? piaciuto molto perch? ? assolutamente esagerato, grottesco e irreale, ma, intendiamoci, non ? un Le sirene di Titano o un Ubik. E' comunque una metafora, per cui va letto come metafora della nostra societ?. Ho fatto questa precisazione soprattutto per Kurt che ho visto che ? venuto a leggere la recensione. Nella recensione scrivo che " come Vonnegut ? un autore di fantascienza non classica, ma molto particolare", per cui non vorrei che Kurt pensasse che sia un qualcosa simil Vonnegut. L'ho citato solo perch? anche Vonnegut ? un autore di fantascienza molto al di fuori della fantascienza classica, ma solo per questo. I due autori sono mooooolto diversi fra loro. Fra l'altro il condominio non lo metterei nemmeno nella categoria fantascienza, ma... ma... boh. Non saprei mica in che categoria metterlo. ;) Sottolineato questi punti, comunque mi sento d consigliarvelo. :)
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Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
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Ballard James Graham

Messaggio da carlo »

ho letto "un gioco da bambini", di Ballard, devo dire niente di che.... interessante la riflessione, ma troppo scontato, privo di un vero finale, intrigano le descrizioni degli omicidi, scorrevole e di rapida lettura, ma un libro di cui si può fare a meno...
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